Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
1
1a parte
2
IGIENE II: Il corso ha lo scopo di ampliare ed approfondire i temi affrontati nel corso di Igiene della laurea di primo livello. In particolare saranno svolti argomenti riguardanti l’epidemiologia e la profilassi speciale di malattie infettive (a trasmissione aerea, enterica, parenterale e sessuale) e di patologie cronico-degenerative, oltre alle principali tematiche di igiene ambientale (depurazione dei liquami ed acque adibite al consumo umano). I concetti acquisiti saranno poi applicati all’analisi del rischio in ambienti di lavoro ed impianti di trattamento delle acque, tenendo conto anche della legislazione relativa. Verranno inoltre sviluppati i principi dell’educazione alla salute.
3
Popolazione generale Operatori Pazienti Operatori Animali
PRINCIPALI SORGENTI E VIE DI TRASMISSIONE DI MICRORGANISMI PATOGENI PER L’UOMO IN AMBIENTI DI LAVORO AMBIENTI SANITARI AMBIENTI NON SANITARI Pazienti Popolazione generale Operatori Popolazione generale Pazienti MATERIALI PATOLOGICI (sangue, feci,ecc.) CONTATTO ACCIDENTALE AEROSOL SUPERFICI MANIPOLAZIONE Operatori Animali (feci, sangue, ecc.) LIQUAMI CONTATTO ACCIDENTALE MANIPOLAZIONE AEROSOL SUPERFICI
4
ANALISI DEL RISCHIO CONTROLLO VALUTAZIONE COMUNICAZIONE ESPERTI PUBBLICO
5
ANALISI DEL RISCHIO VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Identificazione del pericolo Caratterizzazione del pericolo Valutazione dell’esposizione Stima del rischio
6
frequenza e distribuzione dei casi
VALUTAZIONE DEL RISCHIO Epidemiologia frequenza e distribuzione dei casi fattori di rischio vie di trasmissione VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO Identificazione del pericolo Caratterizzazione del pericolo Valutazione dell’esposizione Stima del rischio Microbiologia patogenicità fattori di virulenza resistenza VIROLOGIA AMBIENTALE - Pisa, 23 giugno - 5 luglio 2003 Monitoraggio ambientale Diffusione e distribuzione di microrganismi patogeni o indicatori Contesto procedure, percorsi, materiali
7
IDENTIFICAZIONE DEL PERICOLO (HAZARD ANALYSIS)
Termini proprietà biologica, chimica, fisica in grado di rendere l’alimento non salubre per il consumo Pericolo (Hazard) Rischio (Risk): la probabilità Gravità (Severity): la dimensione in termini sanitari dell’evento Quali pericoli considerare Quelli la cui riduzione e/o eliminazione è essenziale Quali pericoli non considerare Quelli di minimo rischio e/o di minima gravità Le azioni da fare 1 – VALUTARE in ogni step del processo i pericoli significativi 2 – IDENTIFICARE il pericolo ed assegnare rischio e gravità 3 – INDIVIDUARE le misure preventive
8
CARATTERIZZAZIONE DEL PERICOLO ALTRO (es. soffocamento)
ACUTO Risposta in tempi brevi: ad es vomito o diarrea Morte CRONICO Problemi organici a lungo termine CHIMICO FISICO BIOLOGICO ALTRO (es. soffocamento)
9
Dati necessari per la caratterizzazione del pericolo
CHIMICO DL50 Saggi di tossicità acuta Saggi di tossicità cronica Test in vitro per cancerogenicità e teratogenicità Studi epidemiologici BIOLOGICO ID50 Patogenicità (casi/infetti) Virulenza (gravità dei casi) Diffusibilità Esistenza di vaccini Studi epidemiologici
11
STIMA DEL RISCHIO BIOLOGICO
efficacia di trasmissione dell’agente a seguito di una singola esposizione rischio di contrarre l’infezione R = P x E x T prevalenza dell’agente infettante nel ambiente frequenza di esposizione efficace al pericolo
12
VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE
Concentrazione del fattore nei vari cibi (C) Consumo dei cibi contenenti il fattore (F) Probabilità di danno del fattore per via alimentare (A) (assorbimento, metabolismo,meccanismi di difesa, ecc) E=CxFxA
13
Campione di aerosol (3 m3)
RISK ASSESSMEMT Campione di aerosol (3 m3) POSITIVO Inalazione di 0,45 m3/ h Ca 2 particelle virali in 3 m3 In 8 h Inalazione di ca 2 particelle virali
14
Riduzione della contaminazione dell’aria a distanze crescenti dalla fonte
(da 10 a 50 m) 88% C.B.T. ( ufc/mc) 99% Coliformi (ufp/mc) Colifagi (ufp/mc) 89% S.F. (ufc/mc) N D G F M A M G L A S O 15% 100 % virus 50 N D G F M A M G L A S O
15
VARIABILITA’ DEGLI AGENTI BIOLOGICI
CARATTERISTICHE PECULIARI DEL RISCHIO BIOLOGICO VARIABILITA’ DEGLI AGENTI BIOLOGICI VARIABILITA’ DELLE REAZIONI INDIVIDUALI VARIABILITA’ DELLA DISTRIBUZIONE SPAZIALE E TEMPORALE MOLTEPLICITA DI FONTI E VIE DI TRASMISSIONE TRASMISSIBILITA’ DIFFUSIBILITA’ ESISTENZA DI PORTATORI PROBLEMI NELLA STIMA DEL RISCHIO BIOLOGICO DIFFICOLTA’ DI MISURA DI CONTAMINAZIONE AMBIENTALE MANCANZA DI INDICATORI AFFIDABILI DIFFICOLTA’ NELLE RILEVAZIONI EPIDEMIOLOGICHE CARENZA DI DATI DI SORVEGLIANZA SANITARIA DIFFICOLTA’ DI ASSOCIARE I CASI CON ESPOSIZIONI PROFESSIONALI
16
Un rischio è accettabile o tollerabile quando:
ricade sotto una probabilità definita arbitraria ricade sotto un certo livello che è già tollerato ricade sotto un arbitraria frazione del totale delle malattie presenti nella comunità definite attribuibili Il costo per ridurre il rischio sarebbe maggiore di quello per guarire Il costo per ridurre il rischio sarebbe maggiore di quello per guarire quando sono calcolati anche i “costi della sofferenza” i soldi a disposizione sarebbero spesi meglio in altri problemi di salute pubblica più urgenti I professionisti di salute pubblica dicono che è accettabile il pubblico dice che è accettabile (o più probabilmente non dice che non lo è ) i politici dicono che è accettabile VIROLOGIA AMBIENTALE - Pisa, 23 giugno - 5 luglio 2003
17
MODELLO CHIMICO Agenti Sorgenti Eventi Intensità Durata Frequenza
IDENTIFICAZIONE DEL PERICOLO Agenti Sorgenti Eventi VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE Intensità Durata Frequenza Soggetti esposti Vie di contaminazione Vie di trasmissione Morbosità Mortalità Concentrazione nella matrice Esposizione alla matrice ANALISI DOSE-RISPOSTA CARATTERIZZAZIONE DEL RISCHIO
18
Analisi dose-risposta
Pı=1-[1+ d / N50 (2¹/ª -1)]ֿ a Pı 1- exp(-rd)
19
Il modello chimico non tiene conto di: Trasmissione secondaria
Immunità individuale a breve e lungo termine Dinamica dei patogeni nella popolazione VIROLOGIA AMBIENTALE - Pisa, 23 giugno - 5 luglio 2003 Quindi viene usato quando: Il tasso di infezione secondaria è trascurabile L’immunità attiva naturalmente acquisita è poco importante Il processo di infezione è statico
20
MODELLO EPIDEMIOLOGICO
Caratterizzazione di ospite e patogeno Modello concettuale Formunlazione del problema Profilo di esposizione Profilo ospite- patogeno Analisi Integrazione dei dati Caratterizzazione del rischio Costruzione, simulazione
21
MODELLO CONCETTUALE PER VIRUS ENTERICI
Suscettibili S Ammalati A Portatori P Immuni I esposizione latenza incubazione bSP sPI g sAI bIP bSA bIA
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.