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VERSO L'INFINITO E RITORNO:

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Presentazione sul tema: "VERSO L'INFINITO E RITORNO:"— Transcript della presentazione:

1 VERSO L'INFINITO E RITORNO:
immagini dall'Universo

2 DOPO MILLENNI DI OSSERVAZIONI DEL CIELO, IN POCHI ANNI L’UOMO HA RAGGIUNTO TRAGUARDI IMPENSABILI: E’ ARRIVATO SULLA LUNA E HA GUARDATO LA TERRA DALLO SPAZIO, HA INVIATO SONDE PER SCOPRIRE LA COMPLESSA STRUTTURA DEI PIANETI, HA SPINTO LO SGUARDO NELLE PROFONDITA’ DEL COSMO DOVE HA TROVATO UN’INCREDIBILIE VARIETA’ DI STRAORDINARI OGGETTI. IL FASCINO DELL’UNIVERSO E’ ANCORA ENORME, ANCHE SE PROFONDAMENTE MUTATO: GLI OGGETTI CELESTI, UN TEMPO ENTITA’ DIVINE, ORA PROTETTRICI ORA MINACCIOSE, SONO DIVENTAI CORPI FISICI E REALI, NOSTRI COMPAGNI NEL COSMO.

3 E ALLORA PARTIAMO, DESTINAZIONE: I CONFINI DEL COSMO…
Diversi corpi celesti in questa splendida immagine notturna: una sottile falce di Luna, in basso a destra Giove con alcuni satelliti, alla sua destra l’ammasso stellare M44 nella costellazione del Cancro. QUINDI, SE FINO A IERI ERA SOLO COSI’ CHE POTEVAMO GUARDARE IL CIELO, OGGI GRAZIE ALA TECNOLOGIA E AI PROGRESSI DELLA SCIENZA ABBIAMO VINTO UN BIGLIETTO DI ANDATA E RITORNO PER UN FANTASTICO VIAGGIO VIRTUALE INTERGALATTICO. E ALLORA PARTIAMO, DESTINAZIONE: I CONFINI DEL COSMO…

4 L’Universo è punteggiato di un numero incalcolabile di GALASSIE che sono riunite in gruppi più o meno grandi, gli AMMASSI GALATTICI, i quali a loro volta sono aggregati in superammassi. Tutti questi corpi non sono distribuiti nello spazio in modo uniforme, ma in una struttura tridimensionale di sottili filamenti che delimitano bolle di spazio vuoto. Questa ricostruzione al computer ci dà un’idea di come poteva apparire l’Universo nella fase giovanile, quando la materia iniziò addensarsi per formare le galassie e le stelle e l’Universo cominciò a prendere la sua struttura attuale.

5 AVVISTIAMO GRAPPOLI DI BRILLANTI GALASSIE DISSEMINATE IN UNO SPAZIO FREDDO E OSCURO: L’UNIVERSO VISTO DA UN OSSERVATOE ESTERNO. CHI POTREBBE RESISTERE ALLA TENTAZIONE DI AVVICINARSI E VISITARNE QUALCUNA?. Un ricco ammasso di galassie nella costellazione di Ercole

6 E ORA ANDIAMO A CONOSCERLE PIU’ DA VICINO..
Ciascuna GALASSIA è un gigantesco complesso formato da miliardi di STELLE. Lo spazio fra una stella e l’altra non è vuoto ma riempito del mezzo interstellare, costituito da gas e polveri. Le galassie hanno dimensioni varie e forme molto diverse a volte piuttosto particolari. Proprio in base alla forma sono state classificate quattro categorie principali. IRREGOLARI ELLITTICHE SPIRALE NORMALE SPIRALE BARRATA E ORA ANDIAMO A CONOSCERLE PIU’ DA VICINO..

7 M81 si trova vicinissima a M82 (NGC 3034) un’altra galassia alla quale è collegata.
M 81 (NGC 3031), in Orsa Maggiore, una delle galassie più brillanti dell’intero cielo, è una perfetta galassia spirale. M 33 (NGC 598), una galassia a spirale In Triangolo. Distante 3,6 milioni di anni luce, appartiene al nostro Gruppo Locale. Non è molto luminosa e i bracci della spirale sono visibili solo con un potente telescopio.

8 M 51 (NGC 5194) si trova in Canes venatici ed è chiamata Whirlpool, Vortice.
E’ costituita da una galassia spirale con una galassia satellite, più piccola, all’estremità di uno dei suoi bracci. NGC 253 in Sculptor è una galassia a spirale visibile quasi di profilo. Non possiede un rigonfiamento centrale e i suoi bracci sono una ribollente massa di stelle e polvere.

9 M 83 (NGC 5236) è una galassia spirale vista di faccia, presente nella costellazione dell’Idra
La famosissima Galassia Sombrero, M 104 (NGC4594), si trova al confine tra le costellazioni della Vergine e del Corvo.

10 Spettacolare immagine della galassia M100, vista da Hubble
Spettacolare immagine della galassia M100, vista da Hubble. E’ una galassia a spirale come la nostra ed è una delle più brillanti dell’ammasso di galassie della Vergine. M 74 (NGC 628) è una galassia spirale in Pesci con bracci piuttosto aperti distante 22,5 milioni di anni luce.

11 Questa galassia dalla forma insolita si trova nella costellazione di Hydra. In realtà NGC 3314 è formata da due grandi galassie spirali perfettamente allineate. Quella dello sfondo è formata da giovani brillanti ammassi stellari che sono parzialmente oscurati dai filamenti di polveri della galassia più vicina. M 101 (NGC 5457), visibile sopra la parte terminale del timone del Grande Carro è una galassia spirale molto estesa, vista frontalmente, con numerosi bracci principali.

12 Le GALASSIE ATTIVE: i nuclei di alcune galassie emettono quantità enormi di energia sottoforma di onde radio, ultravioletti, raggi X. La causa di questi fenomeni è ancora sconosciuta. NGC7742, della costellazione di Perseo, è classificata come galassia di Seyfert. Nel suo nucleo luminosissimo si sospetta la presenza di un buco nero. M 77 (NGC 1068) si trova in Balena. Piccola galassia spirale, fa quindi parte delle galassie di Seyfert.

13 Centaurus A è una fra le galassie più insolite
Centaurus A è una fra le galassie più insolite. Al centro una sfera di stelle, vecchie e di colore giallastro, circondata da una densa striscia di polvere scura che contiene alcune stelle giovani e azzurre. Centaurus A è una delle galassie più vicine, 13 milioni di anni luce, e una potentissima sorgenti di onde radio, raggi X, raggi gamma, oltre che luce e raggi infrarossi.

14 COLLISIONI GALATTICHE
La galassia RUOTA DI CARRO fa parte di un guppo di galassie nella costellazione dello Scultore. Il grande anello esterno, di diametro di 100 milioni di anni luce, è formato da stelle azzurre, giovani, estremamente brillanti e massicce. L’anello si è formato quando la piccola galassia, passando attraverso quella più grande, ha provocato un’onda d’urto circolare, come quella prodotta dall’impatto di un sasso in uno stagno; la perturbazione del gas ha portato alla nascita di nuove stelle. Così la galassia spirale è stata trasformata in una Ruota di carro.

15 Quasi tutti i corpi celesti che possiamo vedere a occhio nudo durante la notte appartengono alla VIA LATTEA, la nostra Galassia, che contiene almeno cento miliardi di stelle. La Via Lattea fa parte di un piccolo gruppo di galassie, detto GRUPPO LOCALE, che a sua volta fa parte di un grande agglomerato di galassie conosciuto come AMMASSO DELLA VERGINE (nella foto). Nel Gruppo Locale ci sono circa una trentina di galassie. Le due galassie a spirale più grandi sono la Via Lattea e la galassia di Andromeda. Ci sono poi galassie a spirale più piccole, quali la galassia del Triangolo, le Nubi di Magellano, e una dozzina di galassie minori.

16 ED ORA E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI UN TUFFO DENTRO LA VIA LATTEA…
La galassia che ci supera in grandezza è M 31 (NGC 224), la galassia di ANDROMEDA l’unica visibile ad occhio nudo come un piccolo chicco di riso nella costellazione di Andromeda. Distante da noi 2,2 milioni di anni luce, si ritiene che contenga un numero di stelle doppio di quello della nostra e che il suo diametro sia più grande del 25%. E’ accompagnata da due piccole, luminose, galassie satelliti. ED ORA E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI UN TUFFO DENTRO LA VIA LATTEA…

17 Vista dall’esterno sarebbe molto simile a questa.
La nostra GALASSIA (con la G maiuscola per distinguerla dalle altre) è una galassia a spirale, con bracci che si svolgono verso l’esterno e un rigonfiamento centrale di stelle. Il suo diametro è di circa anni luce e il Sole si trova in uno dei bracci della spirale, in una zona molto periferica, a circa anni luce dal centro. Vista dall’esterno sarebbe molto simile a questa. NOI SIAMO QUI Vista invece dalla nostra posizione all’interno di essa, la nostra Galassia ci appare come una banda debolmente luminosa che attraversa il cielo e, fin dall’antichità, è stata chiamata Via Lattea.

18 La VIA LATTEA come si vede nel cielo australiano.
Sono visibili moltissime stelle brillanti, scuri filamenti di polveri, rosse nebulose a emissione, blu nebulose a riflessione. La VIA LATTEA vista dal cielo boreale. Sono ben evidenti le stelle del triangolo estivo: a sinistra Deneb (Cigno), in alto Vega (Lira), a destra Altair (Aquila).

19 Se fossimo al Polo Sud avremmo questa luminosa fascia della VIA LATTEA esattamente sopra la testa. Infatti al centro dell’immagine c’è la Croce del Sud, vicinissima alla nebulosa scura chiamata Sacchi di Carbone; a destra dell’immagine la brillante nebulosa Carina.

20 Si suppone che al centro della Via Lattea esista un buco nero con una massa pari a 2 milioni di volte quella del Sole. Questa conclusione è basata sulle osservazioni delle stelle che si trovano vicino al centro che mostrano di muoversi sotto l’influenza dell’enorme forza gravitazionale prodotta da un corpo invisibile ed estremamente compatto: un supermassiccio buco nero. La foto mostra l’aspetto affollato della parte più interna della nostra Galassia, una porzione di 2 anni luce di estensione. La freccia indica l’esatta posizione del centro galattico.

21 La Grande Nube di Magellano
Anche la nostra Galassia, come quella di Andromeda, possiede due compagne, piccole galassie satelliti: le NUBI DI MAGELLANO, visibili nel cielo australe. La Grande Nube di Magellano Un insolito flusso di materiale gassoso, la Corrente magellanica, attraversa lo spazio nei dintorni delle nostre galassie satelliti. La spiegazione di questo fenomeno non è ancora chiara. La Piccola Nube di Magellano (NGC6822)

22 DALLE NEBULOSE NASCONO LE STELLE
E LE STELLE SI TRASFORMANO IN NEBULOSE... Le NEBULOSE sono estese nubi di gas e polveri che permeano le galassie. In alcuni casi possono a contrarsi, crescere di temperatura e dar vita a protostelle, le quali evolvono poi in STELLE. Quindi le nebulose possono essere considerate le culle di stelle. Le stelle vivono in una fase di equilibrio finché hanno a disposizione del combustibile che alimenta le reazioni nucleari che avvengono al loro interno.

23 Osservando il cielo si nota che le STELLE si distinguono tra loro per due caratteristiche:
La LUMINOSITA’: esistono stelle molto brillanti e stelle molto fioche. Ricordiamoci però che questo dipende non solo dalla loro reale luminosità, ma anche dalla loro distanza da noi. Il COLORE: l’occhio non riesce ad apprezzarli bene, nelle foto sono più evidenti. I colori dipendono dalla temperatura delle stelle: le azzurre sono le più calde (25 mila gradi), le gialle hanno temperatura media, le rosse…sono le più freddine, solo 3 mila gradi. Inoltre in genere le stelle rosse sono le più vecchie, mentre quelle azzurre sono molto giovani.

24 ORA SI PARTE PER IL TOUR DELLE NEBULOSE...
Una stella molto vecchia GIGANTE ROSSA Finito il combustibile del nucleo le stelle arrivano al termine del loro ciclo vitale e muoiono. Le più piccole diventano NANE BIANCHE e si spengono lentamente e tranquillamente. SUPERNOVA Altre prima di morire espellono l’involucro esterno di gas dando origine a NEBULOSE PLANETARIE. Invece le più massicce raggiungono il massimo splendore con un’esplosione che scaglia nello spazio quasi tutta la materia di cui sono formate: le SUPERNOVE . Mentre gli strati atmosferici esterni si espandono, il nucleo della stella, caldissimo e densissimo, li eccita e li ionizza, mostrandoci splendide immagini. Nella parte centrale si forma una STELLA A NEUTRONI (pulsar) o, se la massa è veramente enorme, un BUCO NERO. BUCO NERO STELLA A NEUTRONI ORA SI PARTE PER IL TOUR DELLE NEBULOSE...

25 LA GALLERIA DELLE PLANETARIE
NEBULOSA SATURNO NGC 7009 LA GALLERIA DELLE PLANETARIE Le NEBULOSA PLANETARIE sono chiamate così perché con i primi telescopi sembravano avere una forma quasi sempre sferica, simile a quella di un pianeta. I colori delle immagini sono elaborazioni digitali. NGC 6826 “L’OCCHIO CHE BATTE LE CIGLIA” la nebulosa che ha due misteriose ali rosse ai lati. OCCHIO DI GATTO: una planetaria così complessa che si pensa abbia una stella doppia nel suo centro.

26 ABELL39, il più perfetto esempio di nebulosa sferica della Galassia
ABELL39, il più perfetto esempio di nebulosa sferica della Galassia. La stella al suo centro è una caldissima stella nana bianca. M 57 (NGC 6720), la NEBULOSA AD ANELLO, è una famosa nebulosa planetaria distante anni luce presente in Lyra. NGC 2392 E SKIMO: nelle prime immagini ricordava una faccia nel cappuccio di un parka.

27 M 97 (NGC 3587), distante 2.600 anni luce, è chiamata comunemente NEBULOSA CIVETTA.
Esplorando con un binocolo al confine tra Sagitta e Vulpecola, si incontra M 27, la NEBULOSA DUNMBELL, una delle più spettacolari vedute del cielo. IC 418 SPIROGRAFO

28 Queste formazioni a forma di cometa sono il risultato della collisione di due masse gassose emessi da una stella che sta morendo, nella NEBULOSA ELICA in Aquarius (foto piccola). Ciascun nodulo gassoso è grande il doppio del sistema solare. L’insolita forma della NEBULOSA BOLLA, NGC 7635, in Cassiopea, è determinata da una stella massiccia che emette un forte vento stellare di gas ionizzati.

29 LE NEBULOSE DIFFUSE Una una rappresentante famosa è M 1 (NGC 1952), la NEBULOSA GRANCHIO nel Toro, della quale si conosce esattamente l’età. Gli astronomi cinesi riportarono nelle loro cronache che, nei pressi di zeta-Tauri, il 4 luglio 1054, una stella brillò così luminosa da poter essere osservata in pieno giorno per ben 23 giorni. Al centro della nebulosa si trova una pulsar (foto piccola), che ruota su sé stessa 30 volte al secondo.

30 La NEBULOSA PELLICANO, IC5070, della costellazione del Cigno, si trova sulla costa orientale della NEBULOSA NORD AMERICA. Entrambe fanno parte di un’unica estesa regione dove si formano le stelle.

31 I delicati cirri della NEBULOSA VELO nel Cigno, che si stanno lentamente allontanando da migliaia di anni, sono i tenui resti di una stella esplosa. Difficile da spiegare l’origine della misteriosa NEBULOSA A CONO in Unicorno. La regione scura contiene molta polvere che oscura la luminosa nebulosa a emissione e l’ammasso aperto NGC 2264 dietro di essa.

32 La suggestiva nebulosa a riflessione, chiamata TESTA DI STREGA, IC2118, è associata alla brillante stella Rigel nella costellazione di Orione. La nebulosa splende perché la fine polvere riflette la luce della stella, soprattutto la radiazione blu. Si trova a mille anni luce di distanza. NGC 7023 in Cefeo è un buon esempio di nebulosa “bozzolo” polverosa: in essa una o più stelle appena formatesi illuminano un involucro di polvere e gas. Anche nella NEBULOSA IRIS, NGC7023, in Cefeo, il colore blu è dato dalla polvere che riflette soprattutto la luce azzurra

33 La NEBULOSA TRIFIDA, M 20 (NGC 6514), in Sagittario, deve il suo nome alla presenza di tre scuri filamenti di polvere. Al centro una stella doppia probabilmente nata da essa. La nebulosa M8 ( NGC 6523) del Sagittario è chiamata LAGUNA per la fascia scura di polveri che si vede a sinistra del centro dell’ammasso. Un brillante groviglio di gas e polveri nel centro della nebulosa è chiamato nebulosa CLESSIDRA (foto piccola).

34 La costellazione di Orione è ricca di oggetti interessanti, tra questi la famosissima M42 (NGC 1976), la GRANDE NEBULOSA DI ORIONE si trova nella parte centrale della spada che pende dalla cintura. Si tratta di una gigantesca nebulosa ad emissione, illuminata dal sistema di stelle denominato IL TRAPEZIO (NGC 1973) . E’ visibile ad occhio nudo, malgrado sia distante da noi anni luce. Le sue dimensioni reali sono più di ventimila volte le dimensioni del Sistema Solare.

35 NGC2024, la NEULOSA FIAMMA, è un’area splendente di gas che circonda la stella zeta-Orionis.
Vicino la nebulosa oscura più famosa, situata a sud di zeta-Orionis, la famosa Nebulosa TESTA DI CAVALLO (Barnard 33), una protuberanza di materia scura dalla caratteristica forma di “cavallo degli scacchi” davanti alla luminosità della nebulosa IC434.

36 NGC 2070, la NEBULOSA TARANTOLA, è una nube di idrogeno dal diametro di circa anni luce nella Grande Nube di Magellano. Al centro c’è un ammasso di decine di stelle supergiganti, la cui luce fa risplendere la nebulosa stessa. La nebulosa Tarantola è la più grande e brillante nebulosa della Via Lattea.

37 NGC 2237, la NEBULOSA ROSETTA, in Unicorno, è un guscio di gas che circonda l’ammasso stellare NGC Le due stelle più luminose scaldano e ionizzano il gas della nebulosa provocando il caratteristico colore rosso. Le stelle dell’ammasso sono molto giovani. Nebulosa e ammasso stellare distano circa anni luce. M 17, in Sagittario, è la Nebulosa OMEGA o Ferro di Cavallo.

38 La nebulosa NGC2440, chiamata COCOON, si trova in Puppis
La nebulosa NGC2440, chiamata COCOON, si trova in Puppis. Contiene una delle nane bianche più calde che si conoscano (200 mila gradi). La stella è visibile al centro della foto. NGC 2261 in Unicorno, è la NEBULOSA VARIABILE DI HUBBLE, una piccola e debole nebulosa che contiene la stella dalla luminosità variabile.

39 M 16, la NEBULOSA AQUILA, in Serpente, è una spettacolare combinazione di un ammasso stellare e di una nube di gas, con infiltrazioni di polvere e gas freddi e scuri.Queste formazioni sono colonne di gas e polvere interstellare che servono da incubatrici per nuove stelle. Le stelle sono ancora immerse nella loro nube embrionale di gas che viene spazzato via dalle radiazioni emesse dalle giovani stelle più massicce.

40 La nebulosa chiamata BUCO DELLA SERRATURA è una piccola regione della brillante nebulosa ETA CARINA. Questa è una nebulosa molto estesa, visibile solo dall’emisfero australe. Nella foto piccola la stella ETA CARINAE : circondata da due lobi polverosi, risultato dell’esplosione avvenuta 150 anni fa,quando era una delle stelle più brillanti del cielo meridionale. Ora la stella è visibile solo con i telescopi.

41 LE STELLE IN COMPAGNIA All’interno delle galassie si possono trovare grandi concentrazioni di stelle chiamati AMMASSI STELLARI. Sono aggregati di decine o centinaia di stelle vicine tra loro, legate debolmente le une alle altre dalla reciproca attrazione gravitazionale. Ne esistono di due tipi: Gli AMMASSI GLOBULARI sono regioni di cielo in cui si sono addensate centinaia o migliaia di stelle di stelle vecchie che hanno, generalmente, poco meno dell'età dell'universo. M10 Gli AMMASSI APERTI invece  sono regioni di cielo in cui abbiamo addensamenti di stelle giovani che, proprio perché giovani, non hanno ancora avuto il tempo di aggregarsi in una disposizione a raggiera. M37

42 L’ammasso aperto più famoso anche perché visibilissimo ad occhio nudo, è M 45, meglio noto come PLEIAS. Le PLEIADI, è l’ammasso stellare più brillante di tutto il cielo, citato in ogni tempo, da Omero a D’Annunzio. Ad occhio nudo si possono vedere circa sette stelle, le quali sono ALCYONE, (eta), la più brillante, quindi troviamo CELAENO, ELECTRA, TAYGETA, MAIA, ASTEROPE, MEROPE, ATLAS, PLEIONE. Quest’ultima ha una luminosità fluttua in modo imprevedibile. In realtà, questo ammasso, distante da noi 415 anni luce, contiene circa 3 mila stelle, comprese molte giganti blu, e la debole luminosità è il residuo della nube da cui si sono formate “soltanto” 50 milioni di anni fa.

43 M 4, è un grande ammasso globulare visibile con un binocolo nel cielo scuro circa un grado a ovest della luminosa stella Antares nella costellazione dello Scorpione. M4 è l’ammasso globulare forse il più vicino a noi, distante 7000 anni luce e contiene più di 100 mila stelle. E’ ricco di vecchie stelle giganti rosse, infatti è uno degli oggetti più antichi di cui si sia calcolata l’età in modo diretto. Sembra infatti che risalga addirittura a 9 miliardi di anni. Gli astronomi vi hanno trovato numerose stelle nane bianche (gli oggetti nei cerchietti).

44 Dei circa 200 ammassi globulari che popolano la nostra Galassia, NGC 5139, OMEGA - CENTAURI, è il più grande e il più brillante, tanto che nelle vecchie carte celesti era etichettato come stella. Già riportato già da Tolomeo nell’Almagesto, la sua va natura fu scoperta nel 1677 da Halley, dall’isola di Sant’Elena. Contiene più di un milione di stelle, molte delle quali si pensa siano nella fase di vecchiaia. M 22, in Sagittario, è un ricco ammasso globulare di forma ellittica, le cui stelle più brillanti sono di colore rossastro.

45 SIAMO IN VISTA DEL SISTEMA SOLARE...
Le orbite dei pianeti esterni e di quelli interni

46 UN’OCCHIATA VELOCE AL SOLE...
Il SOLE è una stella come tante altre, una massa di gas resi incandescenti dalle reazioni nucleari che avvengono al suo interno. Al pari tutte le altre stelle, è nato da una nebulosa, che, 5 miliardi di anni fa, iniziò a contrarsi e a ruotare. Nella zona centrale la forza gravitazionale portò alla formazione di una protostella che divenne sempre più calda e sempre più densa finché iniziò a produrre luce e nacque il Sole. Nella parte esterna del disco, la materia si aggregò in nuclei più piccoli che portarono alla formazione dei vari pianeti.

47 Il nostro Sole è una stella bianco-gialla con una temperatura esterna di circa gradi ed una temperatura interna valutata intorno ai 15 milioni di gradi. La superficie del Sole è caratterizzata da granulazioni luminose, da macchie solari, zone più scure perché meno calde; periodicamente si vengono anche emessi enormi getti di materiale incandescente.

48 UN INCONTRO CON QUALCHE COMETA DI PASSAGGIO...
Le COMETE sono piccoli ammassi di gas congelati e di polveri, che gravitano agli oscuri confini del sistema solare dove a miliardi costituiscono la NUBE DI OORT. L’influsso gravitazionale di stelle di passaggio spinge le comete su nuove orbite, che le portano verso il Sole, e diventano visibili a noi come splendenti apparizioni. Man mano che si avvicina al Sole, il calore riscalda ill ghiaccio che sublima liberando i gas e le polveri, si formano così la chioma e la coda. Sotto l’influsso della radiazione solare, i gas cominciano a diventare fluorescenti, come i gas in un tubo al neon.

49 Come si vede nell’immagine della cometa Hale-Bopp, possono essere visibili due code: una di polveri, che si trova sempre dietro la cometa, e una di gas ionizzato che viene spinta dal vento solare dalla parte opposta rispetto al Sole.

50 Nel 1986, la sonda Giotto si avvicinò alla cometa di Halley inviandoci le prime immagini ravvicinate di un nucleo cometario. Si scoprì che questi sono corpi molto scuri, probabilmente per la presenza di pesanti catene di molecole organiche che rimangono sulla superficie, mentre i composti più volatili evaporano. Può succedere che una cometa passando vicino al Sole si avvicini troppo e venga catturata dal suo campo gravitazionale.

51 ...E CON UNO SCIAME DI STELLE CADENTI
Sono piccoli frammenti di materiale dallo spazio cadono sulla Terra e l’attrito con l’atmosfera li rende incandescenti. Immagini delle tracce luminose di uno sciame di LEONIDI, stelle cadenti visibili in cielo verso la metà di novembre.

52 ...POI IL TOUR ATTORNO AI PIANETI
PIANETI TERRESTRI, dimensioni minori, superficie solida, compatta, ricca di elementi pesanti, volume e massa limitati e grande densità; PIANETI GIOVIANI, dimensioni maggiori, superficie gassosa, atmosfera ricca di idrogeno ed elio, volume e massa elevati, densità piccole. Al primo gruppo appartengono oltre alla Terra, Mercurio, Venere e Marte, all'altro, subito dopo la "fascia degli asteroidi", quasi un confine fra i due gruppi, Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Plutone è ancora poco conosciuto da poterlo classificare con esattezza.

53 PLUTONE è di gran lunga il pianeta più piccolo, il suo raggio di 1160 km è inferiore a quello della nostra Luna. Si è ipotizzato che fosse un satellite di Nettuno, espulso dall’orbita in seguito ad una interazione col satellite Tritone. Nessuna sonda ha ancora visitato l’ultimo pianeta del Sistema Solare. Percorre un'orbita, allungata e molto inclinata rispetto a quella della Terra, e in alcuni tratti interseca l’orbita di Nettuno. Perciò i due pianeti sono a turno il pianeta più distante dal Sole.

54 Plutone ha un solo satellite conosciuto, Caronte.
Caronte ha dimensioni quasi uguali a quelle di Plutone e per questo potrebbero essere considerati un sistema di due pianeti. Scoperto nel 1978, Caronte ha un periodo di rivoluzione che è pari a quello di rotazione di Plutone, quindi il pianeta gli rivolge sempre la stessa faccia (vedi animazione in basso).

55 NETTUNO, simile a Urano, è un po’ più piccolo ma al telescopio mostra lo stesso disco verdazzurro privo di dettagli. L’esistenza di Nettuno fu prevista prima della sua scoperta. Gli astronomi si accorsero che Urano non seguiva esattamente l’orbita prevista, una possibile causa era l’attrazione gravitazionale di un pianeta non ancora scoperto. Il nuovo pianeta fu trovato nella posizione prevista il 23 settembre 1846.

56 Nettuno è accompagnato da una serie di satelliti: NAIADE, THALASSA, DESPINA, GALATEA, LARIISSA, PROTEUS, TRITONE, NEREIDE. Tritone, il più grande, foto a sinistra, ha un moto retrogrado. La forza di attrazione di Nettuno gli imprime moto a spirale sempre più stretto finché tra alcuni milioni di anni finirà per disintegrarsi. Nettuno percorre la sua orbita in quasi 165 anni : da quando è stato scoperto non ha ancora completato un giro intorno al Sole! L’atmosfera, ricca di metano e idrogeno a temperatura bassissima (circa –220°C) ha bande e una grande macchia (nella foto) analoghe a quello di Giove. E’ stato osservato anche un minuscolo anello. Molto di quanto sappiamo è frutto della missione di Voyager 2, che nel 1989 ha concluso il suo viaggio nel sistema solare visitando Nettuno.

57 URANO è il primo pianeta ad essere stato scoperto in tempi storici, nel Il pianeta è avvolto da un denso strato di nebbie di metano, che insieme a idrogeno ed elio costituiscono i componenti principali dell’atmosfera. Il raggio di Urano è quattro volte quello della Terra e il periodo di rotazione è di circa 16 ore. La caratteristica più spiccata del pianeta è quella di avere l’asse di rotazione quasi adagiato sul piano dell’eclittica, così che Urano rivolge alternativamente i poli nord e sud al Sole nel corso del periodo di rivoluzione che dura 84 anni.

58 I cinque satelliti maggiori: UMBRIEL, OBERON, TITANIA, i tre più lontani, ARIEL, in primo piano, MIRANDA, vicino a Urano. Nel 2001 ne erano stati scoperti altri sedici. Data la grande distanza dalla Terra la maggior parte delle informazioni sono state ottenute dall’esplorazione ravvicinata della sonda Voyager 2 avvenuta il 24 gennaio 1986. Nel 1977 si è scoperto un sistema di nove anelli molto sottili e ben distanziati l’uno dall’altro.

59 Fu scoperto da Galileo nel 1610.
SATURNO con un diametro quasi dieci volte maggiore e una massa quasi cento volte più grande di quella della Terra, è un pianeta gigantesco. Compie un’orbita completa intorno al Sole quasi 30 anni, rimanendo a una distanza che è quasi dieci volte quella terrestre, cosicché la radiazione solare lo raggiunge solo in quantità ridottissima e la sua temperatura superficiale è di circa -160°C. La rotazione molto veloce, il periodo è di circa 10,5 ore, causa un forte schiacciamento ai poli. L’atmosfera, a bande chiare e scure parallele all’equatore, è costituita prevalentemente da idrogeno e da metano, con tracce di ammoniaca. La caratteristica più cospicua è un anello che si estende fino a 150 mila km dal centro del pianeta. Fu scoperto da Galileo nel 1610.

60 Oggi si sa che intorno a Saturno ruotano in gran numero oggetti solidi di ogni dimensione ricoperti di uno strato di ghiaccio. Il pianeta possiede 23 satelliti, il maggiore, Titano, possiede una densa atmosfera. Gli altri maggiori sono: RHEA, IAPETUS, DIONE, TETHYS, ENCELADUS e MIMAS.    Ricostruzioni di Saturno visto da alcuni dei suoi satelliti: Pandora, Rhea.

61 GIOVE, il gigante del Sistema Solare ha un suo raggio equivalente a quasi 11 volte il raggio terrestre. Percorre la sua orbita in 11,9 anni ad una distanza media di 778 milioni di kmi. Ruota su se stesso in meno di 10 ore: da qui lo spiccato schiacciamento polare. L’atmosfera, la parte visibile del pianeta, è formata da gasi leggeri, come l’idrogeno, il più abbondante, seguito dall’elio. Inoltre vi si trovano ammoniaca, metano, vapor d’acqua. Venti veloci più di 450 km/h creano vortici turbolenti. Si pensa infatti che la famosa GRANDE MACCHIA ROSSA (grande più di tre volte la Terra).

62 IO EUROPA GANIMEDE CALLISTO
Galileo, con il suo cannocchiale, vide quattro lune ruotare intorno ad esso, lune che dedicò ai Medici, signori di Firenze: i satelliti Galileiani o Medicei, che sono IO, EUROPA, GANIMEDE e CALLISTO. In tutto Giove è accompagnato da quasi trenta satelliti di dimensioni e caratteristiche assai diverse. L’analisi delle immagini inviate a Terra dalle sonde Voyager 1 e 2 e dalla sonda Galileo, ha rivelato la presenza di vulcani attivi su Io, una superficie ghiacciata su Europa, una superficie molto varia nel colore e nella forma con corrugamenti su Ganimede e una superficie molto craterizzata su Callisto. IO EUROPA GANIMEDE CALLISTO

63 MA ATTENZIONE AGLI ASTEROIDI...
MATHILDE Gli asteroidi sono corpi molto piccoli, almeno in confronto alle dimensioni dei pianeti, e per questo sono stati individuati solo negli ultimi due secoli. Chiamati anche pianetini, occupano una regione compresa fra Marte e Giove, detta fascia degli asteroidi. E' probabile abbiano avuto origine da un corpo planetario che si sia disgregato o da uno che non sia riuscito ad aggregarsi. GASPRA Hanno l’aspetto molto irregolare di giganteschi sassi dal diametro massimo di qualche migliaio di km.

64 Non tutti sono situati fra Marte e Giove:
i Troiani sono sull’orbita di Giove, Hidalgo è una ex cometa, quelli appartenenti ai gruppi Apollo, Aten e Amor ( i N.E.A. - Near Earth Asteroids) sono invece vicini, e quindi potenzialmente pericolosi per la Terra, i Centauri (fra cui Chirone) orbitano fra Saturno e Nettuno infine i Transnettuniani al di là dell'orbita di quest'ultimo. IDA è l’unico asteroide di cui si è scoperto un satellite: Dactyl. Una suggestiva ricostruzione : la Terra come verrebbe vista dalla superficie dell’asteroide TUTATIS.

65 MARTE ha un diametro che è circa la metà di quello terrestre.
Il pianeta ruota su se stesso in 24 ore e 37 minuti, mentre la sua rivoluzione si compie in quasi due anni, quindi anche la durata delle stagioni risulta doppia rispetto alla durata sulla Terra. Tuttavia le stagioni sono abbastanza simili alle nostre, infatti l’asse di rotazione del pianeta ha un angolo di inclinazione sull’orbita quasi uguale a quello terrestre.

66 L’atmosfera marziana è molto tenue ed è costituita prevalentemente di anidride carbonica (95%) e solo in piccolissime percentuali di azoto, argo, ossigeno e vapore acqueo. La temperatura diurna è di una decina di gradi sopra lo zero ma nell’emisfero non illuminato scende fino verso i –70 °C. CARTOLINE DA MARTE La Valle Marineris Il grande cratere Il suolo marziano

67 Le strutture più imponenti della superficie sono le calotte polari ghiacciate, la cui estensione cambia con il ciclo stagionale, e il Monte Olympus, un vulcano alto una trentina di chilometri con il cratere di 25 chilometri e un diametro di oltre chilometri alla base. Sono inoltre presenti sistemi di vallate naturali che sembrerebbero tracciate dall’erosione di corsi d’acqua.

68 Nel 1877 Hall scoprì i due satelliti naturali Deimos e Phobos e da allora ci si chiede come mai alcuni testi antichi attribuissero proprio due satelliti a Marte e come mai i due satelliti siano presenti sulle pagine dei Viaggi di Gulliver, scritto nel 1727 da Swift. DEIMOS PHOBOS

69 VENERE è l’oggetto più splendente del cielo, visibile per poche ore prima del sorgere del Sole o subito dopo il tramonto. Per questo è stato chiamato Espero, stella della sera, e Lucifero, stella del mattino. La sua luminosità è dovuta al fatto che l’atmosfera riflette circa il 70% della luce solare che riceve. La sua atmosfera è composta da anidride carbonica (96,4% del totale), da azoto (3,4%) e da zolfo. Essendo un pianeta interno, mostra fasi simili a quelle della Luna, visibili solo col telescopio, dovute alle diverse condizioni di illuminazione da parte del Sole. 

70 Il raggio di Venere è molto simile a quello della Terra
Il raggio di Venere è molto simile a quello della Terra. La sua rotazione è è molto lenta: un giorno venusiano dura 243 giorni terrestri, mentre il periodo di rivoluzione è di 224,7 giorni; quindi un giorno è più lungo di un anno! Inoltre il moto è retrogrado, contrario quindi al senso di moto della maggior parte dei pianeti. Venere senza veli: solo il radar può penetrare la spessa e densa coltre di nubi che forma l’atmosfera e rivelarci i segreti della superficie venusiana.

71 L’enorme massa di nubi di anidride carbonica e acido solforico esercitano una pressione di 90 atmosfere e producono un fortissimo effetto serra. Infatti la temperatura al suolo raggiunge 450°C! Venti impetuosi trascinano gli strati più esterni dell’atmosfera, e, a livello dell’equatore possono raggiungere i 360 km/h, compiendo un giro completo del pianeta in quattro giorni. L’immagine, elaborata al computer, della superficie di Venere mostra colate di lava di centinaia di chilometri che si estendono alla base del monte Sapas, visibile nel fondo della foto.

72 L’orbita è molto eccentrica,, e viene percorsa in 88 giorni.
MERCURIO è il pianeta più vicino al Sole ed è anche il più piccolo tra quelli visibili ad occhio nudo, infatti il suo diametro è circa un terzo di quello terrestre. L’orbita è molto eccentrica,, e viene percorsa in 88 giorni. Il periodo di rotazione, di 58,7 giorni terrestri, è stato determinato con sicurezza solo nel , grazie alle osservazioni della sonda Mariner 10. La mancanza di una atmosfera rende molto brusco l’enorme salto di temperatura tra le parti illuminate e le parti in ombra: si passa da -170 a +350 °C, fino a all’equatore. Il suolo è cosparso di crateri, nella maggior parte dei casi di origine meteorica.

73 Non è facile vedere Mercurio perché si trova sempre molto vicino al Sole. L’osservazione si può compiere soltanto al tramonto o all’alba e soltanto nei brevi periodi in cui il pianeta viene a trovarsi alla massima distanza dal Sole. L’immagine è una composizione di diverse foto e ci mostra, le posizioni successive di Mercurio per diversi giorni.

74 UNA SOSTA SULLA LUNA... La Luna riflette la luce del Sole in misura diversa a seconda che la regione colpita sia montagnosa o piatta: La LUNA è l’astro più vicino a noi e, sicuramente, il più osservabile ad occhio nudo. le zone piatte appaiono simili a macchie scure, i mari e sono costituiti da rocce laviche scure, che assorbono la maggior parte della luce solare, riflettendone soltanto una minima porzione. Ha un raggio di km, un quarto circa di quello terrestre, con una massa solo 81 volte inferiore. Non essendo dotata di atmosfera, la Luna presenta ampie differenze di temperatura, dai 130 °C nella parte illuminata ai -150°C in quella oscura. La gravità è circa sei volte minore di quella terrestre. Le regioni montagnose, invece, sono composte da rocce più chiare, due o tre volte più riflettenti.

75 Il lato nascosto della Luna ci è stato svelato solo quando le sonde spaziali ce ne hanno inviato le immagini. Il grande cratere lunare Thyco Brahe. La struttura interna del nostro satellite formata da gusci concentrici.

76 Un fotomontaggio di immagini della missione di Apollo 17
La targa lasciata sul suolo lunare dagli astronauti di Apollo “Qui uomini del pianeta Terra per primi hanno messo piede sulla Luna Luglio 1969 Siamo venuti in pace per tutta l’Umanità”

77 L’orbita lunare e l’orbita terrestre giacciono su due piani leggermente inclinati che si intersecano in due punti (i nodi). Solo lungo questa linea si può avere il perfetto allineamento tra Sole, Terra e Luna e quindi può avvenire il fenomeno delle eclissi. La casualità che i dischi del Sole e della Luna abbiano la stessa grandezza apparente (è un gioco di prospettiva) dà le ECLISSI DI LUNA o DI SOLE. Sopra: eclissi di Luna Sotto: eclissi parziale di Sole

78 Le eclissi di Sole sono TOTALI (a destra) quando la Luna, più vicino alla Terra, appare leggermente più grande e copre perfettamente il disco del Sole. Quando invece si trova più lontana, l’eclissi è ANULARE (in basso). FASI LUNARI: le diverse posizioni della Luna rispetto al Sole e alla Terra fanno sì che il suo disco appaia diversamente illuminato.

79 E’ ARRIVATA L’ORA DI RIENTRARE.
Già 500 anni fa Leonardo da Vinci aveva descritto il fenomeno del chiaro di Terra: la luce del Sole riflessa dagli oceani terrestri illumina debolmente la superficie in ombra della Luna. Il chiaro di Terra è visibile nelle notti limpide, quando la Luna è solo una falce sottile. NOSTALGIA DELLA TERRA? E’ ARRIVATA L’ORA DI RIENTRARE.

80 FINALMENTE A CASA!!! La nostra Terra vista dallo spazio ha un aspetto decisamente rassicurante. La sua distanza dal Sole permette l’esistenza di acqua allo stato liquido sulla sua superficie, e questo ha consentito il formarsi degli oceani fin dall’inizio della sua storia e quindi anche lo sviluppo della vita. Ancora non sappiamo con certezza se siamo i soli esseri viventi nell’Universo, o se esistono altri pianeti simili al nostro, ma una cosa è certa: se vogliamo viverci a lungo sarà bene conservarlo al meglio!


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