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Dati, fatti e trasparenza: un avvertimento Giornalismo data challenged e «segretodipendente» Mario Tedeschini Lalli 28 agosto 2012 [scrive di Dati e giornalismo.

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Presentazione sul tema: "Dati, fatti e trasparenza: un avvertimento Giornalismo data challenged e «segretodipendente» Mario Tedeschini Lalli 28 agosto 2012 [scrive di Dati e giornalismo."— Transcript della presentazione:

1 Dati, fatti e trasparenza: un avvertimento Giornalismo data challenged e «segretodipendente» Mario Tedeschini Lalli 28 agosto 2012 [scrive di Dati e giornalismo almeno dal 28.5.2010]Dati e giornalismo

2 Arco (Trentino), 20 novembre 2009: unedicola tre locandine una notizia e una immagine che vale un titolo Analizziamola…

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4 La versione del Trentinoversione del Trentino Le cose sono un po (solo un po…) più ambigue

5 Arretriamo di sette anni: quanti erano al Circo Massimo il 23 marzo 2002?

6 E passato alla Storia come il giorno che Sergio Cofferati raddoppiò il numero degli abitanti di Roma Naturalmente non fu così, non era possibile

7 Quando la piazza dà i numeri Filippo Ceccarelli, Repubblica 9 ottobre 2007 - immagineRepubblica 9 ottobre 2007 immagine 2003: il caso di S. Francisco e il corteo contro la guerra in IraqS. Franciscocorteo 2012: il caso dei cortei anti-Putin a Mosca, RIA-Novosti (video da 27a 33 interattivo) cortei anti-Putin video interattivo

8 Il numero di persone (in una folla) è un numero mitico e ora voi lo trasformate in un fatto: non è destinato a essere preso bene. Cè un vecchio detto nel giornalismo: la gente vede solo quello che crede. Per la maggior parte delle persone questa è una questione emotiva, non fattuale. Alex Jones, Shorenstein Center on the Press, Politics, and Public Policy

9 Spostiamoci di poco: Stazione della Radio Vaticana di Santa Maria di Galeria Ma indietro di altri due anni: …da uno studio dell' Agenzia di sanita' pubblica del Lazio emerge che i bambini vicino alle potenti antenne della radio che trasmette programmi per tutto il mondo rischiano di ammalarsi di leucemia sei volte di piu' dei loro coetanei romani. Corriere della Sera, 9 marzo 2001 Attorno alle antenne di Radio Vaticana il tasso di leucemie è sei volte più alto di quello di Roma. Repubblica, 15 marzo 2001 Ormai un luogo comune, ma era proprio così?un luogo comune

10 No, non era così Il papa uccide forse i bambini, ma quel dato («sei volte di più») non era scritto da nessuna parte, certo non nello studio dellARPA, che tutti citavano – ma non avevano letto (neanche io, il primo fu il corrispond. del WSJ)studio dellARPA Il rapporto – come tutti gli studi – era una cosa complicata…

11 Dati leucemia infantile disponibili per 13 anni Raccolti per 5 fasce di due km a partire dalle antenne Totale 8 casi Il «sei volte di più» è nella prima fascia: un caso, rispetto agli «0,16 casi» attesi, cioè uno ogni 80 anni. Un po di aritmetica: (1/80)x13= 0,162 e, naturalmente, 1=0,162x6 (!!!)

12 Ma non ci sono, in natura «frazioni di caso»… Rischio relativo: 6 in 1/a fascia; 2,32 in 2/a; 1,88 in 3/a; e 0 in 4/a e 5/a Si muore meno a 7 km dallantenna che al centro di Roma? Semplicemente non cera un campione statistico utile

13 Il dato nel giornalismo problema antico – In parte legato a una cultura che rifugge dal numero, dalla aritmetica (Figurati! Io di Matematica non capisco niente): quanti sanno la differenza tra media e mediana – o soltanto quanti sanno fare una media? – In parte alla sfiducia (filosofica? Politica?) sul concetto di dato, o di fatto – Il giornalista italiano è data challenged anche senza numeri – I fatti sono (potrebbero essere) dati, ma il fatto è spesso accessorio

14 Anche il giornalismo tendenzioso ha bisogno di dati – consapevolmente selezionati per essere ordinati su un vettore di forza, ma dati Qual è la vostra esperienza di lettori? Esempio: le citazioni, le interviste – che cosa va tra virgolette? – Parlar male di Garibaldi: il caso Fallaci-KissingerFallaci-Kissinger Poi arrivarono i «retroscenisti»

15 Le cinque W, quando il why prevale sul what Famoso inviato di giudiziaria cinque anni fa in una scuola di giornalismo: La cosa più importante non è che cosa, ma perché Problema: il perché in-forma il che cosa Giornalismo sostanzialista e giornalismo dei dati: una contraddizione?

16 Rifiuto tradizionale del concetto di obiettività ha portato a una sfiducia nel fatto/dato e nella sua verificabilità Negazione del dato > negazione della verificabilità o fact checking

17 Fact Checking interno – «Copy editor» responsabile di ciò che va in pagina, non lautore (cfr. The New Yorker, o Der Spiegel che ha 70 «giornalisti-documentatori»)Der Spiegel che ha 70 «giornalisti-documentatori») – Controlla anche le citazioni, richiamando le fonti (Lesa maestà?) – Per verificare si risale lalbero delle informazioni: chiede allautore la fonte del dato, della citazione, ecc., poi controlla.

18 Fact Checking esterno – Redazionali: Politifact, FactChek.orgPolitifactFactChek.org – Crowdsourced: FactChecking.it (Ahref)FactChecking.it – Solo i fatti/dati sono verificabili, non le opinioni – Anche qui: risalire lalbero delle informazioni, chiedere prima di tutto al soggetto. – Poi si verificano le fonti fornite. Qualunque verifica deve prevedere delle fonti: «Chi te lha detto»?

19 Cultura del dubbio vs. cultura del sospetto – non è una gara a «Beccato!» (gotcha) > rischi Il caso attentato di Brindisi (maggio 12)attentato di Brindisi Il caso Monti-Obama-Tokyo (27 marzo 12) » la Repubblica, Fatto Quotidiano, Il Corriere della Sera, Il Post.it e le parole autentiche di Obama la Repubblica,Fatto QuotidianoIl Corriere della Sera Il Post.itparole autentiche – Fattori: enfasi, non citazione fonti (Ansa generica, poi nessuno; verifica senza sentire fonti medesime – Il «perché» (la piaggeria dei media, reale) in-forma il «che cosa» (le parole di Obama). – Nel giornalismo sostanzialista tutti hanno ragione?

20 La faciloneria sui fatti/dati si sposa con – il carattere volutamente letterario del giornalismo italiano, la «bella scrittura», le «buone penne» (dialogo essenziale al racconto > citazioni ricostruite) – La scelta del registro dello «scrittore (giornalista) onniscente» (Fidati di me, io sono la tua fonte) Da noi pare degradante anche citare agenzie Trasparenza (openness) condizione di – Controllo (=verifica) – Democrazia

21 Trasparenza delle fonti = link (quanti giornali online italiani lo fanno?) Non è «dare traffico agli altri», è «dare strumenti ai tuoi lettori» e acquisire credibilità Paura di non averne abbastanza? Giornali americani avvantaggiati (il sourcing è sempre stato un valore), ma anche loro…

22 Clay Shirky: Clay Shirky Journalists are addicted to secrets, non possono fare a meno, sono dipendenti dai segreti. Il tipico giornalista bravo nella mentalità corrente è colui che - in tipica modalità Watergate – ottiene documenti segreti allalba, riesce a far parlare una gola profonda ecc. Fare una gran fatica a organizzare, selezionare e dare un senso a enormi masse di dati già disponibili a tutti è una cosa non solo tecnicamente difficile, ma poco glamour, in fondo una cosa che potrebbero fare tutti. Solo che non lo fanno.

23 Giornalismo dei dati e open data: cè contraddizione tra «giornalismo» e «openness» (trasparenza)? Possibile che lamministrazione pubblica sia più trasparente dei giornali? Possibile chiedere trasparenza ad altri e non a noi stessi? Specie nel mondo digitale (a un click di distanza da fonti verificabili, dai concorrenti)?

24 Luniverso digitale non perdona… …ma offre degli strumenti straordinari Perché non giocare «con le carte in tavola»? – Fonti – Testi originali – Testi integrali delle interviste – Ecc. La tecnologia ci può aiutare. Un esempio…

25 ProPublica Show our work:Show our work

26 Grazie! http://bit.ly/blogmario @tedeschini mario.tedeschini.lalli@gmail.com mario.tedeschini.lalli@gmail.com


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