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Psicologia della comunicazione organizzativa Psicologia sociale

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Presentazione sul tema: "Psicologia della comunicazione organizzativa Psicologia sociale"— Transcript della presentazione:

1 Psicologia della comunicazione organizzativa Psicologia sociale
Temi II settimana Percezione e cognizione sociale: i processi Gli atteggiamenti: stereotipi e pregiudizi L’identità sociale (Tajfel, Turner, 1981)

2 Influenza sociale e conformismo
atteggiamenti/comportamenti altrui sono utilizzati per decidere quale comportamento è corretto nelle situazioni specifiche atteggiamenti/comportamenti dicono chi siamo (identità) CONFORMISMO

3 Influenza sociale e conformismo
L’influenza sociale si realizza per la sola presenza, reale o psicologica degli altri nei gruppi ai quali apparteniamo aumenta in relazione alla coesione e unanimità del gruppo è modulata da (Teoria dell’impatto sociale, Latanè, 1981): grado di importanza del gruppo vicinanza spazio-temporale e psicologica del gruppo numerosità del gruppo

4 Influenza sociale e conformismo
L’influenza sociale si realizza attraverso due modalità: Influenza sociale informazionale Influenza sociale normativa Psicologia della comunicazione organizzativa M. Mura

5 Influenza sociale e conformismo
Influenza sociale informazionale gli altri ci forniscono informazioni sull’interpretazione di situazioni ambigue, complesse o di crisi (che ci preoccupano o spaventano): norme descrittive derivanti dall’osservazione dei comportamenti (compreso il comportamento verbale) produce accettazione privata aumenta in relazione al bisogno di essere accurati e precisi è una variabile fondamentale nei comportamenti a rischio

6 Influenza sociale e conformismo
Influenza sociale normativa i gruppi nei quali siamo inseriti elaborano credenze, valori e norme (esplicite/implicite ) di carattere ingiuntivo (norme ingiuntive) che riguardano il comportamento e si attivano per farle rispettare regolando il sistema delle aspettative a cui tutti sono sensibili si ha bisogno di essere accettati: gli altri ci offrono affetto, amore, sostegno psicologico e materiale, autostima: tendiamo a seguire le norme del gruppo produce acquiescenza: accettazione pubblica diminuisce al crescere del senso di responsabilità e del bisogno di essere accurati e precisi è modulata dalla cultura

7 Influenza sociale e conformismo
Il conformismo non è un male assoluto e neppure una regola assoluta della dinamica sociale saltuarie devianze non vengono punite il non-conformismo di pochi può mettere in crisi il processo dell’influenza sociale normativa la minoranza può modificare le norme e le credenze diventando maggioranza (Moscovici, 1985) se è convinta, convincente e coerente nel tempo perché influenza l’accettazione privata si possono modificare comportamenti negativi rendendo salienti le norme ingiuntive pertinenti: se cambiano i comportamenti di un numero significativo di soggetti (una minoranza attiva) in un ambiente, cambiano le norme descrittive

8 Introduzione alla Psicologia dell’organizzazione
Non c’è niente di più pratico di una buona teoria (K. Lewin, 1941) Psicologia della comunicazione organizzativa M. Mura

9 Psicologia dell’organizzazione
Dirigere un’azienda significa gestire i processi, le risorse umane, ma, soprattutto, trovare soluzioni nuove ai problemi o criticità il primo passo: inquadrarli (problem posit o individuazione di un framework adeguato) ovvero rappresentarli in modo non banale/scontato/semplicistico

10 Psicologia dell’organizzazione
Non c’è niente di più pratico di una buona visone complessa dei fenomeni Prospettiva complessa o sistemico-ecologica: Teoria generale dei sistemi (Von Bertalanffy, 1969) Teoria dei sistemi complessi (Taylor, 2005)

11 Prospettiva complessa o sistemico-ecologica
1.Teoria generale dei sistemi (Von Bertalanffy, 1969) Il sistema prototipico è dato dagli ecosistemi naturali, gli organismi ogni realtà è un sistema (un biochimico stabilì questa relazione e trasse il termine dal greco synestanai o «porre insieme) un’unità molare (non molecolare): un insieme di elementi (soggetti e/o oggetti) in relazione di interdipendenza reciproca non è la somma dei suoi elementi

12 Psicologia dell’organizzazione
Prospettiva complessa o sistemico-ecologica Psicologia dell’organizzazione 1.Teoria generale dei sistemi (Von Bertalanffy, 1969) ogni sistema è dinamico perché sopravvive per effetto di flussi continui di 1.materiali 2.energia 3. informazioni

13 Psicologia dell’organizzazione
Prospettiva complessa o sistemico-ecologica Psicologia dell’organizzazione 1.Teoria generale dei sistemi (Von Bertalanffy, 1969) la dinamica dei sistemi segue leggi specifiche totalità/interdipendenza, retroazione/morfostasi, capacità di costruire memoria o apprendere/ morfogenesi equifinalità e multifinalità

14 Prospettiva complessa o sistemico-ecologica
2. I sistemi complessi indissolubilità della relazione primaria tra sistema organizzato e ambiente (relazione biunivoca) crucialità della dimensione relazionale, ovvero della rete di interdipendenza tra gli elementi componenti centralità dell’attore sociale necessità del cambiamento: la necessità di inibire l’entropia pone il cambiamento come un fattore permanente e strategico delle dinamiche dei sistemi complessi

15 Prospettiva complessa o sistemico-ecologica
2. Le caratteristiche dei sistemi complessi (Taylor, 2005): Le relazioni/connessioni tra le componenti di un sistema complesso sono molteplici i fenomeni sono multi-causali le componenti e i processi possono: agire in serie e in parallelo e quindi avere effetti sequenziali e simultanei

16 Prospettiva complessa o sistemico-ecologica
2. Le caratteristiche dei sistemi complessi evolvono auto-organizzandosi spontaneamente: sono autopoietici producono emergenze, novità: ciò che divengono nell’auto-organizzarsi momento per momento le emergenze non sono riconducibili agli elementi e alle componenti e sono prevedibili come processi stocastici

17 Psicologia dell’organizzazione
Prospettiva complessa o sistemico-ecologica Psicologia dell’organizzazione Le caratteristiche dei sistemi complessi La struttura esterna (i confini con l’ambiente) e quella interna non sono facilmente distinguibili e le emergenze riguardano la globalità del sistema, anche se sono prodotte localmente (il mondo è “glocale”: glocalization, Robertson, 1995) il sistema evolve nel tempo in quanto aperto e adattivo (altrimenti muore: entropia positiva)

18 Psicologia dell’organizzazione
Prospettiva complessa o sistemico-ecologica Psicologia dell’organizzazione Le caratteristiche dei sistemi complessi le emergenze si realizzano tra 2 condizioni entropiche possibili sul “margine del caos” sempre lontano dall’equilibrio ordine disordine

19 Psicologia dell’organizzazione
Prospettiva complessa o sistemico-ecologica Il soggetto è attivo nell’ambiente (è un attore sociale intenzionale) e contribuisce: 1) alla costruzione dei contesti in cui è inserito con gli altri mentre 2) viene influenzato da essi i contesti socio-fisici, sono costruiti nella mente degli individui (schemi, rappresentazioni, atteggiamenti, ecc.) e nella realtà dalle loro azioni (che contribuiscono a costruire gli schemi, le rappresentazioni, l’ambiente fisico ecc.) percezioni/cognizioni, sentimenti, benessere e azioni si comprendono solo se posti in relazione ai contesti nei quali si manifestano (sono contesto-specifici)

20 Psicologia dell’organizzazione
Prospettiva complessa o sistemico-ecologica CONTESTI SOCIO-FISICI ORGANIZZAZIONE MENTE DEGLI INDIVIDUI/ATTORI SOCIALI (schemi, rappresentazioni, atteggiamenti, ecc.) REALTÀ SOCIO- FISICA COMPORTAMENTO

21 Psicologia della comunicazione organizzativa
Approfondimento Dal sistema alla rete: come «guardare» un’organizzazione Tratto da F. Capra La rete della vita, 1997

22 Psicologia dell’organizzazione
Nella Fisiologia si passa da una prospettiva meccanicistica ad una sistemica sostituendo il concetto di «funzione» con quello di «organizzazione», caratterizzata da una «configurazione» e da «relazioni» «configurazione» e «relazioni» costituiscono uno SCHEMA ovvero una configurazione di relazioni ordinate L’organizzazione è uno schema, esito degli schemi (cognitivo-affettivi) degli attori sociali che hanno una qualche relazione con essa

23 Psicologia dell’organizzazione
Organismi viventi, organizzazioni, società ecc. SISTEMI COMPLESSI totalità integrate le cui proprietà essenziali derivano dalle relazioni tra le parti Pensare in maniera sistemica significa stabilire la natura delle «relazioni organizzanti» a tutti i livelli ovvero ragionare in termini di connessioni, relazioni e contesto ambientale (socio-fisico)

24 Psicologia dell’organizzazione
Un’organizzazione è un SISTEMA una totalità integrata le cui proprietà essenziali derivano dalle relazioni tra le parti e i gruppi che si costituiscono per effetto del tipo di struttura e di organizzazione funzionale Pensare l’organizzazione in maniera sistemica significa stabilire la natura delle «relazioni organizzanti» a tutti i livelli e tra i livelli: comunicazione, quantità/qualità delle relazioni, contesto, consumetore/utente ecc.

25 Psicologia dell’organizzazione
Caratteristica fondamentale dell’organizzazione degli organismi viventi formare strutture «annidate» o sistemi dentro sistemi ciascuno è un tutto e parte di un tutto che lo comprende gli organismi vivono all’interno di sistemi sociali ed ecosistemi a diversi livelli di complessità legati a relazioni organizzanti diverse che ne spiegano la dinamica Nelle organizzazioni i gruppi funzionali sono unità/sistemi emergenti costituiti da unità/sistemi, in relazione con altre unità/sistemi che li comprendono sino al livello dell’intera org. che è in relazione con sistemi sociali ed ecosistemi (ambiente) sovraordinati

26 Psicologia dell’organizzazione
livelli diversi di complessità sono regolati da leggi diverse e diverse sono le relazioni organizzanti ad ogni livello di complessità i fenomeni mostrano proprietà non presenti a livelli più semplici: il sapore dello zucchero non è presente negli atomi di carbonio, idrogeno e ossigeno che lo compongono Simboli e linguaggi non sono presenti nella materia grigia cerebrale Le org. internazionali presentano livelli di complessità e proprietà emergenti diverse rispetto a quelle locali

27 Psicologia dell’organizzazione «proprietà emergenti»
livelli di maggiore complessità presentano «proprietà emergenti» ovvero non presenti ai livelli meno complessi che costruiscono/modificano forme e relazioni simboli e linguaggi sono proprietà emergenti delle inter-relazioni tra individui all’interno di gruppi sociali e org. caratteristiche e dinamiche dei sistemi/org. sono proprietà emergenti delle inter-relazioni che li producono e regolano

28 Psicologia dell’organizzazione «proprietà emergenti»
sezionare/analizzare un organismo/sistema significa distruggerne le «proprietà emergenti» non è possibile capire i sistemi con l’analisi: le proprietà delle parti possono essere comprese solo se si colgono le totalità/forme

29 Psicologia dell’organizzazione
La Natura è una trama complessa di relazioni in un tutto unificato «Gaia» Tre tipi di sistemi viventi organismi, parti di organismi, comunità di organismi legati da rapporti alimentari ovvero reti di cellule, organi e sistemi di organi in cui i flussi di materia ed energia che li attraversano sono una prosecuzione dei flussi del metabolismo individuale

30 Psicologia dell’organizzazione
«Gaia» ECOSISTEMI in relazione con i SISTEMI SOCIALI una RETE di interconnessioni e relazioni

31 Psicologia dell’organizzazione
Le org. devono essere «lette» come RETI di RETI in relazione con ECOSISTEMI e SISTEMI SOCIALI che le comprendono

32 Psicologia dell’organizzazione
Le organizzazioni come reti di reti inserite o in relazioni con altre reti Maimone, 2010, cap.1, (par. 2, 3) più l’org. è complessa più all’interno si sviluppano e coesistono forme autopietiche diverse anche in conflitto L’organizzazione è l’esito dell’ «accoppiamento strutturale» tra individuo, organizzazione e ambiente Un organizzazione esiste in relazione ad un ambiente che presenta caratteristiche specifiche che l’organizzazione contribuisce a mantenere e sviluppare Costruzionismo (Weick, 1994): l’org. e le sue dinamiche sono l’esito del significato attribuito all’esperienza org. dagli attori


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