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Relazione e valutazione a scuola Loria 8 marzo 2010.

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Presentazione sul tema: "Relazione e valutazione a scuola Loria 8 marzo 2010."— Transcript della presentazione:

1 Relazione e valutazione a scuola Loria 8 marzo 2010

2 La relazione a scuola La situazione scolastica è costituita da una struttura relazionale in cui ogni membro della classe e della comunità scolastica è in rapporto con tutti gli altri in un contesto di apprendimento e valutazione.

3 Per ciascuno di questi elementi relazionali si sviluppa una dinamica Per ciascuno di questi elementi relazionali si sviluppa una dinamica la valutazione è una delle componenti più determinanti. la valutazione è una delle componenti più determinanti. la vita scolastica è caratterizzata da costanti momenti valutativi la vita scolastica è caratterizzata da costanti momenti valutativi il comportamento il rendimento dellallievo dal punto di vista dellapprendimento lintera persona la rappresentazione di sé

4 Modalità di comunicazione Semplificazione Semplificazione generalizzazione generalizzazione la mancanza di riferimenti concreti spaziali e temporali, la tendenza a rendere i comportamenti definitivi ( mai, ogni volta, sempre). la mancanza di riferimenti concreti spaziali e temporali, la tendenza a rendere i comportamenti definitivi ( mai, ogni volta, sempre). Le attribuzioni riferite allallievo in modo assoluto al di fuori del contesto relazionale Le attribuzioni riferite allallievo in modo assoluto al di fuori del contesto relazionale vengono ritenute la spiegazione del comportamento( siccome sei pigro non fai mai i compiti) vengono ritenute la spiegazione del comportamento( siccome sei pigro non fai mai i compiti)

5 Personificazione e sostanzializzazione di attributi. Dal punto di vista dellallievo: non poter riferire la valutazione ricevuta ad una situazione specifica di riferimento di cui poter coglier il significato per poi produrre il cambiamento. non poter riferire la valutazione ricevuta ad una situazione specifica di riferimento di cui poter coglier il significato per poi produrre il cambiamento. La valutazione investe tutta la persona, la rappresentazione di sé. La valutazione investe tutta la persona, la rappresentazione di sé. Dal punto di vista dellinsegnante Fissazione dellallievo in ruoli rigidi e semplificati,disimpegno rispetto allazione educativa. Fissazione dellallievo in ruoli rigidi e semplificati,disimpegno rispetto allazione educativa.

6 Comunicazione verbale e non e valutazione La disposizione degli alunni in aula può indicare limpostazione educativa del docente e i suoi criteri di valutazione degli allievi e dei comportamenti. n. volte che lins. chiama un sogg. n. volte che lins. chiama un sogg. dare la parola dare la parola il tono di voce( andamento emotivo della comunicazione). il tono di voce( andamento emotivo della comunicazione). Molti messaggi comunicativi vengono mandati attraverso il non verbale

7 Che cosa valutare? Per quale fine si valuta? Per giudicare se lallievo sa o non sa? È un momento nel processo di apprendimento insegnante e alunno si rendono conto: di quanto è stato appreso di quanto è stato appreso di quanto è stato capito del perché dellerrore di che cosa è necessario fare per passare dalla situazione attuale ad una successiva di apprendimento di che cosa è necessario fare per passare dalla situazione attuale ad una successiva di apprendimento La relazione dipende dalle modalità di comunicazione e dai criteri di valutazione che pongono lallievo in posizione più o meno vantaggiosa La relazione dipende dalle modalità di comunicazione e dai criteri di valutazione che pongono lallievo in posizione più o meno vantaggiosa

8 La difficoltà di valutazione non è facile identificare la quantità e la qualità effettiva del deficit e potenzialità rispetto a: non è facile identificare la quantità e la qualità effettiva del deficit e potenzialità rispetto a: maturazione di personalità maturazione di personalità modalità relazionali modalità relazionali meccanismi di difesa meccanismi di difesa meccanismi di adattamento meccanismi di adattamento meccanismi di compensazione meccanismi di compensazione Il rischio: non riuscire a correlare i diversi piani Il rischio: non riuscire a correlare i diversi piani Non cogliere la globalità ed il suo modo specifico di funzionare.

9 Sul piano relazionale il SIGNIFICATO che lallievo con minorazione assume il SIGNIFICATO che lallievo con minorazione assume Insegnanti e allievi finiscono col costruirsi unidentità dellallievo, non a partire dallESSERE PERSONA altre, ma a partire dallh. Insegnanti e allievi finiscono col costruirsi unidentità dellallievo, non a partire dallESSERE PERSONA altre, ma a partire dallh. tutta la vita scolastica è organizzata in funzione a ciò Tutti gli interventi finalizzati al recupero sul piano della rappresentazione di sé, dellimmagine sociale vengono accentuano e socializzano tutti gli aspetti di diversità tutta la vita scolastica è organizzata in funzione a ciò Tutti gli interventi finalizzati al recupero sul piano della rappresentazione di sé, dellimmagine sociale vengono accentuano e socializzano tutti gli aspetti di diversità

10 Il secondo atteggiamento Il secondo atteggiamento insegnanti dichiarano che lallievo è un bambino come tutti gli altri. La dichiarazione di solidarietà,crea un movimento di sollecitudine da parte dei compagni, elemento della rappresentazione del sé che impedisce al soggetto di distinguere la propria normalità La dichiarazione di solidarietà,crea un movimento di sollecitudine da parte dei compagni, elemento della rappresentazione del sé che impedisce al soggetto di distinguere la propria normalità Se il compagno manifesta comportamenti di disturbo in classe può generare un sentimento di rifiuto, aggressività da parte dei compagni che non accettano un trattamento diversificato da parte delllins..In questo caso il bambino si può sentire disorientato nella definizione di sé in rapporto agli altri, perché oggetto di un trattamento di aiuto/rifiuto da parte degli stessi soggetti. Se il compagno manifesta comportamenti di disturbo in classe può generare un sentimento di rifiuto, aggressività da parte dei compagni che non accettano un trattamento diversificato da parte delllins..In questo caso il bambino si può sentire disorientato nella definizione di sé in rapporto agli altri, perché oggetto di un trattamento di aiuto/rifiuto da parte degli stessi soggetti. Il docente tende a volte a non valutare negativamente i risultati negativi di apprendimenti inadeguati Il docente tende a volte a non valutare negativamente i risultati negativi di apprendimenti inadeguati

11 Il punto focale della VALUTAZIONE dellallievo sta nel dare il giusto peso alle componenti RELAZIONALE- COGNITIVA e nellintegrarle Esse concorrono al rafforzamento del sé mediante laccettazione sociale e lacquisizione di capacità.

12 Lis. È un polo fondamentale della relazione scolastica. Lis. È un polo fondamentale della relazione scolastica. Si trova nello svolgimento della professione ad interagire con: Si trova nello svolgimento della professione ad interagire con:ALLIEVI GRUPPO CLASSE GENITORICOLLEGHI CAPO D?ISTITUTO COMUNITà SOCIALIE IN CUI LA SCUOLA è INSERITA.

13 Allinterno di questa struttura relazionale complessa il suo atteggiamento dipende da fattori giocati dal ruolo di ciascuna componente relazionale. Allinterno di questa struttura relazionale complessa il suo atteggiamento dipende da fattori giocati dal ruolo di ciascuna componente relazionale. Fattore determinante è linsegnante stesso con la sua PERSONALITAe MOTIVAZIONE. Fattore determinante è linsegnante stesso con la sua PERSONALITAe MOTIVAZIONE.

14 La scelta professionale deriva da molteplici fattori Latteggiamento verso la professione dipende dalla motivazione; Latteggiamento verso la professione dipende dalla motivazione; nel suo lavoro, a prescindere dalla causa della scelta rispetto ad un'altra opportunità, risponde con il comportamento a bisogni profondi inconsci. nel suo lavoro, a prescindere dalla causa della scelta rispetto ad un'altra opportunità, risponde con il comportamento a bisogni profondi inconsci. Le motivazioni profonde sono conseguenza della storia personale di ciascuno, dipendono dalla personalità, dal suo modo di funzionamento psicologico, dal suo adattamento alla realtà. Le motivazioni profonde sono conseguenza della storia personale di ciascuno, dipendono dalla personalità, dal suo modo di funzionamento psicologico, dal suo adattamento alla realtà.

15 IL CONTATTO CON IL BAMBINO IPERIDENTIFICAZIONE IPERIDENTIFICAZIONE Processo psicologico, un individuo si identifica con un altro, portando tale stato danimo alleccesso vivendo dallinterno le emozioni dellaltro. Processo psicologico, un individuo si identifica con un altro, portando tale stato danimo alleccesso vivendo dallinterno le emozioni dellaltro. Iperidentificarsi equivale a far le sue emozioni ad es. i sentimenti di abbandono, il dolore per il rifiuto, la sofferenza per lemarginazione. Iperidentificarsi equivale a far le sue emozioni ad es. i sentimenti di abbandono, il dolore per il rifiuto, la sofferenza per lemarginazione. Aspetti positivi: consente di penetrare con le emozioni laddove non si arriva con la ragione. Aspetti positivi: consente di penetrare con le emozioni laddove non si arriva con la ragione. Aspetti negativi: tale processo irrazionale rischia di non poter essere controllato.. Aspetti negativi: tale processo irrazionale rischia di non poter essere controllato.. Conseguenze: confusione, emotività anomala dellins.. Conseguenze: confusione, emotività anomala dellins..

16 RIDUZIONISMO COME DIFESA CONTRO LANGOSCIA Spesso il livello di tensione dellins. cresce fino ai limiti della tolleranza. Il sentimento deriva dal senso dimpotenza verso le situazioni da affrontare e dalla constatazione che col passare del tempo poco si modifica. Spesso il livello di tensione dellins. cresce fino ai limiti della tolleranza. Il sentimento deriva dal senso dimpotenza verso le situazioni da affrontare e dalla constatazione che col passare del tempo poco si modifica. E una forma di difesa che porta ad agire senza interrogarsi, ad esempio induce a perseverare nelle routines perdendo di vista la situazione generale. E una forma di difesa che porta ad agire senza interrogarsi, ad esempio induce a perseverare nelle routines perdendo di vista la situazione generale.

17 FUSIONE E MATERNAGE E un atteggiamento protettivo che può indurre a fusione. Langoscia si riduce diminuendo la distanza tra sé ed il bambino. Il rapporto diventa strettamente duale e si basa su codici ristretti. tempo..

18 REAZIONE DIMPOTENZA Avere in affidamento un b. disabile è un evento ricco di speranze. Avere in affidamento un b. disabile è un evento ricco di speranze. Spesso la condizione resta inalterata nel tempo.In realtà qualcosa si muove sempre, ma in maniera poco percepibile; Ne deriva un senso dimpotenza ed un vissuto dimmutabilità che aumenta col passare del tempo. Spesso la condizione resta inalterata nel tempo.In realtà qualcosa si muove sempre, ma in maniera poco percepibile; Ne deriva un senso dimpotenza ed un vissuto dimmutabilità che aumenta col passare del tempo. Il mandato stesso della scuola finalizzato al conseguimento di qualche risultato determina un progressivo abbandono della capacità di tolleranza. Il mandato stesso della scuola finalizzato al conseguimento di qualche risultato determina un progressivo abbandono della capacità di tolleranza. Labbandono talvolta arriva in forma di abbandono dellinteressamento della ricerca. Labbandono talvolta arriva in forma di abbandono dellinteressamento della ricerca.

19 AGGRESSIVITA MASCHERATA Pessimismo, drastica riduzione della comunicazione, isolamento insegnante-bambino, sfiducia nel lavoro collettivo stanno al posto della palese aggressività e la loro natura inconscia li rende incontrollabili. In tale comportamento vi è una connotazione di autoaggressività costituita dallabbassamento dellautostima, idee dincapacità, sensazione dimpreparazione rivendicazione per la mancanza di aiuti tecnici. Il vissuto aggressivo non può essere represso a lungo e è destinato a sfociare (mai sul bambino).

20 REAZIONI SOGGETTIVE La depressione è la reazione soggettiva più diffusa. Si manifesta anche con la tendenza a manifestazioni psicosomatiche che riflettono la tensione. La depressione è la reazione soggettiva più diffusa. Si manifesta anche con la tendenza a manifestazioni psicosomatiche che riflettono la tensione.

21 FUGA IN AVANTI Tutti gli espedienti considerati hanno in comune una radice di retroazione; una situazione spiacevole può essere sfuggita con una proiezione in avanti, con un esagerato ottimismo. Ciò permette di mantenere la sicurezza personale. Si traduce in una eccessiva fiducia a tecniche alle quali si attribuisce un valore magico. La natura del processo è di tipo protettivo. una situazione spiacevole può essere sfuggita con una proiezione in avanti, con un esagerato ottimismo. Ciò permette di mantenere la sicurezza personale. Si traduce in una eccessiva fiducia a tecniche alle quali si attribuisce un valore magico. La natura del processo è di tipo protettivo. riduce la consapevolezza critica e la possibilità di un intervento correttivo. riduce la consapevolezza critica e la possibilità di un intervento correttivo.

22 IN CLASSE: UN MODELLO SISTEMICO E il contesto che dà senso allattività, allesperienza di ciascuno. Non è il metodo che stabilisce il nostro ruolo,ma la situazione relazionale Le nostre relazioni con gli altri, così come quelle con gli oggetti, sono fortemente impregnate di convenzioni sociali e ciò ci induce a proporre delle attività che restano nel mondo rassicurante del conosciuto.

23 Per il bambino invece lessenziale è vivere bene la situazione classe e ciò significa sentirsi sicuro Coinvolto nelle azioni e interazioni, sentirsi autonomo. Coinvolto nelle azioni e interazioni, sentirsi autonomo.

24 Il bambino disabile come gli altri, non incontra difficoltà nel vivere le interazioni col gruppo e con la classe. I diversi soggetti della classe sono strettamente legati e sinfluenzano reciprocamente. Il bambino disabile come gli altri, non incontra difficoltà nel vivere le interazioni col gruppo e con la classe. I diversi soggetti della classe sono strettamente legati e sinfluenzano reciprocamente. Le attività di questo insieme di individui sono regolate da unorganizzazione interna in relazione a progetti e attività. Le attività di questo insieme di individui sono regolate da unorganizzazione interna in relazione a progetti e attività. I membri (gli allievi) vengono modificati dalla presenza degli altri. I membri (gli allievi) vengono modificati dalla presenza degli altri. Il sistema risultante è diverso dalla somma delle parti. Il sistema risultante è diverso dalla somma delle parti. Linsieme non è separabile da un ambiente e in relazione coi progetti. Linsieme non è separabile da un ambiente e in relazione coi progetti.

25 Il modello sistemico ci aiuta a capire i problemi della scuola: più la classe è imperniata sugli apprendimenti formali e si oppone agli scambi, più il sistema tende a ripiegarsi in se stesso; per resistere al disordine respinge e rifiuta i devianti e tende ad uniformare i suoi elementi (sistema chiuso). Il modello sistemico ci aiuta a capire i problemi della scuola: più la classe è imperniata sugli apprendimenti formali e si oppone agli scambi, più il sistema tende a ripiegarsi in se stesso; per resistere al disordine respinge e rifiuta i devianti e tende ad uniformare i suoi elementi (sistema chiuso). Più favorisce gli scambi tra i suoi membri, ma anche con lesterno (sistema aperto), più permetterà agli elementi che lo compongono di evolversi e di svilupparsi. Più favorisce gli scambi tra i suoi membri, ma anche con lesterno (sistema aperto), più permetterà agli elementi che lo compongono di evolversi e di svilupparsi. In un sistema aperto gli alunni disabili trovano il loro posto e sono necessari proprio in ragione della diversità che introducono con la loro presenza. In un sistema aperto gli alunni disabili trovano il loro posto e sono necessari proprio in ragione della diversità che introducono con la loro presenza. Il criterio dinserimento nei sistemi chiusi è la competenza scolastica che diventa nel sistema aperto la capacità di partecipare alle interazioni nellinsieme classe. Il criterio dinserimento nei sistemi chiusi è la competenza scolastica che diventa nel sistema aperto la capacità di partecipare alle interazioni nellinsieme classe.

26 Il sistema non è tanto unorganizzazione degli elementi che lo compongono quanto unorganizzazione delle interazioni: Il sistema non è tanto unorganizzazione degli elementi che lo compongono quanto unorganizzazione delle interazioni: il ruolo dellins. è quello di facilitare questo fenomeno, deve intervenire per ricordare le regole del gioco sociale, per orientare lazione. il ruolo dellins. è quello di facilitare questo fenomeno, deve intervenire per ricordare le regole del gioco sociale, per orientare lazione. Quest organizzazione ci permette di comprendere la relazione daiuto: per aiutare lalunno a superare le proprie difficoltà non ci si può accontentare del trattamento dei sintomi, occorre considerare il problema nel suo insieme, nei diversi sistemi ai quali appartiene il soggetto e nei quali ha un ruolo. Quest organizzazione ci permette di comprendere la relazione daiuto: per aiutare lalunno a superare le proprie difficoltà non ci si può accontentare del trattamento dei sintomi, occorre considerare il problema nel suo insieme, nei diversi sistemi ai quali appartiene il soggetto e nei quali ha un ruolo. A volte è sufficiente il cambiamento di posto in classe e mettere lalunno vicino a qualcuno che laccoglie favorevolmente, perché muti completamente il suo comportamento. A volte è sufficiente il cambiamento di posto in classe e mettere lalunno vicino a qualcuno che laccoglie favorevolmente, perché muti completamente il suo comportamento.

27 COME ABBATTERE IL PREGIUDIZIO A scuola è possibile ridurre linfluenza dei pregiudizi negativi decondizionando da stereotipi, elevando il grado di consapevolezza, attivando lipotesi di contatto. Quando allinterno di una classe si lavora insieme e si ottengono successi, i pregiudizi crollano. A scuola è possibile ridurre linfluenza dei pregiudizi negativi decondizionando da stereotipi, elevando il grado di consapevolezza, attivando lipotesi di contatto. Quando allinterno di una classe si lavora insieme e si ottengono successi, i pregiudizi crollano. Lintegrazione di qualità chiede al disabile di essere protagonista e non elemento del coro ed il successo fa crollare il pregiudizio( progettare attività con cui il soggetto possa esprimersi in condizioni di parità). Lintegrazione di qualità chiede al disabile di essere protagonista e non elemento del coro ed il successo fa crollare il pregiudizio( progettare attività con cui il soggetto possa esprimersi in condizioni di parità).

28 INDICATORI DI QUALITA In questa fase vi è la ricerca della consonanza che si traduce in tolleranza ( accettazione che non mette in gioco le emozioni del singolo o del gruppo) In questa fase vi è la ricerca della consonanza che si traduce in tolleranza ( accettazione che non mette in gioco le emozioni del singolo o del gruppo) Si modificano i comportamenti formali, non gli atteggiamenti, cè unaggunta al gruppo, non uninterazione,una comunicazione mediata. Si modificano i comportamenti formali, non gli atteggiamenti, cè unaggunta al gruppo, non uninterazione,una comunicazione mediata. Sulla base di comportamenti si modificano gli atteggiamenti ( non è proprio male) = ACCETTAZIONE. Sulla base di comportamenti si modificano gli atteggiamenti ( non è proprio male) = ACCETTAZIONE. ACCOGLIENZA rappresenta il passaggio ulteriore, impone interiorità, accettazione ACCOGLIENZA rappresenta il passaggio ulteriore, impone interiorità, accettazione

29 la scomparsa delliperprotettività la scomparsa delliperprotettività la diminuzione daiuto non richiesto la diminuzione daiuto non richiesto la scomparsa delllinsofferenza la scomparsa delllinsofferenza la comparsa di atteggiamenti di normalità la comparsa di atteggiamenti di normalità la comunicazione circolare col disabile la comunicazione circolare col disabile la difesa come membro del gruppo la difesa come membro del gruppo

30 La famiglia Complesso sistema di relazioni Il bambino disabile richiede uno sforzo speciale Fasi 1.Shock iniziale 2.Azioni difensive 3.Azioni positive

31 La scuola -Riconoscere la presenza di risorse positive -volontà di alleanza come? come? 1.Curare adeguatamente la comunicazione per sviluppare una reciproca fiducia 2.Collaborare: lavorare con diverse competenze e ruoli

32 Una forte alleanza definizione di: definizione di:.obiettivi.metodi di lavoro.modalità di verifica Le autonomie Riduzione dei comportamenti problema.

33 La comunicazione interprofessionale LA DINAMICA COMUNICATIVA Il gruppo riesce a comunicare effettivamente se esiste una reale attenzione ai rispettivi ambiti culturali; In unipotetica seduta di sintesi lins. spesso non dimostra di avere un metodo, emette giudizi sostanzialmente approssimativi non sempre in grado di documentare e contestualizzare. Il gruppo riesce a comunicare effettivamente se esiste una reale attenzione ai rispettivi ambiti culturali; In unipotetica seduta di sintesi lins. spesso non dimostra di avere un metodo, emette giudizi sostanzialmente approssimativi non sempre in grado di documentare e contestualizzare. La dimensione educativa a cui spetta il compito di fondere i diversi apporti in una realtà globale, parla sottovoce; lins spesso gioca un ruolo accessorio e il suo lavoro finisce per diventare anonimo. La dimensione educativa a cui spetta il compito di fondere i diversi apporti in una realtà globale, parla sottovoce; lins spesso gioca un ruolo accessorio e il suo lavoro finisce per diventare anonimo.

34 ANALISI DEI CONTENUTI ANALISI DEI CONTENUTI I contenuti della comunicazione possono riguardare gli argomenti trattati oppure i modi in cui tali argomenti sono affrontati. I contenuti della comunicazione possono riguardare gli argomenti trattati oppure i modi in cui tali argomenti sono affrontati. Spesso lattenzione che dovrebbe essere concentrata sul soggetto si sposta su temi impliciti che possono dar vita a collusioni, avversioni, prese di posizione che riflettono landamento emozionale del gruppo. In tal caso la comunicazione subisce inevitabili distorsioni. Spesso lattenzione che dovrebbe essere concentrata sul soggetto si sposta su temi impliciti che possono dar vita a collusioni, avversioni, prese di posizione che riflettono landamento emozionale del gruppo. In tal caso la comunicazione subisce inevitabili distorsioni. Ad esempio succede che la problematica pedagogica sia tenuta in scarsa considerazione perché il soggetto in esame viene visto in unottica riduttiva a causa ad unattenzione terapeutica. In realtà è laspetto pedagogico che può costituire la base di un programma globale. Ad esempio succede che la problematica pedagogica sia tenuta in scarsa considerazione perché il soggetto in esame viene visto in unottica riduttiva a causa ad unattenzione terapeutica. In realtà è laspetto pedagogico che può costituire la base di un programma globale. Tradizionalmente gli incontri di equipe si sviluppano attraverso il dare la parola a ciascun membro del gruppo per trarre dallinsieme delle informazioni una sintesi. Tradizionalmente gli incontri di equipe si sviluppano attraverso il dare la parola a ciascun membro del gruppo per trarre dallinsieme delle informazioni una sintesi.

35 Una strategia proponibile definire la realtà in termini di trasformazione per cercare di cogliere la persona. E utile: porre domande porre domande costruire un giudizio costruire un giudizio avvicinarsi ad una visione globale del caso avvicinarsi ad una visione globale del caso elaborare un piano razionale dintervento elaborare un piano razionale dintervento rafforzare la fiducia in un lavoro diintegrazione rafforzare la fiducia in un lavoro diintegrazione

36 Le domande vanno: - pensate vanno: - pensate delimitate delimitate formulate in forma semplice formulate in forma semplice va sgomberato il campo da equivoci terminologici. va sgomberato il campo da equivoci terminologici. I quesiti e lutilizzazione degli esperti non sono tanto un problema di tecnica, ma di atteggiamento. I quesiti e lutilizzazione degli esperti non sono tanto un problema di tecnica, ma di atteggiamento.

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