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Salento dai mille volti

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Presentazione sul tema: "Salento dai mille volti"— Transcript della presentazione:

1 Salento dai mille volti
Istituto Attuatore Partner IISS “Egidio Lanoce” Istituto Comprensivo MAGLIE ZOLLINO-STERNATIA anno scolastico

2 Soggetto attuatore Soggetti partners
IISS "EGIDIO LANOCE" Codice meccanigrafico: LEIS02100Q Via Giannotta 34, Maglie (LE) Tel: fax: Home page: Istituto Professionale Industria Artigianato (IPSIA) Codice meccanografico: LERI02101B via Giannotta 34, Maglie (LE) Istituto Professionale Servizi Commerciali e Turistici (IPSCT) Codice meccanografico: LERC02101P via S. Pio, Maglie (LE) Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente (IPAA) Codice meccanografico: LERA02101Q via Circolane, Maglie (LE) Istituto Scolastico Comprensivo Codice meccanografico: LEIC81800Q via G.Matteotti, Zollino (LE) Associazione Scuole e Lavoro - ASCLA Struttura formativa accreditata di orientamento e formazione professionale via IV Novembre 3/5, Casarano (LE) Università del Salento Dipartimento di Scienze Pedagogiche, Psicologiche e Didattiche Soggetto accreditato per la formazione dal MIUR via Stampacchia 45/47, Lecce (LE)

3 L a s c e l t a d e l t i t o l o “Metomotiva” è un acronimo scaturito dalla fusione delle parole metodo e motivazione (allo studio), in quanto sono questi ultimi gli elementi principali che contribuiscono al successo formativo degli allievi nella prospettiva dell’acquisizione delle competenze e dell’apprendimento dei saperi e di base. In tal senso è stato pensato il titolo completo del progetto, che è il seguente: Metodo + Motivazione = Successo formativo Se il titolo guarda al piano della metodologia, la dimensione didattica guarda all’ambiente, ad una proposta di sviluppo per “Il Salento come territorio ecosostenibile” (Sottotitolo). Si è voluto rendere anche visivamente il progetto attraverso un’immagine, che ne costituirà il logo, da diffondere attraverso brochure, locandine, rete telematica e vari altri strumenti di diffusione. Come si evince dall’immagine, la motivazione allo studio è rappresentata della locomotiva che corre lungo un percorso articolato (che costituisce il metodo) per arrivare, dopo il sacrificio della salita, in cima ad una montagna illuminata dal sole (successo formativo) dalla quale finalmente si può scorgere uno splendido paesaggio e provare la soddisfazione degli sforzi compiuti. Il paesaggio attorno vuole richiamare l’importanza della natura, in quanto tutto l’intervento formativo,ha come comune denominatore “Il Salento come modello di territorio ecosostenibile”.

4 FORMAZIONE DEI FORMATORI
I m p i a n t o o r g a n i z z a t i v o FINALITA’ 1) Contribuire alla lotta contro la dispersione scolastica 2) Rimotivare gli allievi allo studio AZIONI DI SISTEMA - Istituzione del comitato tecnico scientifico - Azioni di monitoraggio delle attività e valutazione finale - Spinta alle buone pratiche ed alla trasferibilità FORMAZIONE DEI FORMATORI Per ciò che concerne la formazione dei docenti coinvolti nel progetto, sono previsti dei moduli di formazione affidati ad esperti esterni forniti dall’Università, che è soggetto partner di rete. Il piano esecutivo della formazione dei formatori persegue quattro macro obiettivi di seguito delineati: - l’insegnamento secondo una struttura modulare - l’individualizzazione del percorso, in funzione dell’alunno, secondo le strategie più consone - le attività di accompagnamento dell’allievo, dall’accoglienza al termine del percorso - l’adozione di metodologie attive e motivanti, quali il cooperative learning CONTENUTI DELLA FORMAZIONE DEI FORMATORI 1) CONTESTO SOCIALE E COMPITI DELLA SCUOLA 2) MOTIVAZIONE ALLO STUDIO E SUCCESSO FORMATIVO 3) ELEMENTI DI METODOLOGIA DELLO STUDIO

5 Asse culturale di riferimento
S t r u t t u r a d i d a t t i c a DESTINATARI Gli alunni coinvolti sono costituiti da gruppi classe, come di seguito indicato: - 1 classe di III Media - 3 classi di I Superiore Le classi terminali della Scuola Media devono infatti prepararsi alla continuità formativa nella Scuola Superiore, evitando il rischio di discontinuità traumatizzanti o demotivanti. Le classi prime del superiore presentano d’altra parte il maggior rischio di dispersione e al contempo devono migliorare una ancora inadeguata motivazione allo studio. MODALITA’ Le modalità didattiche utilizzate nei moduli in aula saranno orientate al “saper fare”. In tal senso, di seguito vengono elencati i principali elementi delle applicazioni didattiche: - Didattica “laboratoriale” - Cooperative learning - Problem solving - Learning by doing Si privilegerà per pertanto una metodologia finalizzata all’acquisizione di comepenze, oltre che, ovviamente, dei saperi teorici di base. Modulo Unità didattiche Asse culturale di riferimento Comunicazione Comunicazione scritta Comunicazione orale Asse dei linguaggi Matematica Algebra Aritmetica Geometria Asse della matematica Scienze Fisica Chimica Biologia Scienza naturali Asse scientifico tecnologico In fase esecutiva, si procederà alla progettazione dei contenuti di dettaglio per ogni asse (per le attività curriculare ed extra-curriculari) Esemplificazione dei contenuti sul tema del SALENTO COME MODELLO DI TERRITORIO ECOSOSTENIBILE

6 Salento dai mille volti
I SEZIONE a cura di ISTITUTO “E. LANOCE” MAGLIE

7 IL SALENTO, Feste e sagre Le tradizioni popolari L’enogastronomia
LA CULTURA, LE TRADIZIONI, LA GASTRONOMIA, PER UNA TERRA DAI MILLE VOLTI Feste e sagre Le tradizioni popolari L’enogastronomia La cultura della taranta

8 FESTE E SAGRE Il Salento è da sempre terra ricca di cultura e tradizioni, dove sacro e profano convivono nelle numerose feste e sagre che animano per lo più i mesi estivi ma che da qualche tempo assumono una sequenzialità in grado di coprire quasi tutti i periodi dell’anno. Le feste per il santo patrono, le celebrazioni per la Settimana Santa, il Carnevale sono gli esempi di questo profondo retroterra culturale che si perde nella notte dei tempi. Così la danza delle tarantate a Galatina in occasione della festa dei santi Pietro e Paolo il 29 giugno; e come non parlare della sagra della municeddha a Cannole dall’11 al 13 agosto o della notte di San Rocco con tamburelli, pizzica e ballate a Torre Paduli o, ancora del monumentale presepe vivente di Tricase sul Monte Orco.

9 LE TRADIZIONI POPOLARI
Costituiscono la stessa essenza del Salento turistico in un intreccio di suggestioni, credenze e devozioni, usanze antiche vengono tramandate per generazioni mantenendo inalterato il fascino mediterraneo. Tra queste una citazione meritano le “Tavole di San Giuseppe”, dei veri e propri pranzi offerti in onore del Santo come voto o richiesta di grazia. L’origine di queste tavole e legata a la liturgie bizantina secondo i monaci basiliani, mossi a compassione verso la gente povera del luogo offrivano protezione e pasti caldi.

10 LE TRADIZIONI POPOLARI
Capitolo a parte per la focara, gigantesco falò realizzato a Novoli il 17 gennaio per i festeggiamenti in onore del patrono Sant’Antonio abate. Nella piazza centrale si ammassano migliaia di fascine su cui viene sistemata una “bengalata”, fuochi d’artificio che una volta innescati raggiungono la bandiera raffigurante Sant’Antonio, posizionata sulla sommità della focara.

11 LE TRADIZIONI POPOLARI
Di grande impatto visivo in tutte le feste salentine è la tradizione delle luminarie, veri e propri merletti di luce per la cui riuscita spesso si ingaggiano sfide tra le tante ditte del Salento.

12 L’ENOGASTRONOMIA Ormai da qualche anno, il Salento si annovera tra i maggiori itinerari legati oltre che alla cultura propriamente detta anche a quella branca in continua espansione che è l’enogastronomia. La cucina salentina è umile e povera ma molto nutriente e ricca di sapori, specchio delle tante dominazioni che si sono avvicendate in questa terra lasciando tracce indelebili nell’arte culinaria.

13 L’ENOGASTRONOMIA La necessità di consumare un pasto molto energetico nel breve spazio di una pausa durante il faticosissimo lavoro della terra imponeva ai contadini di mangiare vivande semplici come i fichi secchi, le frise, i legumi. Oggi questo e molto altro viene gustato da turisti provenienti da tutto il mondo nelle “puteche” che punteggiano piccoli e grandi centri del Salento. Il tutto innaffiato dal buon vino dei nostri vigneti odorosi scaldati dal sole e curati dalla sapiente mano dell’uomo.

14 LA CULTURA DELLA TARANTA
Il Salento, i paesi della Grecìa, Galatina sono noti ai più per il rito e la cultura della Taranta. Anticamente era diffusa la credenza, poi sfatata da numerosi studi scientifici su base antropologica, che un ragno nero presente nei campi di grano, pizzicasse i mietitori e generasse un senso di frenesia dalla quale ci si liberava solo bevendo l’acqua del pozzo di San Paolo situato nell’omonima chiesetta a Galatina.

15 L’AMBIENTE NATURALE (Istituto Lanoce Maglie)
La storia geologica del Salento Calcari e calcareniti Sacche bauxitiche Serre salentine Coste Il carsismo Grotte, vore, doline Acqua di superficie e acqua di profondità Il clima La flora Il mare

16 La storia geologica del Salento

17 La storia geologica del Salento

18 La storia geologica del Salento

19 La storia geologica del Salento

20 La storia geologica del Salento


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