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Modulo 2 CONTESTI DI RIFERIMENTO

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Presentazione sul tema: "Modulo 2 CONTESTI DI RIFERIMENTO"— Transcript della presentazione:

1 Modulo 2 CONTESTI DI RIFERIMENTO
a cura di Modulo 2 CONTESTI DI RIFERIMENTO 2.1 La psicologia come scienza I: storia 2.2 La psicologia come scienza II: metodologia 2.3 Cenni anatomo-fisiologici dell’attività psichica

2 2.1 Cenni di storia della psicologia

3 La nascita della psicologia scientifica
Ebbinghaus ( ): “la psicologia ha un lungo passato e una storia breve” Il termine “psicologia” compare nel 1500… dal 1700 indica una branca della filosofia Nel 1879 Wundt ( ) fonda a Lipsia un laboratorio di psicologia sperimentale: nasce la psicologia come scienza

4 Una questione storica Il laboratorio di Lipsia era una piccola istituzione privata e non fu il primo ad essere fondato Già circa un decennio prima fu applicato il metodo sperimentale allo studio dei fenomeni mentali Il filosofo Wolff ( ) aveva dedicato un volume alla “psicologia sperimentale” già nel 1730

5 Al tramonto dell’Ottocento: apporti al sorgere della psicologia scientifica
mente = aggregato di parti Trasformazioni culturali Risultati di particolari discipline: - botanica, zoologia, embriologia: classificazione - fisiologia, clinica medica, psichiatria: basi organiche - astronomia: “cronometria mentale” - “psicofisica” darwinismo: metodi delle scienze naturali applicati allo studio della mente - Helmholtz ( ) - Fechner ( )

6 La mente sopra il corpo

7 Lo strutturalismo Prima scuola della psicologia scientifica
Esponenti: Wundt, Titchener ( ) Oggetto di studio: i contenuti della coscienza Metodo: “introspezione controllata” (rilevare e descrivere i processi mentali durante un dato compito) Requisiti del ricercatore: lungo addestramento Scopo: conoscere la “struttura” della coscienza Presupposto: “chimica mentale” e immagini sensoriali Temi di ricerca: percezione, emozioni, volontà Soggetti esclusi: bambini, animali, casi psicopatologici Approccio: descrittivo, sistematico, atomistico Interesse: solo indagine sperimentale di laboratorio Varianti: “scuola di Würzburg” (Külpe, )

8 Si afferma alla fine dell’Ottocento negli Stati Uniti
Il funzionalismo Si afferma alla fine dell’Ottocento negli Stati Uniti Focus: la “funzione” dei processi mentali Quali sono le finalità della mente (“what is for”)? Concezione dinamica (vs. elementarismo) Mente = “flusso di coscienza” Approccio evoluzionistico: la mente produce il miglior adattamento dell’individuo al proprio ambiente Compito della psicologia: mostrare in che modo il pensiero permette di far fronte alle sfide dell’esistenza Eclettismo metodologico: indagine sperimentale, osservativa e filosofica Temi di ricerca: differenze individuali nell’apprendimento, nel pensiero, nelle emozioni, nelle motivazioni Applicazioni: ambito educativo e della psicologia industriale

9 Esponenti e tematiche:
James ( ) (“Principi di psicologia”, 1890): la mente è lo strumento per prefigurare e raggiungere gli scopi Dewey ( ): continua circolarità di cause ed effetti; affinare capacità di problem solving nei bambini Angell ( ): manifesto programmatico della scuola Mc Dougall ( ), Baldwin ( ) e Mead ( ): dinamiche sociali Hall ( ) e Baldwin: sviluppo infantile Thorndike ( ): apprendimento Claparède ( ): diffusione in Europa

10 La psicologia della Forma (Gestalt)
Dalla Germania agli Stati Uniti prima della II guerra mondiale Focus: la realtà “fenomenica” (vs. il mondo dei corpi) Approccio olistico: l’esperienza mentale è una totalità non riducibile semplicemente alla somma delle sue parti (forma dei fenomeni mentali vs. singoli elementi) Analogia energetica: la mente è come un campo di forze che si organizza in base a principi innati Metodo fenomenologico: il soggetto deve semplicemente riferire come gli appaiono le cose che ha dinnanzi o i pensieri che sta seguendo Temi di ricerca: la percezione

11 Esponenti e tematiche:
Wertheimer ( ): studio sul movimento stroboscopico (1912) Koffka ( ): presentazione della scuola, studi sulla memoria e lo sviluppo infantile Duncker ( ): problem solving Köhler ( ): postulato dell’isomorfismo, concetto di insight Lewin ( ): “psicologia topologica”

12 La psicoanalisi (Freud, 1856-1939)
E’ UN METODO DI INDAGINE PSICOLOGICA Origini della “cura delle chiacchiere”: “Studi sull’isteria” (1895): metodo catartico (i sintomi isterici tendono a scomparire con la rievocazione dei ricordi legati alla prima comparsa degli stessi, che consente di far “defluire” le reazioni emotive ad essi associate) “Caso di Anna O.”: rêverie spontanea Metodo ipnotico Metodo della suggestione Tecnica delle “associazioni libere” (secondo la “regola fondamentale”)

13 E’ UNA TEORIA DELLA STRUTTURA E DEL
FUNZIONAMENTO DELLA MENTE Rilevanza dei processi mentali inconsci Due modelli generali della mente (= “topiche”): 1) conscio, preconscio e inconscio (1900) 2) Es, Io e SuperIo (opere degli anni Venti) Due pulsioni fondamentali: sessuale (“libido”) o “istinto di vita” (“Eros”) Vs. aggressiva o “istinto di morte” (“Thanatos”) Stadi dello sviluppo psicosessuale (“fase orale”, “fase anale”, “fase fallica”, “periodo di latenza”, “fase genitale”) “Complesso di Edipo”

14 E’ UNA TECNICA PSICOTERAPEUTICA
Ricostruzione, da parte dell’analista, dei nessi inconsci che collegano il sintomo con il conflitto e restituzione di tale interpretazione al paziente “Transfert” Continuità tra normalità e patologia (nevrosi) Determinismo psichico Setting analitico Conduzione terapeutica

15 Psicoanalisi e psicopatologia: concetti
“Fissazione”; “regressione” “Principio di piacere” / “processo primario” “Principio di realtà” / “processo secondario” Manifestazioni del processo primario e “formazioni di compromesso”: sogni lapsus atti mancati esperienze artistiche sintomi nevrotici “Meccanismi di difesa”: “rimozione” “negazione” “formazione reattiva” “proiezione” “sublimazione” Vs.

16 La psicoanalisi dopo Freud
ESTENSIONE/INTEGRAZIONE DELLA TEORIA FREUDIANA Jung ( ) Adler ( ) Psicoanalisi fenomenologica Psicoanalisi esistenzialista

17 TRASPOSIZIONE DELLA TEORIA FREUDIANA IN ALTRE DISCIPLINE
Neurofisiologia Cibernetica Teoria dei sistemi Ermeneutica

18 Vs. CONTINUAZIONE DEL FREUDISMO Autonomia e causalità dell’inconscio
Principio metodologico del transfert Ambiguità della concezione della mente: 1) energetistica; biologista (“psicologia dell’Io”) Hartmann ( ) Anna Freud ( ) Mahler ( ) Spitz ( ) 2) simbolico-semantica,metaforica, immaginativia o linguistica Klein ( ) Lacan ( ) Vs.

19 Epistemologia genetica
Fondatore: Piaget ( ) Problema fondamentale: “come si forma la conoscenza?” Costruttivismo: la conoscenza nasce dall’incontro di strutture preesistenti nel soggetto (schemi mentali) con elementi del mondo esterno (ambiente) Analogia tra mondo mentale e biologico Scopo dell’individuo: adattamento all’ambiente Strumento: il pensiero (= azione interiorizzata) Dinamica “assimilazione – accomodamento” per raggiungere uno stato di “equilibrazione” (omeostasi) Stadi di sviluppo del pensiero infantile: 1. sensomotorio 2. pre-operatorio 3. operatorio concreto 4. operatorio formale

20 Il corpo senza la mente

21 Il comportamentismo (behaviorismo)
Fondatore: Watson ( ): “La psicologia come la vede il comportamentista” (1913) Oggetto di studio: esclusivamente il comportamento, ossia l’insieme delle manifestazioni esteriori dell’attività mentale Scopo: la previsione e il controllo del comportamento / applicazioni pratiche Psicologia S-R (stimolo-risposta): tra parentesi ciò che intercorre tra i due (processi mentali e fisiologici) Mente e cervello = “scatola nera" (“black box”) Assunti filosofici: pragmatismo operazionismo neopositivismo darwinismo

22 organismo Esponenti e tematiche: S-O-R
Skinner ( ): studi sul condizionamento Kantor ( ): “intercomportamentismo” Hull ( ): “variabili intervenienti” (pulsione) Hebb ( ): “assembramenti neuronali” Tolman ( ): “mappe cognitive” Berlyne ( ): neo-comportamentismo S-O-R organismo

23 Ambientalismo / condizionamento (empty organism)
Temi di ricerca: memoria, apprendimento, motivazione Concezione meccanicistica dell’uomo (passività) Domina la psicologia scientifica fino alla metà del 900 Ragioni del successo: - intrinseche - estrinseche: mentalità pragmatica nord-americana - rigore sperimentale - semplicità metodologica - applicabilità

24 eccessivo meccanicismo
A cavallo degli anni ’50 e ’60 si evidenziano alcuni limiti concettuali: eccessivo meccanicismo irrilevanza di buona parte della sperimentazione frammentazione della ricerca constraints of learning inadeguatezza delle spiegazioni per i fenomeni mentali complessi (ad es. pensiero e linguaggio) associazionismo a-finalistico

25 La mente senza il corpo

26 Il cognitivismo Anni ’60: i limiti del comportamentismo, le necessità di studiare le operazioni mentali implicate da nuove professioni e la diffusione delle filosofie orientali inducono la “riammissione” dei processi mentali inosservabili Tra parentesi le basi neurobiologiche (non si possono accertare) ma i processi mentali sono reali perché: i modelli sono coerenti e si possono simulare al computer; vi sono dati sperimentali Mente = sistema di elaborazione dell’informazione (Craick, 1943) Non vera e propria scuola ma eterogeneità di indirizzi Discipline prese a modello: cibernetica, informatica, matematica, linguistica “Piani e strutture del comportamento” (Miller, Galanter e Pribram, 1960): analogia mente-computer causalità circolare: “feedback” e “feedforward” “Psicologia cognitivista” (Neisser, 1967): manifesto ufficiale

27 HIP (Human Information Processing):
Correnti: HIP (Human Information Processing): anni ’60: modelli “ad oleodotto” (merito: semplicità) anni ’70: modelli “a cascata” o “in parallelo” ecologica “Conoscenza e realtà” (Neisser, 1976): revisione (ruolo del contesto ambientale e quotidiano, visione circolare dei processi mentali: “ciclo percettivo” e schemi) Fine anni ’70: “scienze cognitive” scopo: indagare l’architettura funzionale della mente (processi di rappresentazione: livello simbolico) temi di ricerca: soluzione di problemi, elaborazione di immagini, pianificazione, ragionamento, apprendimento, inferenza ecc. approccio interdisciplinare: psicologia sperimentale, linguistica, neuroscienze, informatica, filosofia ecc. orientamenti: modularismo e connessionismo

28 Il corpo sotto la mente

29 La scuola storico-culturale
Vs. riflessologia (Pavlov, ): la mente è riducibile a processi fisiologici elementari (riflessi) / associazione S-R Oggetto di studio: le “funzioni psichiche superiori” nello sviluppo filogenetico e ontogenetico Esponenti: Vygotskij ( ), Luria ( ) e Leont’ev ( ) L’ambiente e le interazioni sociali (in particolare gli strumenti simbolici) modellano i processi mentali “Pensiero e linguaggio” (Vygotskij, 1934): il linguaggio, appreso nel contesto sociale, viene gradualmente interiorizzato, costituendo il pensiero Esiste uno stadio pre-verbale del pensiero e uno stadio pre-intellettuale dell’intelligenza Le differenze negli strumenti culturali determinano differenze nei processi cognitivi

30 Cronologia strutturalismo Studio scientifico dei processi mentali funzionalismo Gestalt epistemologia genetica Psicologia del profondo psicoanalisi Esclusione dei processi mentali comportamentismo Ritorno della mente cognitivismo Ruolo dell’ambiente prospettiva storico-culturale

31 2.2 I metodi della psicologia

32 La resistenza alla ricerca psicologica
Obiezione “teologica”: certi aspetti del comportamento e dello spirito umano sono al di fuori della portata della scienza Il comportamento umano è troppo “spontaneo” e imprevedibile per essere colto da leggi scientifiche I risultati della psicologia sperimentale: gli esperimenti non danno risposta alle domande veramente importanti

33 Risposte allo scetticismo
La scienza psicologica porta ad una comprensione, seppur parziale, del comportamento umano Vi sono innumerevoli esempi di comportamento umani prevedibili e controllabili: si tratta di comprenderne il come e il perché Manipolando sistemi semplici (semplificati) sveliamo principi validi nelle situazioni più complesse

34 Problemi etici nella ricerca sugli uomini
Alcune condizioni sperimentali possono creare stress nelle persone (ad esempio, possono ridestare alcune emozioni di un’esperienza traumatica) In alcuni esperimenti i soggetti devono essere, in qualche misura, ingannati Alcuni metodi di ricerca possono chiedere di rivelare informazioni personali (ad esempio, i questionari di personalità)

35 Principi per regolare l’attività di ricerca
- Secondo l’American Psychological Association: I soggetti sappiano di poter interrompere qualunque esperimento che susciti in loro disagio I soggetti, dopo essere stati informati della natura dell’esperimento, diano il loro consenso a parteciparvi Venga garantita la riservatezza delle risposte fornite dai soggetti

36 La conoscenza ideale nella storia del pensiero occidentale
Platone (“La repubblica”): la conoscenza vera è fondata sulla ragione (idee, concetti) I teologi cristiani medioevali: la conoscenza vera è rivelata nelle Sacre Scritture Descartes, Bacone, Galileo, Newton (tra Cinquecento e Seicento): la conoscenza vera è fondata sull’esperienza e segue regole razionali (disciplina-modello: la fisica)

37 L’ideale moderno di scienza
1. Empiricità e oggettività (Locke: gli oggetti naturali possiedono “qualità primarie” Vs. “qualità secondarie”) 2. Pubblicità e misurabilità dei dati osservativi 3. Schema di riferimento: la fisica 4. Metodo sperimentale: a. osservazione b. formulazione di ipotesi c. verifica delle ipotesi d. generalizzazione dei risultati (principi, leggi teorie) 5. Modello esplicativo causale, deterministico, assoluto, universale, sovrastorico contesto della scoperta contesto della giustificazione “Se A allora e sempre B”

38 Dalla fine dell’Ottocento:
L’ideale contemporaneo di scienza Dalla fine dell’Ottocento: 1. Critica all’empiricità: l’esperienza non è un punto di partenza ma un punto di arrivo (il metodo ipotetico-deduttivo si affianca al metodo induttivo) 2. Critica all’oggettività: “principio di indeterminazione” (Heisemberg) e “teoria della relatività ristretta” (Einstein) “Se A allora B, con un certo livello di probabilità”

39 Posizioni estreme sull’oggetto della psicologia scientifica
A. Scienze umane /comprensive/idiografiche Soggettivo /astratto/teorico (per es. strutturalismo) Vs. B. Scienze della natura /esplicative/nomotetiche” Oggettivo /concreto/empirico (per es. comportamentismo) psicofisica (Weber e Fechner) C. Ponti concettuali: operazionismo (Bridgman e Ryle)

40 Tradizioni di ricerca I. Ricerca di laboratorio II. Ricerca sul campo
(focus: dapprima su sensazione, percezione e memoria, successivamente sulle funzioni psichiche più complesse; metodo: sperimentale) II. Ricerca sul campo (focus: ambito sociale; metodo: inchieste, osservazione) III. Ricerca in ambito clinico (focus: psicopatologia; metodo: esperimenti, osservazione, ricerca-intervento) IV. Scienze cognitive (focus: processi mentali; metodo: simulativo-costruttivo)

41 Il metodo sperimentale
Indaga i nessi tra certi effetti (variabili dipendenti) e le loro cause supposte (variabili indipendenti) Setting: laboratorio (più che sul campo) Regole: isolamento e controllo delle variabili scelta casuale e numerosità del campione assegnazione casuale dei soggetti ai gruppi sperimentali Varianti: - Quasi esperimenti - Esperimenti su singoli soggetti

42 Esempio di esperimento psicologico
1) IDENTIFICA LA VI E LA VD 2) IDENTIFICA I VALORI ATTRIBUITI ALLA VI Uno sperimentatore desidera studiare l’influenza di tre metodi di insegnamento sull’apprendimento della lingua inglese in studenti di prima classe di liceo, tenendo conto del livello intellettuale dei soggetti a cui tali metodi vengono applicati. Applicata una prova per determinare il livello intellettuale, la popolazione degli studenti viene suddivisa in tre categorie: “livello intellettuale basso”, “livello intellettuale medio”, “livello intellettuale alto”. Campione: 45 soggetti, estratti casualmente, per ciascuna categoria “livello intellettuale” e suddivisi casualmente in gruppi per apprendere l’inglese con uno dei tre metodi.

43 Il metodo correlazionale
Inchieste (questionario, intervista) Osservazione - caratteristiche: delimitazione di ciò che si vuole osservare grado di coinvolgimento dell’osservatore strumentazione (videocamera ecc.) griglia di osservazione dimensione temporale formulazione di ipotesi - ambiti: “infant observation” interazione precoce madre-bambino

44 Il metodo clinico Diagnosi (= ricerca induttiva)
Psicoterapia (= pratica di ricerca e cura) Metodo: sperimentale quasi sperimentale correlazionale Critiche: scarsa fondatezza scarso rigore metodologico Pregio: focus sulla complessità bio-psico-sociale

45 Il metodo simulativo Intelligenza Artificiale
Connessionismo (reti neurali) Critiche: trascura gli aspetti “caldi” della mente (emozioni) e quelli soggettivi (intenzionalità) Pregio: costruzione di “sistemi esperti” fornisce strumenti teorici e applicativi “dura”: esiti di un atto mentale “morbida”: procedure con cui si realizza funzione struttura

46 Scale di misura (Stevens, 1951)
scale di rapporto (ad es. EEG) scale a intervalli (ad es. QI) scale ordinali (ad es. stadi del sonno) scale nominali (ad es. DSM-IV)

47 La misurazione: concetti fondamentali
Attendibilità Sensibilità Validità (di contenuto, di criterio, di costrutto) Nozioni statistiche: - media - moda - mediana - deviazione standard - coefficiente di correlazione Statistica descrittiva e inferenziale

48 Esempi di misurazione in psicologia
Il sonno: - VI = reattività agli stimoli esterni nel sonno - VD = EEG La cronopsicologia: - VI = tempo - VD = processi psicologici (vigilanza, attenzione, memoria ecc.)

49 La psicometria = “misura della psiche”
test = “misura obiettiva e standardizzata di un campione di comportamento” (Anastasi, 1961)

50 2.3 Cenni psicofisiologici

51 L’encefalo: struttura
scissura longitudinale corteccia emisfero destro emisfero sinistro corpo calloso ipofisi ipotalamo talamo cervelletto midollo allungato

52 I lobi cerebrali pianificazione di azioni future
controllo dei movimenti regolazione della vita sociale, emotività, personalità scissura di Rolando lobo parietale elaborazione delle sensazioni somatiche e immagine corporea lobo frontale lobo occipitale lobo temporale visione scissura di Silvio funzioni uditive apprendimento memoria emozioni

53 “extended consciousnes”
Coscienza e cervello “core consciousness” (qui e ora) coscienza (Damasio, 1999) tronco encefalico e corteccia limbica “extended consciousnes” (autobiografica) neocortex e strutture sottocorticali

54 Lateralizzazione emisferica
Emisfero sinistro Luogo del pensiero logico/analitico Centro deputato al linguaggio Ordina le informazioni e governa il senso del tempo Elabora gli input in modo: - lineare - sequenziale - sistematico - logico Emisfero destro Luogo del pensiero visivo/spaziale Non verbale Centro deputato ai sogni e alla fantasia Associa molteplici informazioni, simultaneamente

55 Organizzazione del sistema nervoso

56 La plasticità cerebrale
…i circuiti nervosi possono variare la loro struttura/funzione in risposta agli stimoli sensoriali consentendo: l’adeguamento delle strutture nervose all’ambiente, l’apprendimento e la memorizzazione di nuove informazioni… nella prima infanzia nell’età adulta in seguito a lesione periferica


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