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Un percorso di continuità.. Muoversi oggi Meno spazi (strade poco sicure, parchi non attrezzati) Luoghi ricreativi semplici Cresce l’inattività fisica.

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1 un percorso di continuità.

2 Muoversi oggi Meno spazi (strade poco sicure, parchi non attrezzati) Luoghi ricreativi semplici Cresce l’inattività fisica problematica che influisce pesantemente sulla corretta crescita dei bambini

3 Sport No – Sport Si Il mondo reale viene sostituito da un mondo virtuale, in cui i bambini possono "muoversi" solo immedesimandosi nel personaggio di un videogioco, di un cartone animato o di un supereroe, ma restando assolutamente fermi Nella migliore delle ipotesi, i bambini vengono indirizzati dai genitori verso attività motorie e sportive, con la speranza che queste possano, un giorno, offrire loro un futuro prosperoso e ricco di successi.

4 Movimento: scienza e formazione Le attività motorie sono state intrise di una forte valenza scientifica, rientrando, a pieno titolo, nelle scienze dell'educazione ed offrendo così alla dimensione formativa, sia scolastica che sportiva, spunti molto interessanti per una nuova prospettiva culturale, tanto da poterle definire come “itinerari educativi”, atti ad accompagnare il singolo o un gruppo per un tratto di esistenza o per l’esistenza intera. Le attività motorie sono state intrise di una forte valenza scientifica, rientrando, a pieno titolo, nelle scienze dell'educazione Dimensione formativa scolastica Formazione sportiva Nuova prospettiva culturale, tanto da poterle definire come “itinerari educativi”, atti ad accompagnare il singolo o un gruppo per un tratto di esistenza o per l’esistenza intera.

5 Il ruolo della formazione scolastica La scuola ricopre un ruolo fondamentale nel contesto educativo: ha la funzione di promuovere una crescita armonica dell'alunno, rispettando le normative vigenti sull'istruzione. Il compito della scuola è quello di: Educare alla conoscenza, alla valorizzazione, al rispetto di sé, al fine di star bene con se stessi e con gli altri.

6 Gli obiettivi che devono essere perseguiti dagli alunni nel contesto scolastico sono: Prendere coscienza del valore del corpo inteso come espressione globale della personalità Sviluppare una consapevolezza critica dei propri mezzi Migliorare la competenza comunicativa e la sensibilità espressiva ed estetica Concorrere allo sviluppo di coerenti comportamenti relazionali mediante vissute esperienze di gioco e di avviamento sportivo.

7 Nella scuola si deve promuovere la formazione globale della persona sotto l’aspetto psico-fisico osservando le varie tappe:  "corpo vissuto"  "corpo percepito“  "corpo rappresentato". Il rispetto delle norme e delle regole sportive e di gioco è l'elemento basilare per l'interiorizzazione di comportamenti corretti anche nella vita di relazione. L'esperienza del gioco insegna al bambino ad avere fiducia nelle proprie capacità; È un processo attraverso il quale diventa consapevole del proprio mondo interiore, interiorizza quello esteriore, incominciando ad accettare le legittime esigenze di queste due realtà.

8 Il gioco Il gioco è fondamentale per lo sviluppo intellettivo del bambino, perché lo stesso, quando gioca, sorprende se stesso e, nella sorpresa, interiorizza nuove modalità per relazionarsi con il mondo esterno. Il bambino, nel giocare, impara ad essere creativo: sperimenta le sue capacità cognitive, scopre se stesso, entra in relazione con i suoi coetanei ed inizia a strutturare la propria personalità. L'educazione attraverso l'attività ludica è da considerarsi, pertanto, una valida pratica, funzionale alla strutturazione ed allo sviluppo dell'identità e della personalità.

9 Il gioco BENEFICI SOCIALI BENEFICI FISICI Aumenta l'empatia, la compassione e la condivisione Crea opinioni Crea modelli di relazione basati sull'inclusione invece che sull'esclusione Permette di sviluppare competenze non verbali Aumenta l'attenzione e lo spirito di gruppo. Le emozioni positive aumentano l'efficienza dei sistemi immunitario, endocrino e cardiovascolare Diminuisce lo stress, la fatica e la depressione Aumenta la gamma dei movimenti, l'agilità, la coordinazione, l'equilibrio e la flessibilità.

10 La motricità La motricità è la pietra su cui si costruisce l’intera personalità, solo attraverso il movimento è possibile garantire l’ordinato sviluppo del S.N.C. E’ movimento tutto ciò che si riferisce alla vita di relazione e vegetativa, dall’inconsulto gesto del neonato al gesto più complesso dell’atleta.(Piaget)

11 La motricità  La motricità induce il nostro cervello ad elaborare schemi senso motori e senso percettivi, fino alla formazione delle immagini;  La motricità è essenziale per la conoscenza di se stessi e l’interrelazione;  Essa è direttamente legata alla strutturazione della lateralità, dell’equilibrio e la struttura spazio temporale.

12 La motricità  La motricità umana si manifesta in forme diverse, a seconda dell’età, dell’ambiente e della condizione sociale;  Si relaziona con la neurologia, la psicologia, lo sviluppo motorio, ed alla pedagogia;  Accompagna i movimenti istintivi neonatali e tutte le scoperte di natura percettiva e relazionale;  Il gioco è l’espressione dell’identità esistenziale, come chiave di lettura dell’ambiente.

13 L’apprendimento motorio  L’apprendimento motorio può essere definito come l’ insieme di processi associati con l’esercizio o l’esperienza che determinano un cambiamento relativamente permanente nella prestazione o nelle potenzialità di comportamento

14 Obiettivi dell’apprendimento motorio Consolidare ed affinare gli schemi motori di base (schemi che presiedono alla regolazione delle posizioni ed al movimento del corpo nello spazio); Sostenere lo sviluppo di corretti comportamenti relazionali (attraverso esperienze ludiche, determinare un corretto avviamento alla pratica sportiva, un sano rispetto delle regole sportive ed extrasportive, una realizzazione di comportamenti sociali, sviluppo di autonomia e capacità di risoluzione dei problemi); Combinare la motricità acquisita (trasformazione delle capacità in abilità, traslare nell’ambito della prestazione tutte le abilità acquisite, facendo confluire nell’ambito dello stile individuale e della maestria tecnico-tattica tutto il percorso effettuato). Sviluppare le capacità relative alle funzioni senso-percettive (capacità di ricezione ed elaborazione degli stimoli e delle informazioni);

15 Formazione ed allenamento giovanile Processi temporalmente dispendiosi: La formazione precede l’allenamento, al punto da costituirne la base (indispensabile!); La formazione “amplia” il bagaglio di conoscenze motorie; La formazione sembrerebbe avere molti e diversi obiettivi, mentre l’allenamento uno soltanto.

16 Formazione ed allenamento giovanile  L’allenamento “specializza” alcune conoscenze motorie (come obiettivo: solo poche e mirate);

17 Multilateralità E’ un fondamento della preparazione giovanile che indica un completo sviluppo delle funzioni di base e può, quindi, consentire di eliminare le limitazioni che una specializzazione precoce può procurare. E’ una strategia dell’allenamento giovanile indispensabile per sviluppo motorio e somatico armonioso, proponendo la molteplicità delle attività in maniera motivante.

18 L’allenamento giovanile  L’allenamento giovanile non è una struttura fissa e standardizzata di lavoro, poiché il lavoro non si differenzia per elementi quantitativi, bensì per una sua specificità.  La formazione di base si deve intendere come un processo educativo basato su proposte motorie aventi per obiettivo il possesso ampio e stabilizzato delle capacità motorie di base e di un processo formativo strutturato di tutte le aree della personalità.

19 Allenamento delle capacità coordinative I metodi di miglioramento delle capacità coordinative devono favorire uno sviluppo multilaterale e possono essere così riassunti: Esercizi a corpo libero (coordinazione specifica di gambe e braccia in rapporto agli aspetti tecnici del gioco, agli spazi e ai tempi di reazione) Aggiunta di movimenti complessi all'esercizio di base Esecuzione degli esercizi in condizioni ambientali inusuali (allenamento su campo di gara più grande o più piccolo degli standard dimensionali) Esecuzione speculare dei movimenti da entrambi i lati del corpo Esecuzione dei movimenti da diverse posizioni del corpo Mutamento del ritmo esecutivo Mutamento delle dimensioni dell'attrezzo tecnico

20 Aspetti coordinativi  Il S.N.C. raggiunge la maturazione tra i 12 e i 13 anni;  lo sviluppo muscolare scheletrico si conclude tra i 18 e i 19 anni e, data la stretta relazione fra capacità coordinative e S.N.C., il periodo ottimale per intervenire è fino ai 12/13 anni;  data la stretta relazione tra capacità coordinative e condizionali possiamo intervenire per un ottimale interazione fino ai 18 anni;  lo sviluppo delle due classi di capacità non coincidono. Quindi : Gli allenamenti delle capacità coordinative devono precedere quelli per le capacità condizionali!

21 Carico coordinativo L’incremento del carico coordinativo è uno dei problemi più complessi dell’ allenamento;  Il lavoro condizionale può essere modulato con l’aumento dei parametri di intensità e volume;

22 Carico coordinativo  Il carico coordinativo può essere ottenuto incrementando il numero degli esercizi con progressivo aumento del grado di difficoltà, combinando più esercizi: richiesta di maggior precisione e velocità, organizzazione di esercizi e stato di affaticamento.


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