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Cristianesimo e Filosofia

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Presentazione sul tema: "Cristianesimo e Filosofia"— Transcript della presentazione:

1 Cristianesimo e Filosofia
Cristo Pantocratore (Lina Delpero, Vermiglio 1941)

2 Cristianesimo e filosofia
L'avvento della filosofia cristiana Preliminare distinzione tra filosofia e religione Filosofia: sapere razionale e critico che indaga intorno ai problemi fondamentali della natura e dell’uomo. Religione: insieme di credenze che non sono frutto di ricerca razionale perché implicano l'accettazione di un insieme di dottrine ritenute credibili (e quindi implicanti in qualche modo un giudizio della ragione), perché rivelate da una qualche divinità, comunque questa rivelazione venga intesa, diretta o indiretta.

3 Cristianesimo e filosofia
L'avvento della filosofia cristiana Il Cristianesimo si presenta come religione e dunque come insieme di verità rivelate dall’alto. Ai Farisei che gli dicevano: «Tu testimoni te stesso, quindi la tua testimonianza non è valida», Gesù rispose: «lo non sono solo, ma siamo io e Colui che mi ha mandato» (S. Giov., VII, 13, 16), fondando così il valore del suo insegnamento sulla testimonianza di Dio Il Cristianesimo sembra perciò escludere nel suo stesso principio la ricerca e consistere anzi nell'atteggiamento opposto dell'accettazione di una verità testimoniata dall'alto, indipendente da qualsiasi ricerca.

4 Cristianesimo e filosofia
L'avvento della filosofia cristiana Tuttavia, non appena il credente si chiede il significato della verità rivelata e si domanda per quale via può veramente intenderla e assimilarla, l'esigenza della ricerca, e quindi della filosofia, rinasce. Dalla religione cristiana è nata così la filosofia cristiana. La quale si è assunta il compito di portare il credente alla comprensione della verità rivelata da Cristo, in modo che egli possa veramente realizzarne in sé il significato autentico. Gli strumenti indispensabili per questo compito la filosofia cristiana li trovò nella filosofia greca. Le dottrine della speculazione ellenica ed ellenistica dell'ultimo periodo, prevalentemente religioso, si prestavano ad esprimere in modo accessibile agli uomini del tempo il significato della rivelazione cristiana; e a tale scopo furono infatti utilizzate nella maniera più ampia.

5 Cristianesimo e filosofia
L'avvento della filosofia cristiana Come osserva Nicola Abbagnano: La filosofia cristiana non può avere lo scopo di scoprire nuove verità e neppure di sviluppare la verità originale del cristianesimo, ma solo quello di trovare la via migliore per la quale gli uomini possano giungere a comprendere e far propria la rivelazione cristiana. Tutto ciò che era necessario per il risollevarsi dell'uomo dal peccato e per la salvezza di lui è stato insegnato da Cristo e suggellato col suo martirio. All’uomo non è dato di scoprire se non faticosamente il significato essenziale della rivelazione cristiana, né può egli scoprirlo da solo, affidandosi unicamente alla ragione.

6 Cristianesimo e filosofia
L'avvento della filosofia cristiana «Nella Chiesa cristiana delle origini e del Medioevo la filosofia non solo muove a chiarire una verità che è già nota fin dall'inizio, ma muove a chiarirla nell'ambito di una responsabilità collettiva nella quale l’individuo trova una guida ed un limite. La Chiesa stessa, nelle sue assisi solenni (Concili) definisce le dottrine che esprimono il significato fondamentale della rivelazione (dogmi)».

7 Cristianesimo e filosofia
L'avvento della filosofia cristiana

8 Cristianesimo e filosofia
L'avvento della filosofia cristiana «Da ciò deriva il carattere proprio della filosofia Cristiana, nella quale la ricerca individuale trova segnati anticipatamente i suoi limiti. Essa non è, come la filosofia greca, ricerca completamente autonoma che deve muovere in primo luogo a fissare i termini e il significato del suo problema: i termini e la natura del problema le sono già dati. Ciò non diminuisce il suo significato vitale: attraverso la ricerca filosofica il messaggio cristiano, nell’immutabilità del suo significato fondamentale, ha rinnovato e conservato attraverso i secoli la forza e l’efficacia del suo magistero spirituale». (Nicola Abbagnano, Figure della filosofia, vol. A, pag. 304)

9 Cristianesimo e filosofia
Dogmi cristiani che hanno fortemente influito sul pensiero occidentale Monoteismo (Trinitario) in contrapposizione al politeismo greco-romano. Creazionismo dal nulla (creatio ex nihilo sui et subiecti), che fa dipendere l'essere da un atto di volontà creativa di Dio, in contrapposizione al monismo presocratico, al dualismo platonico-aristotelico e all’emanatismo, o emanazionismo, plotiniano. Concezione del mondo fortemente antropocentrica, in contrapposizione alla concezione greca fortemente cosmocentrica. Legge morale direttamente legata alla volontà di Dio: Dio è la fonte definitiva della legge morale e il dovere dell'uomo sta nell'obbedire ai suoi comandamenti. Per il greco, invece, la legge ha il fondamento nella natura, cui anche la divinità è vincolata, e nella ragione.

10 Cristianesimo e filosofia
Dogmi cristiani che hanno fortemente influito sul pensiero occidentale Caduta dell'uomo (peccato originale) intesa come effetto della disubbidienza alla legge di Dio. Nel mondo greco solo l’Orfismo fa riferimento ad una colpa originaria che dev’essere espiata in questa vita dall’anima. In ogni caso, per i Greci la trasgressione della norma morale va o contro la legge di natura o contro la ragione. Riscatto dalla colpa dipendente non dall'uomo, ma dall'iniziativa gratuita di Dio: per i Greci, e in particolare per gli Orfici e per i filosofi che a loro si ispirano, dipende, al contrario, solo dall'uomo. Provvidenza che, diversamente di quella stoica, è rivolta al singolo uomo, a cui è connessa la redenzione operata da Dio per amore dell’umanità.

11 Cristianesimo e filosofia
Dogmi cristiani che hanno fortemente influito sul pensiero occidentale Attenzione amorosa di Dio per l'uomo. È un aspetto che rivoluziona completamente il concetto dell'amore in più sensi: innanzitutto, perché l'amore cristiano (àgape) è una caratteristica eminentemente divina, mentre per i Greci Dio è amato e non amante; in secondo luogo, perché la dimensione dell'eros ellenico è acquisitiva, mentre quella dell' àgape cristiana è donativa. Capovolgimento di tutta una serie dei valori della grecità che il Cristianesimo ribalta sulla base del discorso della Montagna e delle beatitudini, in cui si privilegia la dimensione dell'umiltà, della mitezza, della benevolenza, del perdono, della fiducia in Dio.

12 Cristianesimo e filosofia
Dogmi cristiani che hanno fortemente influito sul pensiero occidentale Mutamento di prospettiva nella escatologia, di notevole rilevanza, non più ancorata solo al dogma della immortalità dell'anima, ma anche a quello della risurrezione dei corpi. Su questo punto la teologia contemporanea ha intrapreso un impegnativo cammino di esegesi. Nuovo senso della storia, intesa come progresso verso la salvezza e la realizzazione del regno di Dio: Lo sviluppo della storia, secondo i Greci, ha un andamento circolare (la storia non ha inizio né fine, ma ritorna sempre identica: eterno ritorno), mentre secondo la visione biblico-cristiana avviene lungo un tragitto rettilineo, che ha un inizio, Alpha, e una fine, Omega, (oltre che un fine, uno scopo), che si conclude con il Giudizio universale.

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