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PROGETTO DIOCESANO INIZIAZIONE CRISTIANA Pastorale 0-6 anni

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Presentazione sul tema: "PROGETTO DIOCESANO INIZIAZIONE CRISTIANA Pastorale 0-6 anni"— Transcript della presentazione:

1 PROGETTO DIOCESANO INIZIAZIONE CRISTIANA Pastorale 0-6 anni
L’accompagnamento delle famiglie nella celebrazione del battesimo e nell’educazione religiosa della prima infanzia Vi presento il Progetto diocesano che è stato elaborato in questi ultimi anni e costruito anche attraverso l’esperienza di alcune parrocchie conosciuta e condivisa da quanti hanno partecipato alla Scuola diocesana del 2011, sul Primo Annuncio, che abbiamo fatto sia a Livigno che a Tavernerio e poi in quella del 2013 sulle fragilità e i passaggi della vita che abbiamo fatto a Morbegno e a Como in seminario. Il progetto che consta di un testo di 9 pagine che dà indicazioni precise su come costruire in parrocchia questo cammino 0-6 anni con le famiglie, lo trovate sul nostro sito diocesano. Uffici di curia//Ufficio catechesi//Primo annuncio e nuova Evangelizzazione: qui si trova appunto il progetto che si intitola “Proposte pastorali per la preparazione e la celebrazione del Battesimo e l’accompagnamento post-battesimale” e poi trovate anche del materiale che può essere utilizzato per costruire il cammino, preparato dall’Ufficio e di cui vi parlerò man mano, anche stasera.

2 Un prezioso ambito di pastorale per UNA CHIESA IN USCITA
L’attesa, la nascita e la crescita di un figlio sono momenti speciali per la vita delle coppie… e dovrebbero esserlo anche per le comunità cristiane. Possono diventare “soglia di accesso alla fede”, occasioni per un incontro vitale con il Signore risorto… (Vescovi Lombardi, La sfida della fede) ..se le nostre parrocchie si fanno “chiesa in uscita”: prendendo l’iniziativa, coinvolgendosi, accompagnando, attente a “fare frutti” e a festeggiare con la bellezza della liturgia (cfr. EG 24). Prima di cominciare a vedere il Progetto vorrei fare una Premessa: - Dopo il Titolo slides Tutti i recenti documenti di pastorale che sono usciti sia a livello di Chiesa universale che italiana, ci richiamano l’urgenza di dare una svolta alla pastorale che deve riflettere una CHIESA SEMPRE PIU’ IN USCITA, come ci chiede Papa Francesco, nell’Evangelii Gaudium. Una Chiesa in uscita, vuol dire una Chiesa missionaria che esce dalle sacrestie e in generale dagli ambienti parrocchiali per raggiungere la gente nelle case, nei condomini, nelle strade, negli ambiti feriali della vita; una Chiesa che si apre e si propone come compagna di viaggio a tutti, offrendo uno stile di vita e di comunione per vivere al meglio dentro in questo mondo nell’impegnativo cammino dell’esistenza. Non solo il papa nel 2013 con la EG, ma già prima i vescovi Lombardi con il loro documento “La sfida della fede: il primo annuncio” richiamavano l’urgenza di tornare ad offrire alla gente che vive nelle nostre comunità il primo annuncio della fede, perché non si può più dare per scontato un vissuto religioso ed una educazione religiosa, ma questo non vuol dire che non ci sia più un sentimento religioso e un bisogno di Dio e di fede che può essere intercettato e colmato. I vescovi ci dicevano che ci sono diverse occasioni della vita che possono risvegliare una fede assopita o un desiderio di Dio e che diventano quindi occasioni per l’annuncio del vangelo da parte delle nostre comunità: uno di questi momenti è proprio la nascita di un figlio, anzi addirittura la stessa scoperta ed esperienza dell’attesa…. Leggere la slides…. - Alla fine: Anche l’ultimo documento uscito della Chiesa italiana con gli Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia (2014) conferma la scelta ormai fatta da diverse diocesi di itinerari in stile catecumenale, che ripartano dal primo annuncio, che mettano al centro tutta la famiglia e in primis i genitori rendendoli protagonisti non solo dell’educazione alla fede dei loro figli, chiamandoli a mettersi in gioco in prima persona. E i Vescovi sottolineano che il cammino IC deve partire proprio dai 0-6 anni e nel n.59 danno indicazioni pastorali molto sintetiche che sono perfettamente in linea con il nostro progetto diocesano

3 Costituire un’equipe non solo perché il Parroco non può fare tutto, ma… per mostrare il volto di una Chiesa-Madre… che, si fa compagna di viaggio della famiglia stessa, nella nuova avventura genitoriale, collaborando insieme, ciascuno con il proprio ruolo, perché la nuova vita sia accolta, generata alla fede e cresciuta ed educata nella grande famiglia della Chiesa. Per prima cosa, bisogna entrare nell’ottica – se non lo si è già fatto – che la pastorale battesimale e post (se ci fosse!) non è appannaggio del Parroco: una cosa sua di cui nessuno sa niente… E non solo perché, se si fa seriamente questa pastorale, ovvero la si porta avanti fino ai sei anni, anche solo mantenendo i contatti con le famiglie, il Parroco da solo non ce la può fare, ma perché il Battesimo è un “dono della Chiesa-Madre e non è solo un sacramento dato, ma l’inizio di una nuova vita da sviluppare e far crescere come Chiesa-madre. Il Parroco da solo non ce la può fare non solo per il tempo, ma perché non può fare da solo la Madre Chiesa. Dunque c’è bisogno di far incontrare queste famiglie con la Chiesa-Madre, con la Chiesa-famiglia che accoglie il nuovo figlio, come un dono, un mistero da scoprire e un piccolo uomo di cui prendersi cura, perché possa crescere al meglio e camminare verso la pienezza del suo essere. Bisogna allora trovare alcune persone che abbiamo voglia di coinvolgersi in questo ambito della pastorale e che insieme al parroco si facciano carico di accompagnare queste famiglia nella loro nuova avventura, persone che appartengano alla comunità, e che nel loro rapportarsi alle famiglie sappiano far emergere il volto della comunità di una Chiesa-madre che sa accogliere la sfida di una nuova vita e mettersi in gioco nelle trasformazioni che questa nuova vita richiede. Ma non basta trovare delle persone generose e disponibili…: bisogna costituire “un equipe”, cioè persone che abbiano voglia di lavorare insieme, di formarsi, confrontarsi, aiutarsi, collaborare, giocarsi in un lavoro di squadra che è il miglior biglietto da visita della comunità!

4 L’equipe battesimale Costituzione (parroco, consacrati, sposi-genitori, animatori-educatori,…) Definizione di ruoli interni (sacerdote, referente, segretario,…) Formazione (autoformazione, incontri di confronto, studio e organizzazione) Compiti (incontrare la famiglia, evangelizzare la famiglia, celebrare il Battesimo, accompagnare la famiglia nell’educazione alla fede) Costituzione: la parte in corsivo diventa importante soprattutto per la pastorale post-battesimale Ruoli: ognuno il suo compito; il parroco non sostituisce la varietà delle voci con cui la chiesa accoglie i bambini e le loro famiglie; il referente è quello che coordina i vari impegni, facendo da raccordo tra il sacerdote, le famiglie e gli operatori batt; il segretario: si prende cura degli incontri dell’equipe, stabilendo il calendario, convocandola con un odg ben preciso, stilando il verbale. Formazione: un utile sussidio: PIRRONE-SCANZIANI, Preparare al battesimo: come? Propone un percorso di autoformazione di gruppo attraverso sette temi (l’accoglienza, la famiglia vangelo della quotidianità, perché il battesimo per mio figlio, il Catechismo dei bambini, il nome, perché quel padrino/madrina; i simboli della liturgia battesimale) che aiutano i membri dell’equipe a confrontarsi su una traccia di domande, per ampliare il proprio quadro conoscenze, maturare una sintonia e organizzare concretamente il lavoro pastorale con le famiglie in questione. Compiti: ….. La prima parte costituisce il cammino verso il Battesimo; l’aggiunta in corsivo è il prolungamento di questo cammino, dopo il Battesimo, fino all’inizio del cammino catechistico ordinario che normalmente avviene a 6-7 anni, quando il bambino comincia la scuola. L’equipe si potrebbe anche sdoppiare: alcuni lavorano con le famiglie fino ad accompagnarle al battesimo; altri dopo il Battesimo: l’importante che ci sia un raccordo tra i cammini e anche se possibile una continuità di presenza

5 Incontrare la famiglia
magari quando è ancora in attesa incontro conviviale in casa prevalente atteggiamento di ascolto delle diverse situazioni umane, di fede e familiari, dando l’idea di una Chiesa accogliente e materna, pur motivando con coerenza eventuali scelte pastorali specifiche non immediatamente condivise. Mamme in attesa: La nostra pastorale battesimale, là dove c’è, parte dalla richiesta battesimo al parroco: abbiamo già perso due occasioni per condividere questo momento speciale di vita della coppia (attesa e nascita): Buco enorme nella nostra pastorale tra matrimonio e nascita primo figlio: eppure sono anni di gioia ed entusiasmo, ma anche di impegnativa e faticosa gestazione della coppia… Anche la nascita di un figlio costituisce fonte di sentimenti costruttivi e gratificanti, ma anche fatica e impegno. Come sapere e incontrare…? Ecco la Chiesa in uscita: pastorale di “strada e di pianerottolo”…. A questo livello si può semplicemente visitare la famiglia, complimentarsi, offrire un libretto di preghiere per mamme in attesa, invitarle in parrocchia all’incontro di benedizione del grembo… (tempo di Avvento) Far vedere libretto BIADER Preghiere per l’attesa Il cammino verso il Battesimo potrebbe prevedere questo sviluppo: - Un primo incontro di conoscenza, preferibilmente in casa incontri di evangelizzazione - 1 incontro comunitario finale di preparazione immediata al sacramento. Primo incontro in casa: deve essere “conviviale”, informale, ha lo scopo di conoscere la famiglia per cominciare a creare una relazione e promuovere un cammino insieme verso il Battesimo. Si tratta di capire le diverse situazioni umane e di fede: non per giudicare, o per curiosità, ma per accogliere e far sentire accolte le persone per quello che sono, con le loro ricchezze e povertà umane e di fede. Situazione coniugale molto diversificata: non più solo matrimonio cristiano, ma anche solo civile, a volte conviventi in attesa di nuova unione o anche per scelta…: Sensibilità religiosa variegata: lontananza teorica e pratica più o meno consapevole, legame tradizionale ad alcune pratiche religiose, autentica riappropriazione della vita di fede dopo anni di lontananza; oppure anche casi particolari come genitori non battezzati o non cattolici: entrambi o uno dei due.. Situazioni particolari a volte delicate da accostare con discrezione, senza urtare la sensibilità dei genitori, mostrando tutta l’accoglienza e la maternità di cui la Chiesa è capace. Chi compie questo primo incontro conviviale in casa? Se è una coppia già avvicinata dagli operatori attraverso la pastorale di “strada e pianerottolo”, possono essere loro stessi, magari anche con il parroco. Se è una coppia che si è rivolta in parrocchia per chiedere il battesimo, sarà il parroco a visitarli una prima volta, promuovendo poi l’incontro con la coppia degli operatori.

6 Evangelizzare la famiglia
occasione per una riscoperta o per un primo annuncio della fede in famiglia, a partire dall’esperienza del Battesimo annunciare il Vangelo dentro ogni situazione, valorizzando tutto il positivo che c’è e stimolando la possibile evoluzione delle situazioni più difficili. Materiale utile: Schede per il primo annuncio della fede in famiglia a cura dell’Ufficio diocesano per la Catechesi Il primo incontro intende promuovere un cammino insieme verso il Battesimo. Questo cammino è fondamentalmente costituito da alcuni incontri di evangelizzazione. Si tratta di evangelizzare la famiglia. Che è un po’ diverso da “una catechesi battesimale” che magari in alcune virtuose parrocchie già da tempo si fa.. “Evangelizzare” è un approccio diverso e questo cambiamento è determinato dal fatto che è decisamente cambiata la situazione esistenziale e religiosa dei genitori (cfr. primo incontro). L’Evangelizzazione è un dialogo che mette al centro il Primo annuncio = annunciare il Vangelo dentro quella realtà familiare, a partire dal “bello” che c’è (una famiglia unita, un amore fecondo, una nuova vita, un desiderio di dare tutto il meglio per il proprio figlio,…), offrendo ai genitori un’occasione per ripensare alla loro vita, alla loro sensibilità religiosa, al personale stato di fede e magari ripartire in un cammino di fede, lasciandosi plasmare da questa avventura del Sacramento del battesimo che con la comunità ecclesiale viene donato al loro figlio. Per questo ci vogliono persone semplici, mature nella fede ed esemplari negli atteggiamenti di vita più che istruite a livello accademico, in modo da facilitare la condivisione e favorire la testimonianza. Atteggiamenti di fondo: Gratuità: non si fa proselitismo, ma si pensa solo al bene,l’autentico bene della persona, tenendo conto della sua gradualità. Gradualità: tenere ben conto del punto di partenza e favorire un passo avanti, anche piccolo. Rifuggire ogni confronto aspro, lasciar cadere ogni ostilità preconcetta, promuovere accoglienza e comprensione, sostenere e incoraggiare processi personali di maturazione Prossimità: prima ancora del destinatario è l’evangelizzatore che deve sforzarsi di compiere il primo passo ad avanzare. Sforzo di cercare e trovare la strada perché la buona novella penetri con tutta la sua forza e bellezza nelle pieghe quotidiane della vita. Schede diocesane: disponibili sul sito; non sono da dare ai genitori, materiale a partire dal quale preparare gli incontri con i genitori: tra le 10 è bene scegliere quelle più adatte a quella famiglia, dopo che si è conosciuta la situazione esistenziale (vedi sopra): le schede offrono testi di riflessione antropologica, di annuncio del vangelo, di catechesi battesimale e di preghiera

7 Evangelizzare la famiglia
due o tre incontri nella casa della famiglia (opp. insieme in una casa o oratorio) proposte celebrative prima del Battesimo (in casa: preghiere nell’attesa, benedizione partoriente, benedizione neonato) Aiuto nella scelta dei padrini di Battesimo e loro coinvolgimento nel cammino Gli incontri di evangelizzazione degli OB potrebbero essere svolti in tante forme: Prima modalità: incontro delle singole famiglie nella loro casa (si guadagna in prossimità e intimità) Seconda modalità: si potrebbero riunire nella stessa casa i genitori di due o tre battezzandi che vivono vicini e vivranno la celebrazione del battesimo insieme (si perde in intimità, ma si guadagna in relazioni e scambio di esperienza) Terza modalità: si radunano i genitori dei battezzandi di quel periodo in gruppo e negli ambienti parrocchiali (si perde in intimità, ma si guadagna in efficacia di annuncio e di confronto nella fede con altre coppie di genitori) Due attenzioni da avere in questi incontri, oltre alla proposta di evangelizzazione di cui già detto: Proporre momenti di preghiera particolare in casa ragionare insieme sulla scelta dei padrini, valorizzando il più possibile questa figura.

8 Preparazione immediata al Battesimo
incontro di gruppo in chiesa, a diretto contatto con i luoghi celebrativi (anche i padrini) scopo: suscitare maggiore consapevolezza possibile nel partecipare al rito materiale: Catechismo dei bambini (nn.75-91) Consegna del Catechismo dei bambini «Lasciate che i bambini vengano a me» Catechismo dei bambini da consegnare: qui se non lo si è già fatto prima. Quello che importa è che venga non solo consegnato, ma presentato, incoraggiando i genitori ad utilizzarlo soprattutto dopo il battesimo. Si può farglielo aprire e prender in mano subito per parlare dei segni del Battesimo e poi fargli vedere la seconda e terza parte con i suggerimenti concreti; per parlare di Dio ai bambini attraverso la Scrittura e la vita passi concreti per vivere da cristiani in famiglia nel quotidiano.

9 Celebrare il Battesimo
«La miglior catechesi sul Battesimo è lo stesso Battesimo ben celebrato» Precauzioni per una partecipazione attenta al rito (pianto neonati, fratellini, fotografi,…) Celebrazioni comunitarie e calendario ragionato Rito a sé o all’interno dell’ Eucaristica domenicale (partecipazione comunità) Festa, canto e valorizzazione luoghi, gesti, segni Sottolineare molto il primo punto. La celebrazione è il culmine dell’incontro di Cristo con il bambino e la famiglia: quanto fatto prima trova il suo frutto lì (fruttificare…) La celebrazione non è un affare solo del prete o dei liturgisti (là dove ci sono!), ma anche dei catechisti e OB!

10 Accompagnare la famiglia nell’educazione alla fede
Colmare il vuoto 0-6 anni della pastorale Affiancarsi alle famiglie con bimbi piccoli per sostenerle nel compito educativo insostituibile della trasmissione della fede: incoraggiamento, supporto, orientamento, offerta di occasioni e strumenti. raccordo equipe battesimale con equipe 0-6 anni cammino aperto a tutte le famiglie, anche quelle inserite in parrocchia in seguito Abbiamo già parlato del grande vuoto della nostra pastorale dal matrimonio alla nascita del primo figlio…; l’altro grande vuoto è quello dal Battesimo all’età scolare del bambino. Abbandoniamo le famiglie a se stesse, non proponendo niente, perdendo inesorabilmente i contatti con la più parte che non frequenta… Ecco allora la proposta di un cammino dopo il Battesimo: leggere slides Potrebbe essere che agli OB precedenti si affianchino altri : è importante che ci sia un collegamento tra le due “equipe”, perché le famiglie non sono dei pacchetti postali…: si può pensare a nuove figure che concretamente organizzino gli incontri, a cui partecipano insieme, almeno per il primo anno, anche le coppie che hanno accompagnato verso il battesimo. Leggere ultimo punto slides

11 Accompagnare la famiglia nell’educazione alla fede
Proposta di un cammino di fede, a misura di famiglia, praticabile nei tempi e nei luoghi. 2-3 incontri all’anno in parrocchia, al pomeriggio della domenica o altre feste. Due percorsi di fede: per genitori dei bambini 0-3 anni (con babysitteraggio) e per genitori dei bambini 3-6 anni (con coinvolgimento bambini in attività parallele)

12 I percorsi di fede progettazione annuale: destinatari, obiettivi, modalità incontri, numero incontri e calendario, altri operatori da coinvolgere valorizzazione del Catechismo dei bambini materiali: Sussidi Diocesi di Milano, e Biader – Noceti - (Spinelli) La progettazione deve essere annuale; l’equipe si trova prima a pensare al percorso dell’anno, ovvero quando e come fare quei due o tre incontri: come invitare le famiglie, chi coinvolgere nella preparazione,… Far vedere i sussidi: Diocesi di Milano: Dopo il Battesimo : guida per OB e libretti con schede per gli incontri (uno per 0-3 e uno per 3-6) Biader – Noceti (Uff. cat. diocesi di Firenze) : due volumi Battesimo sì, ma dopo…. (2005) E a piccoli Passi (2007) Entrambi i sussidi valorizzano il catechismo dei Bambini. Ovvero offrono una tabella con tracciati tematici: titoli e nn. Del CdB da leggere: le tematiche sono divise in due: dalla parte dei genitori e dalla parte dei bambini (Biader 1, pag. 121, e Guida Milano2, pag. 17 e 32 (tale e quale). Poi in realtà essi offrono anche materiale in più: Milano: nella guida propone 5 incontri per 0-3 e 5 per 3-6, dando tutte le indicazioni e offre anche un libretto proprio per i genitori per fare gli incontri

13 Percorso 0-3 anni Obiettivi: mantener vivi e rafforzare i rapporti interpersonali; annunciare il vangelo della famiglia, favorire compito educativo genitori, favorire inserimento/partecipazione vita parrocchiale Memoria del Battesimo: preghiera familiare, celebrazione parrocchiale Tipologia di incontri: dom pom, 3ore, con momenti di annuncio, preghiera, condivisione, testimonianza Leggere slides Obiettivi: …. Memoria Battesimo: Un momento caratteristico di questo primo tempo 0-3 anni deve essere la memoria del Battesimo, che può essere fatta a due livelli: a livello familiare, dando un sussidio alle singole famiglie,magari anche andando in casa a viverla con loro (si potrebbe suggerire di invitare la coppia che li ha accompagnati) A livello comunitario: proponendo una celebrazione annuale di memoria del Battesimo (per esempio nella festa del Battesimo di Gesù, oppure la II dom di Pasqua) e invitando tutte le coppie, anche quelle che eventualmente non partecipano agli incontri. Tipologia di incontri: La proposta di Milano, per esempio, sperimentata in un parrocchia di Muggiò, S.Giuseppe alla Taccona propone: la partecipazione alla messa comunitaria della domenica, il pranzo insieme in oratorio e poi l’incontro vero e proprio che dura un’ora e mezza (dalle 14 alle 15.30) (cfr. pag.44 guida)

14 Tipologia di incontro celebrazioni/preghiera: essenziale e ben curata, stimolo e modello per preghiera in famiglia; valorizzazione rito Battesimo attraverso ripresa segni, letture, preghiere. annuncio catechistico: valorizzare esperienze umane vissute come «luoghi» in cui far risuonare l’appello del vangelo e il dono della salvezza; proporre gesti quotidiani/familiari che esprimano un comportamento di fede inserimento in comunità: contatti informali anche con chi non partecipa agli incontri; fraternità negli incontri (merenda condivisa, dialogo libero); favorire scambio e aiuto reciproco tra famiglie. Esperienze umane: Milano 0-3: Cosa sogno per te? (attese e speranze possibili) Capriccio o desiderio? (voglio tutto e lo voglio ora) Ad ogni regalo un grazie (riscopriamo il significato del dono) Non insegnate ai bambini?! (educare e lasciarsi educare) Vieni a stare a casa nostra (educare alla fede in famiglia) Biader: Ci sono esempi di incontro già nel primo volume, ma mi sembra veramente interessante e ricco il secondo volume che presenta alla fine 60 schede per incontri con i genitori ( ) dalle quali attingere a seconda del percorso annuale che si vuole fare: Le schede sono divise per contenuti (cfr. 0-3 pag. 137) : entrambi i cammini hanno delle schede di lavoro relative all’educazione alla fede cristiana con particolare riguardo alle provocazioni che giungo dalla vita familiare; gli altri ambiti tematici sono differenziati: Per gli 0-3 c’è inanzitutto attenzione alla mistagogia del battesimo e la nuova identità che la coppia genitoriale è chiamata ad assumere con la nascita di un figlio

15 Percorso 3-6 anni obiettivi: valorizzare il vissuto genitoriale-educativo anche sul versante della fede; educazione dei bambini alla fede e alla preghiera in attività specifiche negli incontri e suggerimenti per genitori; favorire conoscenza e utilizzo costruttivo del CdB. 2-3 incontri all’anno valorizzando alcune feste Tipologia incontri: annuncio, preghiera, condivisione, festa, laboratorio per bambini e momento di scambio del lavoro fatto da genitori e figli Nel percorso 3-6 anni, la novità è il coinvolgimento attivo e “autonomo” (rispetto ai loro genitori) dei bambini. Durante gli incontri c’è un momento di lavoro autonomo: da una parte i genitori fanno il loro incontro “catechistico” e dall’altra i bambini fanno un laboratorio sullo stesso tema. Per esempio ai genitori in un incontro si parla di come accostare i bambini al racconto della Bibbia e nel laboratorio i bambini lavorano su un testo biblico. Milano: titoli 5 schede 3-6 anni: “In principio”: il mondo come dono di Dio Anche Gesù aveva una famiglia (Maria Giuseppe e il volto del Padre di Gesù) Non ci sento bene… (come ascoltarsi in famiglia) Nella profondità dei mari (come vivere i cambiamenti della vita) La nostra mamma del cielo (parlare di Maria ai nostri figli) Biader: Guida2 divisione tematica per 3-6 anni, pag. 163 Oltre ai temi comuni di cui dicevamo prima, per 3-6 anni si mettono a tema: la lettura e la conoscenza della Bibbia, l’introduzione graduale alla conoscenza della figura di Gesù e la presa in conto delle domande dei piccoli

16 Accompagnare la famiglia in alternativa … (o aggiunta)
Mantenere i contatti con i genitori/famiglie battezzati, incontrandole in casa almeno una volta all’anno, per condividere fatiche, difficoltà, proporre aiuti, sostenere compito educativo (Cfr. 12 Lettere ai genitori sul sito diocesano) Invitare personalmente le famiglie alle Feste principali della Parrocchia Proporre 1 incontro all’anno, tutte insieme, per un momento di festa, celebrazione, e momento di annuncio del vangelo. Se i genitori non vengono agli incontri….; se non si riesce a programmare un itinerario specifico per questi genitori… Lettere ai genitori: sono 12 e sono costruite sulla crescita del figlio: tappe di sei mesi: si potrebbero consegnare in un incontro e nell’incontro seguente, quando si consegna l’altra, chiedere “riscontro” riprendendo qualche contenuto…. In questo caso due incontri all’anno, ogni sei mesi sarebbe l’ideale…

17 “Non diciamo che oggi è più difficile: è diverso!” (EG, 263)
“Io sono una missione su questa terra e per questo mi trovo in questo mondo” (EG, 273) Si potrebbe leggere anche: EG 266


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