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Metodi di studio per lapprendimento motivato Sommario 1- Una questione culturale 2 - Le 6P dellapprendimento insegnato e motivato 3. Insegnamento, motivazione.

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2 Metodi di studio per lapprendimento motivato

3 Sommario 1- Una questione culturale 2 - Le 6P dellapprendimento insegnato e motivato 3. Insegnamento, motivazione e metodo di studio nellora di lezione

4 Una questione culturale Il problema dello ( e nello) studio non è semplicemente avere buona o cattiva volontà, legato alla questione giovanile dei nostri tempi. E, invece, una questione di mentalità e quindi, di stile di vita.

5 Non una questione di generazioni Questa gioventù è marcia fino in fondo al cuore, i giovani sono malvagi e pigri. Non saranno mai come i giovani di un tempo… I giovani di oggi non saranno mai capaci di conservare la nostra cultura (Lena,p.114) Detto di un maestro babilonese, vissuto nel 3000 a.C.

6 Studio è… 1 Studiare è una cosa annoiante, ma purtroppo è un obbligo e quindi ci vuole volontà. Lo studio è quellorribile azione che devo compiere tutti i pomeriggi. E una perdita di tempo…che fa crescere! Serve per aiutare un indomani i figli a fare i compiti

7 Studio è… 2 quella cosa che serve ad ognuno per edificarsi e per mettere un po' di ordine nella propria testa, Ficcare in testa quello che dicono gli insegnanti, i libri, senza mai stancarsi e desiderarne ancora Processo mediante il quale posso apprendere cose nuove, interessanti, posso ampliare quello che è il mio bagaglio culturale; più cose so e più mi sento importante, mi sento soddisfatto; lo studio serve a soddisfare il mio bisogno di input

8 Cambiare mentalità Ora le parole non solo sono custodi di un concetto (Kant), ma contengono e suggeriscono uno schema comportamen tale (Nuttin 1980, p. 42). Dire " studio, compito, scuola, in un modo piuttosto che in un altro, è segno di un pensare e di un "fare studio", in questo o in quel modo. Ne consegue dunque che una scuola, che intenda organizzarsi in modo che tutti gli alunni imparino a studiare, deve innanzitutto chiarirsi e precisare i termini della questione.

9 Modi di pensare –dire- fare studio 1.1 - I professionisti ovvero gli intraprendenti 1. 2 - I trascinati 1. 3 - I non-studenti Concezione studio Negativa 9% Utopica 19% Generica 58% Operativa 14%

10 S D M R e l a z i o n e p e d a g o g i c a O p e r a z i o n i d i s t u d i o E l a b o r a z i o n e d i d a t t i c a Lo studio: applicazione allapprendimento insegnato di una materia (disciplina)operante competenze.

11 Il quadrilatero dello studio S D M F R e l a z i o n e p e d a g o g i c a O p e r a z i o n i d i s t u d i o E l a b o r a z i o n e d i d a t t i c a C o o p e r a z i o n e C o n d i v i s i o n e

12 Proposta Progetto Processo Percorso Prodotto Promozione

13 1- Lo studio è una proposta. Contenuti proposta 1 Applicazione da ad-plicari, indica il piegarsi in modo da aderire aderire a… Quali caratteristiche? Totale, sistematica, insistente Apprendere

14 Apprendimento e studio 1 Nesso inscindibile, ma non scontato non automatico e neppure magico.

15 Apprendere non coincide con lo studiare, ma lo studiare senza l apprendere non esiste.

16 Contenuti proposta 2 Materia, disciplina Un muro? Un muro? Una Distanza? Una Distanza? Unarma per lo scontro? Unarma per lo scontro? E il veicolo che utilizziamo per introdurre nella realtà E il veicolo che utilizziamo per introdurre nella realtà E punto di vista della ragione dei nostri padri. E punto di vista della ragione dei nostri padri. Studiare è immedesimarsi in chi ha usato la ragione in un certo modo immedesimarsi in chi ha usato la ragione in un certo modo accettare di essere nani sulle spalli dei giganti accettare di essere nani sulle spalli dei giganti

17 Appello alla ragione Una proposta alla libertà dentro una condivisione di umanità, che è sguardo al ragazzo come dotato di ragione. I maestri erano interessantissimi. Il mio debito personale è infinito verso uno di loro. Egli riuscì, Dio sa come, a penetrare nel mio desiderio profondo e disperatamente saldo di sembrare stupido, ed a scoprire il segreto orribile che io ero dotato del dono della ragione al di sopra dei bruti. (G. K. Chesterton)

18 Obiezioni e difficoltà rispetto alla proposta Odio di sé, scientismo, relativismo Assenza di educazione alla realtà. Orfani, di padre e di madre stile di vita improntato allindifferenza, allindecisione e al quel che mi pare e piace. comunanza di comportamenti omologanti, caratterizzati da emozionalismo e concezione della ragione puramente strumentale

19 Obiezioni e difficoltà da parte della scuola Frammentazione del sapere a tre livelli. come separazione tra le diverse scienze e discipline; allinterno di una stessa scienza o disciplina; allinterno dello stesso soggetto del sapere Crisi dellinsegnamento Mito della scuola neutra ENCICLOPEDISMO TECNICISMO

20 2- Lo studio è progetto:.

21 Non si impara senza un progetto e senza una tensione a realizzare tale progetto, Il progetto non risponde semplicemente al tentativo di risolvere nuovi problemi, ma coinvolge una ristrutturazione del rapporto Io/Mondo. E' evidente quindi che l'apprendimento in senso pieno non é riducibile né ad una trasformazione biochimica, né ad una fissazione superficiale ( tensione mnemmonica) di un'informazione o di un meccanismo operativo. L'apprendimento è efficace in proporzione diretta del valore stimolativo del fine e del compito (progetto)" (E.Titone, L'apprendimento educativo, Bulzoni, 1975, pag.128-129, ).

22 Lo studio è un progetto Intrapresa personale, collaborativa, guidata L'applicazione all'apprendimento insegnato nasce e si sviluppa come azione difficile, impegnativa, azione difficile, impegnativa, dall'esito incerto ed imprevedibile, dall'esito incerto ed imprevedibile, iniziata e compiuta in risposta ad una provocazione, (ri)emergente nella situazione didattica, iniziata e compiuta in risposta ad una provocazione, (ri)emergente nella situazione didattica, come eco di quella che pone continuamente la realtà al "bisogno di significato" del­l'uomo studente come eco di quella che pone continuamente la realtà al "bisogno di significato" del­l'uomo studente

23 Applicazione, non voglia Animi assidua et vehemens ad aliquam re applicata magna cum voluntate occupatio, in De retorica ( de invenzione), lib.1, 25 Lapplicatio, da ad-plicari, a sua volta, comporta il piegarsi in modo da aderire. E si sa che non si aderisce a nulla senza un minimo di desiderio. Il Cortellazzo-Zolli ricorda che applicarsi è accostarsi perfettamente, in modo da combaciare, e, rifacendosi a Dante, vede nella parola "applicazione" un sinonimo di concentrazione, di attenzione

24 Grinta, non voglia Letimologia di studio rimanda al concetto di desiderare, appassionarsi, aver cura e, come spiega Devoto, anche ad appoggiarsi", "applicarsi a qualcosa con desiderio". Dante definisce lo studio come "applicazione dell'animo innamorato"alla luce di quanto afferma Tommaso d'Aquino, che qualifica lo studio come vehemens applicatio mentis

25 Intrapresa collaborativa e solidale coinvolge sempre qualcuno oltre al soggetto che la compie. Lo studio implica sempre un rapporto, una solidarietà, per la natura stessa a) dell'apprendimento insegnato, la cui struttura è determinata dalla triangolazione di allievo-docente-disciplina, b) della scuola, che è comunità di apprendimento, c) del sapere, che è frutto di impegno di uomini di tutti i tempi e di tutte le latitudini, d) dell'educazione che è incontro tra libertà

26 … anche per la natura della disciplina Studiare una determinata disciplina vuol dire accogliere e verificare lesperienza di chi usa la ragione come apertura alla totalità delle cose e si interroga e si lascia interrogare, sia dalla realtà in quanto tale, sia dalloggetto specifico della sua ricerca, anche alla luce di ipotesi elaborate da altri uomini accogliere e verificare lesperienza di chi usa la ragione come apertura alla totalità delle cose e si interroga e si lascia interrogare, sia dalla realtà in quanto tale, sia dalloggetto specifico della sua ricerca, anche alla luce di ipotesi elaborate da altri uomini assumerla nella sua valenza di punto interrogativo sulla realtà e di patrimonio di risposte da verificare personalmente in una comunità che apprende. assumerla nella sua valenza di punto interrogativo sulla realtà e di patrimonio di risposte da verificare personalmente in una comunità che apprende.

27 Quando diventa progetto personale? Lo studente se sceglie di applicarsi, in genere, è perché vede in atto un'ipotesi di lavoro che "vale" anche per lui fino al punto di assumersi il rischio di renderla vera (rifare per sé: ve­rificare). Quando il compito di apprendimento è veicolato da un'ipotesi di valore, per cui, mentre chiede sacrifici (non c'è valore senza sacrificio, Reboul 1992), promette soddisfazioni a chi impegna la ragione e dichiara il suo amore alle cose.

28 Libertà ed apprendimento Per imparare occorre essere liberi ( P.Mille) Cè apprendimento, se c é un "atto di amore e di volontà verso le cose". Tale atto implica la libertà del soggetto che apprende

29 Solo l'amore e la verità rendono possibile, semplice e vitale l' apprendimento come un atto di riorganizzazione del rapporto Io - Mondo (Paparella), gesto di (ri) significazione, del proprio mondo, scoperta e riappropriazione dell' identità personale. "L'ansia di conoscere il vero è la sola cosa che possa indurci ad attribuire importanza a ciò che studiamo" (Einstein).

30 Starci, per imparare Alla radice dell'imparare c'é il gesto mentale di occupare una posizione : appunto la posizione di colui che vuol imparare Imparare é " operazione lenta difficile, indipendentemente dal grado di intelligenza, dai talenti dell'allievo: proprio perché dipende da quell'atto preliminare di accettazione profonda della qualità di soggetto che sceglie di imparare " (Gramigna)

31 Apprendimento e soddisfazione La prima osservazione è che un apprendimento è libero non solo perché avviene in un clima di libertà ( da non confondere, però, con pura spontaneità), ma anche perché fa nascere e crescere la libertà "come la soddisfazione totale, il compimento totale dell'io

32 Bisogno di realtà Verificare unipotesi di soddisfazione esigenze di felicità, di bellezza, di verità "bisogno di realtà e di spiegazione globale" dentro una domanda di significato e di informazione sempre più ricca tipica del l'uomo (" Nuttin 1985, p.62).

33 Incoraggiare = fare appello e dare fiducia al cuore fare appello e dare fiducia al cuore perché egli si decida a mettersi in azione e/o continui ad agire in un modo efficace e soddisfacente

34 - LA RELAZIONE CHE incoraggia LIO DELLO STUDENTE – 1 - Una relazione autorevole » Esigente comprensione » Coerenza amorevole – 2 – Una relazione significativa – 3 - Variare la distanza

35 Il punto di partenza di un apprendimento motivato:una presenza autorevole COERENZA/ AMOREVOLE SGUARDO PROFETICO TRAMA DI RAPPORTI POSITIVI COERENZA/ AMOREVOLE SGUARDO PROFETICO TRAMA DI RAPPORTI POSITIVI

36 Coerenza una continuità di richiamo un permanente criterio di giudizio una salvaguardia stabile nel nesso sempre nuovo tra i mutevoli atteggiamenti del giovane e il senso ultimo totale della realtà.

37 Autorevolezza modalità di relazione interpersonale che valorizza le risorse dei singoli, promuove la dialogicità nellinterazione, stimola la corresponsabilità, concede il più elevato grado di autodeterminazione possibile e impone leterodeterminazione solo quando e se necessario ( Crea Fabbri 2005).

38 Amorevole L'autorevolezza dipende dall'amore, cioè dalla capacità di rispettare la libertà

39 Col professor Bernard le lezioni erano sempre interessanti, per la semplice ragione che lui amava appassionatamente il suo mestiere. No, la scuola non offriva soltanto una semplice evasione dalla vita…Almeno nella classe del professor Bernard, appagava una sete più essenziale per il ragazzo che per ladulto, la sete della scoperta. Certo, anche nelle altre classi si insegnavano molte cose, ma un po come si ingozzavano le oche, si presentava un cibo confezionato e sinvitavano i ragazzi ad inghiottirlo.

40 Nella classe del professor Bernard, per la prima volta in vita loro, i ragazzi sentivano invece di esistere e di essere oggetto della più alta considerazione: li si giudicava degni di scoprire il mondo. E anche il maestro non si occupava soltanto di insegnare ciò per cui era pagato, ma li accoglieva con semplicità nella sua vita personale, la viveva con loro, raccontava la propria storia e quella di altri ragazzi che aveva conosciuto (Albert Camus, Le premier homme,)

41 3. Lo studio è percorso: desiderio, tempo e metodo. Non confondere con tecnica ImpersonaleMeccanica Indifferente al cosa Pretende di garantire il successo In verità le differenze sono notevoli. Analizziamole rispetto agli elementi della situazione didattica: il soggetto, loggetto, il risultato

42 La didattica: arte del fare imparare con metodo Educare insegnan do ovvero far imparare da uomini nello studio e mediante lo studio di una disciplina Lasciar fare Fai come ti pare e ti piace Costringere a fare Fai come dico io Fare insieme: con- segnare un metodo per imparare da persona

43 strada del rapporto con lo studio – intrapresa con un maestro – verificata personalmente – emergenza dellapprendere insegnato e/o delleducare insegnando METODO = lungo la via

44 1 a Corsia: POSIZIONE O ATTEGGIAMENTO STUDENTE Attenzione Domanda Ascolto Stupore

45 2 a Corsia: COMPORTAMENTO DI LAVORO Pianificazione del tempo Scelta del luogo e postura Gestione delle difficoltà e dellerrore Stile di vita

46 3 a Corsia: OPERAZIONI DI STUDIO Comprendere Riprendere Intraprendere APPRENDEReAPPRENDERe

47 Operazioni studio 1.Apprendere 2.Comprendere 3.Riprendere 4.Intraprendere INTELLIGENZAINTELLIGENZA DESIDERIO C U O R E

48 4. Lo studio è processo

49 apprendere che, apprendere a, apprendere (in quanto tale). apprendere che, apprendere a, apprendere (in quanto tale). le conoscenze dichiarative o descrittive o del sapere che saper fare e, quindi, di conoscenze procedurali o del sapere come App.= afferrare con la mente Comprendere, sapere perché, Conoscenze contestuali- ermeneutiche Prodotto

50 Dimensioni apprendimento insegnato Acquisizione: A.RA.S.GA.S.A S – signficatività - M criticità

51 5. Lo studio è un prodotto. Un guadagno Luso Qualità dipende dallesercizio della ragione e della memoria

52 Esiti e guadagni conquista ed uso di conoscenze, costruzione di pensiero, acquisizione e sviluppo di competenze, approssimazione alla verità

53 Approssimazione alla verità Nello studio cè esperienza di libertà, se c'é ricerca ed incontro con la verità. Nessuna idea, abilità, capacità scolastica può esprimere la sua forza e la sua produttività se non viene assunta nell'universo di significazione della persona e quindi se non viene integrata nella luce dei valori personali. (Paparella)

54 Uso replicativo Vi è un uso replicativo o diretto di quanto apprendiamo: abilità come il calcolo e la lettura, le nozioni riguardanti date, nomi, formule, enunciati, i teoremi, ecc. Un altro possibile uso è quello applicativo, e riguardano applicazione di regole

55 C'è infine un uso interpretativo in cui sono implicate le conoscenze contestuali o del sapere con. Le conoscenze contestuali sono il segno tacito dei contesti che abbiamo a disposizione per inquadrare eventi e disposizioni delle singole situazioni. Possono essere contesti di tipo cognitivo, affettivo, estetico, morale, sociale, religioso, ecc

56 Esercizio di ragione Applicazione ragionevole allapprendimento significativo, critico, sempre più autonomo. Non esercizio dialettico, formale. Secondo il ritmo interiore della ragione come apertura, ricettività, discorsività.

57 6. Lo studio è promozione: Spinta in avanti; vantaggio per il movimento della ragione verso il reale.

58 Esprime e costruisce la persona "(Rombach 1973, p.34) Produce qualcosa che " concorre all'autocostruzione dell'in­ dividuo e si fonde insieme con lui, che non perderà mai, perché egli stesso non si può perdere "(Rombach 1973, p.34) Fisionomia completa dellapertura di tutto lio a tutta la realtà.

59 Esperienza Studiare è compiere un gesto capace di produrre competenze ad entrare in rapporto con il reale. Studiando questa regola cosa ti permette di conoscere della realtà. Studiare è mettere in atto la ragione: che cosa centra con me, cosa mi richiama.

60 Imparare è unesperienza: tutto il resto è solo informazione. (Albert Einstein)

61 La scuola è fondamentalmente –una comunità che apprende –come luogo e strumento dellinsegnamento- apprendimento di persone

62 Caratteristiche del metodo di studio E personale Dettato dalloggetto Efficacia: qualità nel tempo, fatica calibrata Fascino, bellezza Realismo: apertura alla realtà, non autoreferenzialità

63 Modalità di percorso Implicita Esplicita indiretta Diretta Tacita, inconsapevole Consapevolezza, concretezza Es.: lezione, valutazione Interventi programmati, vedi tecnica dellimmersione

64 Ogni autentico insegnamento inizia sempre con un appello alla presenza.Ogni autentico insegnamento inizia sempre con un appello alla presenza. Lora di lezione Lora di lezione 1 L' appello

65 Lora di lezione Ordine del giorno Lora di lezione 2 Ordine del giorno Una scelta potrebbe consistere nell'iniziare la lezione con una messa a punto dei motivi e dei passi del lavoro da svolgere.Una scelta potrebbe consistere nell'iniziare la lezione con una messa a punto dei motivi e dei passi del lavoro da svolgere. Un momento di silenzio individuale e collettivo, della durata di 30-60 secondi, il cui contenuto riguardi una risposta alle domande : " Cosa faremo oggi? perché? come?".Un momento di silenzio individuale e collettivo, della durata di 30-60 secondi, il cui contenuto riguardi una risposta alle domande : " Cosa faremo oggi? perché? come?".

66 Es. Lora di lezione Le pause, il ritmo Es. Lora di lezione 3 Le pause, il ritmo Sono uomini che consumano energia fisica, affettiva, intellettiva.Sono uomini che consumano energia fisica, affettiva, intellettiva. La pausa è momento importante per recuperare questa energia. La pausa è momento importante per recuperare questa energia.

67 Una lezione che non finisce Solitamente l'ora termina con il suono della campanella e con un'affrettata conse­gna del compito.Solitamente l'ora termina con il suono della campanella e con un'affrettata conse­gna del compito. Per non sciupare i momenti finali è bene ipotizzare la conclusione cinque o dieci minuti prima.Per non sciupare i momenti finali è bene ipotizzare la conclusione cinque o dieci minuti prima.

68 Lora di lezione Lora di lezione 4 Sintesi e valutazione Sarà questo il tempo per Sarà questo il tempo per ola sintesi dei concetti essenziali, o la ripresa dei passaggi significativi, oper indicare percorsi per la rielaborazione personale o per stimolare la scoperta di modalità di esecuzione del compito di apprendimento, oper suggerire linee e criteri per proseguire autonomamente l'apprendimento oPer la valutazione del lavoro. "Cosa abbiamo imparato? "Cosa abbiamo imparato? Come? Come? Valeva la pena fare la lezione? perché?). Valeva la pena fare la lezione? perché?).

69 Per approfondire Léna M. (1986), Lo spirito dell'educazione, Brescia, La Scuola Mazzeo R. (1997), Insegnare un metodo di studio, Il Capitello. Mazzeo R. (2001, a cura di),Studiare in famiglia, Itaca. Mazzeo R. (2005), Lorganizzazione efficace dellappprendimento, Erikson. Meireu P. (1990), Imparare... ma come?, Bologna, Cappelli. Nuttin J. (1980), Théorie de la motivation humaine, Paris, PUF Piattelli Palmarini M. (1991), La voglia di studiare, Milano, Mondadori. Rombach H (1973), Antropologia dellapprendimento, AA.VV., Il processo dellapprendimento, Brescia, La Scuola


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