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Il cammino cristiano, umano degli adolescenti e dei giovani di oggi

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Presentazione sul tema: "Il cammino cristiano, umano degli adolescenti e dei giovani di oggi"— Transcript della presentazione:

1 Il cammino cristiano, umano degli adolescenti e dei giovani di oggi
Luciano Cian Peter DANISS matricola 9799EE Facoltà Scienze dell’Educazione – Pedagogia Sociale

2 Interrogativi Chi sono io? Che cosa posso fare ? Perché vivere?
Come vivere? Qual è la mia vocazione?

3 Interrogativi Dopo queste domande fondamentali
proviamo a riscoprire il senso della vita, identificando le difficoltà e i valori della vita per poter camminare meglio… sulla strada della vita.

4 Crescere secondo speranza
1. La crescita della persona a. novità-infanzia b. preadolescenza (10-13 anni): sviluppo fisico, educazione sessuale c. adolescenza (14-17 anni) d. giovinezza (18-25 anni): paura, incertezze, malessere, conflitti

5 Crescere secondo speranza
Il malessere dell’inquietudine Incertezza, insicurezza, inquietudine sono oggi vissute dai giovani. In questo periodo della vita aiutano a maturare e a formare una personalità adulta, ma è necessario molto tempo per arrivare diventare un adulto sano e normale.

6 Alla ricerca di una nuova identità
* Ecco alcune domande che si pongono gli adolescenti e i giovani: Chi sono io? Che cosa posso fare? Perché vivere? Come vivere?

7 Alla ricerca di una nuova identità
Mancano le esperienze, mancano modelli raggiungibili, ma ci sono “nuove emozioni” che portano alla: scoperta della sessualità relazione affettiva libertà riflessione religioso, trascendente

8 Adattarsi alle nuove situazione vissute
I giovani hanno bisogno di adattarsi a nuovi situazioni (famiglia, scuola, realtà sociale ed ecclesiale) in modo più personale.

9 Riflessioni su certi fenomeni
adulti-giovani sono vittime di una disoccupazione di massa poche possibilità di lavoro, anche se si ha un titolo universitario autodistruzione, terrorismo, delinquenza rifugio sempre più frequente nelle istituzioni degli adulti (partiti, parlamento, chiesa)

10 Riflessioni su certi fenomeni
tempo libero, caratterizzato da: affettività debole consumismo iper-sesso confidenza con i genitori “vivere alla giornata”

11 Riflessioni su certi fenomeni
Dobbiamo aiutarli a: imparare a riflettere, a leggere dentro di sé, a dialogare, a confrontarsi con chi ha più esperienza.

12 Riflessioni su certi fenomeni
I giovani desiderano: avere colloqui personali, intimi, trovare simpatia, disponibilità, comprensione, accettazione della loro realtà.

13 Crescere con un progetto di vita alimentato dalla speranza
Non dobbiamo proiettarci verso un falso paradiso, ma aiutare a: comprendere la realtà che ci circonda e, soprattutto, rimanere persone umane.

14 La dinamica della scelta e della decisione

15 scelta e decisione Chi non impara a rinunciare, in pratica non impara a scegliere. Le scelte sono testimonianza di maturità, il modo in cui la persona “è”, ciò che decide di essere sulla base di un preciso progetto che si specificherà nel divenire della sua vita.

16 La dinamica della scelta dall’adolescenza
Il bambino sogna, l’adolescente verifica, il giovane cristallizza, realizzando, l’adulto porta a compimento un progetto realistico di se stesso.

17 La dinamica della scelta dall’adolescenza
Nel periodo adolescenziale e giovanile è presente una immaturità decisionale, perché mancano punti di riferimento per una lucida riflessione su se stessi.

18 La dinamica della scelta dall’adolescenza
Bisogna avere chiarezza e idee, ma per averle bisogna riflettere, ascoltare, informarsi e conoscersi dentro. Le idee non bastano, bisogna imparare a volere e a valutare. La maturità di una persona si costruisce sulle scelte libere.

19 Il progetto di vita come vocazione
Le decisioni possono essere motivate: dalla famiglia, dalla scuola, dalle amicizie, dai mezzi di comunicazione.

20 Il progetto di vita come vocazione
La vocazione, come progetto di vita che includa Dio, è una chiamata percepita dalla persona e accolta con particolare attenzione, disponibilità e capacità di scegliere il bene, di essere fedeli alla scelta fatta.

21 Il progetto di vita come vocazione
Dio sempre interviene con discrezione nel processo di crescita interiore verso l’opzione fondamentale.

22 Il progetto di vita come vocazione
Sappiamo che la dinamica della scelta e della decisione è spesso disturbata. La scelta richiede il progressivo passaggio dalla logica del piacere alla logica della realtà. Ogni vocazione è un mistero: “storia sacra personale”.

23 La prima grande decisione

24 Oggi, nella vita e nella società, i cambiamenti sono rapidi,
e certe volte è difficile seguirli. E’ necessario allora orientarsi verso il mondo-società-persone.

25 Orientamento L’orientamento comporta un’azione molto attenta da parte della famiglia e della scuola. E’ una modalità educativa permanente di aiuto ad una persona che sta costruendo la propria identità attraverso lo studio, la scuola, il lavoro, la scelta della propria vocazione.

26 La scelta scolastico-professionale
Errori pedagogici: Condizionatori: dare prevalenza al fattore economico, servirsi dei figli come strumenti di una riuscita personale. c’è una responsabilità educativa da assumere, una nuova mentalità da maturare (amministrare la fiducia e la speranza dell’altro).

27 Il problema centrale dell’orientamento:
i ragazzi e giovani possono essere messi in grado di guardare in faccia il domani, se hanno imparato a vivere da persone: libere e creative, oneste, coerenti, felici di ciò che fanno per sé e per il bene della comunità.

28 L’orientamento come compito:
è molto importante crescere, sviluppare l’identità personale, sociale, vocazionale attraverso delle strategie: a. “il concetto di sé” trasformazioni fisiologiche, psichiche, sessuali, affettive, morali e spirituali.

29 L’orientamento come compito:
attraverso delle strategie: b. maggiore conoscenza della società (cultura, lavoro, scuola) c. sensibilizzazione per approfondire gli atteggiamenti comportamentali attraversano i passaggi educativi

30 Maturazione vocazionale e scelte di un progetto di vita

31 nuclei di energia Ogni persona umana dispone di due nuclei di energia
nucleo attivizzante: realizzazione di sé nucleo inibente: ansie, paure, insicurezza

32 La vita: un progetto con Dio dentro
Sentire Dio dentro la nostra vita porta momenti di sorpresa. L’autorealizzazione del credente è una crescita psichica affettiva e spirituale continua. L’uomo è un “homo viator” (Gabriel Marcel) e questo è tipico della nostra cultura contemporanea.

33 Le esigenze di un cammino di autorealizzazione
Dopo gli anni sessanta si è verificata un’apocalisse culturale, che ha portato una nuova qualità di vita. Vivere nel tempo: Rischio degli adolescenti e dei giovani di non godere il tempo, perché cercano sempre esperienze nuove, e ciò può portare a instabilità, angoscia e a un clima di scetticismo.

34 Le esigenze di un cammino di autorealizzazione
Fare memoria: Senza passato, non c’è presente, né futuro. Fare memoria vuol dire richiamarsi alla tradizione, alle radici della vita dell’uomo. Chi non sa cogliere il senso della tradizione cade nell’inevitabile rischio di rifarsi alle “tradizioni”. Dobbiamo sempre utilizzare la storia positivamente.

35 Il laico e l’impegno cristiano nella città dell’uomo

36 Il laico Il laico deve essere sempre presente nella storia, pronto al servizio. Con l’aiuto dei sacramenti può rispondere alla grazia di Dio. La formazione del laico è permanente. Dobbiamo promuovere ed aiutare la crescita umana, spirituale, professionale ed ecclesiale di ogni uomo.

37 Il laico La vocazione dei laici:
“Cercare il regno di Dio, trattando delle cose temporali e ordinarie secondo Dio…” La sana laicità è così caratterizzata: animare, ispirare, modificare la realtà insieme con il Vangelo riflettuto e vissuto nel concreto.

38 Il consacrato laico Oggi viviamo in una crisi culturale,“senza valori”, con spirito di individualismo. C’è confusione e fragilità culturale. si è orientati verso il fatalismo, l'individualismo, l'edonismo culturale (benessere).

39 Il consacrato laico Lo scopo della cultura è la coltivazione, l’educazione dell’uomo e per questo la cultura va assunta come valore. Dalla persona consacrata laica si richiede di conoscere bene “l’uomo” per capirlo, per dialogare e partecipare alla costruzione della “umanità nuova”.

40 Il consacrato laico Vivere la “materialità” della sua esistenza,
sapere quello che non serve (liberazione).

41 Il prete * Il prete è l’uomo della comunità
che deve vivere il rapporto con il mondo con un atteggiamento giusto, equilibrato. Oggi il prete si domanda: Che cosa ci sto a fare? Deve essere essenzialmente uomo, umano, in relazione con gli uomini e con lo spirito di Cristo.

42 La scelta di concentrarsi su Dio
Oggi, lo sappiamo bene, vi è una grande crisi tra i preti e i religiosi. Dietro di essa c’è l’incertezza della propria identità e dei ruoli, che presentano un cambio socio-culturale in atto nella società.

43 La scelta di concentrarsi su Dio
Ma è necessario che esistano donne e uomini che, con il loro modo di essere, proclamino e sostengano l’indispensabilità della comunione con Dio per la verità dell’uomo.

44 Il missionario - inviato ad annunciare il Vangelo
Le radici dell’attività missionaria: Tutti battezzati nella Chiesa sono inviati nel mondo a testimoniare la loro fede con le opere. Devono essere spontanei nel loro rapporto con i singoli credenti, trasmettendo la Parola direttamente a ogni persona.

45 Il missionario - inviato ad annunciare il Vangelo
Le radici dell’attività missionaria: La loro azione non deve essere l’esercizio di una violenza morale, ma è un invito. Il loro impegno è volto a tradurre in azione l’amore e la contemplazione del Dio della salvezza.

46 Progetti a confronto Il progetto consumistico è orientato al “qui-ora”. L’egoismo opportunista, non dà affidamento. Il progetto sociologistico dice che la felicità dell’uomo è data dalla giustizia sociale e dalla riforma delle strutture. Il progetto cristiano… ogni uomo è figlio di Dio

47 Progetti a confronto Il progetto consumistico… “qui-ora”.
Il progetto sociologistico… è data dalla giustizia sociale e dalla riforma delle strutture. Il progetto cristiano parte dal fatto che ogni uomo è figlio di Dio e quindi dalla fratellanza con gli altri attraverso l’amore e il servizio.

48 Realizzare la propria vocazione
Come scoprire e realizzare il proprio progetto di vita? Introspezione (storia, esperienza, scoprire le proprie doti fisiche e psichiche) Le aspirazioni e intenzioni che formano l’ideale di sé… Osservare bene il proprio comportamento, desiderio di valorizzare un progetto realizzabile e diventare persone libere dai condizionamenti esterni.

49 Realizzare la propria vocazione
Guardarsi attorno: aprirsi, uscire dal proprio Io per costruire la comunità, a cominciare dalla famiglia fino ad abbracciare tutta l’umanità. L’incontro con gli altri, aprendo gli occhi sulla realtà delle persone, l’accoglienza, l’unione, il fare comunione. Guardarsi avanti, tra tanti modelli, seguire il Maestro, aiuta ad approfondire il senso della nostra esistenza.

50 Itinerario vocazionale

51 “La vita come vocazione”
richiama un modo globale di assumere l’esistenza. La dinamica vocazionale segue i dinamismi della scoperta, del chiarimento, della naturale educazione psicologica, affettiva e spirituale. La “vocazione” è una realtà che si definisce nel rapporto tra due polarità:

52 “La vita come vocazione”
La chiamata (segreta e quasi impercettibile) di Dio e la risposta da parte della persona che cresce. Dio parla, suggerisce, propone, attraverso “segni”, che vanno letti alla luce della fede.

53 “La vita come vocazione”
La vocazione non è dunque qualcosa di fisso che “si ha”, ma un dinamismo, un orientamento dell’essere, una unificazione dell’ “io” con il “Tu” di Dio. La dinamica della chiamata-risposta è radicata nella vita, negli avvenimenti che chiamiamo “segni”.

54 Dire “sì” all’impegno Bisogna imparare nella la vita a vedere, giudicare e agire, in modo da essere in grado di dare una risposta misurando le proprie possibilità. C’è bisogno di una riflessione personale, di preghiera con una guida spirituale, per imparare ad andare al di là dei risultati o dei propri punti di vista.

55 Dire “sì” all’impegno Dobbiamo educare gli “atteggiamenti” che si sviluppano nella persona; per es. grande stima verso tutti, desiderio di salvezza di tutti assunzione della dinamica delle sofferenza nella legge pasquale di fronte a Cristo: sentirsi con-per-in Lui: la Pasqua.

56 Dire “sì” all’impegno Si devono escludere alcuni comportamenti negativi: disimpegno competitività esagerata individualismo ricerca della comodità personali ricerca del potere violenza conformismo.

57 Dire “sì” all’impegno E’ necessario l’accompagnamento individuale
Attraverso il colloquio personale, che tuttavia non è una discussione, un interrogatorio, un discorso didattico, ma: è un momento di scambio spirituale; per fare una nuova sintesi.

58 Conclusione La realizzazione di sé non è un dato,
ma una direzione, una speranza, un anelito, una tendenza, un qualcosa che si desidera ma che non si è ancora raggiunto.

59 Conclusione L’identificazione è un meccanismo fondamentale,
per ogni persona che vive la proiezione di sé verso il futuro al fine di dare una struttura solida e definitiva all’identità personale.

60 Conclusione Secondo F. Marchond,
il senso della vita consiste nell’imparare ad amare e nel conoscere Dio come egli ci conosce. La storia dell’uomo si riduce al suo bisogno di conoscenza e alla sua capacità di amare. La sua è una vocazione all’amore.

61 Conclusione * Alcuni problemi di cui ci si occupa nell’orientamento vocazionale: 1. La frammentarietà: i giovani godono della soddisfazione dei bisogni primari (economici, culturali, sociali, sportivi), ma soffrono per il disorientamento legato alla disoccupazione

62 Conclusione * Alcuni problemi di cui ci si occupa nell’orientamento vocazionale: 2. La dispersione: lo “stare insieme” senza direzione e senza progettualità 3. La ricerca dei valori: oggi a piccolo cabotaggio.

63 Conclusione Occorre sviluppare una capacità di progettazione
negli ambienti educativi (gruppi, scuole, movimenti) e pastorali (parrocchie, movimenti e ambienti di formazione), per superare la consuetudine e l’abitudinarietà.

64 Conclusione La crescita armonica della persona nel processo di orientamento e di scelta ha bisogno di un ambiente idoneo che favorisca il suo sviluppo interiore. E’ il clima di pace, di libertà, che include la preghiera, l’ascesi, la vita spirituale come ci viene dalla tradizione.


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