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La Radio ed i RADIOAMATORI nelle Scuole

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Presentazione sul tema: "La Radio ed i RADIOAMATORI nelle Scuole"— Transcript della presentazione:

1 La Radio ed i RADIOAMATORI nelle Scuole
Brevemente raccontati da Gianni Varetto I1HYW Mondovì, 1 Dicembre 2007

2 …..Retrospettiva….. Il 15 Aprile 1928, Umberto Nobile partì da Milano con il dirigibile ITALIA, 17 uomini di equipaggio e un cane “Titina”. Il 23 Maggio 1928 l'aeronave si levò dalla Baia de Re con 16 persone a bordo e alla mezzanotte fra il 23 e 24 Maggio 1928 sorvolò il Polo Nord. Non riuscì però a scendere sui ghiacci per il forte vento e alle 2.20 riprese la via del ritorno. Attorno alle del 25 Maggio 1928, L'ITALIA si schianta sul pack a causa di una forte perturbazione e di venti contrari. Inizia l'avventura e la tragedia della "Tenda Rossa“ .

3 Il radiotelegrafista Biagi montò subito l'antenna della radio e attivò l'apparecchio. Il 30 maggio, dopo cinque giorni di infruttuose trasmissioni (la nave appoggio Città di Milano non riuscì a captare i messaggi di aiuto). Mariano, Zappi e Malmgren lasciarono la tenda per una marcia disperata verso la terraferma. Quattro giorni dopo, il 3 giugno, un radioamatore russo di nome Schmidt intercettò l'SOS dei naufraghi.

4 Chi era Giuseppe Biagi? Nato nel 1897 a Medicina (BO), Biagi si diede ben presto alla vita di mare, si appassionò alla radio ed iniziò una brillante carriera a servizio della telegrafia senza fili a partire dalla 1° guerra mondiale fino al 1928, anno in cui fu scelto dallo stesso Generale Nobile come operatore addetto alle apparecchiature ricetrasmittenti, indispensabili a garantire le comunicazioni durante tutte le fasi previste dalla missione.

5 ……il 18 giugno 1928 Amundsen, il celebre esploratore norvegese, precipitò nel mare di Barents con il proprio idrovolante, trovandovi la morte con cinque compagni, come lui impegnati nella ricerca degli uomini dell'Italia. Finalmente il 12 luglio 1928 il rompighiaccio sovietico Krassin riuscì a portare in salvo gli ultimi superstiti del dirigibile, che erano riusciti a resistere per 48 giorni sui ghiacci col solo aiuto della minuscola tenda rossa

6 .. i meriti della Radio… e dell’operatore
I meriti del radio-dilettantismo nella tragedia polare, sono la riprova del successo ottenuto con il salvataggio degli aeronauti del Dirigibile ITALIA. Le onde corte, al tempo diversamente definite “ondine”, avevano permesso ai naufraghi della “tenda rossa” di far giungere le invocazioni di soccorso e di mantenere il contatto radio con la nave appoggio, distante alcune centinaia di chilometri, impiegando un’esigua potenza.

7 RADIOAMATORI, come e perché.
Questa breve rievocazione, vuole introdurre l’argomento che affrontiamo in questa sede: RADIOAMATORI, come e perché.

8 Chi sono i Radioamatori
I Radioamatori sono persone che, dotate di patente e licenza ministeriale a seguito di un esame sono autorizzate a svolgere comunicazioni radio, su bande di frequenza loro assegnate, a scopo di sperimentazione o di pubblica utilità.

9 L’hobby che è cultura La pratica di questa passione garantisce, se coltivata seriamente, l’acquisizione di un bagaglio di conoscenze spendibili con successo anche nel mondo dello studio e del lavoro. Molte scuole superiori in Italia come all’estero inseriscono il radiantismo (l’attività di radioamatore) nei programmi di attività integrative alla didattica. Si diventa radioamatori non solo per parlare con il resto del mondo, ma per conoscere in maniera più approfondita tutto ciò che è legato al mondo della radio, dall’elettronica necessaria per far funzionare le apparecchiature, fino alla propagazione delle onde elettro-magnetiche . Fra i vari aspetti più importanti dell’attività radio, vanno nominati: Sperimentazione, Cultura, Servizio, Protezione Civile.

10 Le apparecchiature Un radioamatore per svolgere la sua attività ha innanzitutto bisogno di una radio e di una antenna. Le radio ricetrasmittenti possono essere: Portatili: dette anche palmari. Mobili: quelle adatte all’installazione su un veicolo con alimentazione a 12 V, di dimensioni simili ad un’autoradio. Base: solitamente grosse e da usarsi in postazioni fisse con alimentazione da rete

11 Le antenne posso essere incorporate nella radio (come i palmari);
da automezzo, simili a quelle delle autoradio, ma generalmente più lunghe; portatili (da portare con sè e montare provvisoriamente in luoghi diversi dalla postazione fissa); da base (generalmente montate sul tetto). Possono essere formate da un semplice lungo filo, oppure da complicati sistemi composti da traliccio e grosse antenne direttive.

12 Come si sviluppa l’attività e quali possono essere le sfere di interesse:
Le principali attività nelle quali un Radioamatore si identifica e si compiace, sono legate’ al carattere, agli interessi ed al coinvolgimento che ognuno prova nell’uso della radio Tra queste troviamo: Le comunicazioni locali I contest Le Radio assistenze Le comunicazioni Spaziali La protezione civile Il DX I Diplomi

13 I principali Modi di emissione
La telegrafia (detta anche CW) La Fonia nei modi: SSB (Single Side Band), AM (Ampiezza Modulata), FM (Frequenza modulata) I modi digitali: PSK RTTY SSTV

14 Visto che il tempo a disposizione è limitato, parliamo oggi di uno solo di questi temi:
Il DX Il DX è un collegamento a lunga distanza , che avviene secondo due variabili principali: la propagazione radio-ionosferica attraverso la riflessione delle onde elettromagnetiche negli strati ionizzati dell’atmosfera la frequenza che prevede l’utilizzo alle varie ore del giorno delle cosiddette MUF (Maximum Usable Frequency).

15 Da cosa deriva l’interesse dei Radioamatori verso l’Antartide?
L’Antartide è da sempre un’area del globo ammantata di un alone misterioso; un Continente così poco conosciuto, ma da sempre evocatore di avventura, purezza, integrità. I radioamatori, vedono nell’Antartide il collegamento raro, difficile, affascinante, vedono il DX ..!

16 Normativa Internazionale di riferimento : Il Trattato Antartico
12 Nazioni partecipano alla ratifica iniziale: Argentina, Australia, Belgio, Cile, Francia, Giappone, Nuova Zelanda, Norvegia, Sud Africa Unito, Regno Unito, Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, Stati Uniti d’America. Composto da 15 articoli di indirizzo generale. Sospende le rivendicazioni territoriali. Documento di straordinaria importanza perché redatto in periodo di “guerra fredda” destina tutta l’Area al di sotto del 60° parallelo alla cooperazione internazionale nel campo della ricerca.

17 Italia in Antartide 1986: inizio della costruzione della Base di Baia Terra Nova Ente Attuatore: ENEA Comitati consultivi : CSNA, CCIA Nel 1987 l’Italia diviene Membro Consultivo del Trattato Antartico Ulteriori leggi di finanziamento per circa 600 Miliardi L’Italia sostiene Progetti di Ricerca Internazionali L’Italia stabilisce la nascita di un Museo Antartico Policentrico con sedi a Genova, Trieste, Siena 23 spedizioni realizzate

18 Le installazioni Italiane
Baia Terra Nova (Mario Zucchelli Station) MZS Base Concordia Dome C

19 Ma non abbiamo finito ….. Il nostro prossimo obiettivo è quello di Costruire una chiesetta tra i ghiacci, nella base Italiana a Baia Terra Nova in Antartide. Non si tratta di fare un’opera grandiosa, ma una semplice chiesetta che testimoni come, anche a quelle latitudini è giusto ricordare, oltre a quelli che lavorano e studiano in Antartide, altresì il Padre Eterno e perché no … quelli che nel mondo soffrono e sperano di guarire. Penso sia un bene che anche lì, a Baia Terra Nova, ci sia un luogo dove il personale possa fermarsi per un minuto di preghiera e raccoglimento. …. una cosa del genere, forse potrà essere realizzata solo se richiesta dall'alto (e non mi riferisco a Nostro Signore) !..... Parlatene, in casa, con gli amici, con le personalità che conoscete ed aiutateci a realizzare questo grande sogno!

20 Ringraziamenti Al termine di questa presentazione, corre l’obbligo di ringraziare tutti voi, che ci avete gratificato consentendoci di metterci al Vostro servizio per diffondere e se possibile, dare una visione d’insieme sufficiente a capire l’importanza dell’argomento trattato. Un doveroso e sincero grazie all’ Istituto di Istruzione Superiore Cigna, al Dirigente Scolastico ed ai Professori, per aver voluto e patrocinato questa mattinata di studio. Un sentito e particolare ringraziamento agli Studenti per aver seguito con attenzione ed interesse un argomento appassionante. Al C.D. dell’ ARI (Associazione Radioamatori Italiani) Sezione di Mondovì, che mi ha coinvolto per raccontare ancora una volta, come i Radioamatori vivono la Radio coltivando l’hobby con tanta passione. Grazie !


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