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Aspetti di biologia, comportamento e gestione del muflone

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Presentazione sul tema: "Aspetti di biologia, comportamento e gestione del muflone"— Transcript della presentazione:

1 Aspetti di biologia, comportamento e gestione del muflone
Corso di formazione per il conseguimento dell’abilitazione al prelievo programmato del muflone Aspetti di biologia, comportamento e gestione del muflone A cura di Sandro Nicoloso e Lilia Orlandi Foto di: Andrea Barghi Fauna_CorsoMuf2a_rev03_a

2 BIOLOGIA E COMPORTAMENTO
muflone Comportamento gregario Specie poligama,difesa individuale delle femmine recettive; non c’è difesa di harem

3 BIOLOGIA RIPRODUTTIVA
MATURITA’ SESSUALE NELLE FEMMINE 18 mesi (alcuni casi a 9 mesi) MATURITA’ SESSUALE NEI MASCHI Circa 18 mesi (capacità teorica) 3-4 anni (capacità reale)

4 BIOLOGIA RIPRODUTTIVA FEMMINE
PERIODO RIPRODUTTIVO Ottobre-novembre Spesso prosegue anche durante l’inverno FECONDITA’ Femmine poliestrali Estro: inizia ad ottobre, dura 1820 giorni Accoppiamento accettato solo per 48 ore a ciclo CAPACITA’ RIPRODUTTIVA 1 piccolo per femmina (solo nel 5-10% dei casi si hanno parti gemellari)

5 BIOLOGIA RIPRODUTTIVA FEMMINE
GESTAZIONE giorni (circa 5 mesi) NASCITE Picco in marzo-aprile (talvolta fino a ottobre) È possibile vedere agnelli già dalla fine di febbraio e fino ai primi di ottobre; spesso si tratta di figli di binelle che entrano in estro in un periodo non sincronizzato con le femmine adulte ALLATTAMENTO Sino al 4°-5° mese CURE PARENTALI Il distacco dei figli dalla madre avviene generalmente l’anno successivo, dopo i nuovi parti ed il raggiungimento dell’indipendenza da parte del piccolo.

6 BIOLOGIA RIPRODUTTIVA MASCHI
FECONDITA’ I maschi di muflone sono fertili quasi tutto l’anno ad esclusione dei mesi di giugno e luglio PERIODO RIPRODUTTIVO Massima attività: ottobre-novembre Altri periodi di attività invernali o primaverili

7 COMPORTAMENTO RIPRODUTTIVO
Il sistema riproduttivo adottato dal muflone non prevede la difesa di un territorio o di un harem, ma è basato sulla difesa individuale di quelle femmine che in un certo momento sono recettive. Durante il periodo riproduttivo il maschio si sposta all’interno dei branchi femminili e ricerca le femmine recettive, tenendo lontani da esse i maschi più giovani e i binelli (gli agnelli maschi sono poco tollerati in questo periodo). In questa fase i maschi possono ingaggiare lotte molto intense e violente con altri maschi con cozzi frontali a cui arrivano dopo una breve rincorsa La ricerca delle femmine recettive avviene in modo diverso in funzione dell’ambiente: individuazione dall’alto nelle aree aperte olfattivamente nelle aree boscate

8 CICLO BIOLOGICO ANNUALE
INVERNO Gruppi invernali con separazione dei sessi o con tutte le classi insieme in caso di avversità meteorologiche (“gruppi aperti”) Selezione delle aree di svernamento ed estivazione Gruppi maschili (arieti adulti) Gruppi maschili giovani (2-3 anni) Gruppi di muffle ed agnelli PRIMAVERA Le femmine si isolano temporaneamente per i parti Le binelle rimangono con le femmine adulte, i binelli iniziano ad essere più indipendenti e il legame con le femmine è meno forte I gruppi maschili rimangono separati tranne nel caso in cui ci sia concentrazione delle risorse trofiche

9 CICLO BIOLOGICO ANNUALE
ESTATE Gruppi misti con femmine adulte accompagnate dai propri agnelli, binelle e talvolta qualche binello che non si è ancora aggregato a qualche gruppo di maschi giovani Gruppi maschili (arieti adulti) Gruppi maschi giovani (2-3 anni) AUTUNNO I gruppi maschili si uniscono alle femmine Grossi gruppi misti le cui dimensioni dipendono dalla densità delle popolazioni, dalla concentrazione delle risorse trofiche e dal coefficiente bosco-spazi aperti

10 VOCAZIONALITA’ DELL’AMBIENTE PER IL MUFLONE
Le zone vocate per il muflone presentano caratteristiche particolari: Presenza di rocce affioranti Assenza di canidi Bosco e roccia distribuiti in modo omogeneo e frazionato Esposizione favorevole dei versanti

11 FATTORI LIMITANTI PER IL MUFLONE
Competizione interspecifica Il muflone sfrutta vegetali che i Cervidi non sfruttano La concorrenza alimentare è possibile in casi di eccessiva densità di una specie I problemi possono essere causati con tutte le specie per competizione spazio-alimentare in casi di aree di svernamento comuni con alte densità Problemi per trasmissione di parassitosi, ibridazione Predazione Lupo, cani randagi e vaganti, volpe (?), aquila reale, lince

12 DEFINIZIONE DELLE AREE VOCATE
Esclusione delle aree in cui la presenza del lupo ha già evidenziato in passato problemi di sopravvivenza Esclusione delle aree in cui il cervo risulti presente attualmente o in un prossimo futuro Esclusione delle aree in cui le caratteristiche ambientali non risultano idonee (mancanza di aree con esposizione favorevole o rocce affioranti), o ci sono possibilità potenziali di danneggiamento alla vegetazione e alle coltivazioni Esclusione delle aree in cui per motivi legati alla gestione venatoria consolidata, sia preferibile la presenza del capriolo

13 VALUTAZIONE DELL’ETA’ NEI MASCHI
BINELLI (12-24 MESI) Taglia intermedia tra agnello e adulto Torace poco profondo e arti “lunghi” Corna di lunghezza compresa tra i cm subito dopo l’inverno ed i cm in autunno (generalmente il corno non arriva al collo) Muso giovanile, con macchie bianche poco evidenti Assenza di sella

14 VALUTAZIONE DELL’ETA’ NEI MASCHI
ARIETI (24-36 MESI) Taglia quasi da adulto Inizio di sella Corna che possono arrivare ai 50 cm ed arrivare a toccare il collo visti di profilo Struttura intermedia tra giovane ed adulto

15 VALUTAZIONE DELL’ETA’ NEI MASCHI
ARIETI (36-48 MESI) Taglia da adulto con torace pronunciato e zampe corte Sella ben evidente Corna che possono raggiungere i cm e sono sempre “dentro” il collo senza però raggiungere l’occhio Struttura massiccia e raccolta Iniziano a partecipare attivamente al periodo riproduttivo

16 VALUTAZIONE DELL’ETA’ NEI MASCHI
ARIETI (OLTRE 48 MESI) Struttura molto massiccia e raccolta Sella molto evidente e marcata Massimo sviluppo corporeo con torace molto pronunciato e zampe corte Sono individui nettamente dominanti durante il periodo riproduttivo Corna che possono raggiungere gli cm e arrivare all’occhio

17 VALUTAZIONE DELL’ETA’ NELLE FEMMINE
BINELLE (12-24 MESI) Taglia ridotta intermedia tra agnello e femmina adulta Legame materno molto labile Mascella e linee pronunciate Maschera facciale appena accennata Profilo a cono allungato

18 VALUTAZIONE DELL’ETA’ NELLE FEMMINE
FEMMINE ADULTE (2-7/8 ANNI) Mascella che tende ad allargarsi e con linee molto pronunciate Mammelle e segni di gravidanza Maschera facciale allungata sulla fronte Taglia da adulta Linee spiccate e nette Profilo allungato Dorso dritto Forma corporea equilibrata

19 VALUTAZIONE DELL’ETA’ NELLE FEMMINE
FEMMINE ADULTE (OLTRE 7/8 ANNI) Taglia da adulta Mascella uscente dal profilo Maschera facciale invadente su quasi tutto il muso Testa quasi rettangolare di profilo Linea da vecchia con evidenti rilievi ossei Mammelle e segni di gravidanza Forma corporea equilibrata, dorso e ventre incurvati

20 VALUTAZIONE DELL’ETA’ NEGLI AGNELLI
AGNELLO (0-12 MESI) Aspetto infantile, muso corto Taglia ridotta Corna brevi Comportamento giocoso, curioso AGNELLA (0-12 MESI) Maschera facciale assente Pelo chiaro con linee poco marcate Profilo a cono Legame stretto con le madri

21 METODI DI CENSIMENTO DEL MUFLONE
TIPO METODI UTILIZZABILI CONDIZIONI NECESSARIE E PROBLEMATICHE completo Osservazione da punti fissi Buona alternanza di bosco e radure, contemporaneità delle osservazione per evitare i doppi conteggi Censimenti durante il periodo riproduttivo Conoscenza delle aree di riproduzione, personale preparato campione Fari Alternanza bosco-radure e presenza di strade consistente ben distribuite sul territorio Battute campione Alto numero di operatori Percorsi lineari Personale specializzato indici I.K.A.; indici cinegetici, ecc... Non danno quasi mai la consistenza della popolazione ma degli indici relativi di abbondanza.

22 STRUTTURA DI POPOLAZIONE
E’ la distribuzione degli individui della popolazione in classi di sesso e di età espressa in percentuale. PROPORZIONE SESSI (PS) E’ il rapporto tra n° maschi e n° femmine PROPORZIONE CLASSI DI ETA’ (PC) E’ la ripartizione percentuale delle classi di età Sia la PS che la PC dipendono da natalità, mortalità, emigrazione che intervengono in modo differenziato sulle diverse classi di sesso ed età. Ambedue danno indicazioni importanti sulla dinamica di popolazione, cioè la sua evoluzione nel tempo.

23 STRUTTURA DI POPOLAZIONE
Teoricamente si possono distinguere tante classi di età quanti sono gli anni di vita della specie (PIRAMIDI DI ETA’); Più frequentemente, si distinguono le classi di età riconoscibili con sicurezza sul campo con l’osservazione. L’abbattimento casuale realizzato sugli animali adulti, o la valutazione degli animali investiti, può permettere di costruire le piramidi di età che offrono informazioni importanti sulla dinamica di popolazione

24 PIRAMIDE DI POPOLAZIONE muflone
Capitale riproduttivo femminile 2011 2010 2009 Capitale riproduttivo maschile 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 incremento femminile 2001 incremento maschile 2000 FEMMINE MASCHI Rapporto sessi alla nascita 1:1

25 PROPORZIONE CLASSI DI ETA’
PROPORZIONE SESSI La PS alla nascita è circa 1:1; nel totale della popolazione adulta si tende ad avere circa 1,5-3 femmine per ogni maschio cioè prevalgono le femmine per una maggiore mortalità maschile PROPORZIONE CLASSI DI ETA’ Esempio di suddivisione in classi di età prima dei parti Sul 100% dei maschi: Maschi giovani (1-2 anni) 35-45% Maschi adulti (3-8 anni) 40-60% Maschi anziani (9 anni e più) 5-15% Sul 100% delle femmine: Femmine giovani (1 anno) 20-30% Femmine adulte (2-11 anni) 55-75% Femmine anziane (oltre 11 anni) 5-15%

26 INCREMENTO UTILE ANNUO
Rappresenta di quanto aumenta la popolazione in oggetto una volta sottratti ai nuovi nati gli individui che non sono sopravvissuti all’inverno NATALITA’ In condizioni normali partoriscono l’85-95% delle femmine adulte e nelle condizioni migliori i parti gemellari possono arrivare al 30-40% L’incremento potenziale teorico, in funzione della natalità suddetta è intorno al 50% annuo del totale degli individui della popolazione MORTALITA’ Dipende dalle situazioni ambientali (disponibilità trofiche, predatori, ecc…) Negli agnelli durante il primo anno di vita e in assenza di predatori è prevedibile una mortalità del 20-30% Un ulteriore picco di mortalità si riscontra nei maschi adulti

27 INCREMENTO UTILE ANNUO
Nel complesso rispetto al totale della popolazione può essere così stimato: 10-25% Aree sfavorevoli, con predatori ed inverno lungo con neve 30-40% Aree con situazioni ambientali intermedie e senza predatori 45-55% Aree ottimali e senza predatori In media circa 70% se calcolato rispetto alle femmine In media circa 30% se calcolato sul totale della popolazione

28 Femmine sopra l’anno 40-45%
PIANO DI PRELIEVO La struttura del piano di prelievo deve tenere conto dell’importante rapporto gerarchico esistente tra le diverse classi di età, ed in particolare di quelle maschili Tuercke e Schmincke (1965) Agnelli 30% Giovani 20% Adulti 50% Meneguz (1995) Agnelli maschi 10-12% Agnelli femmine 10-12% Maschi di 1-2 anni 12-15% Maschi adulti 18-20% Femmine sopra l’anno 40-45%

29 CLASSI DI CENSIMENTO E DI ABBATTIMENTO PER IL MUFLONE
CARATTERISTICHE DISTINTIVE DELLA CLASSE “0” (AGNELLI) Taglia ridotta Privi di corna se femmine e corna brevi se maschi Aspetto infantile, muso corto Comportamento giocoso, curioso, formazione di gruppi e legame con la madre Norme di selezione: individuo di età inferiore ad un anno dalla dentatura

30 CLASSI DI CENSIMENTO E DI ABBATTIMENTO PER IL MUFLONE
CARATTERISTICHE DISTINTIVE DELLA CLASSE “1M” (BINELLI) Età compresa tra i 12 e 24 mesi Presenza sempre di corna, con lunghezza in estate da cm Lo sviluppo delle corna non supera generalmente i ° (al massimo poco più di un angolo piatto)

31 CLASSI DI CENSIMENTO E DI ABBATTIMENTO PER IL MUFLONE
Norme di selezione: maschio che per la dentatura risulta avere un’età compresa tra 12 e 24 mesi e con corna inferiori a 50 cm di lunghezza e sviluppo inferiore a 180° (angolo piatto)

32 CLASSI DI CENSIMENTO E DI ABBATTIMENTO PER IL MUFLONE
CARATTERISTICHE DISTINTIVE DELLA CLASSE “2M” (ARIETI) Età superiore ai 24 mesi Presenza sempre di corna, con lunghezza in estate superiore ai 50 cm Le punte delle corna superano nettamente la linea del collo sino ad arrivare al massimo a superare la linea degli occhi, con uno sviluppo che generalmente supera i 220°

33 CLASSI DI CENSIMENTO E DI ABBATTIMENTO PER IL MUFLONE
Norme di selezione: maschio che per la dentatura risulta avere un’età superiore a due anni o con corna superiori a 50 cm di lunghezza e con sviluppo superiore a 180°

34 CLASSI DI CENSIMENTO E DI ABBATTIMENTO PER IL MUFLONE

35 CLASSI DI CENSIMENTO E DI ABBATTIMENTO PER IL MUFLONE
CARATTERISTICHE DISTINTIVE DELLA CLASSE “1F” (BINELLE) Età compresa tra i 12 e 24 mesi Taglia ridotta intermedia tra agnello e femmina adulta Maschera facciale appena accennata Norme di selezione: femmina che per la dentatura risulta avere un’età compresa tra 12 e 24 mesi

36 CLASSI DI CENSIMENTO E DI ABBATTIMENTO PER IL MUFLONE
CARATTERISTICHE DISTINTIVE DELLA CLASSE “2F” (MUFFLE) Età superiore ai 24 mesi Mammelle e segni di gravidanza Macchia perinasale sempre estesa oltre il naso, macchie perioculari molto evidenti Norme di selezione: femmina che per la dentatura risulta avere un’età superiore ai 24 mesi L’abbattimento di una muffla al posto di una binella e viceversa non è considerato un errore di abbattimento

37 RICONOSCIMENTO DI IBRIDI IN NATURA
Lanosità eccessiva Presenza di macchie bianche in parti del corpo diverse Varianti eccessive del colore del mantello (troppo chiaro o giallastro) Colore troppo chiaro di unghioni e corna Criniera invernale molto lunga Corna eccessivamente divergenti Abitudini con scarsa selvaticità


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