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Indicazioni nazionali per il curricolo

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Presentazione sul tema: "Indicazioni nazionali per il curricolo"— Transcript della presentazione:

1 Indicazioni nazionali per il curricolo
La scuola del primo ciclo

2 L’anno scolastico 2007/08, già definito in altra sede come «anno laboratorio», segna l’avvio di un percorso di innovazione che si svilupperà, secondo quanto afferma il Ministro nella sua lettera,«sino alla ricomposizione, in un contesto unitario, di tutti gli ordinamenti dell’istruzione a partire dall’anno scolastico ».

3 il nuovo assetto del secondo ciclo costituito,
In tale anno, si attuerà il nuovo assetto del secondo ciclo costituito, in base all’art. 13 della legge n. 40/2007 dal sistema dell’istruzione secondaria superiore (articolato in licei, istituti tecnici e istituti professionali) e dal sistema dell’istruzione e della formazione professionale.

4 All’inizio del corrente anno scolastico i Collegi dei docenti sono chiamati a predisporre le condizioni istituzionali culturali, professionali, organizzative e gestionali idonee per avviare i processi sperimentali annunciati.

5 In allegato alla lettera del Ministro Fioroni sono stati inviati a tutti i dirigenti scolastici (con preghiera di assicurare la più ampia diffusione presso tutte le componenti della comunità scolastica) due documenti: • un documento tecnico che contiene gli indirizzi relativi ai saperi e alle competenze (articolati in conoscenze e abilità) da acquisire, da parte degli allievi per assolvere l’obbligo di istruzione, la cui durata è stata elevata a 10 anni dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296, art. 1, c. 622; • un documento contenente le competenze chiave di cittadinanza indispensabili per favorire il successo formativo e prevenire e contrastare la dispersione scolastica.

6 Decreto ministeriale del 31 luglio 2007 e Direttiva n
Decreto ministeriale del 31 luglio 2007 e Direttiva n. 68 del 3 agosto 2007 L’elevamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni rende urgente creare un raccordo di principi e contenuti tra il primo ciclo di istruzione e il biennio successivo; tenuto conto che le impegnative sfide di Lisbona 2000 in merito agli obiettivi strategici dei sistemi europei d’istruzione e formazione sollecitano un’azione incisiva della scuola di base soprattutto per prevenire la dispersione scolastica e per promuovere la diffusione della cultura matematica e scientifica, sono state definite tali linee guida che, in chiave sperimentale, a partire dall’anno scolastico e nel pieno rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, costituiranno il quadro di riferimento per la progettazione curricolare: le scuole dovranno educare, istruire e mettere al centro l’alunno-persona

7 NUOVE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione
Cosa sono? Le nuove Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione tracciano le linee e i criteri per il conseguimento delle finalità formative e degli obiettivi di apprendimento per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo, in sostituzione delle precedenti Indicazioni proposte transitoriamente alle scuole negli anni scorsi.

8 Quando partono Le scuole sono chiamate da quest’anno alla elaborazione dei curricoli di studio, tenendo conto delle nuove Indicazioni, secondo una metodologia operativa di studio e di approfondimento accompagnata da flessibilità e gradualità di applicazione.

9 Due anni di sperimentazione
La prima fase sperimentale di attuazione durerà fino al Consentirà alle scuole di conoscere e sperimentare le nuove Indicazioni e al Ministero di raccogliere suggerimenti, valorizzare le buone pratiche e favorire processi di condivisione e di sostegno. Dal le Indicazioni per il curricolo entreranno definitivamente a regime, accompagnate da apposito Regolamento.

10 L’organizzazione Le Indicazioni sono proposte culturali ma non toccano l’organizzazione oraria degli insegnanti. Dopo la sperimentazione dei due anni si procederà a una risistemazione complessiva di tutto il periodo dell’obbligo.

11 Qual è il filo rosso che lega tutti questi futuri processi sperimentali?
.

12 sulla necessaria integrazione di saperi e competenze
IL FOCUS sulla necessaria integrazione di saperi e competenze

13 ANALIZZIAMO IL TESTO

14 Le parti del testo Fanno parte delle Indicazioni: 1. “Cultura, scuola, persona”,il documento già reso noto da mesi 2. “Organizzazione del curricolo”, una pagina

15 Scuola dell'infanzia” o  presentazione generale O presentazione specifica di ciascuno dei 5 “Campi d'esperienza” (1. Il sé e l'altro, 2. Il corpo e il movimento, 3. Linguaggi, creatività, espressione, 4. I discorsi e le parole, 5. la conoscenza del mondo) , o definizione dei “Traguardi di sviluppo della competenza” per ciascun campo.

16 “Scuola del primo ciclo” (primaria e secondaria di 1 ° grado esaminate come un tutto unico)
o  presentazione generale o presentazione di ciascuna delle 3 aree disciplinari (1. Area linguistico-artistico-espressiva, 2. Area storico-geografica, 3.Area matematico-scientifico-tecnologica), unificate per scuola primaria e secondaria di 1 ° grado o  presentazione, all'interno di ciascuna area, delle singole “discipline”, le stesse per la scuola primaria e secondaria, presentate in “ continuità”, senza nessuna separazione. Esse sono: Italiano, Lingue comunitarie, Musica, Arte e Immagine, Corpo, movimento e sport (tutte ricomprese nell'area linguistico-artistico-espressiva); Storia, Geografia ( ricomprese nell'area storico-geografica); matematica, scienze naturali e sperimentali, tecnologia (ricomprese nell'area matematico-scientifico-tecnologica)

17  “Traguardi di sviluppo della competenza”, per ciascuna disciplina, posti al termine di due tappe : 1^) alla fine della Scuola Primaria, 2^) alla fine della Secondaria di 1°grado • “Obiettivi ” per ciascuna disciplina, da raggiungere al termine di 3 tappe: 1^) alla fine del terzo anno della Primaria, 2^) alla fine del quinto anno della Primaria, 3^) alla fine del terzo anno della Secondaria di 1°grado.

18 CULTURA, SCUOLA, PERSONA
I paragrafi La scuola nel nuovo scenario Centralità della persona Per una nuova cittadinanza • Per un nuovo umanesimo

19 Nel paragrafo “la scuola nel nuovo scenario”stanno le finalità della scuola

20 LE FINALITA’ EDUCATIVE DELLA SCUOLA
Ambiente ricco di stimoli culturali spesso contradditori La scuola deve dare senso alla varietà delle esperienze riducendone la frammentazione e il carattere episodico

21 LE FINALITA’ EDUCATIVE DELLA SCUOLA
Nell’esperienza quotidiana ogni persona si confronta con cultura di diverse La scuola deve fornire gli strumenti per comprenderle e metterla in relazione con la propria, promuovendo lo sviluppo di identità consapevole e aperte

22 LE FINALITA’ EDUCATIVE DELLA SCUOLA
La scuola deve garantire una solida formazione sul piano cognitivo, culturale, per mettere in grado ogni persona di affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali Le conoscenze, i modi di vivere e di lavorare sono in continua evoluzione

23 La centralità della persona
rispetto di sé e degli altri sulla base del valore intangibile: la dignità di tutti e di ciascuno, nessuno escluso” “educare istruendo” sulla base del riconoscimento dell’unicità del singolo e allo stesso tempo della sua collocazione in un contesto in primo luogo familiare e poi sociale” .

24 Centralità della persona
Lo studente, non più individuo astratto ma collocato in una molteplicità di contesti naturali, storico sociali, culturali, antropologici, è al centro e alla base dell’azione educativa. Attenzione all’ambiente educativo interno e esterno, alle dinamiche di gruppo, ai rapporti tra pari.

25 Nuova cittadinanza Educare alla convivenza attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni studente Cittadinanza unitaria e plurale poiché fondata sulla conoscenza delle proprie radici e della propria memoria storica viste in stretta connessione con altre radici e altre memorie in primo luogo europee e poi universali.

26 Educare alla Nuova cittadinanza
Educazione a vivere e a convivere con un’azione di supporto al percorso di crescita del singolo nel confronto continuo tra le sue scelte progettuali e i valori e i modelli che orientano la società in cui vive. Autonomia scolastica come perno e modello per la responsabilizzazione delle componenti scolastiche e la costruzione di una comunità educante.

27 Nuova cittadinanza Rivedere la prassi di offrire una miriade di microprogetti con l’intento di “definire norme di comportamento specifiche per ogni situazione” . L’obiettivo non è di accompagnare passo dopo passo lo studente nella quotidianità di tutte le sue esperienze, bensì di proporre un’educazione che lo spinga a fare scelte autonome…”

28 La funzione del primo ciclo
Pieno sviluppo della persona elaborazione del significato della propria esperienza Promozione della pratica consapevole della cittadinanza Acquisizione degli alfabeti di base della cultura

29 Nuovo umanesimo Accelerazione Interdipendenza Imprevedibilità
Caratteristiche della contemporaneità: Accelerazione Interdipendenza Imprevedibilità

30 Nuovo umanesimo Obiettivi prioritari: Superamento della frammentazione delle discipline e tentativo di ricomposizione di un quadro unitario dell’uomo nell’universo, nel mondo, nella società Capacità di cogliere gli aspetti essenziali dei problemi, di collocare ogni acquisizione nel quadro dei nuovi sviluppi delle conoscenze

31 L'ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
Il concetto di curricolo d’istituto ha il merito di riprendere e riproporre in tutta la sua pregnanza pedagogica e didattica, la dimensione della continuità verticale (tra scuole successive) e orizzontale(tra le varie realtà, istituzionali e non, aventi responsabilità e funzioni educative e didattiche).

32 L'ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
Il POF della scuola, documento di negoziazione per eccellenza, contiene il curricolo di istituto che rappresenta l’insieme delle scelte culturali operate dai docenti, di quelle organizzative e gestionali, allo scopo di far conseguire agli allievi le competenze ora espresse nei “traguardi per lo sviluppo delle competenze” posti al termine di momenti di snodo della scuola.

33 L'ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
Inoltre il concetto di curricolo di istituto pone con forza la valenza contrattuale del curricolo, tra gli stessi docenti della scuola, tra questi e gli alunni e le loro famiglie.

34 L'ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
La costruzione del curricolo è un compito e una responsabilità delle scuole, deve avvenire nel rispetto delle finalità, dei traguardi di competenza degli obiettivi di apprendimento

35 L'ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
Non un modello curricolare specifico Ogni scuola ricerca la propria impostazione tenendo presenti i seguenti livelli: Curricolo formale ( competenze,obiettivi di apprendimento,saperi e loro organizzazione) Curricolo materiale (organizzazione di temi,spazi,gruppi) Curricolo implicito cultura,modi di pensare che influenzano la formazione e gli atteggiamenti

36 LA SCUOLA DEL 1° CICLO Presentazione generale Primaria e Secondaria di 1 ° grado sono semplicemente "il primo ciclo dell'istruzione" senza alcuna distinzione che non sia la progressiva articolazione dei Traguardi (al termine della scuola e primaria e della secondaria di 1° grado ) e degli Obiettivi (al termine della terza e quinta classe primaria e delle terza classe secondaria di 1 ° grado).

37 La presentazione generale si sviluppa in 4 sezioni:
•  Il senso dell'esperienza •  L'alfabetizzazione culturale di base •  La cittadinanza •  L'ambiente di apprendimento •  Discipline e aree disciplinari

38 Nella sezione "Elaborare il senso dell'esperienza" si delineano diversi importanti aspetti educativi e maturativi. Cittadinanza Il tema dei diritti di cittadinanza, connesso anche con quello dell'intercultura, attraversa ampiamente e connota tutte le Indicazioni, intrecciandosi con quello dell'apertura e della pratica collaborativa e comunicativa

39 L'ambiente di apprendimento
ancorare i nuovi apprendimenti alle esperienze e alle conoscenze dell'alunno; •  favorire l'esplorazione e la scoperta; •  incoraggiare l'apprendimento cooperativo; •  promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere (metacognizione, apprendere ad apprendere); •  realizzare percorsi in forma di laboratorio.

40 LE TRE AREE area linguistico – artistico – espressiva; area storico-geografica area matematica – scienze naturali e sperimentali, tecnologia Le aree indicano “una possibilità di interazione e collaborazione tra le discipline,possibilità che però può riguardare tutte le stesse discipline e non solo quelle della stessa area

41 LA DIFFERENZA TRA LE AREE DELLE INDICAZIONI 2007 E GLI AMBITI DELLA L
…… allora un problema prevalentemente organizzativo ( come suddividere le discipline tra i componenti del gruppo di modulo)

42 ora si parte da un problema culturale “insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza…in una prospettiva complessa,volta a superare la frammentazione delle discipline e a integrarli in nuovi quadri di insieme” LA DIFFERENZA TRA LE AREE DELLE INDICAZIONI 2007 E GLI AMBITI DELLA L.148/90 ……….ora si parte da un problema culturale “insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza…in una prospettiva complessa,volta a superare la frammentazione delle discipline e a integrarli in nuovi quadri di insieme” “Diffondere la consapevolezza che i grandi problemi dell’attuale condizione umana….possono essere affrontati attraverso la collaborazione non solo fra le nazioni,ma anche fra le discipline e le culture”

43 Gli obiettivi di apprendimento
Per ogni disciplina sono indicati in modo sintetico e sono riferiti al terzo e quinto anno Il compito delle scuole ,nella progettazione curricolare è quello di definire le modalità di progressivo orientamento ai saperi disciplinari, come graduale acquisizione dei quadri concettuali,dei metodi di indagine,del linguaggio specifico di ciascuna disciplina,tenendo presente la necessità di una visione unitaria

44 I TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE
“rappresentano riferimenti per gli insegnamenti,indicano piste da percorrere,aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale”

45 TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Le competenze sviluppate nell’ambito delle singole discipline concorrono,a loro volta,alla promozione di competenze più ampie e trasversali, che rappresentano una condizione essenziale per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, nella misura in cui sono orientate ai valori della convivenza civile e del bene comune”

46 I TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE
“le competenze per l’esercizio della cittadinanza attiva sono promosse continuamente nell’ambito di tutte le attività di apprendimento utilizzando e finalizzando opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può offrire”

47 Qualche esempio “in pillole”

48 Storia L’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado (terza media) sarà dedicato alla storia del Novecento. (“L’analisi del mondo contemporaneo reclama un suo spazio educativo preciso: le guerre mondiali, il fascismo, il comunismo, la liberaldemocrazia, la decolonizzazione e le complesse vicende che caratterizzano il mondo attuale; la formazione dell’Unione europea; la nascita e le vicende della Repubblica italiana sono da considerarsi decisive, se osservate dal punto di vista del raggiungimento degli obiettivi di cittadinanza e della capacità di orientarsi nella complessità del mondo attuale e di progettare il futuro”). Sarà più collegata alla geografia.

49 Geografia Dà grande importanza agli aspetti di tipo morfologico (nomi dei fiumi, dei mari, dei monti…) e recupera sin dalle elementari lo studio dell’Europa e del mondo. Viene dato rilievo anche agli aspetti sociali: questo consentirà sin dalle elementari di affrontare problemi contemporanei, comparati con il passato.

50 Matematica Più impulso all’area matematico-scientifica per garantire quelle basi indispensabili per migliorare i livelli di conoscenze e competenze degli studenti italiani in ambito matematico. Il curricolo sarà fortemente integrato con l’insegnamento tecnologico-scientifico sin dalle elementari per favorire la formazione di una mentalità scientifica.

51 Scienze sperimentali e naturali
Lo studio della scienza della natura è visto in una prospettiva storica ed evolutiva. Più sperimentazione e osservazione della realtà.

52 Lingua italiana Ha un ruolo principe anche come strumento di identità culturale e deve essere oggetto di attenzione da parte di tutti i docenti: tutte le discipline devono concorrere all’apprendimento della lingua italiana (anche durante l’ora di matematica, scienze, informatica...). Tornano in evidenza la GRAMMATICA e la SINTASSI (partendo dalla riflessione sulla lingua); l’educazione alla capacità di scrittura, di esposizione orale e di lettura di quegli autori fondamentali per il nostro patrimonio culturale.

53 Lingua italiana Più attività di laboratorio e più valorizzazione delle biblioteche scolastiche per l’incontro con la lettura e con gli autori non solo per i testi strettamente “scolastici”. La lingua italiana si raccorda con tutti gli altri linguaggi: arte, musica… Sensibilizzare agli apporti che arrivano anche da altre lingue e culture, europee ma anche dell’area del Mediterraneo, diventa una risorsa anche per l’integrazione.

54 Lingue comunitarie Si conferma lo studio della lingua inglese per tutto il primo ciclo e l’insegnamento obbligatorio di una seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado. Cruciale diventa il metodo comunicativo; assume grande rilievo l’uso dei laboratori linguistici.

55 Nuove tecnologie informatiche
Spazio all’aggiornamento per l’uso delle nuove tecnologie informatiche. Il computer è proposto come strumento per raccogliere dati, tabelle e appunti per lo studio; per conoscere le diverse forme testuali (poesia, racconto, video…) e produrre creativamente ipertesti.

56 Meno “educazioni” più educazione
Si recuperano gli aspetti educativi presenti nel cuore di ogni disciplina; le “educazioni” frammentate e confinate “a parte” rendevano il curricolo appesantito. L’educazione alla salute, ad esempio, non può essere confinata in un’unica ora ma deve essere valorizzata nelle scienze, nella pratica motoria ecc.. Lo stesso dicasi per l’educazione alla cittadinanza per cui, ad esempio, le attività didattiche della lingua italiana o straniera sono pensate in situazioni di dialogo e di interazione per educare al rispetto di punti di vista diversi dai propri.

57 Crescita della persona, rispetto degli altri e della realtà
Ogni insegnamento disciplinare deve essere un contributo all’educazione intesa come aiuto alla crescita della persona (educare), al rispetto degli altri e della realtà.


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