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RSU CONTRATTAZIONE LEGGE 107 R ISPARMIAMO ALLA SCUOLA GLI EFFETTI PIÙ NEFASTI DELLA LEGGE 107/15 1.

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1 RSU CONTRATTAZIONE LEGGE 107 R ISPARMIAMO ALLA SCUOLA GLI EFFETTI PIÙ NEFASTI DELLA LEGGE 107/15 1

2 LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Gestione collegiale Partecipazione Contrattazione 2

3 LE RELAZIONI SINDACALI DI ISTITUTO Informazione Contrattazione Intesa CCNL 2007 art. 6 3

4 RELAZIONI SINDACALI E CONTRATTAZIONE REGOLANO IL LAVORO E I DIVERSI INTERESSI DELLE PARTI (non sempre confliggenti) ATTRAVERSO PERCORSI CONDIVISI 4

5 RELAZIONI A LIVELLO DI ISTITUZIONE SCOLASTICA ART. 6 CCNL A livello di ogni istituzione scolastica ed educativa, in coerenza con l’autonomia della stessa e nel rispetto delle competenze del dirigente scolastico e degli organi collegiali, le relazioni sindacali si svolgono con le modalità previste dal presente articolo. 5

6 CONTRATTAZIONE COLLETTIVA DECRETO LEGISLATIVO 30 marzo 2001, n. 165 Art. 2 comma 3 I rapporti individuali di lavoro sono regolati contrattualmente. L'attribuzione di trattamenti economici può avvenire esclusivamente mediante contratti collettivi 6

7 CONTRATTAZIONE COLLETTIVA D. L. 150/2009 La contrattazione collettiva determina i diritti e gli obblighi direttamente pertinenti al rapporto di lavoro, nonché le materie relative alle relazioni sindacali. Sono, in particolare, escluse dalla contrattazione collettiva le materie attinenti all'organizzazione degli uffici, fatta salva la sola informazione ai sindacati, ove prevista nei contratti di cui all’art. 9.  7

8 PER LA SCUOLA Resterebbero escluse dalla contrattazione integrativa: Art. 6 CCNL vigente Lettera m: criteri e modalità relativi alla organizzazione del lavoro e all’articolazione dell’orario del personale docente, educativo ed ATA nonché i criteri per l’individuazione del personale docente, educativo ed ATA da utilizzare nelle attività retribuite con il fondo di istituto. 8

9 PER LA SCUOLA Lettera h: modalità di utilizzazione del personale docente in rapporto al piano dell’offerta formativa e al piano delle attività e modalità di utilizzazione del personale ATA in relazione al relativo piano delle attività formulato dal DSGA, sentito il personale medesimo. 9

10 PER LA SCUOLA Lettera i: criteri riguardanti le assegnazioni del personale docente, educativo ed ATA alle sezioni staccate e ai plessi, ricadute sull’organizzazione del lavoro e del servizio derivanti dall’intensificazione delle prestazioni legate alla definizione dell’unità didattica. Ritorni pomeridiani. 10

11 PREROGATIVE RISERVATE ALLA LEGGE Art. 5 comma 2 dlgs n. 165/01 Testo modificato dal D.L. 95/2012 Le determinazioni per l'organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro sono assunte dagli organi preposti alla gestione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro fatti salvi la sola informazione ai sindacati per le determinazioni relative all’organizzazione degli uffici, ovvero limitatamente alle misure riguardanti i rapporti di lavoro, l’esame congiunto, ove previsti nei contratti. 11

12 CHE FARE? giunto e atto datoriale conseguente. e di informazione/esame congiunto e atto datoriale conseguente. Contratto integrativo su materie previste. Intesa sulle materie di informazione/esame congiunto e atto datoriale conseguente. 12

13 P ERICOLO... 13

14 LA LEGGE INTERVIENE SUL CONTRATTO Blocco dei contratti Blocco degli scatti di anzianità Blocco degli incrementi economici complessivi dei singoli dipendenti ivi compreso il trattamento accessorio Legge 107 14

15 Sono inefficaci le norme e le procedure contenute nei contratti collettivi, contrastanti con quanto previsto dalla presente legge. L. 107/15 COMMA 196 15 Difenderemo il contratto impugnando la legge

16 Attraverso: a) POF triennale b) Organico dell’autonomia c) Piano straordinario di assunzioni d) Potenziamento del ruolo del Dirigente Scolastico e) Valorizzazione del merito f) Deleghe al Governo La presente legge dà piena attuazione all’autonomia scolastica di cui all’art. 21 della L. 59/97 (art. 1 comma 1) La presente legge dà piena attuazione all’autonomia scolastica di cui all’art. 21 della L. 59/97 (art. 1 comma 1) Legge 107/15 “Buona scuola” 16

17 Finalità La presente legge disciplina l’autonomia scolastica allo scopo di garantire massima flessibilità, efficienza ed efficacia del servizio Autonomia Scolastica Nelle more della revisione dell’art.21 della legge 59/97 è rafforzata la funzione del dirigente scolastico. «La buona scuola» Com’era… Aprile 2015 «La buona scuola» Camera dei Deputati 17

18 FINALITA’ La presente legge dà piena attuazione all’autonomia scolastica di cui all’art. 21 della L. 59/97 per affermare: il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti per contrastare le disuguaglianze per prevenire la dispersione scolastica per realizzare una scuola aperta per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e istruzione permanente «la Buona scuola» L. 107/15 Com’è 18

19 Per queste finalità le Istituzioni Scolastiche effettuano la Programmazione triennale dell’offerta formativa garantendo : la partecipazione alle decisioni degli organi collegiali organizzazione flessibile, efficienza ed efficacia del servizio introduzione di tecnologie innovative coordinamento con il contesto territoriale la piena realizzazione del curricolo la valorizzazione della comunità professionale il metodo cooperativo la libertà di insegnamento l’interazione delle famiglie e il territorio 19

20 Piano Offerta Formativa Riformulato l’art. 3 del Dpr 275/99, con un Piano triennale dell’offerta formativa che comprende anche i piani di miglioramento di cui al DPR 80/2013. Entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio di riferimento le istituzioni scolastiche predispongono il Piano triennale dell’offerta formativa. 20

21 21

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23 IL RUOLO DEL COLLEGIO Il Collegio elabora il Piano triennale dell’Offerta Formativa sulla base di indirizzi e scelte di gestione e di amministrazione definiti dal D.S. Il Piano è rivedibile annualmente entro ottobre. Il Piano contiene anche la programmazione delle attività di formazione di tutto il personale Indica il fabbisogno dei posti docente ed ATA 23

24 ORGANICO DELL’AUTONOMIA È costituito da: Posti comuni Posti sostegno Posti Potenziamento O.F. 24

25 Il ruolo della RSU INFORMAZIONE PREVENTIVA ANNUALE ART. 6 CCNL COMMA 2 a) formazione delle classi e organici della scuola 25 b) risorse complessive per il salario accessorio, ivi comprese quelle di fonte non contrattuale

26 È istituito sull’intera istituzione scolastica o istituto comprensivo e su tutti gli indirizzi degli istituti secondari di II grado. I docenti dell’organico dell’autonomia concorrono alla realizzazione del piano triennale dell’offerta formativa con attività di insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione, di coordinamento ORGANICO DELL’AUTONOMIA 26

27 O RGANICO DELL ’ AUTONOMIA – A COSA SERVE Le istituzioni scolastiche individuano il proprio fabbisogno dei posti dell’organico dell’autonomia Nei limiti delle risorse umane, finanziarie, e strumentali Nel rispetto del monte orario degli insegnamenti Tenuto conto della quota di autonomia dei curricoli In riferimento iniziative di potenziamento per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:  27

28 Organico dell’autonomia – A cosa serve Valorizzazione, sviluppo delle competenze linguistiche, scientifiche, artistiche e digitali Sviluppo delle competenze in materia giuridica ed economica con particolare riguardo alla cittadinanza attiva e di partecipazione democratica, rispetto della legalità e del patrimonio ambientale e culturale Potenziamento discipline motorie e dell’igiene e della salute Potenziamento attività di laboratorio  28

29 Organico dell’autonomia – a cosa serve prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo scuola aperta al territorio con potenziamento e rimodulazione del tempo scuola alternanza scuola lavoro orientamento scolastico formazione sulle tecniche di primo soccorso 29

30 P OSTI PER IL POTENZIAMENTO Per il 2015/2016 Ripartizione posti per Regione Tabella 1 allegata alla legge USR Ripartizione per classi di concorso  30

31 P OSTI PER IL POTENZIAMENTO USR Ripartizione per classi di concorso Sulla base del fabbisogno espresso dalle istituzioni scolastiche (10-15ottobre – Miur nota prot. 30549 del 21/09/2015) ricondotto nel limite delle graduatorie utilizzate per le assunzioni. La consistenza delle graduatorie determina la possibilità di soddisfare o meno il fabbisogno 31

32 Lingua Inglese e dell’educazione musicale e motoria nella Scuola Primaria utilizzo nell’ambito dell’organico dell’autonomia, personale abilitato per la primaria in possesso di competenze certificate nonché docenti abilitati per altri gradi di scuola in qualità di specialisti specifica formazione da assicurare nell’ambito del piano nazionale di formazione 32

33 Le istituzioni scolastiche possono individuare docenti nell'ambito dell'organico dell'autonomia cui affidare il coordinamento delle attività riferite al Piano nazionale della scuola digitale Ai docenti può essere affiancato un insegnante tecnico pratico 33

34 Il D.S. può individuare fino al 10% dei docenti per supporto organizzativo Il D.S. riduce il numero di alunni per classe (DRP 81/2009) anche in rapporto alle esigenze degli alunni disabili Il D.S. può effettuare con i docenti dell’O.A. sostituzioni per le assenze fino a 10 gg. 34

35 I L POTENZIAMENTO Delibera del Collegio DPR 275/99 art. 3 art. 4 Le istituzioni scolastiche nel rispetto della libertà di insegnamento … concretizzano gli obiettivi nazionali in percorsi formativi funzionali al diritto ad apprendere di tutti gli alunni.  35

36 I L POTENZIAMENTO art. 5 Le istituzioni scolastiche adottano, anche per quanto riguarda l’impiego dei docenti, ogni modalità organizzativa che sia espressione di libertà progettuale e sia coerente con gli obiettivi generali e specifici di ciascun tipo e indirizzo di studio, … In ciascuna istituzione scolastica le modalità di impiego dei docenti possono essere diversificate nelle varie classi de sezioni in funzione alle eventuali differenziazioni nelle scelte metodologiche ed organizzative adottate nel piano dell’offerta formativa. 36

37 L’orario di lavoro L’utilizzo del personale Il CCNL Il ruolo delle RSU GLI IMPEGNI DEL PERSONALE 37

38 ORARIO CCNL 2007 docenti articolo 28 ATA articoli 51 e 53 38

39 O RARIO DOCENTI ART. 28 c. 1 Le istituzioni scolastiche adottano ogni modalità organizzativa che sia espressione di autonomia progettuale e sia coerente con gli obiettivi generali e specifici di ciascun tipo e indirizzo di studio, curando la promozione e il sostegno dei processi innovativi e il miglioramento dell’offerta formativa../. 39 

40 c. 2 Nel rispetto della libertà d’insegnamento, i competenti organi delle istituzioni scolastiche regolano lo svolgimento delle attività didattiche nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni. A tal fine possono adottare le forme di flessibilità previste dal Regolamento sulla autonomia didattica ed organizzativa delle istituzioni scolastiche di cui all’art. 21 della legge n. 59 del 15/03/97 – e in particolare dell’art. 4 dello stesso regolamento – tenendo conto della disciplina contrattuale. c. 3 Gli obblighi di lavoro del personale docente sono correlati e funzionali alle esigenze come indicato al comma 2. Orario docenti art. 28  40

41 c. 4 Gli obblighi di lavoro del personale docente sono articolati in attività di insegnamento ed in attività funzionali alla prestazione di insegnamento. Prima dell’inizio delle lezioni il DS predispone, sulla base delle eventuali proposte degli organi collegiali, il piano annuale delle attività e i conseguenti impegni del personale docente, che sono conferiti in forma scritta e che possono prevedere attività aggiuntive. Il piano comprensivo degli impegni di lavoro, è deliberato dal collegio dei docenti nel quadro della programmazione dell’azione didattico-educativa e con la stessa procedura è modificato, nel corso dell’anno scolastico, per far fronte a nuove esigenze. Di tale piano è data informazione alle OO.SS. di cui all’art. 7. Orario docenti art. 28 41

42 O RARIO ATA Art. 53 Modalità di prestazione dell’orario di lavoro Comma 1. All’inizio dell’anno scolastico il DSGA formula una proposta di piano dell’attività inerente la materia del presente articolo, sentito il personale ATA. Il DS, verificatane la congruenza rispetto al POF ed espletate le procedure di cui all’art. 6, adotta il piano delle attività. La puntuale attribuzione dello stesso è affidata al direttore dei servizi generali e amministrativi. 42

43 RELAZIONI SINDACALI D’ISTITUTO Art. 6 Comma 2 informazione preventiva e intesa Lettera h): Modalità di utilizzazione del personale docente in rapporto al POF e al piano delle attività  Modalità di utilizzazione del personale ATA in relazione al piano delle attività formulato dal DSGA Lettera i): assegnazione ai plessi, ricadute sull’organizzazione del lavoro derivanti dall’intensificazione delle prestazioni legate alla definizione dell’unità didattica  Ritorni pomeridiani Lettera m): criteri e modalità relativi alla organizzazione del lavoro e all’articolazione dell’orario del personale docente, educativo ed ATA da utilizzare nelle attività retribuite con fondo di istituto. 43

44 M ODALITÀ DI UTILIZZAZIONE IN RAPPORTO AL POF  L’intesa è lo strumento per conseguire, tenendo conto delle professionalità presenti nella scuola, un’equa e trasparente ripartizione dei carichi di lavoro. 44 

45 M ODALITÀ DI UTILIZZAZIONE IN RAPPORTO AL POF  Nell’intesa possono essere introdotti criteri e modalità di utilizzazione differenti ed adeguati alle diverse tipologie di attività didattiche previste, quali: rotazione tra gli aspiranti o prevalenza della continuità tetto massimo di attività attribuibili al singolo docente requisiti professionali posseduti quali corsi di formazione o esperienze acquisite attinenti l’attività didattica aggiuntiva o il progetto da svolgere costituzione di una graduatoria in base ai titoli 45

46 O RGANIZZAZIONE DEL LAVORO ARTICOLAZIONE DELL ’ ORARIO INTENSIFICAZIONE DELLE PRESTAZIONI LEGATE ALLA DEFINIZIONE DELL ’ UNITÀ DIDATTICA RITORNI POMERIDIANI  L’intesa non può travalicare le previsioni del CCNL, le delibere degli organi collegiali, le competenze e le responsabilità istituzionali del dirigente scolastico  L’intesa può intervenire introducendo garanzie di trasparenza ed uniformità nella definizione dei criteri e delle modalità di svolgimento delle prestazioni obbligatorie (attività di insegnamento e funzionali all’insegnamento) e delle attività aggiuntive 46 

47 O RGANIZZAZIONE DEL LAVORO ARTICOLAZIONE DELL ’ ORARIO INTENSIFICAZIONE DELLE PRESTAZIONI LEGATE ALLA DEFINIZIONE DELL ’ UNITÀ DIDATTICA RITORNI POMERIDIANI  In relazione alle diverse articolazioni dell’orario l’intesa può definire: durata massima dell’orario di effettiva docenza giornaliera (ore frontali) e dell’impegno orario complessivo giornaliero (numero massimo di “buchi” o spostamenti tra sedi diverse) cadenza e durata dell’impegno orario per lo svolgimento delle attività pomeridiane, delle riunioni e del ricevimento individuale delle famiglie criteri di attribuzione del giorno libero utilizzo dei docenti in caso di sospensione delle lezioni nelle proprie classi per viaggi, visite didattiche, ecc. esigenze individuali da tutelare previste da leggi o contratti e/o meritevoli di considerazione (salute, legge 104/92, lavoratrici madri, studio, ecc.) 47 

48  Riduzione dell’ora di lezione - intensificazione delle prestazioni: ! se la riduzione dell’ora di lezione è determinata dal Collegio dei Docenti per scelte didattiche/organizzative (ampliamento o flessibilizzazione dell’offerta formativa) la relativa delibera definisce le modalità di recupero delle frazioni orarie nell’ambito delle attività programmate dalla scuola L’intesa individua le attività che intensificano la prestazione e che, di conseguenza, danno diritto alla retribuzione aggiuntiva  Modalità di vigilanza sugli alunni durante l'intervallo, l'entrata e l'uscita dalla scuola  Modalità di richiesta e di recupero dei permessi orari  Criteri e modalità di sostituzione dei colleghi assenti  Criteri e modalità di partecipazione alle attività di formazione O RGANIZZAZIONE DEL LAVORO ARTICOLAZIONE DELL ’ ORARIO INTENSIFICAZIONE DELLE PRESTAZIONI LEGATE ALLA DEFINIZIONE DELL ’ UNITÀ DIDATTICA RITORNI POMERIDIANI 48

49 MODALITÀ DI UTILIZZAZIONE IN RELAZIONE AL POF del PERSONALE ATA  Per il personale ATA l’intesa è lo strumento per conseguire, tenendo conto delle professionalità presenti nella scuola, ivi compresi i beneficiari delle posizioni economiche, un’equa e trasparente ripartizione dei carichi di lavoro e attività aggiuntive, incarichi specifici compresi  Nell’intesa possono essere introdotti criteri e modalità di utilizzazione differenti ed adeguati alle assegnazioni alle diverse mansioni, settori, attività aggiuntive previste nel piano delle attività, quali: competenze professionali (corsi di formazione o esperienze acquisite) attinenti l’attività da svolgere rotazione tra gli aspiranti o prevalenza della continuità tetto di attività aggiuntive attribuibili al lavoratore modalità di utilizzazione del personale nei periodi di interruzione dell’attività didattica, di chiusura della scuola o di alcuni plessi (es. elezioni)  49

50 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO e DELL’ORARIO - INTENSIFICAZIONE DELLE PRESTAZIONI  Come già evidenziato l’intesa non può travalicare le previsioni del CCNL, le delibere degli organi collegiali, le competenze e le responsabilità istituzionali del dirigente scolastico e del DSGA  L’intesa interviene introducendo garanzie di trasparenza ed uniformità nella definizione dei criteri e delle modalità di svolgimento delle prestazioni obbligatorie e delle attività aggiuntive  In relazione alle diverse articolazioni dell’orario (orario flessibile, orario plurisettimanale, turnazioni) l’intesa può definire: ✓ durata massima dell’orario complessivo giornaliero, pausa di lavoro, chiusura prefestiva ✓ riduzione dell’orario a 35 ore (modalità di applicazione, personale destinatario) ✓ criteri per l’assegnazione del personale alle diverse modalità di prestazione dell’orario: - disponibilità individuale - rotazione - criteri di attribuzione del giorno libero (orario flessibile) - esigenze individuali da tutelare previste da leggi o contratti e/o meritevoli di considerazione (salute, legge 104/92, lavoratrici madri, studio, ecc.) - possibilità di accordi tra il personale per cambi di turno 50 

51  Modalità di accoglienza e sorveglianza degli alunni nell'intervallo, e durante l'entrata e l'uscita dalla scuola esclusivamente per brevi periodi  Modalità di richiesta e di recupero dei permessi orari e dei ritardi, istituzione della “banca delle ore”, recupero dei giorni di chiusura prefestiva  Criteri e modalità di sostituzione dei colleghi assenti  L’intesa individua le forme di intensificazione delle prestazioni che derivano da complessità organizzative, mansioni assegnate, carenze di organico, sostituzione di colleghi assenti, e che danno diritto a retribuzione aggiuntiva  Attività prestate oltre l’orario d’obbligo: criteri di assegnazione del lavoro straordinario (in particolare nelle situazioni di emergenza), retribuzione e/o recupero compensativo  Criteri di fruizione delle ferie e delle festività soppresse: presenze minime di personale, criteri di avvicendamento, modalità di richiesta, condizioni di rinvio, ecc. ! L’assegnazione delle mansioni e degli incarichi aggiuntivi al personale è effettuata con lettera di incarico individuale ! Il prospetto analitico, con l’indicazione di mansioni, turni e orari, assegnati a ciascuna unità di personale va affisso all’albo della scuola ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO ARTICOLAZIONE DELL’ORARIO 51

52 SUPPLENZE BREVI Docenti Legge stabilità 2015 comma 333 dal 2015/2016 Divieto per 1 giorno Fermo restando la tutela e la garanzia dell’offerta formativa Legge 107 comma 85 sostituzioni fino a 10 giorni nell’ambito dell’organico dell’autonomia Non si applica finchè non c’è l’organico del potenziamento E comunque garantendo obiettivi del potenziamento 52

53 A.T.A. Legge di stabilità 2015 comma 332 Divieto per Ass.ti Amm.vi se superiore a 2 unità Coll.ri Scolastici fino a 7 gg. Ass.ti Tecnici sempre Per i collaboratori scolastici ore eccedenti Dal MOF prioritariamente d estinato a tale scopo Se previsto nella contrattazione 53

54 L A RETRIBUZIONE ACCESSORIA CCNL 2007 Articolo 6 FIS e compensi accessori, ai sensi dell’art. 45 del D.Lvo 165/2001 sono oggetto di contrattazione di istituto «I contratti collettivi definiscono, in coerenza con le disposizioni legislative vigenti, trattamenti economici accessori» Bonus si contratta 54

55 CONTRATTAZIONE COLLETTIVA DECRETO LEGISLATIVO 30 marzo 2001, n. 165 Art. 2 comma 3 I rapporti individuali di lavoro sono regolati contrattualmente. L'attribuzione di trattamenti economici può avvenire esclusivamente mediante contratti collettivi 55

56 BONUS SI CONTRATTA A tal fine: 56 il collegio accompagna la delibera sul comitato di valutazione verbalizzando che le risorse vanno contrattate. La RSU chiede l’apertura del confronto sui criteri di utilizzo delle risorse. 56

57 VALORIZZAZIONE DEL MERITO DEL PERSONALE DOCENTE (COMMA 126) Fondo di 200 milioni annui a decorrere dal 2016 Il Dirigente sulla base dei criteri individuati dal comitato per la valutazione dei docenti assegna annualmente al personale docente, un bonus con natura di retribuzione accessoria 57

58 B ONUS Criteri a)- qualità dell'insegnamento - contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica e del successo formativo e scolastico degli studenti b)- risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti per il potenziamento delle competenze degli alunni - innovazione didattica e metodologica - collaborazione alla ricerca didattica c)- responsabilità nel coordinamento organizzativo e nella formazione del personale 58

59 IL COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEI DOCENTI COMPITI individua i criteri per la valorizzazione dei docenti esprime parere sul superamento del periodo di formazione e di prova (integrato dal docente al quale sono affidate le funzioni di tutor e con esclusione dei genitori e degli studenti) 59

60 Il comitato per la valutazione dei docenti Durata: tre anni scolastici. Composizione: presieduto dal D.S. 3 docenti dell'istituzione scolastica (di cui 2 scelti dal Collegio) 2 rappresentanti dei genitori (per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo) 1 rappresentante degli studenti 1 rappresentante dei genitori (per il secondo ciclo). 1 componente esterno individuato dall’USR Scelti dal consiglio di istituto 60

61 BONUS Dopo il triennio 2016-18 USR invia gli esiti del monitoraggio sui criteri utilizzati dalle scuole per il riconoscimento del merito al MIUR. Sulla base della relazione USR, il MIUR predispone le linee guida per la valutazione del merito dei docenti a livello nazionale. Per tre anni ogni scuola fa come vuole 61

62 FORMAZIONE IN SERVIZIO Obbligatoria, permanente e strutturale Definita in ogni scuola in coerenza con POF triennale e Piano Nazionale Formazione 62

63 MOF 15/16 63

64 RISORSE MOF 2015/16 € 642.760.000 2014/15 € 642.770.000 CCNL07/08/2014 ACCORDO 07/08/2015 64

65 Intesa sottoscritta tra MIUR e OO.SS. il 7 agosto 2014 F.I.S. (lordo Stato) F.I.S. (lordo Stato) 65 a.s.2014/15a.s.2015/16differenza FIS€ 507.478.266€ 507.618.266+ 140.000 Funzioni Strumentali € 44.335.867 Incarichi specifici€ 26.849.600 Pratica Sportiva€ 14.698.667€ 14.548.667- 150.000 Ore eccedenti sostituzione € 30.000 Area a rischio€ 18.458.933 Comandati€ 948.667 TOTALE€ 642.770.000€ 642.760.000- 10.000 65

66 Intesa sottoscritta tra MIUR e OO.SS. il 7 agosto 2014 Per punto di erogazione F.I.S. (lordo Stato) 66 a.s. 2014/15a.s. 2015/16 per ogni punto di erogazione del servizio € 2.495,29€ 2.498,03 per ogni addetto in organico di diritto (docenti, educativi e ATA) € 354,80€ 352,17 per ogni docente in organico di diritto nelle scuole secondarie di II grado € 413,55 € 405,55 per ogni educativo in organico di diritto € 1.102,95 € 1.090,51 66

67 Funzioni strumentali al POF (docenti) a.s.2014/15a.s. 2015/16 quota base (ad esclusione dei convitti) € 1.330,60€ 1.341,45 Quota aggiuntiva per ogni particolare tipologia di complessità organizzativa € 643,07€ 636,66 Per ogni docente in organico di diritto € 40,47€ 39,94 67

68 Incarichi specifici (ATA) a.s. 2014/15a.s. 2015/16 Per ogni addetto in organico di diritto escluso i Dsga e i posti accantonati € 145,09€ 146,70 68

69 Attività complementari di ed. fisica a.s. 2014/15a.s. 2015/16 per ogni classe di istruzione secondaria in organico di diritto (l’attribuzione è legata alla attivazione del progetto) € 75,57€ 74,91 69

70 Ore eccedenti sostituzione colleghi assenti a.s.2014/15 Per ogni docente in organico di diritto infanzia e primaria € 28,81€ 28,61 Per ogni docente in organico di diritto scuola secondaria € 60,37€ 59,72 70

71 In attesa che il MIUR convochi le OO.SS per discutere l’accordo sulle economie 2014/15 Economie 2014/15 Economie 2014/15 71

72 P RINCIPI PRIORITARI CUI FINALIZZARE L ’ UTILIZZO DELLE RISORSE La priorità va data agli impegni didattici in termini di flessibilità, ore aggiuntive di insegnamento, di recupero e di potenziamento (art. 88 comma 1 CCNL) Viene accentuato il particolare impegno professionale in aula connesso alle innovazioni e alla ricerca didattica e a tutte quelle attività funzionali all’attuazione piena dell’autonomia scolastica 72

73 C RITERI GENERALI PER LA RIPARTIZIONE DELLE RISORSE E PER L ’ ATTRIBUZIONE DEI COMPENSI ACCESSORI Il CCNL affida alla negoziazione di istituto non solo la gestione del fondo ma anche l’entità della retribuzione degli altri compensi accessori La contrattazione è finalizzata a riconoscere il maggiore impegno del personale nello svolgimento delle attività previste dal POF al fine di migliorare e ampliare l’offerta formativa e il servizio che la scuola offre agli alunni e al territorio 73

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