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Di Adam Phillips Raccontato da Nanni Di Cesare

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Presentazione sul tema: "Di Adam Phillips Raccontato da Nanni Di Cesare"— Transcript della presentazione:

1 Di Adam Phillips Raccontato da Nanni Di Cesare
La scatola di Houdini Di Adam Phillips Raccontato da Nanni Di Cesare

2 Scusi . . .per la felicità? Se la vita è un percorso, una strada Cosa determina la nostra direzione? I nostri desideri? O le nostre paure?

3 Il grande Padre “Noi abbiamo un rapporto primario (solo) con il nostro desiderio. Gli altri sono un ripensamento successivo. Sono ciò cui attacchiamo il nostro volere. E la parola “relazioni” non è quella giusta per descrivere quanto facciamo.” S. Freud

4 Chi fugge da qualcosa Probabilmente corre verso qualcosa
M. Balint Chi fugge da qualcosa Probabilmente corre verso qualcosa

5 Chi costruisce le nostre prigioni?

6 Houdini Da emigrante l’identità si otteneva sfuggendo il proprio passato Se ciò che ti definisce è ciò da cui vuoi scappare, avrai bisogno di sempre nuove situazioni da cui evadere

7 Houdini “Sfrutta gli altri, altrimenti gli altri sfrutteranno te e ti confineranno entro i limiti del loro pregiudizio” la mamma di Houdini

8 Houdini Giocava a fare legalmente cose illegali
Rivelava il desiderio del pubblico di trasgredire, rispettando la legge Denunciava la sostanziale insicurezza, in modo rassicurante

9 Houdini Esorcizzava la paura della morte imponendosi sfide sempre maggiori, sopravvivendo ai e rivelando i desideri sadici e omicidi del pubblico

10 Houdini Nella patria del successo si giocava ogni sera il suo fallimento. Incarnava l’uomo che per i suoi desideri, successo e denaro, si imprigiona ogni giorno. Ogni evasione rinnova la reclusione

11 La società occidentale
Il consumismo crea reclusione , attraverso gli oggetti del desiderio

12 “Adesso siamo nella condizione di apprezzare la menzogna nascosta nel cuore della brochure della Celebrity. Perché è proprio questa — la promessa di appagare la parte di me che, sempre e soltanto, VUOLE — l’ illusione fondamentale che la brochure vende. È da notare che la vera illusione, qui, non è che questa promessa sarà mantenuta, ma che sia possibile mantenerla. Questa è una grande, gigantesca menzogna. E naturalmente io voglio crederci — fanculo a Budda — voglio credere che magari questa vacanza dell’estrema illusione mi vizierà a sufficienza, che il lusso e il piacere saranno somministrati in maniera così completa e impeccabile che la mia parte infantile si sentirà finalmente appagata Ma la mia parte infantile è insaziabile — e anzi, la sua essenza, il suo Dasein o quant’altro, sta proprio nella sua insaziabilità a priori. In risposta alla prospettiva di una gratificazione e un accudimento straordinari, la mia insaziabile parte infantile non farà che accrescere la soglia di soddisfazione fino a conseguire di nuovo la sua omeostasi di grave insoddisfazione”. D. F Wallace

13 La società occidentale
Nella nostra società c’è un ipervalutazione della scelta attiva.

14 La società occidentale
Idealizzando le nostre “scelte”, occultiamo ciò da cui rifuggiamo e “dimentichiamo” di stare fuggendo

15 Evasioni Se viviamo in una società che preferisce gli artisti ai trafficanti di droga, non penseremo più all’arte come evasione dalla realtà

16 Evasioni La nostra vita quotidiana crea con l’immaginazione le forme di evasione che la rendono sopportabile

17 La costruzione dell’identità
Per la costruzione della nostra identità è cruciale sapere ciò che vogliamo. E’ cruciale, ma anche pericoloso.

18 Abbiamo 2 vie di fuga. Si fugge. . .
nel dubbio su ciò che si vuole il dubbio su ciò che si vuole

19 Sempre dubitando . . . Sanno talmente bene e con terrore quel che vogliono da far di tutto per mascherarlo. Esaltano il dubbio, lo scetticismo, l’incertezza

20 Sempre dubitando… Sono in fuga dall’agire, e sono abilissimi nel rifugiarsi nel compromesso, nella”saggezza”.

21 Sempre agendo . . . “Sanno” quello che vogliono Possiedono il senso della direzione Con determinazione e coraggio rifuggono l’incertezza

22 Sempre agendo . . . Sono animati dalla speranza che l’oggetto dei desideri esista e sia da qualche parte

23 Le due parti L’incertezza è un rifugio dalla convinzione
La convinzione è un rifugio dall’incertezza

24 Le due parti L’incertezza è un rifugio dalla convinzione
La convinzione è un rifugio dall’incertezza

25 In terapia Paziente: “Sapere quello che si vuole fa risparmiare tempo”. Terapeuta :” Sapere già quel che vuole le impedisce di scoprire quello che vuole.”

26 In terapia Rispetto, ascolto, attesa, insaturo
Prescrizione, azione, decisione, saturo

27 In terapia

28 Julian Barnes In quei giorni immaginavamo noi stessi come prigionieri dentro un recinto, in attesa di essere liberati nel pascolo delle nostre esistenze. Quando fosse giunto il momento, la vita, e il tempo stesso, avrebbero subito un'accelerazione. Come avremmo potuto sapere che in effetti le nostre vite erano già cominciate, che alcuni vantaggi ce li eravamo accaparrati e che qualche danno era già stato inflitto? E che, per di più, ci avrebbero solo liberati dentro un recinto più grande i cui limiti avremmo in principio faticato a riconoscere?

29 Da a

30 Il mio nome è nessuno Il destino spesso lo si incontra proprio sulla strada presa per evitarlo. (Nessuno)

31 Il mio nome è nessuno Nessuno: Allora, questo uccellino non sapeva ancora volare; durante l'inverno, in una notte fredda, ruzzola giù dal nido e finisce sul sentiero. Comincia a gridare "PIIO PIIO PIIO" come un matto e sta per morire di freddo, ma fortuna per lui ecco che arriva una vacca; lo vede e pensa di scaldarlo, e così alza la coda e... SPLASH!, una margherita bella e fumante, grossa così. L'uccellino al caldo è tutto contento, tira fuori il capino e ricomincia "PI-PIIO PI-PIIO" più forte di prima. Ma un vecchio cojote lo sente e arriva di corsa, allunga una zampa e lo tira fuori dalla cacca, lo pulisce ben benino, e poi... GNAM! Se lo ingoia in un solo boccone. Il nonno diceva che la morale c'è, ma che bisogna trovarsela da soli. Jack: ho trovato anche la morale della storia che raccontava tuo nonno. È la morale dei tempi nuovi: non sempre chi ti mette nella merda, lo fa perché ti vuole male. E non sempre chi ti tira fuori, lo fa perché ti vuole bene... Ma soprattutto, quando sei nella merda sta' zitto!

32 E ora?


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