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Microeconomia Macroeconomia

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Presentazione sul tema: "Microeconomia Macroeconomia"— Transcript della presentazione:

1 Microeconomia Macroeconomia
Economia politica Microeconomia Macroeconomia

2 La Microeconomia autunno 2006

3 1. Costo di opportunità Il costo di opportunità è il costo di un‘alternativa non scelta. Se quindi il nostro consumatore poteva scegliere tra A e B e ha scelto A, il costo d‘opportunità è il costo dell‘opportunità B. Esempio: Se decido di studiare il costo d‘opportunità può essere che durante il periodo di studio non lavoro e quindi non guadagno soldi.

4 2. L‘elasticità „ε“ L‘elasticità della domanda è la variazione % della quantità rispetto alla variazione % del prezzo I tipi d‘elasticità Elasticità rigida ε≤1 Elasticità elastica ε≥1 Elasticità unitaria ε═1 Se il prezzo sale allora come reagisce il ricavo. Il ricavo sale se si tratta di beni rigidi e il ricavo scende se si tratta di beni elastici Elasticità incrociata: ci sono due beni e l‘elasticità è la variazione % della quantità del bene x1 rispetto alla variazione % del prezzo del bene x2 Beni sostituti: se sale il prezzo del bene x1 allora sale la quantità del bene x2. ε≥0 Esempio burro/margarina Beni complementari: se sale il prezzo del bene x1 allora scende la quantità del bene x2. ε≤0 Esempio caffè/zucchero

5 3. Le curve di indifferenza e l‘equilibrio del consumatore
Il consumatore sceglie dei panieri che sono i beni consumati dal consumatore. Il collegamento tra panieri che possiedono lo stesso grado di utilità per il consumatore viene chiamata curva d‘indifferenza. Se parliamo di alcune curve di indifferenza ci riferiamo a una mappa d‘indifferenza Esiste un paniere che per il consumatore è quello ottimo dove il SMS=p1/p2. In questo punto è dato l‘equilibrio del consumatore e in questo punto la curva d‘indifferenza intercetta/va a toccare il vincolo di bilancio La curva d‘indifferenza per beni perfettamente complementari è rettangolare dato che una scarpa sinistra in più non può dare al consumatore un grado di utilità più alto che se il consumatore possiede già due paia di scarpe La curva d‘indifferenza per beni perfettamente sostituti è una linea decrescente dato che al consumatore è indifferente dopo una variazione di prezzo, quale dei due beni acquista dato che il grado di utilità è sempre uguale

6 4. Il saggio marginale di sostituzione
Lo scambio avviene tra due consumatori A e B e per entrambi lo scambio è proficuo, dato che le curve d‘indifferenza si incrociano. Il SMS è quando il consumatore A è disposto a cedere una parte del bene x1 è per avere x2. In questa occasione ci muoviamo sulla curva d‘indifferenza per arrivare al punto di ottimo (SMS = p1/p2) che si trova nel punto dove si toccano le due curve d‘indifferenza, quella del consumatore A e quella del consumatore B. Solo se il consumatore A desidera arrivare sulla curva d‘indifferenza superiore, allora danneggia il consumatore B

7 5. La curva prezzo consumo
La curva prezzo consumo indica un‘aumento o una diminuzione del prezzo, quindi l‘insieme dei panieri scelti dal nostro consumatore dopo un cambiamento di prezzo. Il consumatore si muove lungo la curva di domanda Curva di domanda: le singole scelte che il consumatore effettua per raggiungere il paniere ottimo Effetto di sostituzione: quando il prezzo di un bene sale, sostituisco il suddetto bene con un altro Effetto di reddito: quando il prezzo di un bene sale automaticamente il mio reddito diminuisce. Con il mio vincolo di bilancio posso acquistare meno di prima

8 6. La curva reddito consumo
Parliamo della curva reddito consumo quando il reddito del nostro consumatore aumenta o diminuisce. Quindi in questo caso avviene uno spostamento del vincolo di bilancio. Beni normali – curva di Engels: con l‘aumento del reddito aumenta anche la quantità del bene Beni inferiori – curva di Engels: il consumatore con l‘aumento del reddito ne acquista meno di prima quando il reddito era più basso

9 7. Funzione di produzione e rendimenti di scala
La funzione di produzione è data dal lavoro e dal capitale. Il lavoro nel lungo e nel breve periodo è variabile e il capitale è solo variabile nel lungo periodo, in quello breve è fisso I rendimenti di scala sono classificati in: rendimenti di scala crescenti – f(גKגL)≥ גQ rendimenti di scala costanti - f(גKגL)= גQ rendimenti di scala decrescenti - f(גKגL)≤ גQ

10 8. Costi medi I costi medi si suddividono in
Costi medi totali (costi variabili + costi fissi / Q) Costi variabili medi (w*L / Q) Costi fissi medi (r*K / Q) I costi marginali (CMA) sono i costi di produzione dell‘ultima unità di prodotto Un‘impresa decide di produrre nel breve periodo (CF non variabili, CV variabili) fino a che il prezzo = CVME e nel lungo periodo (CF e CV variabili) fino a che il prezzo = CTME

11 9. La concorrenza perfetta e la domanda della singola impresa
Le caratteristiche della concorrenza perfetta Il prodotto è uguale per tutte le imprese Il prezzo è dato (non dalle imprese) I fattori di produzione (L e K) sono perfettamente variabili nel lungo periodo Sia le imprese che i consumatori hanno tutte le informazioni La domanda della singola impresa nella concorrenza perfetta è infinitamente elastica, dato che a nessun‘azienda conviene aumentare ne diminuire il prezzo Nel lungo periodo l‘impresa può avere un profitto = 0, perchè se il profitto è superiore a 0 molte imprese entrano nel mercato e la quantità totale aumenta e il prezzo scende. La quantità della singola imprese diminuisce e quindi produrrà fino a quando il profitto = 0.

12 10. Il modello di Cournot Le caratteristiche del modello di Counot
Due imprese che producono acqua minerale si trovano nell‘oligopolio I costi fissi sono irrilevanti, quindi CMA = 0 La quantità prodotta dal concorrente è costante P=a-b*Qa se l‘impresa B non produce e se invece produce allora P=(a-b*Qa)-b*Qb RMA per l‘impresa B=(a-b*Qa)-2*b*Qb Equipariamo il RMA al CMA e riusciamo a calcolare la quantità di un‘impresa La domanda residuale è la domanda che ha l‘impresa B La funzione di reazione viene calcolata grazie a RMA=CMA e si trova inizialmente la quantità B per poi trovare la quantità per A

13 11. Monopolista che discrimina il prezzo
Il monopolista può discriminare il prezzo nei seguenti punti Facendo uno sconto di quantità quindi il prezzo della prodotto scende Indicando per ogni consumatore il prezzo che è disposto a spendere, quindi il ricco paga di più per il prodotto del povero. In questo caso il surplus del consumatore = 0 Indicando per ogni gruppo sociale un altro prezzo. In questo caso la perdita secca sociale = 0 Nel monopolio naturale i CF sono alti e i CV bassi

14 12. Differenze tra monopolio, oligopolio e concorrenza perfetta
Illustrare la differenze relative Al prezzo Ai fattori di produzione Al prodotto Alla concorrenza/all‘informazione Alla libertà di entrata nel mercato/quante imprese di quali dimensioni si trovano nel mercato

15 La Macroeconomia autunno 2006

16 1. Modello di crescita Endogenea (versione moderna)
PIL cresce costantemente Anche il capitale cresce costantemente, dato che nel capitale viene inserito anche il „human capital“ (es. formazione, know-how) La crescita economica è costante e non arriva mai ad un punto di stallo (“steady state”)

17 2. Modello di Sollow (versione neo-classica)
Inizialmente per esempio dopo una guerra abbiamo l‘economia che cresce constantemente, dato che il deprezzamento del capitale è minore delle investizioni In seguito arriviamo ad un punto di stallo dove il deprezzamento del capitale = alle investizioni Ciò che può ora produrre una crescita sono i due fattori della crescita demografica e dell‘innovazione tecnologica Sollow analizza tutta l‘economia dividendo il fattore di produzione K/L quindi analizza l‘output y pro capite che è una funzione solamente del k Con molto più k non aumenterà proporzionalmente y e quindi la crescita di y è decrescente Il singolo lavoratore consuma, investe e risparmia

18 2. Formule del modello di Sollow
y=f(k) K/L = k Y/L= y deprezzamento del k=k*deprezzamento del k c=(1-s)*y s=i dato che non ci sono spese pubbliche quindi i=s*y deprezzamento del k nel punto di stallo = i

19 3. La disoccupazione I lavoratori che non trovano lavoro/sono senza lavoro sono disoccupati L‘azienda assume lavoratori fino a quando la produttività marginale del lavoratore è uguale al salario Tipi di disoccupazione: a lungo termine e a breve termine Tasso naturale di disoccupazione è sempre dato Conseguenze sociali della disoccupazione La relazione tra i prezzi che salgono e la disoccupazione che scende (curva di Phillips) La relazione tra disoccupazione e i salari La relazione tra disoccupazione e PIL (legge di Okun) Come viene calcolato il tasso di disoccupazione (numero di disoccupati / forza lavoro)

20 4. L‘inflazione L‘inflazione viene provocata dalla quantità di soldi in circolazione. Ciò dipende da il reddito del lavoratore sale (più soldi in circolazione) il tasso d‘interessi è basso allora le imprese investono (più soldi in circolazione) e se il tasso d‘interessi è alto allora ci saranno meno soldi in circolazione C‘è un legame tra inflazione e disoccupazione. La domanda aggregata si sposta in alto e lo stato inserisce più soldi nel mercato (cresce l‘inflazione). Grazie allo spostamento della domanda aggregata sale il prezzo, l‘impresa assume più lavoratori (diminuisce la disoccupazione) Costi dell’inflazione Costo di andare sempre in banca dato che nel portafoglio uno porta con se pochi soldi Costo di aggiornare il listino prezzi Inflazione imprevista: debito diventa più piccolo e risparmio perde di valore quindi c‘è una ridistribuzione di ricchezza Come viene calcolato il tasso d‘inflazione? In un paniere vengono posti prodotti tipo per il lavoratore tipo e si calcola l‘aumentare del prezzo di questi prodotti tipo. In Italia quest‘attività viene fatta dall’ISTAT.

21 5. La croce di Keynes La spesa attuale non è mai uguale alla spesa pianificata, perché nelle imprese ci sono le scorte Quando la spesa attuale è più grande della spesa pianificata allora le imprese hanno prodotto troppo, quindi ci saranno scorte e licenziamenti Quando la spesa attuale è più piccola della spesa pianificata allora le imprese devono produrre di più, quindi utilizzeranno le scorte e inseriranno più lavoratori nell‘impresa

22 6. La domanda e l‘offerta aggregata
La domanda di tutti sul mercato e l‘offerta di tutti sul mercato La domanda aggregata può solo essere spostata se lo stato immette più soldi o toglie soldi dal mercato oppure se aumenta/diminuisce G L‘offerta aggregata può solo essere spostata se per esempio il prezzo del petrolio sale (sale inflazione e sale disoccupazione – sale p ma scende y) Nel breve periodo (versione di Keynes): y cambia ma attenzione non tutti i prezzi cambiano (es. salario). Se y sale allora salgono anche i prezzi. Nel lungo periodo (versione di Sollow): l‘offerta aggregata è verticale dato che tutto il K e L è stato inserito nel mercato. Y non viene influenzato dallo spostamento della domanda aggregata, solo il prezzo viene influenzato

23 7. Il modello IS Il modello IS („investment and saving“) spiega come viene utilizzato l‘output Y all‘interno di uno stato (Y=I+C+G): C= l‘output può essere consumato I= l‘output può essere investito dalle imprese grazie a soldi di terzi (banche, consumatori) G= l‘output può essere consumato dallo stato tramite spesa pubblica Il tasso d‘interesse è una variabile degli investimenti (I). Se il tasso d‘interesse sale allora le imprese, che investono con soldi di terzi, non avranno più così tanto interesse ad investire, quindi gli investimenti scendono. Se gli investimenti scendono, scende anche l‘output di uno stato

24 8. Il modello LM Il modello LM („liquidity and money“) ci illustra il mercato della moneta (vedi grafico). L‘offerta di moneta è determinata da m/p che è il potere d‘acquisto della moneta (m=quantità di moneta in circolazione; p= prezzo) Banca centrale europea L‘offerta di moneta è verticale. Lo spostamento della domanda di moneta è determinata da reddito (Y) che cambia, se sale viene richiesta più moneta e se scende meno moneta Lo spostamento lungo la curva di domanda di moneta è determinata dal cambiamento del tasso d‘interesse Le funzioni della moneta: mezzo di scambio (altrimenti bisogna barattare) riserva di valore (conserva valore nel tempo-non va a male) unità di conto (da un valore alle cose)

25 9. Cosa succede se cambia il prezzo? (IS&LM)
I prezzi non sono variabili del modello IS I prezzi sono variabili del modello LM, dato che l‘offerta di moneta è determinata da m/p. Se i prezzi aumentano l‘offerta di moneta diminuisce e viceversa. Con il salire dei prezzi sale il tasso d‘interesse e scende Y, vediamo questo in un grafico che illustra le due curve (IS&LM) e lo spostamento della curva LM con l‘aumento di p. Perciò possiamo dire che con l‘aumento di p diminuisce y.

26 10. Le formule di Macroeconomia
PIL= il PIL stima il valore del mercato di tutti i prodotti finiti e dei servizi realizzati in un paese nel corso di un anno. Il PIL reale stima il valore calcolando i bei in base ai prezzi costanti/invariati Y=C+I+G+NX C=Cº+c*YD NX=E-I S=I solo se G non è dato S=YD-C YD= Y-(Y*t)+TR T= Y*t Saldo pubblico=T-G-TR Effetto moltiplicatore 1/1-c (se non ci sono tasse) 1/1-c*(1-t) (se ci sono le tasse)


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