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Da Sviluppo Italia, un’Agenzia al servizio del Paese Roma, 27 febbraio 2007.

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Presentazione sul tema: "Da Sviluppo Italia, un’Agenzia al servizio del Paese Roma, 27 febbraio 2007."— Transcript della presentazione:

1 Da Sviluppo Italia, un’Agenzia al servizio del Paese Roma, 27 febbraio 2007

2 Da Sviluppo Italia, un’Agenzia al servizio del Paese Cgil, Cisl e Uil esprimono perplessità e preoccupazione per l’evoluzione della vicenda destinata a dar vita, attraverso la trasformazione dell’esistente gruppo “Sviluppo Italia”, ad un’agenzia per l’attrazione degli investimenti e per lo sviluppo d’impresa che divenga strumento efficace al servizio di una politica di rilancio della crescita economica e produttiva dell’intero Paese ed in particolare delle aree meridionali. Non si tratta di difendere un’esperienza che - come hanno ripetutamente denunciato Cgil-Cisl-Uil - presenta qualche luce e molte ombre, ma di partire dalla constatazione che l’Italia, anche in relazione ai contenuti del DDL “Industria 2015” ha bisogno di strumenti operativi di sostegno allo sviluppo, una quota significativa dei quali esistono ed hanno positivamente operato all’interno di Sviluppo Italia. A determinare distorsioni ed errori è stata la scelta del precedente Governo di allontanare progressivamente la società dai compiti per i quali era nata. Anche se la nomina dei nuovi amministratori segna un passo avanti, risultano ancora poco o punto comprensibili gli orientamenti del Governo in relazione ai compiti, alla struttura, alle risorse della costituenda Agenzia. Una situazione di crescente confusione che ha origine nel modo stesso in cui la norma su Sviluppo Italia è stata inserita nel maxiemendamento alla Legge Finanziaria e nel rifiuto del Governo di rispettare l’impegno ad aprire un tavolo di concertazione con il sindacato, nonostante l’impegno formalmente assunto in occasione dell’incontro del 15 novembre 2006. Perciò CGIL-CISL-UIL ritengono che vada riproposta l’urgenza del confronto sul futuro di Sviluppo Italia, e denunciano l’evidente volontà del Governo di sottrarsi alla costituzione di un momento di concertazione con le Oo.Ss. sulla direttiva e sul piano industriale della nuova Agenzia. E’ di tutta evidenza che le norme contenute in Finanziaria, per il loro stesso carattere, necessitano di una serie di chiarimenti e di approfondimenti in sede di Direttive dell’Esecutivo ai nuovi amministratori.

3 Da Sviluppo Italia, un’Agenzia al servizio del Paese Della costruzione delle Direttive il sindacato, nel rispetto del ruolo che gli è proprio, vuol essere parte attiva insieme ai ministri interessati. In questo senso, d’altro canto, si era espresso il viceministro allo Sviluppo Economico, On. Sergio D’Antoni, nel corso dell’incontro che seguì lo sciopero proclamato dai lavoratori del Gruppo il 17 gennaio u.s. Un’agenzia nazionale di sviluppo al servizio del Paese è necessaria per rispondere alla sempre più difficile competizione fra sistemi territoriali nell’attrarre o “trattenere” capitali, tecnologie, imprese, risorse umane qualificate. Un’agenzia nazionale di sviluppo al servizio del Paese è efficace se possiede e rende sinergiche le competenze progettuali, tecniche, tecnologiche, finanziarie, di marketing ecc. facendo da interfaccia tra le politiche pubbliche di sviluppo e il sistema economico. Tutti i paesi occidentali con sistemi economici simili a quello italiano sono dotati – da tempo – di agenzie di sviluppo efficienti, solitamente provviste di risorse consistenti e “stabili” nel tempo, coerentemente con gli orizzonti temporali insiti nelle politiche di sviluppo. Questo era il compito originario di Sviluppo Italia e questo dovrebbe rimanere il compito di una un’agenzia nazionale di sviluppo al servizio del Paese. Sviluppo Italia nei sei anni di operatività ha conseguito risultati al di sotto delle aspettative suscitate alla nascita e delle potenzialità professionali esistenti nel Gruppo per cause endogene ed esogene, quali la mancanza di chiare linee di politiche industriali nonché di controllo, con continui cambi di vertici che hanno prodotto metodologie gestionali confuse, incertezze procedurali e decisionali, politiche organizzative e degli organici incomprensibili e poco trasparenti. Tali carenze sono state ripetutamente denunciate, in varie occasioni, dalle Organizzazioni sindacali ai diversi livelli.

4 Da Sviluppo Italia, un’Agenzia al servizio del Paese Nella fase che si apre, è necessario salvaguardare una visione unitaria negli interventi a sostegno dello sviluppo come principio cardine per una gestione efficiente ed efficace dei medesimi. A tal fine, occorre verificare quali delle attività gestite dal Gruppo in questi anni siano funzionali ai nuovi orientamenti delle politiche industriali e successivamente effettuare le modifiche di impostazione necessarie per rendere le misure gestite sempre più rispondenti alle necessità dei territori. Sviluppo Italia ha svolto il ruolo di “soggetto terzo” con finalità e controllo pubblico per la gestione di programmi che coinvolgono più attori - pubblici e privati - le attività di assistenza tecnica a numerosi Ministeri nella gestione di programmi complessi (distretti tecnologici per il MIUR, advisoring, studi di fattibilità per il DPS-MEF ecc.) e quelle di gestione di specifici programmi regionali anche di ampia portata e di finalità sociale (reddito di cittadinanza in Campania, piccoli sussidi in Basilicata). Anche la peculiare caratteristica di Sviluppo Italia quale società di sviluppo nazionale con struttura operativa multilivello (nazionale e regionale), certamente da migliorare e rendere ancora più rispondente alle effettive necessità del territorio, è un valore aggiunto da non disperdere. In un confronto con il Governo è necessario che si definiscano linee guida univoche alla nuova agenzia assegnando un ruolo che valorizzi le esperienze maturate e le potenzialità professionali anche con riferimento alle misure previste da “Industria 2015”. La nuova Agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa dovrà avere perciò una missione più ampia e maggiormente esplicitata rispetto a quanto ha previsto la Legge Finanziaria 2007, riempiendo di contenuti le scarne indicazioni contenute nell’articolato e superando la visione generica e a tratti contraddittoria che emerge dal testo.

5 Da Sviluppo Italia, un’Agenzia al servizio del Paese La nuova Agenzia dovrà implementare le sue funzioni di gestione negli ambiti operativi storici, quali la creazione e lo sviluppo d’impresa e l’attrazione degli investimenti, ma anche costituire un prezioso supporto alla Pubblica Amministrazione per le politiche di sviluppo, nonché essere motore trainante di “Industria 2015”. Gli strumenti finalizzati all’autoimpiego e alla creazione di impresa giovanile (D. Lgs. 185/2000), al rilancio delle aree di crisi (Legge 181/1989), alla diffusione di strumenti finanziari (Legge 237/1993), alla formazione di incubatori d’impresa, al potenziamento dell’attrattività dei nostri contesti locali (Programma Operativo di Marketing per l’Attrazione degli investimenti di cui alla delibera CIPE n. 62 del 2 agosto 2002) debbono essere potenziati e gestiti in maniera unitaria dall’Agenzia, pena la dispersione e l’inefficacia degli stessi, rafforzando al tempo stesso le attività connesse al recupero di aree industriali idonee ad ospitare nuovi insediamenti produttivi, nonché allo snellimento ed all’accelerazione delle procedure burocratiche autorizzative, anche costituendo eventualmente con le Regioni, appositi sportelli polifunzionali per le imprese. L’articolato insieme delle potenzialità e competenze progettuali, tecniche, tecnologiche e finanziarie rappresentato dall’Agenzia non va disperso, anzi vanno rafforzate le capacità sinergiche del centro e delle periferie. L’Agenzia può anche divenire uno dei soggetti attuatori dei progetti di innovazione industriale di cui alla Legge Finanziaria 2007, in particolare nel Mezzogiorno, e in stretto raccordo con la Conferenza Stato-Regioni. Ad essa può esser assegnata anche una funzione di sostegno al sistema produttivo negli ambiti definiti dal Quadro Strategico Nazionale per il 2007-2013 per l’attuazione della politica regionale, sia per ciò che riguarda i programmi regionali delle infrastrutture che i programmi regionali di valorizzazione e recupero del territorio e dei centri urbani, senza tralasciare le potenzialità dell’Agenzia nel progettare ed istruire programmi finalizzati alla creazione e miglioramento dei servizi pubblici essenziali.

6 Da Sviluppo Italia, un’Agenzia al servizio del Paese Richiamiamo l’Esecutivo ad un’assunzione di responsabilità nei confronti non solo dei lavoratori dell’Agenzia, ma dell’intero Paese: l’Italia non va impoverita di ciò che potrebbe divenire uno strumento prezioso per il suo progresso economico. Rifiutiamo la logica approssimativa che ha ispirato il rapporto tra i vari governi succedutisi sino ad oggi ed i dirigenti di Sviluppo Italia che si sono succeduti nel tempo; in questo senso chiediamo un radicale cambio di rotta. Diciamo no anche a chi intende l’Agenzia come una mera sovrastruttura burocratica; lo sviluppo ha bisogno di soggetti snelli ed efficienti, capaci di lavorare su progetti precisi e di sottoporsi a verifiche continue. CGIL CISL UIL


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