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CORSO DI SCIENZA POLITICA Scienza politica Prof. Luca Lanzalaco Modulo I a.a. 2010-2011.

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1 CORSO DI SCIENZA POLITICA Scienza politica Prof. Luca Lanzalaco Modulo I a.a. 2010-2011

2 CORSO DI SCIENZA POLITICA Programma del corso 1. Cosa è politica 2. Regimi politici e democrazia 3. Le istituzioni dei regimi democratici 4. Gli attori dei regimi democratici 5. I processi dei regimi democratici 6. Il sistema politico italiano

3 CORSO DI SCIENZA POLITICA Scienza politica Modulo I – Cosa è politica Prof. Luca Lanzalaco a.a. 2010-2011

4 CORSO DI SCIENZA POLITICA cosa è la politica secondo l’approccio del potere cosa è la politica secondo l’approccio statista cosa è la politica secondo l’approccio sistemico cosa è la politica secondo la teoria della scelta pubblica ARGOMENTI TRATTATI

5 CORSO DI SCIENZA POLITICA La politica può essere definita attraverso il concetto di potere 1. Per Weber (1864-1920) e la scuola di Chicago (1920- 1940) la scienza politica è essenzialmente lo studio teorico ed empirico del potere. 2. Cosa è il potere? e’ un meccanismo di causazione sociale. 3. Principali interrogativi intorno al potere: quali sono le risorse del potere? come si misura il potere? chi ha il potere nella società? che rapporti esistono tra chi detiene il potere? 1.3

6 CORSO DI SCIENZA POLITICA 4. risorse del potere e tipi di potere MATERIALI  ECONOMICO COGNITIVE  NORMATIVO VIOLENZA  COERCITIVO  POLITICO 1.4

7 CORSO DI SCIENZA POLITICA 5. Esistono varie “scuole di pensiero” sulle modalità di distribuzione del potere:  scuola elitista  accentramento delle risorse e centralità delle risorse economiche (élite del potere)  scuola pluralista  dispersione delle tra varie élites risorse e competizione tra i detentori delle varie risorse 7. Quindi esiste un “gioco dei poteri” (conflitto e competizione) tra che detiene il potere politico e chi detiene il potere economico e normativo 1.5

8 CORSO DI SCIENZA POLITICA La Politica può essere definita attraverso il concetto di Stato 1. Secondo l’approccio “statista” (1870-1950 e dal 1985 alla fine degli anni’90) la Scienza politica è lo studio dello Stato, del suo funzionamento, delle sue trasformazioni e dei suoi rapporti con altre forme di organizzazione del potere politico. 2. LO STATO È UNA SPECIFICA FORMA DI ORGANIZZAZIONE DEL POTERE POLITICO CHE: - si afferma in Europa - a partire dal 1200-1300 - è caratterizzata da: accentramento territoriale del comando monopolio legittimo della violenza (obbligazione politica) impersonalità del comando (leggi, burocrazie, istituzioni) 1.6

9 CORSO DI SCIENZA POLITICA 3. LO STATO SUBISCE DELLE TRASFORMAZIONI: viene “esportato” e diventa la principale forma di organizzazione del potere politico si amplia da un punto di vista quantitativo (crescita della sfera pubblica in termini di funzionari e bilanci pubblici) espande le sue funzioni: - stato minimo - stato programmatore e imprenditore - stato del benessere - stato regolatore 4. CAUSE DELLA ESPANSIONE DELLO STATO: - economia monetaria - conflitti militari - stato-nazione - specializzazione funzionale - domande sociali 1.7

10 CORSO DI SCIENZA POLITICA La Politica può essere definita attraverso il concetto di Sistema politico 1. Secondo l’approccio sistemico (1950-1980) la Scienza politica è essenzialmente lo studio del funzionamento del sistema politico 2. Principali interrogativi: Cosa è un sistema? Cosa è un sistema politico? Come funziona un sistema politico? 1.8

11 CORSO DI SCIENZA POLITICA Ambiente Logica di funzionamento di un sistema Sistema Effetto di retroazione Immissioni Emissioni Confini 1.9

12 CORSO DI SCIENZA POLITICA 3. Un sistema è: un costrutto analitico applicabile a qualunque realtà empirica definibile attraverso alcuni concetti: sistema ambiente confini (gatekeepers) immissioni (inputs) emissioni (outputs) retroazione (feedback) 1.10

13 CORSO DI SCIENZA POLITICA 4. Il sistema politico è l’insieme di comportamenti e di atteggiamenti rilevanti per l’allocazione autoritativa dei valori all’interno di una collettività 5. Gli elementi costitutivi del sistema politico sono: Immissioni  domande e sostegno Emissioni  decisioni (outputs) e politiche pubbliche (outcomes) Sistema  strutture e funzioni attraverso cui le domande e il sostegno vengono convertite in emissioni Ambiente  altri sistemi sociali (economico, culturale, religioso, ecc.) Confini  regolatori di accesso culturali (valori e cultura politica) e organizzativi (partiti, sindacati) Retroazione  effetti delle politiche pubbliche sulle domande e il sostegno 1.11

14 CORSO DI SCIENZA POLITICA 1.12

15 CORSO DI SCIENZA POLITICA 6. Le funzioni e le strutture interne al sistema sono: articolazione  gruppi della domanda politica movimenti aggregazione  partiti della domanda politica conversione  parlamento delle domande in decisioni governo implementazione  burocrazie delle politiche pubbliche 1.13

16 CORSO DI SCIENZA POLITICA Utilizzando la teoria della scelta pubblica Giovanni Sartori ha definito la politica come: la sfera delle decisioni collettivizzate vincolanti legittime sovrane 1.19

17 CORSO DI SCIENZA POLITICA Rischi esterni e dei costi interni delle decisioni politiche In quanto decisioni collettivizzate le decisioni politiche implicano: Rischi esterni (decisioni prese da altri che ci danneggiano) Costi interni (tempo e risorse impiegati per prendere una decisione) 1.20

18 CORSO DI SCIENZA POLITICA In generale: 1. All’aumentare del numero di persone che partecipano ad un processo decisionale: - diminuiscono i rischi esterni - aumentano i costi interni Rischi esterni Costi interni 1.21 1 10% 100% I costi interni e i rischi esterni dipendono da CHI prende le decisioni collettivizzate e da COME vengono prese

19 CORSO DI SCIENZA POLITICA 1.22 2. Differenti tecniche decisionali presentano differenti rischi esterni e costi interni, per esempio: - Unanimità - maggioranza assoluta (50% + 1) - maggioranza relativa 3. Una tecnica decisionale utile al fine di ridurre i rischi esterni è la rappresentanza Rischi esterni con decisori rappresentativi Rischi esterni con decisori non rappresentativi 1 10% 100%

20 CORSO DI SCIENZA POLITICA 1.23 4. Indicazione prescrittiva: Quanto più gli effetti di una decisione sono irreversibili immediati tanto più è razionale adottare tecniche decisionali che implicano costi interni elevati

21 CORSO DI SCIENZA POLITICA Per concludere, in questa prima parte del corso abbiamo imparato che: La politica ha a che fare essenzialmente con chi decide, come si decide e su cosa si decide all’interno di una collettività senza ricorrere al conflitto violento (creazione di una arena pacificata, dell’ordine politico e dell’obbligazione politica); La dimensione della sfera politica è variabile (una quantità più o meno ampia di attività può essere oggetto di regolazione politica); I confini della sfera politica possono essere più o meno permeabili (la distribuzione del potere politico può riflettere o meno la distribuzione delle risorse del potere coercitivo, economico, culturale, religioso, ecc.). 1.24

22 CORSO DI SCIENZA POLITICA 1.25 Ampiezza dei meccanismi di decisione politica RidottaElevata Permeabilità dei confini della politica Ridotta Stato minimo liberale Democrazie di massa Stato del benessere Elevata Regime autoritario di tipo pretoriano Clientelismo Regimi di mobilitazione a base religiosa

23 CORSO DI SCIENZA POLITICA SCHEDA 1 Eventi la cui natura politica è certa 8 novembre 2010 EventoMotivo per cui l’evento è certamente politico Evento 1Perché…………………………………………. Evento 2Perché………………………………………… Evento nPerché…………………………………………..

24 CORSO DI SCIENZA POLITICA SCHEDA 2 Eventi la cui natura politica è incerta 8 novembre 2010 EventoMotivi per cui lsi hanno dei dubbi che l’evento sia politico Evento 1Perché…………………………………………. Evento 2Perché………………………………………… Evento nPerché…………………………………………..

25 CORSO DI SCIENZA POLITICA Ricordarsi che: 1. Ad un evento possono corrispondere più articoli/notizie (p.es. 4 articoli sullo stesso evento) 2. L’evento deve essere ricavato dagli articoli – quindi NON copiare il titolo dell’articolo nella colonna di sinistra 3. Nella colonna di destra (Perché…….) non bisogna spiegare il contenuto del titolo dell’articolo, ma le ragioni che spiegano quella scelta


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