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La rivoluzione americana

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Presentazione sul tema: "La rivoluzione americana"— Transcript della presentazione:

1 La rivoluzione americana

2 Che cosa si intende con l'espressione “Rivoluzione americana”
Con l'espressione Rivoluzione americana si intende quel processo che portò, tra il 1763 e il 1787, alla nascita degli Stati Uniti d'America (dichiarazione di indipendenza 4 luglio 1776; fine guerra con vittoria colonie trattato di Versailles 1783; convenzione costituzionale 1787: stato federale con sistema politico presidenziale). All'inizio la nuova realtà contava 13 colonie, che poi si sarebbero ribellate al dominio inglese, giungendo ad ottenere l'indipendenza.

3 Le origini della colonizzazione
La colonizzazione inglese del Nord America si era svolta in tempi piuttosto lenti, fra inizio ‘600 e metà ’700… … per iniziativa di compagnie commerciali e soprattutto per l’emigrazione di minoranze politiche e religiose dalla Gran Bretagna

4 Le colonie inglesi in Nord America: La Virginia
Il primo insediamento inglese in America risale al 1607, quando un gruppo di coloni si stabilì in un territorio, che in onore della regina Elisabetta, chiamarono Virginia. Questa spedizione era mossa da motivi economici… … ne seguirono altre, mosse invece da motivazioni religiose.

5 I Padri pellegrini Nella prima metà del Seicento, infatti, il tentativo dei sovrani inglesi (Giacomo I e Carlo I) di reprimere ogni forma di dissidenza religiosa e di imporre a tutti i sudditi l'anglicanesimo, provocò la reazione dei puritani, calvinisti intransigenti che non volevano piegarsi alla Chiesa di stato. Nel 1620 ci fu la più celebre di queste spedizioni per sfuggire alle persecuzioni religiose, ovvero quella dei Padri pellegrini: si trattava di un centinaio di puritani decisi a separarsi dalla Chiesa inglese, i quali dapprima fuggirono in Olanda e poi si imbarcarono per l'America (la nave su cui viaggiarono si chiamava Mayflower), sbarcando nel Massachussetts e fondando la città di New Plymouth.

6 Colonie e madrepatria Le colonie erano dipendenti dalla corona inglese e rette da governatori affiancati da: Un consiglio, composto da personaggi nominati dal governatore e scelti fra i più influenti della colonia Assemblee elettive con diritto di votare le leggi finanziarie (ampliarono progressivamente le loro prerogative e divennero sempre più autonome dalla madrepatria)

7 Le colonie inglesi in Nord America: le 4 colonie del Nord
Successivamente, una grande migrazione portò in Massachussetts nel 1630 circa 1500 puritani, i quali diedero vita alle città di Boston e Salem. Nacque così la Nuova Inghilterra (New England), un territorio che comprendeva 4 colonie: Massachussetts, New Hampshire, Connecticut, Rodhe Island. Economia: coltivazione cereali in piccole proprietà, allevamento di bestiame e pesca, villaggi rurali (basati sul modello originario della comunità puritana). A Boston fiorì un’industria cantieristica che forniva circa il 50% del tonnellaggio della flotta britannica

8 Le colonie inglesi in Nord America: le 4 colonie centrali
Poco più a Sud c'era un territorio controllato dagli olandesi, il cui centro urbano più importante era chiamato Nuova Amsterdam; passata sotto controllo inglese nel 1664, la città venne ribattezzata New York. La vasta regione centrale venne poi divisa in 4 colonie: New York, New Jersey, Delawere, Pennsylvania (quest'ultima, con capoluogo Filadelfia, venne fondata da emigranti appartenenti alla setta dei quaccheri).

9 Le colonie inglesi in Nord America: le 4 colonie del Sud
Al Sud, infine, nacquero altre 4 colonie: Maryland (per opera dei cattolici), North Carolina, South Carolina, Georgia. Economia: piantagioni di tabacco, riso, cotone. Si fondavano sulla grande proprietà e sul lavoro degli schiavi africani

10 Le tredici colonie Colonie Caratteri Virginia
Fondata nel 1607, con finalità commerciali Massachussetts, New Hampshire, Connetticut Fondate nel da puritani, emigrati per motivi religiosi Rhode Island Fondata nel 1636 da Roger Williams. Fu la prima colonia a concedere ampia libertà religiosa ai propri abitanti New York, New Jersey, Delaware Fondate dopo la conquista inglese di Nuova Amsterdam (1664) Pennsylvania Fondata dal quacchero William Penn nel 1681 Maryland, North Carolina, South Carolina, Georgia Colonie meridionali, fondate all'inizio del Settecento (ultima la Georga nel 1732) per la coltivazione del tabacco

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13 Mayflower in Plymouth Harbor di William Halsall, 1882

14 L'insediamento di Nieuw Amsterdam nel 1664,
anno in cui passò sotto il dominio inglese.

15 La conquista dei territori indiani: la “precaria simbiosi”
Tra i coloni americani e gli indiani residenti in America si realizzò inizialmente una “precaria simbiosi”. Ognuno dei due gruppi, infatti, aveva trovato presso l'altro beni utilissimi: gli indiani praticavano l'agricoltura, producendo soprattutto mais (molto utile per la sopravvivenza dei primi insediamenti), che i coloni acquistavano in cambio di armi, tessuti e rum.

16 La conquista dei territori indiani: l'equilibrio si rompe
Nel giro di poco l'equilibrio si alterò a danno degli indiani. In primo luogo, gli indiani non avevano difese immunitarie nei confronti delle malattie europee (come il vaiolo), per cui vennero decimati dalle epidemie. In secondo luogo, gli inglesi nel giro di poco non ebbero più bisogno dei rifornimenti alimentari dei campi indiani; mentre questi ultimi si abituarono in fretta all'uso di alcuni prodotti tipicamente europei, come i panni di lana, il rum, gli attrezzi in ferro e le armi da fuoco. Per acquistare i prodotti inglesi, gli indiani furono costretti a procurarsi merci che potessero interessare gli europei, come le pellicce, soprattutto di castoro, che i coloni esportavano in Inghilterra e Olanda. Lo sforzo per procurarsi il maggior quantitativo possibile di pellicce provocò, tra gli indiani, un notevole aumento della conflittualità fra le tribù.

17 La conquista dei territori indiani: la guerra di conquista
Il colpo definitivo venne, infine, inferto dagli europei quando, con l'arrivo di nuovi immigrati (e con il naturale incremento demografico), le terre a disposizione non erano più sufficienti: alla “precaria simbiosi” si sostituì', allora, la guerra di conquista. Gli indiani furono sterminati (soprattutto per opera dei puritani del New England): furono distrutte le case, incendiati i raccolti, uccisi indiscriminatamente uomini, donne e bambini. A tutto questo i coloni fornivano una giustificazione morale: per loro gli indiani erano barbari e selvaggi che adoravano il diavolo.

18 Rapporti fra coloni e indiani
Fasi Comportamento dei coloni Comportamento degli indiani Prima fase I coloni vendono armi, tessuti e rum Gli indiani vendono generi alimentari Seconda fase I coloni producono i cereali di cui si nutrono e vendono armi, tessuti e rum Gli indiani vendono pellicce e lottano per accaparrarsi il commercio con i bianchi Terza fase I coloni cercano di conquistare le terre degli indiani Gli indiani diventano vittime di una guerra di sterminio

19 Benjamin West, Il trattato di Penn con gli indiani
Benjamin West, Il trattato di Penn con gli indiani. Il quadro rappresenta le trattative di pace che William Penn condusse con gli indiani. Si noti la contrapposizione tra gli abiti scuri e austeri degli europei e le vesti variopinte degli indigeni.

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21 Un villaggio Sioux dipinto da George Catlin, un pittore che entrò in contatto con quasi tutte le tribù indiane dell'alto Mississipi e ne ritrasse usi e costumi prima che venissero modificate dai coloni

22 La mentalità puritana I puritani della Nuova Inghilterra erano convinti di essere il nuovo popolo di Dio. Chiunque percepisse i precetti divini come un peso o un limite alla propria libertà era considerato dai puritani un dannato. Per questo le autorità imponevano uno stile di vita severo e rigoroso e chi se ne discostava era bandito dalla colonia.

23 La Old Ship Church, chiesa puritana di Hingham, Massachusetts (USA)
Il Puritano, scultura di Augustus Saint-Gaudens che rappresenta lo stereotipo dell'uomo puritano.

24 La caccia alle streghe di Salem
In Massachussetts,nella città di Salem, un fiorente centro di scambi marittimi, si verificò nel febbraio la vicenda della caccia alle streghe. Alcune ragazzine cominciarono a comportarsi in modo stravagante (una di esse, Abigail Williams, si metteva a correre per la casa, emetteva suoni sibilanti ecc.) e ad accusare sintomi di vario tipo (fino all'irrigidimento degli arti e alle convulsioni). Le ragazze accusarono altre persone di essere la causa dei loro comportamenti e di essere vittime di un maleficio diabolico. Partì così una vasta caccia alle streghe che portò alla forca 19 persone.

25 La caccia alle streghe di Salem
I sostenitori della necessità di procedere senza pietà appartenevano al gruppo sociale (puritani) che guardava con perplessità ai ricchi mercanti di Salem e temeva che la vita comunitaria stava per essere distrutta dal prorompente egoismo di coloro che anteponevano il proprio interesse privato all'armonico ed equilibrato sviluppo di tutta la comunità. (Questo episodio non sembra essere in linea con le teorie di Weber sul rapporto tra calvinismo e progresso economico).

26 Illustrazione del 1876 rappresentante il luogo del processo
Illustrazione del 1876 rappresentante il luogo del processo. La figura centrale è solitamente identificata con Mary Walcott.

27 Lo sviluppo demografico ed economico delle colonie
Nelle colonie settentrionali l'economia era basata sulla coltivazione dei cereali nei villaggi rurali (aziende agricole di piccola o media grandezza) e soprattutto sull'industria cantieristica nei centri urbani della costa (Boston): vi si produceva circa il 50% dell'intera flotta britannica. Al Centro l'economia era simile a quella delle colonie del Nord, come con una maggiore presenza del latifondismo. Nelle colonie del Sud invece l'economia era basata sulle piantagioni (tabacco, riso, cotone) fondate sulla grande proprietà e sul lavoro degli schiavi.

28 Schiavi bianchi Le colonie attiravano emigranti e aumentarono vertiginosamente la propria popolazione. Solo una parte dei nuovi arrivati proveniva dall'Inghilterra (vi emigrarono anche tedeschi di fede luterana, irlandesi protestanti). Gli emigrati non avevano neppure di che pagarsi il viaggio e spesso venivano ingannati con promesse di facili fortune dai reclutatori di manodopera. Molti morivano già durante la traversata in mare. Una volta giunti in America, li attendeva una vita di servitù e di duro lavoro; per riscattare le spese di trasporto, infatti, i capitani delle navi vendevano gli emigranti ai grandi proprietari, presso i quali i nuovi arrivati dovevano lavorare in qualità di servi per un periodo che, in genere, era di quattro anni. Il servo bianco riusciva, nel giro di alcuni anni, a diventare libero, ma pochi di loro erano in grado di inserirsi nella società, gli altri o morivano nel periodo di lavoro servile oppure diventavano mendicanti.

29 Schiavi neri Nel Settecento in America arrivavano circa schiavi neri ogni anno. I mercanti europei li acquistavano dai sovrani neri dei grandi regni dell'Africa costiera, i quali li catturavano nelle regioni dell'entroterra. In cambio degli uomini da trasferire oltre l'Atlantico, i trafficanti bianchi offrivano armi da fuoco, manufatti e rum, ogni barile del quale permetteva l'acquisto di un singolo schiavo. Molti di questi schiavi, soprattutto nei primi anni della tratta, morivano durante il viaggio, a causa delle epidemie che scoppiavano nella nave, dove tanti uomini erano stipati in uno stesso luogo chiuso e sporco.

30 Schiavi neri Gli schiavi neri furono impiegati in gran numero nelle grandi piantagioni del Sud (tabacco, riso e più tardi cotone), ma scarsamente nelle colonie del Nord, soprattutto per l'ostilità degli artigiani e dei contadini bianchi, che vedevano nella manodopera servile un pericoloso concorrente.

31 Un dipinto del 1670 che mostra schiavi africani al lavoro in un essiccatoio in una piantagione coloniale

32 Ponti e sezione della nave inglese Brookes adibita al trasporto di schiavi (1788)

33 Commercio triangolare
Sulle acque dell' Oceano Atlantico si delineava un gigantesco traffico, il cosiddetto “commercio triangolare”,che prevedeva tre tappe: Prima tappa: dall'Europa all'Africa. Gli schiavi erano barattati con prodotti europei: oggetti di cuoio e in vetro , alcolici , lingotti di ferro , fucili e polvere da sparo, tessuti fabbricati appositamente per il mercato africano . Talvolta il carico di schiavi era completato con qualche prodotto locale: gomma , avorio , legni preziosi. Seconda tappa: dall'Africa all'America. Gli schiavi erano trasportati con le navi e venduti nelle Antille , in Brasile e nelle colonie inglesi del sud in cambio di denaro contante. Terza tappa: dall'America all'Europa. Venduti gli schiavi, le navi rientravano in Europa con le stive piene di prodotti tropicali. La durata media di questo circuito era di 18 mesi .

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35 Attività economica delle colonie
Principale attività economica Limitazioni poste dall'Inghilterra Colonie del Sud Produzione di tabacco in piantagioni lavorate dagli schiavi Obbligo di vendere solo all'Inghilterra. Obbligo di comprare solo manufatti inglesi Colonie del Nord Esportazione di pellicce e di legname. Fabbricazione di navi Divieto di impiantare industrie capaci di far concorrenza a quelle inglesi

36 Dipendenza economica e autonomia politica
L’economia delle colonie era strettamente legata alla madrepatria, che si riservava il monopolio sui commerci da e per le province americane Solo le navi inglesi potevano accedere ai porti del Nord America  tutte le merci dirette alle colonie dovevano passare per la Gran Bretagna La quasi totalità della produzione coloniale era destinata ai mercati britannici L’industria locale era ostacolata per evitare che entrasse in concorrenza con quella della madrepatria

37 Dipendenza economica e autonomia politica
A questa dipendenza economica faceva riscontro una notevole autonomia politica: Nelle colonie, anche se erano poste sotto il controllo di un governatore e Consigli di nomina regia, si costituirono delle assemblee legislative elette dai cittadini che assunsero sempre più potere I valori delle comunità locali erano ispirati al pluralismo e alla tolleranza (fondamento religioso puritano), che però non venivano applicati agli schiavi neri e ai pellerossa

38 I rapporti economici con l'Inghilterra
Fino agli anni ‘60 del ‘700 I coloni si sentivano a pieno titolo sudditi del re d'Inghilterra Ma, dopo la guerra dei Sette anni (Conflitto che oppose la Gran Bretagna e la Prussia alla Francia, all'Austria e ai loro alleati per questioni coloniali) che aveva bruciato enormi risorse finanziarie, il governo inglese emanò una serie di provvedimenti onerosi soprattutto per le colonie: Sugar Act (1764) +Stamp act (1765)  vedi slide successiva

39 La svolta del 1764  Sugar Act, che impose dazi su numerosi prodotti che le colonie dovevano importare dall'estero (caffè, zucchero, tessuti, vino) 1765  Stamp Act, che imponeva una tassa su documenti legali e giornali. Queste nuove tasse furono accolte dai coloni come ingiuste e insopportabili soprusi. Per la prima volta, infatti, il Parlamento si arrogava il diritto di legiferare per i coloni d'America, ignorando le loro autonomie e le loro assemblee legislative.

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41 La posizione del Parlamento inglese e quella delle colonie americane
Posizione politica Conseguenza pratica Parlamento di Londra Subordinazione delle colonie all'autorità del Parlamento Diritto del Parlamento londinese ad imporre tasse alle colonie Colonie Fedeltà diretta al re, non al Parlamento (in cui i coloni non hanno propri rappresentanti) Rivendicazione di autonomia amministrativa e fiscale

42 La protesta americana e la reazione inglese
Nel 1766 il Parlamento inglese abolì lo Stamp Act, ma allo stesso tempo fece una solenne Dichiarazione (Declaratory Act) con cui affermava di avere il diritto di legiferare per le colonie. I coloni reagirono affermando che, secondo il diritto inglese, non è lecito imporre ai cittadini tasse “se non con il loro consenso, dato personalmente o da loro rappresentanti”. Il Parlamento di Londra aveva violato questo elementare principio, visto che i coloni non avevano propri rappresentanti in quell'assemblea (“No taxation, without representation”).

43 Stampa satirica raffigurante il funerale dello Stamp Act, che il governo inglese fu costretto a revocare in seguito alle violente proteste dei coloni americani

44 La proclamazione dell'indipendenza
A partire dal i coloni cominciarono a fabbricare in America manufatti proibiti (es. tessuti) e a boicottare i beni provenienti dalla madrepatria. Boston, nel Massachussetts, divenne l'epicentro della protesta, e fu proprio qui che, il 16 dicembre 1773, in segno di protesta contro le nuove imposte sui beni importati, venne gettato a mare l'intero carico di tè di una nave della Compagnia delle Indie, che aveva ottenuto dal Parlamento di Londra il monopolio della vendita di tè sul mercato americano.

45 Litografia del 1846 divenuta l'icona classica del Boston Tea Party

46 Dichiarazione di indipendenza
Nel 1774 si tenne a Filadelfia il Primo Congresso continentale, che elaborò una Dichiarazione dei diritti delle colonie. Nel 1775 il governo inglese invio in America l'esercito e la flotta, mentre il Secondo Congresso continentale affidava al generale George Washington il comando dell'esercito. La formale Dichiarazione di indipendenza, scritta da Thomas Jefferson, fu firmata all'unanimità dai delegati al Congresso di Filadelfia il 4 luglio Questo documento si ispirava alla teoria contrattualista di John Locke, secondo la quale esistono diritti inalienabili (come la vita, la libertà, la ricerca della felicità) il cui pieno esercizio il governo deve garantire ed è legittima la rivolta nei confronti di quei governi che si comportino in modo tirannico.

47 Copia della dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti, stesa su carta di canapa

48 La firma della dichiarazione
(incisione di Waterman Lilly Ormsby di un dipinto di John Trumbull).

49 La vittoria delle colonie
La guerra di indipendenza delle colonie inglesi contro la madrepatria durò quasi otto anni, dal 1775 al 1783. Inizialmente l'esercito inglese poté far valere la propria superiorità tecnica, ma col passare degli anni le difficoltà di rifornimento divennero insostenibili. Nel 1778, dopo che l'esercito americano era riuscito ad ottenere la significativa vittoria di Saratoga, anche la Francia entrò in guerra, con l'obiettivo di rimettere in discussione l'egemonia britannica in America del Nord. In seguito, a fianco delle colonie, intervennero anche la Spagna e l'Olanda. Nel 1781 la vittoria decisiva di Yorktown costrinse gli inglesi alla resa. La pace venne ufficialmente firmata a Parigi il 3 settembre La Francia ottenne basi in Senegal e alcune isole delle Antille, la Spagna ottenne la Florida e Minorca. Le colonie inglesi erano formalmente indipendenti.

50 Emanuel Leutze, Washington attraversa il Delaware, 1851, olio su tela.

51 La ricostruzione di una delle capanne di Valley Forge, località della Pennsylvania rimasta celebre per aver ospitato, fra il 1777 e il 1778, gli accampamenti invernali dell'Esercito Continentale guidato da George Washington durante la Guerra di indipendenza americana..

52 La Costituzione del 1787 Il potere legislativo venne conferito ad un Congresso e quello esecutivo ad un Presidente. Il Congresso venne articolato in un Senato e in una Camera dei Rappresentanti. A differenza del modello parlamentare inglese, il potere esecutivo non era assegnato ad un governo che doveva godere della fiducia del Parlamento, bensì al Presidente eletto dal popolo ogni quattro anni. Il Presidente nominava il governo ed i giudici alla Suprema Corte, che restavano in carica a vita. Oltre ad esercitare il potere esecutivo, egli era dotato anche di un parziale diritto di veto, cioè poteva rifiutarsi di firmare i progetti di legge già approvati dal Congresso e rinviarli ad esso per un'ulteriore discussione.

53 Nel 1789 George Washington, dopo aver guidato alla vittoria l'esercito delle colonie contro gli inglesi, divenne il primo presidente degli Stati Uniti

54 Il problema della schiavitù
Alla fine del Settecento, gli Stati Uniti erano lo stato più libero del mondo e quello in cui la democrazia era più vicina a trasformarsi in realtà effettiva. Rimaneva tuttavia il problema della schiavitù. La Costituzione lasciava ogni singolo stato libero di decidere se adottare o meno la schiavitù, che rimase una caratteristica fondamentale della società americana fino alla metà dell'Ottocento.

55 La contraddizione tra affermazioni di principio e realtà effettiva nella Costituzione del 1787
Affermazione di principio Realtà effettiva Giustificazione della contraddizione Tutti gli uomini sono dotati di uguali diritti Presenza della schiavitù Razzismo: i neri non sono esseri umani a pieno titolo

56 L’Espansione degli USA e la guerra di Secessione (1861-1865)

57 Il mito della frontiera
Prima metà del XIX secolo  estensione a sud e soprattutto a ovest, fino in California dove nel furono scoperti giacimenti d’oro  corsa a ovest (far West) strappando con le armi la terra agli indiani

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59 Stati industriali e Stati latifondisti
Nord  sviluppo industriale e grandi città ricche e progredite, come New York, Boston, Philadelphia. Gli interessi del Nord furono rappresentati dal Partito repubblicano Sud  economia agricola latifondista: grandi piantagioni di cotone, tabacco e canna da zucchero. Le piantagioni erano in mano a poche ricche famiglie e come manodopera venivano impiegati gli schiavi neri. Gli interessi del Sud erano rappresentati dal Partito democratico

60 Contrasto Nord - Sud Il Nord si rende progressivamente indipendente dall’economia agricola del Sud, anche perché cominciarono ad approvvigionarsi dagli Stati dell’Ovest Le alte tariffe doganali voluti dagli Stati del Nord danneggiava le esportazioni del Sud e costringeva il Sud a comprare prodotti del Nord La questione che fece scatenare la guerra fu la schiavitù: in particolare quando si trattò di decidere se applicare la possibilità di utilizzare la schiavitù anche agli stati di recente colonizzazione

61 La secessione del Sud 1860  eletto presidente Abraham Lincoln, abolizionista, del Partito repubblicano Il Sud temendo per i propri interessi proclamò la secessione nel 1861 e costituì la Confederazione autonoma del Sud, con capitale Richmond Iniziò la guerra tra unionisti (Stati del Nord) e confedrati (Stati del Sud) che durò dal 1861 al 1865

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66 Banconote confederate da 10 e 20 dollari.

67 La guerra di secessione
La guerra fu inizialmente favorevole ai Confederati, anche grazie alle abilità strategiche del comandante del loro esercito, il generale Robert Lee Ma dal 1863 gli Unionisti, il cui esercito era guidato dal generale Ulysses Grant, iniziarono a prevalere e nel vinsero la guerra Si trattò della prima guerra totale della storia, combattuta con armi e tecnologie moderne (telegrafo, ferrovie) e coinvolse anche la popolazione civile La schiavitù venne abolita, ma al Sud i neri continuarono a vivere in una difficile situazione economica e sociale e ad essere vittime di pregiudizi razziali e di gravi aggressioni (operate in particolare dal Ku Klux Klan,nato nel 1866)

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69 Mississipi Burning: https://www.youtube.com/watch?v=AbXTl0WX4RE
The new KKK:

70 USA prima potenza economica
Dal 1890 gli USA raggiunsero l’attuale estensione, soprattutto a danno degli indiani, che subirono una serie di massacri (fiume Sand Creek, Little Big Horn, Wounded Knee) e ridotti a solo 250 mila unità furono confinati nelle riserve Gli USA dalla fine del secolo superarono la GB e divennero la prima potenza economica del mondo

71 Lo sterminio degli Indiani
Dea André: Piccolo Grande Uomo - La Battaglia di Little Big Horn ed il Delirio di Custer: Cavallo Pazzo: Toro Seduto: Documentario:


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