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1. 2 Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore dell’amore vero, a voi con fiducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche.

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2 2 Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore dell’amore vero, a voi con fiducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche. Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione: chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione. RELIGIOSE: Santa Famiglia di Nazareth, il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio.

3 1a. Il primato del vissuto e della testimonianza 1b. Il ritmo della formazione in senso cristiano: ricevere, donare, configurare 3 1. VIVERE LA FEDE O INSEGNARE UNA DOTTRINA? 1a. Un cammino di separazioni e riavvicinamenti 2. QUALE RAPPORTO TRA CATECHESI E LITURGIA? 2b. Una reciproca insoddisfazione 3b. Un possibile nuovo rapporto

4 In questi ultimi anni continua ad oscillare tra due modelli inadeguati Parliamo di oscillazione, in quanto generalmente accade che la catechesi dei fanciulli e ragazzi tenda a mantenere un impianto scolastico 1. IL MODELLO DOTTRINALISTICO 2. IL MODELLO SPERIENZALISTICO In cui la priorità tende ad essere il «saputo» e la «dottrina» 4 Al contrario la formazione degli adolescenti e giovani si stacca decisamente da quell’impianto …

5 Finisce per riproporre l’impianto della scuola corsi biblici … teologici … Una rivoluzione potrebbe essere puntare sul … Assestandosi su un modello che in maniera più o meno unilaterale enfatizza il vissuto e la testimonianza D’altra parte la formazione degli adulti nei casi ancora sporadici in cui venga tentata OPPURE PROPENDE PER L’ESPERIENZIALISMO 5

6 Occorrerebbe operare secondo due criteri IL PRIMATO DELLA «TESTIMONIANZA» SULLA «DOTTRINA» IL PRIMATO DEL VISSUTO Nella sua esperienza umana Gesù vive in comunione in «familiarità» con il Padre e lo Spirito Per raggiungere una impostazione più equilibrata lungo le fasi dell’azione formativa dalla fanciullezza fino all’età adulta 6 SUL PRIMATO DEL SAPUTO

7 Si tratta piuttosto di evidenziare una «priorità» Sottolineare quello che dovrebbe apparire per «primo» e ciò che dovrebbe rientrare come elemento di «sostegno» Così come testimonianza e dottrina non costituiscono aspetti alternativi per cui uno debba escludere l’altro La priorità del vissuto è richiesta dal fatto che la «verità» del Vangelo è immediatamente una verità «pratica» 7 «DA VIVERE» PRIMA ANCORA CHE «DA PENSARE»

8 In movimento nelle diverse dimensioni della sua … L’approvazione di questa verità si rende visibile quando tutta 1. Identità soggettiva 8 2. Delle sue relazioni con gli altri 3. Delle sue relazioni con l’ambiente

9 SIA DALLA COMUNITÀ CRISTIANA Tuttavia tale testimonianza chiede di essere «incarnata» attraverso l’azione dello Spirito... La testimonianza fondante è quella offerta dalla libertà di Cristo Collegato al primo conferma che è ancora il carattere pratico della verità di Gesù 9 Ad esigere che la modalità della sua trasmissione sia prioritariamente la « testimonianza » ovvero sia l’incontro fra « libertà » COME DA OGNI DISCEPOLO

10 Pertanto alla testimonianza deve essere riconosciuto un PRIMATO nell’ambito della trasmissione della fede Ciò potrebbe aiutare a mettere in cantiere una proposta formativa capace di … Vale la pena di agire dentro le modalità concrete del «venire alla fede» alla luce dei due criteri Ma appare come una lingua morta se la si incontra solo come «parlata» È la lingua ufficiale è il codice oggettivo della testimonianza ecclesiale 10 Primato del vissuto sul saputo Primato della testimonianza sulla dottrina

11 La formazione in senso cristiano è chiamata a seguire un ritmo che si può riassumere in tre movimenti … la forma della libertà di Gesù da parte della libertà umana IL RITMO DELLA FORMAZIONE IN SENSO CRISTIANO INTERCETTARE LE PERSONE In parole semplici come suggerisce Paolo «rivestirsi» identificarsi sempre di più a «CRISTO» 11 LE LORO ESIGENZE REALI ORIENTANDO IL CAMMINO DELLA LORO LIBERTÀ AFFINCHÉ POSSANO VERAMENTE «ESSERE DI CRISTO» 1. Ricevere 2. Accogliere 3. Configurare …

12 La libertà è destinata a trovare nella propria storia una «parola» promettente che la orienti e la autorizzi nel compito della «identificazione personale» l’intelligenza … che coinvolge la totalità della persona, l’identità personale di ciascuno In parole semplici, nella libertà ognuno deve trovare ciò che dà «senso» alla propria vita 12 la volontà le emozioni

13 Questo ritmo della formazione e il primato del vissuto nella testimonianza lo ritroviamo in questo personaggio La forma (=quale tipo di libertà) che la libertà cerca è quella della «LIBERTÀ DI CRISTO» riconosce che la libertà di ogni individuo è messa nella condizione di trovare la «parola» … … assolutamente decisiva «solo» quando entra a far parte della sua storia la persona di Gesù Cristo Soprattutto il suo modo originale di coniugare l’affidamento al Padre e la dedizione agli altri 13

14 «moralismo» o «libertà» di Cristo? Formare la libertà in prospettiva cristiana esige di «ricevere» la forma della libertà di Cristo Il tutto implica necessariamente il riferimento ad una «testimonianza autorevole» capace di «mediare» L’INCONTRO CON L’EVENTO GESÙ È IL SOGGETTO DI QUESTA AUTOREVOLE TESTIMONINZA IN PRIMA BATTUTA È … 14

15 L’ANNUNCIO DELLA PAROLA QUALI INCIDONO? Gli strumenti da cui si genera la «testimonianza» ossia: La comunità o soggetto comunitario esiste solo concretizzato nei volti di coloro che svolgono un concreto «servizio formativo» Nel suo insieme è chiamata a «custodire» e a «mettere in opera» 15 LA CELEBRAZIONE DEI SACRAMENTI

16 Nel contesto ecclesiale «compito» dei formatori è quello di «mediare» autorevolmente l’incontro con la «forma» della libertà di Gesù Pertanto compito non è solo quello di offrire la propria esperienza «soggettiva» Oppure moderare il «confronto» spontaneo tra le esperienze di tutti … Sotto questo profilo possiamo affermare che la formazione cristiana «non può fare a meno dei testimoni» Uomini e donne portatori di quella parola promettente … 16 … che non sono essi a «inventare» CHE NESSUNO PUÒ CONOSCERE SENZA L’INCONTRO «EFFETTIVO» CON GESÙ

17 La catechesi potremmo definirla l’attività educativa attraverso la quale si fa RISUONARE LA PAROLA DI DIO Affinché per chi l’ascolta diventi 17 Non dimentichiamo che la catechesi è un particolare «servizio» alla «Parola» che si è fatta uomo in Gesù Cristo ORIENTAMENTO DI VITA FORZA FONTE Il tutto è confermato nel Documento base per la catechesi che ripete: La Bibbia in quanto parola di Dio scritta per noi è il libro per eccellenza di tutta la catechesi I sussidi caso mai sono i catechismi che dovrebbero appunto aiutare a spezzare il pane della Sacra Scrittura

18 Davanti all’esperienza promettente che è la libertà di Gesù Uno stile che corrisponde alla «modalità» di rapportarsi a Dio e ai fratelli « messa in atto da Gesù » Per imparare non tanto un modo di «pensare» quanto piuttosto un «modo di essere» La nostra libertà è chiamata disporsi nell’atteggiamento di ACCOGLIENZA La libertà cristiana è essenzialmente libertà del discepolo, non di colui che sa già, ma è chiamato a imparare da Gesù 18 Quale modalità scegliamo per rapportarci con Gesù e con i fratelli?

19 Il cammino di libertà verso la buona vita del Vangelo «identificazione con Cristo» non è sempre la «progressiva realizzazione» di ciò che l’uomo progetta Accogliere lo stile di Cristo implica necessariamente la disponibilità ad un processo che non può mai dirsi concluso di Pertanto l’idea cristiana di «formazione» si distanzia dalla prospettiva dell’auto-affermazione Infatti quanto l’uomo progetta e opera spontaneamente può portare allo «sfigurarsi della libertà» MA DI QUALE «SFIGURARSI» PARLIAMO? 19

20 Metterla nelle condizioni di «configurare in maniera originale» la forma del vivere suggerita da «GESÙ» Tale discernimento è illuminato dagli strumenti generativi: l’ascolto delle Parola e i sacramenti Il rapporto tra Cristo e il discepolo non si riduce a semplice «riproduzione di un modello» Anzi sollecita il compito del «discernimento» affidato alla «responsabilità» di ciascuno In generale il discernimento personale è sostenuto dall’accompagnamento offerto dalla comunità cristiana, da chi è istituzionalmente al servizio della fede 20 Formare la propria libertà secondo il Vangelo significa

21 Niente e nessuno può sostituirsi alla libertà della persona L’obiettivo di ogni azione formativa non è quello di rendere superflua ogni decisione della coscienza, ma … Né per capire che cosa ci sia da fare … «te lo dico io» La formazione cristiana deve prendere le distanze anche dal «paternalismo» Abilitare il credente a decidersi in maniera coerente con la forma del vivere di Gesù 21 Né per effettivamente realizzarlo … «così si deve fare» Anche in questo caso non mancano molteplici interpretazioni della libertà

22 Una sorta di paradosso attraversa la storia del binomio «catechesi» e «liturgia» Ripensare la catechesi dell’iniziazione cristiana in prospettiva catecumenale e una attenta considerazione dello stile delle nostre liturgie ci obbligano a … Le due azioni ecclesiali non possono stare l’una senza l’altra La storia dimostra che pur con sbilanciamenti si cercano costantemente Evidenziano una diffusa insoddisfazione per il mancato equilibrio, per il dialogo troppo debole o le indebite pressioni dell’una sull’altra 22

23 Il riferimento per misurare il grado di integrazione tra catechesi e liturgia è l’antica iniziazione cristiana I primi secoli nonostante le differenze ci ricordano che si diventa cristiani attraverso un itinerario in cui la «FORZA COMUNICATIVA» ED «EFFICACIA» DELLA CATECHESI E DELLA LITURGIA La vita degli uomini e delle donne dei nostri giorni … estranei alla liturgia e ai temi della catechesi …pone ulteriori interrogativi circa la … PREDICAZIONE 23 CONVERSIONE PERSONALE RITI E GESTI

24 Testimoniano la ricchezza dell’istruzione «mistagogica del tempo» La catechesi catecumenale è imperniata sulla storia della salvezza e sulle esigenze della conversione … Istruzione che prende le mosse dai sacramenti «ricevuti» Per rileggere l’esperienza «dell’illuminazione» e della «incorporazione» nella comunità, alla luce della Scrittura Il legame tra catechesi e liturgia a quel tempo sembra essere nell’ordine del «mutuo richiamo» 24 Diventa atto di fede nei «RITI» che ritmano il tempo del catecumenato AMMISSIONE ELEZIONE CELEBRAZIONE MISTAGOGIA Mentre i sacramenti ( la liturgia ) ricevuti e non preventivamente spiegati trovano chiarezza e maggiore profondità grazie alla predicazione mistagogica

25 L’epoca moderna rende più acuto il divario In qualche modo parola e rito e il loro approfondimento si richiamano per cui l’ingresso nella vita cristiana Quando la «catechesi» si fa assente lasciando spazio ad una diffusa ignoranza religiosa NON È MAI SOLO PREDICAZIONE La catechesi di stampo morale non trova più nessuna forza nella celebrazione suggerita solo per raggiungere la salvezza 25 NON È MAI SOLO VITA LITURGICA E la «liturgia» si fa sempre più appannaggio del clero e il rapporto da mutuo si trasforma in funzionale La liturgia entra nella catechesi solo per parlare si sacre cerimonie E la fede porta la catechesi ad occuparsi di «dottrina» nuovo termine per indicare i contenuti della fede

26 Nel frattempo la «liturgia» matura una migliore consapevolezza e diventa progressivamente fonte della catechesi assieme alla Scrittura e alla dottrina, preparando il pensiero conciliare Non mancano tentativi di valorizzare feste e periodi dell’anno liturgico con temi del catechismo ma rimangono tentativi isolati La polemica antiprotestante sulla necessità di sapere Allontana la catechesi dal linguaggio liturgico e quindi dall’esperienza e dal coinvolgimento di tutte le dimensioni della persona Tenta un graduale recupero ma solo ad opera di alcuni pionieri (componente femminile) che puntano su una catechesi più attiva dove trova spazio il fare liturgico 26

27 Sembra non riuscire a operare una svolta missionaria, è rivolta ai bambini come preparazione ai sacramenti, mantiene una impostazione scolastica, si preoccupa di trasmettere contenuti che purtroppo non sfociano nell’esperienza di vita cristiana evangelica La visione liturgica rinnovata dal Concilio Vaticano II° incide anche sulla catechesi Ma da alcuni anni il riavvicinamento mostra delle crepe 27 I sussidi prendono l’anno liturgico solo per introdurre il senso delle feste cristiane, illustrare alcune verità di fede, senza rispettare la celebrazione «nel tempo» del mistero di Cristo, né la logica suggerita dal lezionario Dei sacramenti Eucaristia e Confermazione, ci si occupa per spiegarli senza alcun riferimento all’agire liturgico finendo per presentarne la teologia. Vedi la messa molto spiegata, teologia, gesti, miracoli eucaristici … transustanziazione,

28 Quella che dovrebbe essere l’esperienza che struttura la vita cristiana viene ridotta ancora a cose da sapere Una scarsa formazione dei catechisti completa il quadro Con amarezza possiamo denunciare una profonda delusione 28 Ma … rimane poco partecipata se non a patto di ingegnosi espedienti o velati ricatti

29 Sia nella catechesi che nella liturgia ci sono «appropriazioni» indebite Dall’intelligenza della fede, ridotta a cose da sapere slegate dall’esperienza Del rito perché stravolto o perché troppo spiegato … Non sempre viene in soccorso, l’Eucaristia domenicale è in bilico tra assemblee fredde e distaccate, dove i diversi linguaggi non sono valorizzati e dove la ministerialità è ridotta al minimo sindacale. 29 Anche le liturgie piene di colore ed inventiva rischiano di scadere nel verboso (i gesti devono essere costantemente spiegati) o nel caotico (la liturgia viene interrotta da elementi estranei che spezzano l’equilibrio, es. l’irrompere del sacrista o chi per esso).

30 Sia nella catechesi che nella liturgia è maturata la consapevolezza che chi vive queste esperienze deve collocarsi in maniera «ADEGUATA» Si mette nella stessa ottica del rito che è evento che accade, che non è da com - prendere ma è nell’ordine dell’essere presi e condotti dall’agire liturgico La catechesi deve recuperare la prospettiva del primo annuncio (evangelizzazione) che controbilancia quella antropologia legata ai problemi dell’uomo Deve collocarsi non nell’orizzonte della comprensione ma di maggiore rispetto della Parola di cui essere eco La liturgia invece diventa fonte di catechesi, non quando fornisce testi formativi, ma perché favorisce l’inserimento nella vita della comunità 30 Assegna un posto a chi vi entra lo mette nella condizione … … di sentirsi raggiunto da qualcosa di gratuito che non si può afferrare né imbrigliare in una spiegazione

31 … e il corpo del credente ed è molto di più che la comprensione intellettuale di una verità di fede. …ulteriore risonanza nella catechesi che si incarica non di spiegare la liturgia, ma di favorire l’approfondimento e l’intelligenza dell’atto di fede vissuto nella celebrazione La liturgia è quindi un atto di fede perché sta all’incrocio tra la Parola ascoltata e creduta … La Parola di Dio che rende la liturgia una «celebrazione» incontro attuale con il Signore, e non una «cerimonia» ha bisogno di una … Qui s’inserisce il riferimento della mistagogia … 31 dove gesti, parole e riti sono riletti alla luce della Parola perché interpella la vita del credente e gli rivolge l’offerta di alleanza con Dio I cammini di ispirazione catecumenale hanno recuperato una catechesi che è al contempo: «liturgica» e «biblica» L’anno «liturgico» educa richiamando i contenuti approfonditi durante gli incontri di catechesi e della Parola e porta nella celebrazione la vita dei credenti

32 Mi auguro che nessuno abbia nostalgia della vecchia catechesi come alcuni della lira … Spero invece che con gioia e entusiasmo possiate mettervi in … 32

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34 34 Rielaborazione personale Presentazione grafica ELMA Rivista di Pastorale Liturgica 3/2015 DUILIO Albarello pag. 4-8 Editrice Queriniana Rivista di Pastorale Liturgica 3/2015 FOGLIAZZA Luigi Donati pag. 14-20 Editrice Queriniana


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