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SOCRATE NELL’ATENE DEL V SEC. A.C.

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Presentazione sul tema: "SOCRATE NELL’ATENE DEL V SEC. A.C."— Transcript della presentazione:

1 SOCRATE NELL’ATENE DEL V SEC. A.C.
FILOSOFIA ANTICA Lezioni di Giuliana Prosperi per UNITER - Arese Lezione 02 SOCRATE NELL’ATENE DEL V SEC. A.C.

2 SOCRATE UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA Parmenide
I Sofisti – Protagora (Gorgia) I Fisici - Anassagora

3 UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA
SOFÓS SOFISTÉS

4 UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA
SOFÓS SOFISTÉS

5 UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA
Socrate e i Sofisti 1. Come i Sofisti sposta l' interesse sull'uomo, come misura di tutte le cose, ma rifiuta il relativismo etico/morale/spirituale in cui la sofistica e'caduta. Infatti : - rufiuta il concetto di virtù e di sapere come abilita' , perizia nel far prevalere una tesi piuttosto che un' altra, senza la ricerca della Verita' che coincide con la ricerca della Virtu'  intellettualismo etico (la virtu' e' conoscenza), per ottenere il bene e la felicita'. 2. Se Anassagora e Democrito avevano detto che la conoscenza sensoria era relativa e basata su opinioni ( non portava la Verita'), se i Sofisti sostenevano che i Logoi non contengono in se' ne' realta' ne' Essere ne' Verità ontologica, ma solo tante verità, relative  il criterio di verita' e' perso per sempre Protagora = la validita' del logos sta nella doxa, nelle circostanze + nell' efficacia, nella persuasione e nell' utilita' dei logoi. Gorgia = la validita' dei logoi sta nel loro procedimento interno corretto (logico-matematico) basato sul principio di non contraddizione ( reductio ad absurdum ) ma vuoto di realtà, essere, verità + nella forza della persuasione + evocazione di emozione e pathos. Socrate vuole ricercare il criterio della Verita' (Aletheia) perduta, attraverso il procedimento dialettico e il risveglio della coscienza.

6 UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA
Socrate e i Sofisti : a differenza dei Sofisti ( che usano il discorso macrologico), usa il discorso breve ( brachilogico ) con cui spezza le argomentazioni dell’interlocutore con l’incalzare delle sue domande (Ti estì / cos’è ) relative ai principi generali in base ai quali agisce ( es. cos’è la virtù ? cos’è la giustizia ? ) ponendosi dalla parte di chi non sa niente, con atteggiamento critico e ironico.

7 UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA

8 UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA

9 UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA
Teeteto : l’Arte maieutica

10 UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA
5. INTELLETTUALISMO ETICO Con la conoscenza di se stessi, la coscienza del proprio limite, l’ironia, il dubbio, la maieutica, il filosofo Socrate conduce: sul piano teoretico-speculativo  a ricercare la Verità (Aletheia) / il criterio di verità sul piano dialettico  al raggiungimento della definizione universale, non contraddittoria, oggettiva, che dice la Verità (Aletheia) sul piano etico  al raggiungimento dei valori etici e politici della polis (idea di giustizia, idea di bontà, ecc.), cioè dei valori universali e veri per tutti. In Socrate predomina l’interesse per i problemi etico-morali, per suscitare l’esigenza di un risveglio della coscienza morale della polis, con la continua ricerca ed esame di sé (“Conosci te stesso”) Socrate è il filosofo e l’intellettuale impegnato eticamente nella ricerca delle Virtù della polis che si identificano con la Conoscenza e il Sapere, con la ricerca del criterio di verità (etico e teoretico) perso con i Sofisti / i Pluralisti. Con Socrate Virtù e Verità-sapere coincidono  intellettualismo etico. E proprio perché Virtù e Sapere coincidono, il male si commette solo per ignoranza. Solo attraverso il sapere e la scienza si raggiunge il Bene, che sta alla base della saggezza e della vita equilibrata, della felicità.

11 UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA

12 UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA
IL PROCESSO A SOCRATE  Sia Platone che Senofonte cercano di difendere dall’accusa di sovvertire i valori tradizionali, su cui la democrazia di Atene, sconfitta dalle guerre peloponnesiache cercava di ricostruire la città. Sostengono che il maestro aveva tanti discepoli, che venivano ad Atene per ascoltarlo e seguirlo. Socrate era stato Maestro e amico di Crizia e Alcibiade. Crizia, aristocratico, esponente del regime dei 30 Tiranni, imposto da Sparta, alla fine della Guerra del Peloponneso, fu il più violento degli Oligarchi. Alcibiade, democratico, fu intemperante e presuntuoso. Senofonte li indica come i più ambiziosi degli Ateniese, che ambivano alla gloria del potere, da soli, e ad essere annoverati tra i grandi di Grecia – Memorabili I,12-] Platone dedica ad Alcibiade i dialoghi AlcibiadeI, Alcibiade II, Simposio, Protagora. 399 a.C. Meleto (poeta) Licone (potente e influente politico), Anito (retore) intentano la causa a Socrate di essere un corrotto e avido educatore dei giovani. Dietro i tre accusatori si intravede l’influenza di Aristofane e dei commediografi : […] E’ giusto che io mi difenda, cittadini ateniesi, dalle prime false accuse e dai primi falsi accusatori e poi, dalle accuse successive e dagli accusatori successivi. Ci sono stati molti, da tempo e per parecchi anni, che non hanno detto niente di vero. Io temo questi accusatori più di Anito e dei suoi amici […] Gli altri più terribili, prendendo voi fin da fanciulli, hanno rivolto verso di me accuse per niente vere: che c’è un certo Socrate, uomo sapiente, che fa indagini sulle cose celesti […] e che rende più forte il ragionamento più debole […] e che chi ricerca tali cose non crede all’esistenza degli dèi. […] Questi parlavano a voi quando voi eravate fanciulli e giovinetti, accusandomi senza che nessuno mi difendesse. […] E la cosa più strana di tutte è che di costoro non si possono dire nomi, fatta eccezione di un commediografo (Platone, Apologia, 18b-c-d).

13 PLATONE : APOLOGIA DI SOCRATE
UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA PLATONE : APOLOGIA DI SOCRATE E’ IL DIALOGO di Platone ove la figura di Socrate risulta più attendibile. Socrate si difende dall’accusa di empietà di fronte a coloro che erano presenti al processo e di fronte a tutta la polis. Si difende cercando di persuadere i giudici di essere nella verità e di aver sempre osservato le leggi; Conferma di aver ascoltato il Dimonium che prevale sugli dei perché rappresenta la coscienza. Non ottiene ragione ed è ritenuto colpevole. Di fronte alla condanna: Accetta il suo destino Rifiuta di ricorrere alla violenza Rifiuta la fuga perché la sua funzione moralizzatrice ha senso solo all’interno della città (e non fuori), qualsiasi sia il prezzo da pagare.

14 Dipinto di Jacques-Louis David (1787)
UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA La morte di Socrate Dipinto di Jacques-Louis David (1787) Fedone : la morte di Socrate


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