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Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini FACOLTÀ DI SCIENZE.

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1 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE, SOCIALI E DELLA COMUNICAZIONE A.A. 2010-2011 RELAZIONI ISTITUZIONALI E RESPONSABILITÀ SOCIALE DIMPRESA PARTE II: RESPONSABILITÀ SOCIALE DIMPRESA Prof. CLAUDIO CIPOLLINI

2 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini PARTE II: RESPONSABILITÀ SOCIALE DIMPRESA RIEPILOGANDO: SINTESI DEI PRINCIPALI CONCETTI

3 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini Includere nelle strategie formulate dall'impresa gli interessi legittimi di tutti i soggetti coinvolti in qualche misura nell'attività dell'azienda (stakeholder). Nella pratica essere socialmente responsabili, per unimpresa, significa non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici, ma anche andare al di là, investendo di più nel capitale umano, nellambiente e nei rapporti con le altre parti interessate I destinatari della CSR non sono solamente gli azionisti, ma una categoria allargata, rappresentata da tutti quei soggetti che entrano in contatto con lazienda Includere nelle strategie formulate dall'impresa gli interessi legittimi di tutti i soggetti coinvolti in qualche misura nell'attività dell'azienda (stakeholder). Nella pratica essere socialmente responsabili, per unimpresa, significa non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici, ma anche andare al di là, investendo di più nel capitale umano, nellambiente e nei rapporti con le altre parti interessate I destinatari della CSR non sono solamente gli azionisti, ma una categoria allargata, rappresentata da tutti quei soggetti che entrano in contatto con lazienda SIGNIFICATO DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE

4 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini Il dovere degli uomini daffari di perseguire quelle politiche, di prendere quelle decisioni, di seguire quelle linee di azione che sono desiderabili in funzione degli obiettivi e dei valori riconosciuti dalla società Bowen 1953 La responsabilità sociale racchiude le aspettative economiche, legali, etiche e discrezionali che la società ha nei confronti delle organizzazioni in un dato momento A. B. Carroll 1979 Il continuo impegno delle imprese di comportarsi eticamente e contribuire allo sviluppo economico e allo stesso tempo di migliorare la qualità della vita dei propri collaboratori e delle loro famiglie della comunità locale e della società nel suo complesso World Business Council for Sustainable Development (WBCSD) 1997 Lintegrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate (gli stakeholder) Libro Verde della Commissione Europea (2001) Il dovere degli uomini daffari di perseguire quelle politiche, di prendere quelle decisioni, di seguire quelle linee di azione che sono desiderabili in funzione degli obiettivi e dei valori riconosciuti dalla società Bowen 1953 La responsabilità sociale racchiude le aspettative economiche, legali, etiche e discrezionali che la società ha nei confronti delle organizzazioni in un dato momento A. B. Carroll 1979 Il continuo impegno delle imprese di comportarsi eticamente e contribuire allo sviluppo economico e allo stesso tempo di migliorare la qualità della vita dei propri collaboratori e delle loro famiglie della comunità locale e della società nel suo complesso World Business Council for Sustainable Development (WBCSD) 1997 Lintegrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate (gli stakeholder) Libro Verde della Commissione Europea (2001) DEFINIZIONI DI RESPONSABILITÀ SOCIALE

5 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini Responsabilità sociale =ƒ ( economia, ambiente, etica ) Letica è lo spazio del non esigibile per norma. È condizionata da diversi elementi: religiosi, politici, culturali, ecc. SPAZIO DELLE NORME SPAZIO DEL COMPORTAMENTO ETICO Frontiera etica Frontiera giuridica Rispetto delle norme Fuori dalla norma Area del non esigibile, dove si colloca la responsabilità sociale RESPONSABILITÀ SOCIALE COME FENOMENO VOLONTARIO

6 Master in Comunicazione Pubblica e Istituzionale | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini IL PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE Responsabilità sociale dimpresa Responsabilità ambientale Responsabilità economico- finanziaria Responsabilità etico-sociale Sostenibilità (sviluppo sostenibile )

7 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini DOVE STIAMO ANDANDO: POSTMODERNO ? una nuova forma di razionalità: una razionalità che,...dopo le pretese totalizzanti dellidealismo, rinuncia al principio di identità come principio supremo, e che segue percorsi trasversali, non lineari, discontinui. Una razionalità insomma non monolitica, ma secondo quello che sembra essere una parola dordine del postmoderno, plurale G. CHIURAZZI Il Postmoderno, Milano, Bruno Mondadori, 2002 Nella società della comunicazione generalizzata e della pluralità delle culture, lincontro con altri mondi e forme di vita è forse meno immaginario … Vivere in questo mondo molteplice significa fare esperienza della libertà come oscillazione continua tra appartenenza e spaesamento. E una libertà problematica,…anche perché noi stessi non sappiamo ancora troppo bene quale fisionomia abbia – facciamo fatica a concepire questa oscillazione come libertà: la nostalgia degli orizzonti chiusi, minacciosi e rassicuranti insieme, è sempre ancora radicata in noi, come individui e come società. Filosofi.mostrandoci che lessere non coincide necessariamente con ciò che è stabile, fisso, permanente, ma ha da fare piuttosto con levento, il consenso, il dialogo, linterpretazione, si sforzano di renderci capaci di cogliere questa esperienza di oscillazione nel mondo postmoderno come chance di un nuovo modo di essere (forse: finalmente) umani G. VATTIMO. La società trasparente, Milano, Garzanti (1989) Razionalità allargata significa che noi dobbiamo considerare lincerto come facente parte della nostra razionalità. Avevamo labitudine di pensare che il razionale fosse ciò che è certo, ciò che è deterministico. Cercavamo di privilegiare lessere rispetto al divenire, mentre per me il divenire, non lessere, è fondamentale dal punto di vista ontologico. Penso che la fisica del nuovo secolo sarà una disciplina impegnata nella determinazione dei meccanismi del divenire – meccanismi astrofisici, biologici – di cui oggi abbiamo solo unidea molto limitata I. PRYGOGINE Reda Benkirane: La teoria della complessità. Bollati Boringhieri. Torino, 2007 -http://www.youtube.com/watch?v=nsravNklReshttp://www.youtube.com/watch?v=nsravNklRes -

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9 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini BILANCIO SOCIALE, COSÈ È un documento con cui unorganizzazione si relaziona alle diverse categorie di interlocutori (stakehoder) per dare conto dei risultati, degli effetti e delle ricadute generate con la propria attività. «Si chiama bilancio ma non è un bilancio, racconta dei fatti e non delle cifre, si rivolge a tutta la platea degli stakeholder e non solo agli addetti ai lavori, serve a gestire il consenso e quindi a comunicare, ma anche ad ascoltare». (L. Hinna)

10 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini BILANCIO SOCIALE IMPRESASTAKEHOLDER Riallineamento Ridefinizione strategie/obiettivi Ascolto Coinvolgimento TrasparenzaComunicazione SCHEMA INTERPRETATIVO DEL BILANCIO SOCIALE

11 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini Il concetto di valenza serve a rispondere alla domanda: perché si decide di avviare un processo di rendicontazione sociale? Quali sono i motivi che spingono a intraprendere il cammino del Bilancio sociale? UNA MAPPA LOGICA DELLE POSSIBILI VALENZE DELLA RENDICONTAZIONE SOCIALE VALENZE STRATEGICHEINTERNEESTERNE di governance di management di organizzazione di gestione delle risorse umane tecniche di marketing di comunicazione esterna di fund & partners raising

12 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini Per inquadrare correttamente la materia in esame, occorre fare una distinzione ricorrendo ai concetti di processo e prodotto. È una modalità relazionale per dare conto della propria responsabilità BILANCIO SOCIALE E RENDICONTAZIONE SOCIALE La rendicontazione sociale è il processo che permette di creare i presupposti necessari alla realizzazione del Bilancio sociale Il Bilancio sociale è il documento nel quale il processo trova adeguata finalizzazione, destinato a essere diffuso allinterno e allesterno dellorganizzazione che lo realizza

13 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini Il Bilancio sociale è un documento volontario (opzione etica), quindi non soggetto a standard rigidi per la sua elaborazione. Esistono comunque delle prassi metodologiche e operative riconosciute. In particolare, la Copenhagen Charter codifica uno standard di processo, ossia un modello per gestire la stakeholder relationship (relazione con gli stakeholder). In base a questa impostazione, il Bilancio sociale: segue un processo circolare, che tende a riprodursi e ad auto-alimentarsi nei vari esercizi; serve a creare valore informativo nel contesto sociale in cui lorganizzazione opera; implica lintegrazione del dialogo con gli stakeholder nella strategia, nella missione e nei valori dellorganizzazione. UNO STANDARD DI PROCESSO PER LA RENDICONTAZIONE SOCIALE

14 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini Feedback dagli stakeholder Monitoraggio della performance Preparazione, verifica e pubblicazione del report Identificazione degli stakeholder Azioni di miglioramento Dialogo con gli stakeholder Determinazione del sistema di indicatori Il processo di rendicontazione sociale Costituzione del gruppo di lavoro Decisione dellAlta Direzione LA COPENHAGEN CHARTER

15 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini BILANCIO SOCIALE: STRUTTURA MINIMA Resoconto delle performance agli stakeholder (parole, fatti, cifre) Presentazione e identità aziendale Risultanze economiche

16 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini Principi di redazione statuiti dal GBS (Gruppo di studio per il Bilancio sociale) GRI Reporting Framework (Global reporting initiative) – standard internazionale Esiste una pluralità di riferimenti metodologici, in continua evoluzione, basati su dottrina della CSR e buone pratiche di rendicontazione sociale. 2 quelli più diffusi in Italia. DUE MODELLI DA ANALIZZARE

17 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini Modello GRIModello GBS Struttura4 sezioni: 1.visione e strategia aziendale; 2.profilo aziendale; 3.struttura di governo e sistemi di gestione; 4.indicatori di performance 3 sezioni: 1.identità aziendale; 2.produzione e riparto del valore aggiunto; 3.relazione sociale Obiettivo principale Misurare i risultati dellazienda in relazione al sistema ambiente in cui opera Presentare un quadro complessivo dellazienda e dei suoi risultati economici e sociali Elemento caratterizzante Indicatori di performance: sistemici; trasversali; economica; sociale Principi di redazione da rispettare nella formazione del bilancio. COMPARAZIONE GBS-GRI

18 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini La rendicontazione sociale richiede il monitoraggio e la successiva comunicazione delle performance di unorganizzazione relativamente a 3 aspetti fondamentali: lefficienza, definita come il rapporto tra le risorse impiegate (input) e i risultati prodotti (output); lefficacia, data dal rapporto tra gli obiettivi e i risultati conseguiti (output); lefficacia sociale, rappresentata dal rapporto tra gli obiettivi attesi e le ricadute generate sul contesto sociale di riferimento (outcome). INPUT (risorse impiegate) OUTPUT (prestazioni e servizi) OBIETTIVI (missione, strategie) OUTCOME (ricadute generate) EFFICACIA EFFICIENZA INPUT (risorse impiegate) OUTPUT (prestazioni e servizi) OBIETTIVIOUTCOME (ricadute generate) EFFICACIA SOCIALE INDICATORI: LA DIMENSIONE EXTRA-CONTABILE

19 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini Gli indicatori contabili utilizzati nellambito della rendicontazione sociale devono rendere conto dei dati economici in maniera più chiara e comprensibile rispetto al bilancio tradizionale, mettendo in evidenza il rapporto tra le risorse utilizzate e le aree di rendicontazione individuate, più che i risultati economici conseguiti dallente. A questo fine, si effettua la riclassificazione del bilancio per destinazione. INDICATORI: LA DIMENSIONE CONTABILE E LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO A VALORE AGGIUNTO Valore globale della produzione (VGP) Costi strutturali Valore aggiunto caratteristico lordo (VACL) Valore aggiunto globale lordo (VAGL) Gestione accessoria e straordinaria Stakeholder………………………………1…………………………………………………….2………….3……………………..4……………………….5…………..6 Produzione del V.A. Distribuzione del V.A.

20 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini DIVERSE TASSONOMIE, FINALITÀ SIMILARI DEI DOCUMENTI DI RENDICONTAZIONE SOCIALE Bilancio di sostenibilità Bilancio della responsabilità sociale Rapporto ambientale Bilancio sociale di sostenibilità Bilancio di utilità sociale Bilancio sociale Bilancio ambientale Bilancio di missione Bilancio socio- ambientale Varie sono le denominazioni dei report e le possibili combinazioni tra loro.

21 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini UNIPOTESI DI SISTEMATIZZAZIONE: DAL BILANCIO SOCIALE AGLI ALTRI STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE SOCIALE Bilancio sociale Bilancio di mandato Bilancio di sostenibilità Bilancio di genere Bilancio ambientale Focus su ambiente e sostenibilità Focus su pari opportunità Tempo

22 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ Il Bilancio di sostenibilità è frutto di una rendicontazione ispirata allapproccio triple bottom line. È un rapporto – solitamente annuale – che analizza dunque loperato di unorganizzazione (privata o pubblica), valutandolo secondo le logiche dellefficienza economica, della tutela ambientale e della tutela sociale. La finalità dello strumento è quella di verificare la capacità dellorganizzazione di gestire lequilibrio tra le diverse variabili e consente il monitoraggio, la rendicontazione e la comunicazione delle performance ambientali, sociali ed economiche. LO SVILUPPO CHE SODDISFA I BISOGNI DEL PRESENTE SENZA COMPROMETTERE LA POSSIBILITÀ PER LE GENERAZIONI FUTURE DI SODDISFARE LE PROPRIE NECESSITÀ. Rapporto Brundtland (1987) SOSTENIBILITÀ

23 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini BILANCIO AMBIENTALE Documento volontario finalizzato allesposizione di un quadro organico delle interrelazioni esistenti tra unorganizzazione e l'ambiente naturale. La rappresentazione di tale relazione avviene attraverso lesposizione di dati quantitativi e qualitativi relativi allimpatto ambientale delle attività, oltre che dello sforzo economico e finanziario sostenuto dallorganizzazione per la protezione dellambiente.

24 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini BILANCIO DI GENERE È un documento che analizza e valuta in ottica di genere le scelte politiche e gli impegni economico-finanziari di unorganizzazione. L'obiettivo è comprendere e valutare le ricadute e limpatto differente delle attività e delle spese sulle donne e sugli uomini, consentendo di riflettere su come favorire le pari opportunità sia allinterno che allesterno di unorganizzazione. Prevede l'applicazione nella procedura di bilancio della prospettiva dell'uguaglianza tra uomini e donne in tutte le fasi e a tutti i livelli delle politiche pubbliche e da parte di tutti gli attori coinvolti nei processi decisionali.

25 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini BILANCIO DI MANDATO, COSÈ Documento che consente di rileggere e rendere conto delle attività e dei risultati raggiunti con riferimento a tutto larco del mandato politico. È un resoconto complessivo di ciò che è stato realizzato. Data la sua natura, ambito privilegiato di applicazione è la PA. Mandato successivo realizzare un reporting di fine mandato, con un approccio orientato alla comunicazione esterna esplicitare le ricadute positive generate a favore degli stakeholder in un arco temporale ampio rivisitare le attività realizzate e verificare il grado di raggiungimento degli obiettivi rappresentare la coerenza tra gli obiettivi programmati e i risultati ottenuti testimoniare il processo di innovazione e cambiamento in atto nellorganizzazione OBIETTIVI DEL BILANCIO DI MANDATO Continuità o cambiamento?

26 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini VERSO UN BILANCIO INTEGRATO Bilancio di sostenibilità Bilancio sociale Bilancio desercizio Bilancio di genere Bilancio ambientale Bilancio di mandato Bilancio integrato (One report)

27 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini Training al personale Adozione di Standard sociali CSR manager CSR internal auditor PANORAMICA E CLASSIFICAZIONE DEGLI ALTRI STRUMENTI PER GESTIRE LA RESPONSABILITÀ SOCIALE STRATEGICIRELAZIONALIOPERATIVIACCESSORI Manifesto / Carta dei valori Codice etico Marketing sociale Caused related marketing Onlus aziendale Rendicontazione sociale Rating sociali Social auditing Comitato etico * *

28 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini MANIFESTO / CARTA DEI VALORI Descrive il sistema dei valori che albergano nellimpresa, consentendo di verificare la coerenza tra valori dichiarati e comportamenti assunti. È una sorta di raccolta dei comandamenti aziendali che ispirano il comportamento dellimpresa e ne connotano lidentità. BOTTOM UP I valori condivisi emergono attraverso analisi e indagini miranti a individuare quali sono i principi in cui la struttura aziendale si riconosce TOP DOWN APPROCCI PER LA DEFINIZIONE E CONDIVISIONE DEI VALORI È il vertice aziendale che decide su quali valori la struttura si aggrega e quali devono essere comunicati agli stakeholder

29 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini CODICE ETICO & COMITATO ETICO Il Codice etico è un documento che dichiara i diritti, i doveri e le responsabilità dellimpresa nei confronti dei suoi stakeholder. La diffusione di tale strumento tra le imprese profit risponde in prevalenza alla motivazione di tutelarsi da possibili comportamenti scorretti dei dipendenti. La realizzazione del Codice etico consente di testimoniare la buona fede dellimpresa, nei casi di contestazione, ottenendo possibili sconti sulle sanzioni. Il Comitato etico è un organo dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo per verificare presunte violazioni del Codice etico. Quando questo avviene, il Comitato propone ai soggetti competenti (management) ladozione di comportamenti e provvedimenti necessari per rimuovere situazioni in contrasto con i principi e i valori etici assunti dallazienda.

30 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini MARKETING SOCIALE Utilizzo delle metodologie del marketing a finalità sociale, ad esempio per la salute, la solidarietà o il rispetto dellambiente. Con queste iniziative si vuole influenzare il pubblico affinché adotti volontariamente comportamenti che permettano di conseguire vantaggi per la società nel suo complesso e per i singoli individui che la compongono. benefici per i destinatari del progetto (individui e società) MARKETING SOCIALE vantaggi economici (maggiori vendite) per gli autori delliniziativa (limpresa) MARKETING COMMERCIALE

31 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini CAUSE-RELATED MARKETING Le iniziative e le strategie di cause-related marketing sono attuate dalle imprese al fine di creare un contesto favorevole alla promozione di benefici sociali, integrando tale obiettivo nel più ampio progetto imprenditoriale. Si possono citare campagne di marketing, come ad es. quelle che che prevedono la devoluzione di parte del prezzo pagato dai consumatori per iniziative filantropiche.

32 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini ONLUS AZIENDALE Organismo a scopo non lucrativo costituito ad hoc da unimpresa per gestire e far convergere le proprie iniziative di beneficenza, solidarietà e promozione sociale. Nasce dalla volontà dellimpresa di creare una struttura autonoma attraverso la quale esprimere il proprio impegno a favore della comunità. Le risorse con cui opera sono riconducibili in gran parte alle liberalità conferite dallimpresa madre. Opera generalmente nell'ambito dell'assistenza sociale e socio-sanitaria, delleducazione, ma anche della cultura e dello sport.

33 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini RATING SOCIALI Sono forme di controllo esterno in merito alla responsabilità sociale dellimpresa. RATING NON RICHIESTI RATING RICHIESTI Limpresa sostiene un esborso economico per chiedere un giudizio alla società di rating, da sfruttare in termini di reputazione e visibilità. Il principale utilizzo è legato alla possibilità per lazienda che riceve un rating positivo di far entrare le proprie azioni nel portafoglio di un fondo etico. Una struttura esterna esprime un giudizio sul comportamento etico dellimpresa e lo sottopone autonomamente allopinione pubblica. Normalmente vengono messe a confronto più aziende dello stesso settore, al fine di orientare i consumi dei clienti o le scelte di investimento, facendo leva sulla loro sensibilità sui temi CSR. I campi di applicazione possono dunque essere soprattutto il consumo consapevole e la finanza socialmente responsabile.

34 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini SOCIAL AUDITING (ESTERNO) È il processo che osserva e verifica il comportamento etico di unorganizzazione e limpatto delle sue attività e obiettivi sulla società. Il Social auditing può riguardare sia il funzionamento dellazienda in ottica CSR sia le pratiche di rendicontazione da questa poste in essere. Qualora siano stati adottati standard * di gestione/reporting della responsabilità sociale, lauditing sarà incentrato anche sul rispetto di tali standard. Nella sua applicazione più compiuta sotto il punto di vista del coinvolgimento in progress degli stakeholder nel percorso di rendicontazione/responsabilità sociale, può essere condotto attraverso il Panel degli esperti. Questultimo è composto da opinion leader delle varie categorie di stakeholder ai quali si chiede di giudicare loperato dellorganizzazione.

35 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini TRAINING AL PERSONALE La formazione interna del personale ha lobiettivo di sensibilizzare la compagine aziendale alla condivisione dei principi che costituiscono il fondamento del contratto sociale tra lazienda stessa e gli stakeholder. Obiettivo del training Diffondere lorientamento alla responsabilità sociale come una nuova filosofia gestionale da coltivare e accrescere a tutti i livelli dellorganizzazione dal vertice aziendale a tutti i dipendenti CSR come rivoluzione culturale

36 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini Il CSR manager è direttamente responsabile delle politiche di responsabilità sociale e di sostenibilità dellimpresa. È incardinato nella struttura aziendale per fungere da stimolo a cambiare il volto dellimpresa, rendendola più attenta alla salute dei lavoratori, allimpatto sullambiente e alla tutela della biodiversità, nonché al rapporto col territorio e con gli stakeholder. Il CSR manager è incaricato di rileggere le funzioni aziendali con gli occhiali della responsabilità sociale. Svolge un ruolo di consulente sulle tematiche CSR, a supporto di tutte le funzioni e procedure aziendali. CSR MANAGER

37 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini SOCIAL INTERNAL AUDITING Realizzato da una figura interna (social internal auditor) ha come obiettivo la verifica dellaffidabilità del processo di gestione della responsabilità sociale da parte dellimpresa. Rappresenta unevoluzione del social auditing tradizionale, derivato dallauditing esterno, il cui oggetto di analisi era inizialmente circoscritto alla funzione contabile, per poi ampliarsi progressivamente nel tempo agli aspetti procedurali e organizzativi generali, fino a quelli strategici e direzionali. CSR MANAGER CSR INTERNAL AUDITOR Sono figure professionali interne allazienda Opera ex ante Opera ex post Contribuisce alla definizione e alla programmazione delle iniziative di CSR Verifica le procedure e i comportamenti organizzativi per chiarire se sono efficaci e coerenti con gli orientamenti strategici alla CSR stabiliti dai vertici

38 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini NODO STRATEGICO PER LA GESTIONE E COMUNICAZIONE DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE Programmare le attività di rendicontazione sociale e il Bilancio Sociale quali azioni di accompagno e rinforzo del «prodotto» aziendale. Strategia aziendale UNITARIA e SINERGICA «Prodotto» aziendale Responsabilità sociale Mercati Stakeholders

39 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini COME SI PROGETTA LA COMUNICAZIONE DELLA RESPONSABILITA SOCIALE? STAKEHOLDER PROGRAMMAZIONE SOCIALE CANALI E STRUMENTI DI COMUNICAZIONE Comunicare -A chi? -Cosa? -Come? -Quando? -Dove? La partecipazione da parte degli stakeholders ai processi di rendicontazione diventa un tema centrale Gli strumenti di comunicazione vengono sempre più intesi come supporti alla gestione delle relazioni interne ed esterne (funzione di governance) La comunicazione si fa integrata, per raggiungere e coinvolgere una gamma di stakeholders più ampia e dettagliata Si comincia a parlare di una rete della responsabilità sociale, che coinvolga Imprese, Enti pubblici e Organizzazioni

40 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini Pubblico vs Stakeholder Pubblico: insieme di riceventi a valle del processo di comunicazione. Il pubblico è un destinatario sostanzialmente passivo di una comunicazione UNIDIREZIONALE da parte dellimpresa Stakeholder (portatore di interesse): soggetti le cui opinioni e i cui comportamenti possono favorire o ostacolare il raggiungimento degli obiettivi dellimpresa. Uno stakeholder è parte attiva di un processo di comunicazione BIDIREZIONALE con limpresa. COMUNICARE A CHI? Gli stakeholder

41 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.A. 2010-2011 | Responsabilità sociale dimpresa | Prof. Claudio Cipollini COME E DOVE COMUNICARE? I canali e gli strumenti INCONTRI Video Pagina web Cd-rom Leaflet Locandina Sintesi Pubblicazione/rivista Pubblicazione/libro Interviste Convegni Focus group Incontri one to one D MKT EVENTI STAMPA RADIO TV WEB Comunicato stampa Conferenza stampa Esempio RAS Esempio Fiat Panel degli stakeholder Questionari Interviste a testimonial privilegiati Newsletter Intranet Riunioni


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