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CICLO DI IMPIEGO, CREAZIONE, DIFFUSIONE, TRATTENIMENTO (E REIMPIEGO) DI RISORSE.

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Presentazione sul tema: "CICLO DI IMPIEGO, CREAZIONE, DIFFUSIONE, TRATTENIMENTO (E REIMPIEGO) DI RISORSE."— Transcript della presentazione:

1 CICLO DI IMPIEGO, CREAZIONE, DIFFUSIONE, TRATTENIMENTO (E REIMPIEGO) DI RISORSE

2 Approcci manageriali e gestione della qualità Un’impresa può essere definita come un insieme di attività articolate in processi, che mediante l’impiego di risorse crea valore per tutti i suoi stakeholder, in termini superiori rispetto alla concorrenza. Fattor i Finali tà Destinata ri

3 Il processo come insieme di attività e di risorse INPUT PROCESSO OUTPUT Trasformazione Trasformazione BeneServizioInformazioniMaterialiIstruzioni Specifiche cliente Informazioni Attività Risorse Attività Risorse

4 Valore Un soggetto riceve “valore”, quando ottiene ciò che costituisce oggetto dei propri desideri (considerati non soltanto quelli espliciti, ma anche latenti) in termini almeno soddisfacenti rispetto al complesso dei sacrifici sopportati.

5 Valore Un soggetto riceve “un valore superiore”, quando ottiene ciò che costituisce oggetto dei propri desideri (non soltanto espliciti, ma anche latenti) da un‘impresa in termini più soddisfacenti in confronto a ciò che ottiene o potrebbe ottenere da un'altra impresa.

6 Le dimensioni del valore PERVALORE È…. i Clientiottenere “esperienze” di acquisto e di consumo di beni e servizi soddisfacenti i Dipendentiricevere una ricompensa economica e non (affermazione personale, sociale, prestigio, ecc.) soddisfacente dal lavoro svolto gli Shareholderricavare una remunerazione soddisfacente dell’investimento effettuato l’Impresaconseguire un incremento soddisfacente delle risorse (materiali ed immateriali) impegnate nello svolgimento delle performance gli altri Stakeholder acquisire risorse (monetarie, di conoscenza e di fiducia) dalle interazioni con l’impresa e i dipendenti, in misura soddisfacente la Società (collettività) ottenere un miglioramento in termini di sviluppo sostenibile e di risorse a disposizione della comunità

7 ALCUNE DEFINIZIONI DEL "VALORE"

8 "VALORE" GENERATO DALLE ATTIVITÀ D'IMPRESA

9 "VALORE FONDO"

10

11 IL CRITERIO GUIDA NELLA GESTIONE AZIENDALE CRITERIO GUIDA Per l’imprenditore Per la definizione dei termini del mandato ai gestori “terzi” Per la gestione delegata Per la gestione in proprio

12 IL CRITERIO GUIDA DELLA GESTIONE NELL’OTTICA DELL’IMPRESA Le attività d’impresa devono essere in grado di generare correntemente e, contemporaneamente: risorse in qualità e quantità tali da consentire la soddisfazione “competitiva” dei bisogni delle diverse categorie di stakeholder; la rigenerazione qualitativa e quantitativa del patrimonio di risorse aziendali in modo tale da mantenerne almeno inalterato il valore “economico”.

13 SPECIFICAZIONI DEL CRITERIO GUIDA Minimo valore generato Le scelte di gestione devono almeno essere in grado di riscuotere l’interesse delle diverse categorie di stakeholder e di rigenerare almeno il valore delle risorse impiegate nell’impresa. Massimo valore trattenuto In presenza di più alternative, differenti tra loro per valore diffuso agli stakeholder e/o per valore trattenuto dall'impresa, la scelta deve ricadere sull'attività che consente (sempre in ipotesi) di accrescere in maggiore misura il valore delle risorse "trattenute" dall'impresa.

14 SPECIFICAZIONI DEL CRITERIO GUIDA Minimo rischio sul valore (delle risorse) dell'impresa In presenza di più alternative, differenti tra loro per il rischio (percepito) che dalla scelta assunta possa derivare una diminuzione, invece che un accrescimento, del valore economico del patrimonio di risorse dell'impresa, la scelta deve ricadere sull'alternativa che consente (sempre in ipotesi) di minimizzare il rischio di impatto negativo sul valore del patrimonio di risorse dell'impresa Negoziazione In qualunque "negoziazione" con le diverse categorie di stakeholder va salvaguardato il più possibile il valore "trattenuto" dall'impresa e, quindi, la quantità/qualità di risorse cui viene attribuito, in ipotesi, il maggiore valore.

15 ATTIVITÀ D'IMPRESA E CICLO DI GENERAZIONE DI VALORE

16 VALORE = DELLE RISORSE (generate, disponibili, ecc) CAPACITA’ DI GENERARE ULTERIORI RISORSE (“significative per il beneficiario”) =

17 Valore "Flusso" (corrente) (alla Porter) Valore delle risorse prodotte in un determinato arco di tempo Valore "Fondo" (stock) (alla Rappaport/Guatri) Valore delle risorse disponibili in un dato momento = =

18 VALORE GENERATO DALLE ATTIVITÀ AZIENDALI VALORE DIFFUSO (agli Stakeholder) = VALORE TRATTENUTO (Nell'impresa)

19 "VALORE" PER I CLIENTI V u = f (F o x p o, F p x p p, F s x p s, S p x S v) V u = valore d’uso attribuito dal cliente-utente al bene/servizio F o = funzioni operative svolte dal prodotto/servizio (conosciute/percepite dal cliente) p o = performance del prodotto/servizio nello sviluppo delle funzioni operative conosciute/percepite dal cliente F p = funzioni psicologiche del prodotto/servizio conosciute/percepite dal cliente p p = performance del prodotto/servizio nello sviluppo delle funzioni psicologiche F s = funzioni sociologiche svolte dal prodotto/servizio (conosciute/percepite dal cliente) p s = performance del prodotto/servizio nello sviluppo delle funzioni sociologiche S p = sistema dei prezzi vigenti nell’area e percepito dal cliente potenziale all’atto della valutazione S v = sistema di valori del cliente potenziale all’atto della valutazione

20 Valore d'uso Valore lordo comunemente associato all'insieme dei benefici che il cliente può derivare dall'utilizzo del prodotto/servizio; =VuVu =B Valore di acquisizione Valore netto che considera anche i "sacrifici" (ivi compreso il prezzo da pagare) che l'acquirente sostiene per entrare in possesso e per utilizzare uno specifico bene/servizio =VaVa =B-S; oppure B/S oppure (B-S)/S Valore di transazione inteso come confronto fra differenti valori di acquisizione ed è alla base insieme ad altri fattori della scelta di una specifica offerta fra tutte quelle individuate come "concorrenti" =VtVt =V ai V ak per i prodotti i-esimo e k-esimo   "VALORE" PER I CLIENTI

21 Il valore generato dalle attività aziendali per i clienti (privati, imprese o istituzioni) si collega al valore d’uso, ovvero al valore lordo dei benefici – operativi, psicologici e sociali - che questi potranno ricavare dall’inserimento del prodotto/servizio nelle loro specifiche “catene del valore”. Tale valore d’uso è solo genericamente quantificabile soprattutto quando si tratta di beni o servizi di consumo e, in termini molto generali, corrisponde al prezzo massimo che uno specifico acquirente potenziale è disposto a pagare per entrare in possesso di quello specifico prodotto/servizio. "VALORE" PER I CLIENTI: DEFINIZIONE

22 "VALORE" PER I DIPENDENTI, FORNITORI E FINANZIATORI comprende per ciascuna categoria (e corrisponde al) l’insieme dei benefici (anche non monetari) che questi potranno derivare dalle relazioni instaurate con l’impresa; deriva dalle attività aziendali, che hanno contribuito a produrre le risorse monetarie, di relazione (fiducia, immagine, ecc.) e/o di conoscenza, di cui il fornitore potrà beneficiare; deve necessariamente tenere conto, insieme ad altri aspetti, di quanto valore queste stesse categorie di stakeholder possono ricevere da altre imprese e/o istituzioni, che essi stessi percepiscono come “concorrenti” rispetto a quella in esame;

23 "VALORE" PER I DIPENDENTI, FORNITORI E FINANZIATORI è parte di una quantità di valore, normalmente maggiore, di cui l’impresa ritiene di poter beneficiare (in termini di risorse monetarie, di conoscenza e di relazione) inserendo i relativi apporti nella propria “catena del valore”; rappresenta, perciò, anch’esso valore “diffuso” ai fornitori, dipendenti, ecc., in contrapposizione al valore “trattenuto” dall’azienda, indipendentemente da quali siano la dimensione complessiva, la destinazione successiva e/o i diritti esistenti da parte di altre categorie di stakeholder su quest’ultima quantità; utilizza il prezzo pagato dall’impresa come principale elemento di distinzione fra valore netto trattenuto dall’impresa (V-P) e valore ceduto ai fornitori, che comprende, però, non solo le risorse monetarie ricevute, ma anche le risorse di conoscenza e di relazione che quelle stesse attività hanno consentito di generare e trattenere per gli stessi offerenti.

24 comprende l’insieme dei benefici che questi potranno derivare dal possesso e dall’uso del prodotto/servizio in questione; deriva dalle attività aziendali che hanno contribuito a produrre non solo il prodotto/servizio oggetto di transazione, ma anche le risorse di relazione (fiducia, immagine, ecc.) e/o di conoscenza (incorporate nel prodotto/servizio), di cui l’utente potrà godere con il possesso ed uso di esso; deve essere ceduto ai clienti in una quota che deve necessariamente tenere conto, insieme ad altri aspetti, di quanto valore “netto” i clienti possono ricevere da offerte alternative che essi stessi percepiscono come concorrenti; si distingue in due quote complementari all’unità rispettivamente, destinate al cliente stesso ed all’impresa, che potremmo denominare, rispettivamente, valore “diffuso” ai clienti e valore “trattenuto” dall’azienda, indipendentemente da quali ne siano la dimensione complessiva e la destinazione successiva anche in funzione dei diritti che altre categorie di stakeholder su quest’ultima quantità; utilizza il prezzo pagato dal cliente come principale elemento di distinzione fra valore (netto) ceduto ai clienti (V-P) e valore trattenuto dall’impresa, che comprende, però, nella sua dimensione complessiva, non solo la differenza fra prezzo e costo delle risorse impiegate nelle attività svolte per mettere a punto il prodotto/servizio venduto, ma anche le risorse di conoscenza e di fiducia che quelle stesse attività hanno consentito di generare e trattenere per la stessa impresa offerente. "VALORE" PER I DIPENDENTI, FORNITORI E FINANZIATORI

25 SOCI FINANZIATORI SOCI “DI CONTROLLO” SOCI “DI COMANDO” CLASSIFICAZIONE DEI SOGGETTI DETENTORI DI TITOLI DI PROPRIETÀ DELL’IMPRESA

26 Il valore per gli azionisti

27 Il valore diffuso per le diverse categorie di stakeholder

28 Tipologie di soci Benefici Possibili conflitti di interesse con l'impresa come insieme di attività MonetariNon Monetari Soci- finanziatori Coloro che hanno apportato all'impresa capitale di rischio sottoscrivendo azioni o titoli di proprietà ed attendendo da tale investimento remunerazioni adeguate alla tipologia di attività finanziarie sottoscritte, senza alcuna intenzione di ingerirsi nella gestione o anche solo nel "controllo" Dividendi Appartenenza Relazioni ………….. Dividendi/crescita aziendale Soci di "controllo" Coloro che partecipano all'insieme dei soci che esprime la maggioranza nelle assemblee sociali e che si assume, perciò, la responsabilità di approvare i bilanci e di esprimere gli organi di governo della società + Remunerazione Amministratori Appartenenza Relazioni ………….. Interessi in altre imprese Soci di "comando" o di "governo" Coloro che si assumono la responsabilità di indicare nominativamente i componenti degli organi di governo o la maggioranza di essi indicandoli al loro stesso interno o tra persone di loro fiducia + Remunerazione A. D. Appartenenza Relazioni ………….. Famiglia/imprese

29 Il "valore" generato = = Valore attribuito alle risorse generate = Capacità delle risorse (di cui si è entrati in possesso) di generare ulteriore valore = Capacità delle risorse (di cui si è entrati in possesso) di generare ulteriori risorse cui si attribuisce "valore"

30 Diffuso Trattenuto Flusso Fondo VALORE GENERATO DALLE ATTIVITA’ AZIENDALI


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