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M.Cristina Boato-Gloria Soavi Centro contro la violenza all’infanzia

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Presentazione sul tema: "M.Cristina Boato-Gloria Soavi Centro contro la violenza all’infanzia"— Transcript della presentazione:

1 “La presa in carico integrata nei casi di abuso: il Centro e la rete dei servizi”
M.Cristina Boato-Gloria Soavi Centro contro la violenza all’infanzia 25 maggio 2009 Ferrara

2 Il Centro nella rete di protezione
Strutture Ospedaliere Centro Servizi Sociali Scuole See Pediatri di libera scelta Servizi Sanitari Forze dell’ ordine Magistrature

3 Cosa mette il Centro a disposizione della rete
“…l’amico sole scioglie la neve e i bambini possono giocare felici…” Equipe specialistica multiprofessionale di secondo livello Competenza sanitaria ( psicologo) Competenza sociale(assistente sociale) Competenza giuridica ( esperto giuridico)

4 I concetti guida: protezione e cura
Il bambino mal-trattato è un bambino che soffre e ha bisogno di tutela e protezione Il bambino mal-trattato ha bisogno di essere riparato

5 La protezione come premessa
La protezione interrompe il ciclo della violenza. E’ dato acquisito che il percorso di valutazione delle situazioni gravemente disfunzionali e i successivi percorsi di cura si attuano solo dopo che si sono messe in atto forme di protezione nei confronti del bambino .

6 Dalla protezione alla cura
Il bambino vittima di mal- trattamento ha diritto ad essere accompagnato in ogni fase dell’intervento, compreso nell’iter giudiziario Ha diritto ad essere “riparato” La valutazione del danno permette una presa in carico adeguata

7 Quando si interviene Situazioni di danno conclamato
Situazioni di rischio In entrambi i casi è necessaria un’ integrazione e collaborazione fra istituzioni e competenze diverse che si coordinano fra loro attraverso buone prassi Il protocollo è un esempio di collaborazione coordinata fra i diversi soggetti con un obiettivo unico

8 L’articolazione delle funzioni del Centro
Interviene su segnalazione delle équipes territoriali Consulenza specialistica per gli aspetti giuridici, sociali, diagnostici e terapeutici nei vari momenti del percorso ai colleghi,alle istituzioni, ecc. individua i percorsi da seguire negli interventi con la famiglia del minore ed eventualmente con la struttura che lo accoglie Presa in carico delle situazioni: valutazione, trattamento sugli esiti post-traumatici dei minori vittime di violenza, del genitore protettivo dei minori autori di violenza promuove iniziative di ricerca, formazione e studio. Partecipazione e promozione a progetti di prevenzione e di buone prassi con la rete Il Coordinamento con altri centri nazionali pubblici e privati garantisce l’aggiornamento della formazione su queste tematiche

9 Alcune buone prassi Accompagnamento tutelante del minore vittima nel percorso di protezione, e nell’ eventuale allontanamento Preparazione e supporto del minore all’iter processuale. Supporto psicologico nelle audizioni dei minori Il Centro fornisce le stanze attrezzate per le audizioni protette

10 Tipi di violenza sessuale
Intrafamigliare attuato da membri della famiglia nucleare o allargata Extrafamigliare da persone conosciute dal minore Violenza fra minori in famiglia o extrafamigliari Istituzionale da tutti coloro a cui è affidato il minore per ragioni di cura,educazione,ecc. Pedofilia on line

11 La storia di Alice Alla scuola materna presentava: comportamento “strano”, tendenza alla chiusura e a essere triste, scarso coinvolgimento nella vita di relazione Sintomi riferiti dalla madre: tachicardia, bruciori nell’atto di urinare, rossori alle zone genitali al ritorno delle visite al padre, enuresi notturna,sonno agitato Visita al pronto soccorso: segni compatibili con una violenza sessuale, arrossamenti e possibile penetrazione

12 La valutazione del trauma
Le conseguenze del trauma variano a seconda del grado di vulnerabilità della vittima, dell’età, delle caratteristiche e della durata dell’evento traumatico,delle capacità di protezione della famiglie e delle agenzie di tutela. La valutazione del danno avviene attraverso un’analisi psicodiagnostica con l’analisi dei vissuti post-traumatici.

13 Il genitore non abusante
La madre molto protettiva: capace di un significativo e valido supporto emotivo durante il periodo successivo allo svelamento dell’abuso La madre poco protettiva:mette in atto atteggiamenti di rifiuto o che non sviluppa alcun comportamento protettivo (assenti o fredde) La madre ambivalente: non manifesta comportamenti netti, valutare se possono modificarsi nel tempo. ( Everson 1997)

14 Le “zone grigie” … Non ci sono sintomi conclamati
Ci sono segnali “aspecifici” Ci sono indicatori di rischio personale e famigliare E’ necessario attivare attenzione e raccordarsi

15 La storia di Sara Accesso al pronto soccorso
Racconto confuso della madre su presunti abusi sessuali Assenza di segni specifici Coordinamento fra Ospedale e Centro Il Centro segnala ai Servizi Territoriali per attivare interventi di valutazione della situazione famigliare ed eventuale protezione della bambina

16 Se la violenza è fra minori in famiglia
La madre di Andrea e Elena si rivolge ai Servizi per l’infanzia, su indicazione del Pediatra, per chiedere aiuto: la figlia le ha raccontato un abuso da parte del fratello maggiore, che a sua volta è stato vittima di abuso da un adulto. La madre denuncia il fatto: doppia segnalazione al Tribunale Ordinario e a quello dei Minorenni Presa in carico di entrambi i ragazzini e sostegno alla madre

17 L’adolescente “abusante”
Spesso è stato vittima Identificazione con “l’aggressore” Ansia nei confronti dell’ identità sessuale Fragilità e bassa autostima Apprendimento di modelli violenti in famiglia

18 Per evitare i danni psicologici
Disturbi della sfera emotiva Depressione ,ansia Patologie psicosomatiche Patologie sessuali Disturbi del comportamento Disturbi delle relazioni interpersonali Dell’adattamento Della vita di relazione Del livello cognitivo Il disturbo post traumatico Il disturbo post traumatico complesso Sindromi dissociative e disordini più gravi della personalità

19 Intervento di riparazione sul trauma
Obiettivi : lavoro sui vissuti post-traumatici, ritessere legami di fiducia,disinvestire la sessualizzazione dei rapporti,spostare l’attribuzione della colpa e responsabilità,guida nell’integrazione della realtà. E’ lungo e complesso e può durare anni Quando c’è la presenza di un famigliare protettivo i risultati sono migliori


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