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PubblicatoConsolata Tommasi Modificato 11 anni fa
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Progetto rivolto al superamento del disagio postparto
MAMME OLTRE IL BLU Progetto rivolto al superamento del disagio postparto Maria Vezzani ginecologa Responsabile Consultori Familiari Distretto di Carpi I Consultori Familiari e il Progetto Obiettivo Materno Infantile Roma 4-5 giugno 2007
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della Commissione Pari Opportunita’
La Richiesta della Commissione Pari Opportunita’ Identificare il malessere postparto e prendersene cura La depressione pesa sia sulla salute della madre, sia su quella della famiglia e, in particolare, sullo sviluppo cognitivo ed emozionale del bambino
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Le forme del disagio postparto
Disordini della relazione madre- bambino Disordine da stress post-traumatico Disordine da ansietà specifici del puerperio Ossessione di far male al bambino Il post partum blues 39%-85% dei parti La depressione postparto 10-15% dei parti La psicosi puerperale % dei parti
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Empowerment? è importante ricordare che:
la maggioranza delle donne che vivono una esperienza di depressione post partum non cerca l’aiuto dei professionisti; almeno il 50% delle donne in questa condizione non cerca l’aiuto di famigliari e/o amici; Lumley J, Austin M, What interventions may reduce postpartum depression?, Current Opinion in Obstetrics and Gynecology 2001; 13:
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La rilevazione richiede attenzione sanitaria costante
Perché al Consultorio familiare Estremamente limitata la ricerca sull’efficacia degli interventi di prevenzione della depressione in popolazioni a basso rischio La frequenza della depressione è costante nei diversi periodi della vita, quello intorno al parto costituisce una finestra temporale. La rilevazione richiede attenzione sanitaria costante non metodo screening
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Perché questa modalità organizzativa ?
Affrontare la depressione o l’insieme di situazioni fisiche e psicologiche che consentono alla madre di sentirsi/non sentirsi bene nel dopo parto ? 69% esaurimento fisico 44% mal di schiena 26% difficoltà sessuali 21% emorroidi 21% dolore perineale 17% depressione 17% mastite 13% stitichezza 11% incontinenza urinaria 6% incontinenza fecale
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Perché questa modalità organizzativa ?
Dichiarare che è possibile accedere al Consultorio Familiare per una serie di situazioni che di solito non vengono valorizzate ( migliorare la health literacy)
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Prove di efficacia su modelli di “care”
miglioramento della salute mentale a 4 mesi postpartum che persiste a 12 mesi Se l’assistenza postparto E’ volta a identificare e trattare i problemi di salute della donna da parte delle ostetriche. Utilizza una checklist dei sintomi e la scala di Edimburgo per identificare problemi. Controlli con programma flessibile. MacArthur C e al Redesigning postnatal care: a randomised controlled trial of protocol-based midwifery-led care focused on individual women’s physical and psychological health needs Health Technology Assessment 2003; Vol. 7: No. 37
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I numeri del Consultorio di Carpi (2004)
897 bambini nati nel distretto ( 24% da immigrate) 476 gravide prese in carico dai consultori 370 gestanti partner ai corsi nascita Tasso di occupazione femminile %
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Il punto di ascolto Le attività di gruppo I focus group*
Il nostro progetto Il punto di ascolto Le attività di gruppo I focus group* Personale: 2 professioniste dedicate a contratto 15 ore 3 professioniste “ esperte” * in collaborazione con PPS e “Laboratorio Cittadino Competente”
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Il nostro progetto: Il Punto d’ascolto ( 2 aperture sett) si aggiunge agli orari d’accesso per tutti Numero di telefono per accesso diretto, senza interposizione segreteria Presenza dell’ostetrica e della psicologa La possibilità di ottenere una prestazione in tempo reale Casella vocale per messaggi registrati
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Il nostro progetto Le attività di gruppo I focus group :
Incontri prenatali sul ritorno a casa (fuori corso nascita) Massaggio del neonato Rieducazione del perineo Incontri postparto su maternità e identità femminile I focus group : Raccogliere l’esperienza delle donne Permettere l’espressione di bisogni Confrontare ciò che servirebbe con ciò che possiamo offrire
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Il nostro progetto : Il primo anno
La preparazione delle attività cliniche e dei focus Identificare le attività di gruppo attuabili Materiali per la comunicazione Organizzare le modalità di collaborazione con UO Ospedaliera Il secondo anno Arricchire i focus ( i padri, le donne cesarizzate, le straniere) Migliorare la connessione con le risorse sanitarie ( cure primarie, DSM) Valutare il bisogno formativo degli operatori sanitari Come disseminare le informazioni e le competenze
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Il nostro progetto : 2 anni di attività
2005 117 donne prese in carico individualmente 228 visite ostetriche 185 colloqui psicologici 102 partecipanti attività di gruppo p.parto focus (primipare, pluripare) 2006 141 donne prese in carico individualmente 479 visite ostetriche 206 colloqui psicologici 147 partecipanti attività di gruppo p.parto focus (Padri Operatori Donne cesarizzate)
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Ambiti del disagio psicologico che le (gli) utenti ci portano
Le maternità atipiche Famiglie ricomposte Dopo aborti spontanei o morti endouterine Depressione postparto Problematiche di coppia Eventi forti ( lutti, perdite, separazioni) Gravidanza in emigrazione
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Collaborazione operativa con
Unità Operativa Ostetricia e Ginecologia Ospedale Carpi Centro per le Famiglie Comune di Carpi
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Tra le difficoltà incontrate: 2 riflessioni
La sofferenza fisica e psicologica delle donne nel postparto viene spesso banalizzata Sono trascurati gli approcci basati su prove d’efficacia La condivisione sociale e il sistema di cura sono centrati sul parto e sul bambino. Una Abbiamo cercato di formulare proposta di cura centrata sulla protezione del “ sentimento di maternità ” che matura nella donna dopo il parto .
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