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Introduzione alla Sacra Scrittura Il messaggio della Bibbia: Antico Testamento Parrocchia Santa Maria della Consolazione.

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Presentazione sul tema: "Introduzione alla Sacra Scrittura Il messaggio della Bibbia: Antico Testamento Parrocchia Santa Maria della Consolazione."— Transcript della presentazione:

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2 Introduzione alla Sacra Scrittura Il messaggio della Bibbia: Antico Testamento Parrocchia Santa Maria della Consolazione

3 Spazio Paradiso Terra promessa Tempio

4 Tempo Eternità Genealogia Discendenza

5 Il messaggio Al centro del messaggio biblico troviamo Dio che rivela sé stesso e il suo disegno di salvezza che prende le mosse da un evento tragico che troviamo scolpito dallo Jahvista: il peccato originale.

6 Il peccato originale In un contesto pienamente positivo (Dio è presente nello spazio [il Paradiso] e nel tempo [la prospettiva di una vita piena ed eterna]), la superbia e la mancanza di fiducia portano l’uomo all’esperienza della negazione di Dio.

7 Il peccato originale Conseguenza immediata è la perdita dello spazio (cacciata dal Paradiso) e del tempo (“polvere sei e polvere ritornerai”). Tutto questo avviene sotto la categoria della maledizione che si propaga fino alla Torre di Babele in un susseguirsi di spaccature tra Dio, uomo e natura.

8 Delitto e Castigo in Gn 3 Assenza della morte ANTEFATTO

9 Delitto e Castigo in Gn 3 Conoscere come possedere ANTEFATTO

10 Minaccia del castigo ANTEFATTO

11 Realtà positiva antecedente ANTEFATTO

12 DELITTO

13 Il peccato di superbia e sfiducia DELITTO

14 Il male si mostra sempre dopo DELITTO

15 Frattura con Dio … fra gli uomini … con la natura DELITTO

16 Delitto e Castigo in Gn 3 Negatività che ricade su tutto il creato CASTIGO

17 Condizione negativa della donna CASTIGO

18 Lavoro come fatica CASTIGO

19 Protoevangelo di salvezza CASTIGO

20 Benedizione La risposta di Dio non si fa attendere e si impernia sulla chiamata di Abramo, uomo giusto e timorato di Dio che ripone in Lui la sua fiducia, in cammino verso la terra promessa e proiettato nel tempo eterno mediante l’apertura della discendenza in Isacco (Alleanza con Abramo e benedizione).

21 Dio salva Al tempo di Mosè, in un contesto di nuovo negativo (una terra straniera ed un tempo di schiavitù, con la prospettiva di una discendenza interrotta [il Faraone ordina di uccidere i maschi]) Dio interviene e salva, mettendo di nuovo in cammino il popolo verso la terra promessa e verso un tempo di pienezza, fecondità, prosperità (Alleanza nel deserto).

22 La Pasqua evento fondante Nel momento culminante dell'uscita dall'Egitto troviamo, come una pausa pubblicitaria all'interno di un film, il lungo rituale della Pasqua. Le tre facce della grande festa primaverile d'Israele (Pasqua, Azzimi e offerta dei Primogeniti) convergono in questo punto e si collegano con l'Esodo; Pasqua ed Esodo, quindi, diventano momento sorgivo e canalizzazione della salvezza storica, opera di JHWH.

23 La Pasqua evento fondante L'antica Pasqua dei nomadi, sacrificio di un capo di bestiame in segno propiziatorio, cui probabilmente si riferisce la richiesta di andare nel deserto per sacrificarvi una vittima (cfr. Es 5); la festa degli Azzimi, momento primaverile che apre il periodo delle messi con l'offerta delle primizie dell'orzo, mutuata probabilmente dal Canaan: con la farina delle spighe nuove senza lievito di pasta vecchia si cuocevano gallette non fermentate; l'offerta dei Primogeniti come riconoscimento e ringraziamento per la vita da Dio donata.

24 La Pasqua evento fondante I tre riti, legati tra di loro da diverse circostanze, vengono presentati in un unica realtà dal testo che oggi conserviamo.

25 Analisi di Es 12,1-14 vv. 1-2Il Signore disse a Mosè e ad Aronne nel paese d'Egitto: «Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. Israele viene posto nella prospettiva di un inizio assoluto di storia: la Pasqua viene ad essere paragonata alla Creazione

26 v. 3aParlate a tutta la comunità di Israele e dite: Per la prima volta l'espressione liturgico- sacrale comunità d'Israele

27 vv. 3b-6aIl dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo della casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello, secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo serberete fino al quattordici di questo mese: Prescrizioni riguardanti la scelta del capo-di- bestiame-minuto

28 vv. 6b-11Allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po' del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case, in cui lo dovranno mangiare. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Non lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le viscere. Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato lo brucerete nel fuoco. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la pasqua del Signore! Prescrizioni riguardanti l'immolazione, lo spargimento del sangue e la manducazione della carne

29 v. 12In quella notte io passerò per il paese d'Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto, uomo o bestia; così farò giustizia di tutti gli dèi dell'Egitto. Io sono il Signore! Annunzio del passaggio del Signore nella notte

30 v. 13Il sangue sulle vostre case sarà il segno che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò oltre, non vi sarà per voi flagello di sterminio, quando io colpirò il paese d'Egitto. Il sangue è in funzione di segno di appartenenza, e quindi, di conseguenza, di segno protettivo: Israele viene dichiarato non appartenente a Faraone ma a Dio cosicché il Signore (o lo Sterminatore maškît) passerà oltre (psh da cui pesah=Pasqua)

31 L'ultima cena in Egitto, quindi, viene riferita, attraverso una prefigurazione ephapax (unica) al suo futuro immediato che è il passaggio (pesah) del Mar Rosso (evento fondatore), momento nel quale avviene la salvezza- creazione

32 Analisi di Es 12,1-14 v. 14Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione, lo celebrerete come un rito perenne. L’ordine di iterazione dato da Dio riferisce il segno dell'agnello anche al suo futuro lontano delle generazioni che, non fisicamente, ma nella fede continueranno a passare (pesah) il mare

33 In questo modo il segno dell'agnello superando i confini della situazione in cui viene dato diventa memoriale (zikkarôn).

34 HAGGADÂ A riassunto ed esplicitazione di quanto detto accenniamo ad un momento saliente della celebrazione della pasqua ebraica che illumina definitivamente e rende il senso della dinamica di salvezza vetero-testamentaria. Nel corso dell'annuncio (haggadâ) pasquale, dopo che il figlio più giovane ha posto la rituale domanda di Es 12,26, il padre risponde (cfr. Dt 26,5-ss) e conclude con una solenne monizione che segue:

35 In ogni generazione e generazione ognuno è obbligato a vedere se stesso come essendo proprio lui uscito dall'Egitto, siccome è detto: "E annuncerai a tuo figlio in quel giorno, dicendo: É a causa di questo che il Signore fece a me [quello che fece] quando uscii dall'Egitto".

36 HAGGADÂ Non i nostri padri soltanto redense il Santo - benedetto Egli sia! -, ma anche noi redense con essi, siccome è detto: "E noi fece uscire di là, per farci venire e dare a noi la terra che aveva giurata ai nostri padri".

37 HAGGADÂ Annunciando gli eventi dell'Esodo all'Israele presente che è la comunità familiare riunita sotto la sua presidenza, il padre di famiglia ricorda che là, sulle rive del mare, non vi erano solo i padri che fisicamente lo passarono, ma ognuno dei presenti - di noi, questa notte, qui presenti - era là, intento a scendere nelle acque di morte per morire alla servitù di Faraone e a risalire dalle acque di vita per ri-nascere al servizio del Signore.

38 HAGGADÂ Si tratta allora di una reale ripresentazione che si compie in ogni celebrazione rituale attraverso la ripresa e l'iterazione del segno profetico; tuttavia non si tratta di una ripresentazione dell'evento fondatore a noi ma, piuttosto, di noi all'evento fondatore. La comunità cultuale viene, nel segno ripreso dell'agnello, ripresentata al mare, non fisicamente ma soteriologicamente e nel passaggio (Pasqua) viene salvata dal Faraone (peccato) e ricreata come popolo in comunione con il suo Dio.

39 Dinamica della salvezza SEGNO PROFETICO ULTIMA CENA IN EGITTO ULTIMA CENA NEL CENACOLO

40 Dinamica della salvezza EVENTO FONDATORE PASSAGGIO DEL MARE CALVARIO & TOMBA DEL RISORTO

41 Dinamica della salvezza RITO CELEBRAZIONE DELLA PASQUA EBRAICA CELEBRAZIONE DELL’EUCARISTIA

42 SEGNO PROFETICO ULTIMA CENA IN EGITTO ULTIMA CENA NEL CENACOLO futuro immediato prefigurazione unica RITO CELEBRAZIONE DELLA PASQUA EBRAICA CELEBRAZIONE DELL’EUCARISTIA futuro lontano prefigurazione liturgica EVENTO FONDATORE PASSAGGIO DEL MARE CALVARIO & TOMBA DEL RISORTO Dinamica della salvezza

43 ALLEANZA L'ebraico berît identifica nell'A.T. il concetto di Alleanza; nella realtà del libro dell'Esodo, che ci interessa, troviamo tre fondamentali concetti riferiti all'Alleanza: a) l'Alleanza come banchetto sacro; b) l'Alleanza come spargimento di sangue; c) l'Alleanza fondata sulla Parola di Dio.

44 ALLEANZA Dio stesso (Es 19,1-8) propone l'Alleanza che ha come contraenti Dio e il popolo, come antefatto la liberazione dall'Egitto, come oggetto la comunione (voi mio popolo, Io vostro Dio), come messaggero Mosè.

45 Banchetto nuziale (Es 24,1.9-11) Perché un banchetto? L'Alleanza conduce alla familiarità di cui caratteristica saliente è il sedersi a tavola per mangiare insieme; non si mangia con chi non si conosce e spesso il mangiare serve a stabilire un rapporto di dialogo e conoscenza; inoltre da tempo immemorabile il banchetto nuziale sancisce l'Alleanza matrimoniale e cene d'affari fanno da presupposto alla stipula di accordi commerciali.

46 Banchetto nuziale Il banchetto quindi stabilisce l'esistenza di un rapporto profondo, comunionale, tra coloro che siedono insieme. Nel contesto pasquale, tra l'altro, è un sedersi a tavola che ripresenta la salvezza; si realizza così, a livello liturgico, quella stretta interdipendenza tra Salvezza e Alleanza che camminano sempre insieme.

47 Spargimento di sangue (Es 24,3-8) Del resto anche per quel che riguarda il sangue troviamo notevoli collegamenti di senso tra le due realtà di cui sopra: il sangue di un agnello immolato protegge gli israeliti in Egitto e fa passare oltre l'Angelo distruttore; il sangue versato sull'altare (al di là di una possibile interpretazione relativa alle norme igieniche e agli animali soffocati) diventa segno dell'Alleanza con Dio che protegge il suo popolo.

48 Spargimento di sangue Lo stesso sangue, offerto per metà a Dio e per metà versato sul popolo lega simbolicamente e quindi liturgicamente i due contraenti con un vincolo quasi naturale di sangue (si pensi al patto di sangue tra gli indiani d'America).

49 Spargimento di sangue L'idea di offrire gli animali a Dio risale scritturisticamente a Caino e Abele e ben si collega con una tradizione nomadica che, necessariamente, prevede l'offerta di animali, ossia di ciò che si ha. Del resto offrire a Dio è proprio di ogni religione; si pensi all'offerta dei figli, reale (sacrifici umani) o metaforica (il primogenito consacrato al Signore).

50 Parola di Dio L'Alleanza è fondata sulla Parola (Es 20,1-17) che illustra le condizioni di sussistenza e permanenza del rapporto con Dio: i Dieci Comandamenti. La tavola dei comandamenti oltre alle possibili divisioni legate ai diversi ambiti morali cui si riferiscono questi ultimi, presenta una divisione logica e teologica che collega un fondamento con delle conseguenze, un'affermazione con delle negazioni, un indicativo con degli imperativi.

51 Parola di Dio Non c'è alcun dubbio che laddove non esistesse un rapporto vero e sincero con il Dio Signore, non avrebbero né senso, né possibilità di concretizzazione, le regole che susseguono.

52 Il Tempio Il Tempio in Gerusalemme diventa lo spazio della piena comunione con Dio (cfr. la vocazione di Is) che garantisce la sua benedizione sulle generazioni (in particolare su quella di Iesse che viene connessa ad Abramo stesso.

53 Il Tempio Il ripresentarsi delle fratture (idolatria e sperequazione) porta ad una nuova perdita: il Tempio viene distrutto ed il popolo si ritrova in una terra straniera con dinanzi un tempo di schiavitù.

54 Dio salva Dio salva di nuovo mediante Ciro ma lo spazio-tempo con Dio si trasferisce dalla prospettiva esterna a quella dell’interiorità: è la fase dei libri sapienziali che spostano la ricerca di Dio da una dimensione sociale, politica ed economica a quella della sapienza del cuore e dell’intimo delle coscienze.

55 Il Messia Si rafforza, allora, l’attesa del Messia, salvatore inviato di Dio che dovrà venire a restituire al popolo uno spazio, terra promessa, ed un tempo di pienezza, abbondanza, prosperità e fecondità nelle generazioni.


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