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«Caio Giulio Cesare» Venezia – Mestre

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Presentazione sul tema: "«Caio Giulio Cesare» Venezia – Mestre"— Transcript della presentazione:

1 «Caio Giulio Cesare» Venezia – Mestre
Anno scolastico Classe 2°D Istituto secondario di primo grado «Caio Giulio Cesare» Venezia – Mestre

2 Il mondo dello sport

3 Lo sport per noi è…

4 Lo sport per me è momento di allegria e divertimento, ma anche di attività fisica, mentale e di svago dopo un duro giorno di scuola [Andrea B.] Lo sport per me è una cosa che riunisce tutti in qualcosa di comune. [Camilla] Lo sport per me è un divertimento, uno svago; si possono conoscere nuovi amici. [Carmine] Lo sport per me è un modo per divertirsi, stringere nuove amicizie e stare insieme [Andrea C.]

5 Lo sport per me è un modo per stare insieme, esprimere i propri sentimenti ed emozioni in piena libertà. [Erica] Lo sport per me è sacrificio, divertimento e conoscenza di nuove attività. [Nicolò D. C.] Lo sport per me è qualcosa che si pratica per tenersi in forma, conoscere persone che praticano la stessa attività, che mi piace e amo. [Elia] Lo sport per me è un’occasione per conoscere nuove persone, per mettere in evidenzia le proprie potenzialità e divertirsi con gli amici. [Francesco]

6 Lo sport per me è un modo per fare amicizia, socializzare con altre persone, imparare ad essere onesti, accettare le sconfitte. [Luca] Lo sport per me è qualcosa di divertente, soprattutto se si fa con le amiche. [Ambra] Lo sport per me è un modo per dimenticare tutte le preoccupazioni e trovare uno svago. [Martina] Lo sport per me è un modo per socializzare con altre persone, fare amicizia; un modo per riconoscere la bravura di un avversario, essere onesti e ricordarsi che gli stessi avversari sono momentanei e non nella vita. [Nicolò N.] Lo sport per me è una nuova amicizia che nasce e un nuovo gioco che si conosce. [Swapnil]

7 Lo sport per me è qualcosa che mi rende felice, permettendomi di fare nuovi amici. [Francesca]
Lo sport per me è passione, sacrificio e libertà di esprimersi e di essere sé stessi in un mondo che a volte non ce lo permette. [Lucrezia] Lo sport per me è un’occasione di divertimento, unione e lealtà per tutti coloro che lo praticano e per chi lo guarda. [Giacomo] Lo sport per me è un mondo dove i problemi spariscono con una semplice «pattinata».[Shauni] Lo sport per me è lo svago della vita confrontandosi tutti contro tutti con divertimento e conoscendo nuovi amici. [Vittoria]

8 La Corsa Correva lungo la pista con un ardore fiero, E stava davanti a tutti come un condottiero. E col suo passo svelto e veloce , I tifosi urlavano a gran voce. Poi cadde, come un cavaliere colpito da una lancia E si graffiò la guancia Ferito il corridore cercò di arrivare con coraggio Alla linea del traguardo, che per lui era solo un miraggio. Svenne a terra il dolore era una guerra. Alla fine perse la corsa e sconfitto mise tutto le sue cose nella borsa Francesco Fantin

9 L’ultimo rigore Centoventi minuti son passati inesorabilmente Della partita più importante E le squadre si preparano ai calci di rigore lentamente Il primo tiratore va, emozionato Scocca il tiro chiudendo gli occhi E dalle grida del pubblico capisce che un gol ha realizzato I seguenti otto rigori vengon segnati Finora la parità non è mai stata violata E all'ultimo rigore si è arrivati Un semplice tiro che le sorti della partita può cambiar Malamente è calciato E così il portiere può alzarsi per esultar Giacomo Scarpa

10 Impara a volare La danza ti regala passione, vivila.
La danza ti regala opportunità, coglile. La danza ti regala felicità, trasmettila. La danza ti regala sfide, affrontale. La danza ti regala le ali, impara a volare Lucrezia Rosa

11 Il nuoto nella vita NUOTO... NUOTO NEL BUIO,
NUOTO ATTRAVERSO I MIEI DUBBI, ATTRAVERSO LE MIE PAURE, NUOTO ATTRAVERSO LA MIA RABBIA, QUASI SEMPRE ANNEGATO NELLE MIE EMOZIONI. EPPURE IO NUOTO, NUOTO ANCORA, ATTRAVERSO LA TEMPESTA, CERCANDO DI ARRIVARE ALLA RIVA... STO NUOTANDO NELLA MIA VITA, ATTRAVERSO GIOIE E TRISTEZZE

12 Il Tiro Con L’Arco Il tiro con l’arco,
sport della serenità e dell’ armonia, quando miri tutto il mondo se ne va via; è lo sport della concentrazione, mentre tiri senti una forte emozione. È fantastico se riesci a centrare, è difficile riuscire a non cantare per la gioia che hai nel cuore.

13 Aquagym L'aquagym moderno, acqua fitness a volte chiamato, comprende tutte le classi di fitness in acqua, come in uno studio di "aerobica". L'aerobica è nato in Francia, terminologia franco-francese, Acqua ginnastica divenne "aerobica" nel linguaggio comune dopo la pubblicazione del libro omonimo scritto da Christiane Gourlaouen. Inizialmente il termine "aerobica" è stata depositata e quindi non poteva essere utilizzato senza autorizzazione.

14 Regole dell’Aquagym Regole del mio sport
Ci sono 4 regole dell’aquagym: Durante gli esercizi in acqua cercare di mantenere una posizione particolarmente equilibrata. Non avere fretta nell'eseguire dei movimenti perché potrebbero essere causa di approssimazione e mancanza di controllo nelle posizioni. Contrarre sempre gli addominali in modo da mantenere la schiena sempre in una posizione corretta. L'aumento della velocità di esecuzione dei movimenti determina un parallelo aumento d'intensità dell'esercizio. Se comincia a farsi sentire la stanchezza rallentare il ritmo dei movimenti ma evitare di fermarsi di colpo, perdendo i benefici del lavoro aerobico.

15 Atletica L'atletica leggera trova le sue origini nell'antica Grecia: i poemi omerici, la statuaria, Pindaro e la pittura vascolare testimoniano la profonda passione sportiva degli antichi greci e l'onore in cui tenevano gli atleti. Il canto ventitreesimo dell'Iliade descrive prove che anticipano gare che sono ancora tipiche nell'atletica moderna: una corsa a piedi e due prove di lancio, il disco e il giavellotto. Nel canto però dell'Odissea dedicato ai giochi dei Feaci, Omero, quasi per completare la gamma delle attività naturali di base (correre, saltare, lanciare) parla anche di una prova di salto ("il maggior salto Anfiolo spiccollo") senza specificare di quale salto si trattasse, anche se non è azzardato pensare che si trattasse di salto in lungo.

16 Origini La nascita, gli inizi dell'atletica leggera, si perdono nella notte dei tempi, confondendosi con i primi gesti dell'uomo, alle prese con le sue necessità di sopravvivenza. Non si sa per quante migliaia di anni i primi uomini abbiano corso fuggendo ed inseguendo, e abbiano lanciato per aggredire o per difendersi, creando così la matrice naturale di un agonismo del tutto singolare e inconsapevole. Grecia, Egitto, Irlanda e poi Roma e l'Etruria, risultano essere in misura più probabile le terre in cui inizialmente il gesto atletico dell'uomo assunse le forme più definite, non escludendo comunque, per tempi più lontani la nascita di esso

17 Alcune Regole dell’Atletica
Corse metri: Ad ogni atleta viene assegnata una corsia da cui non può uscire procurandosi vantaggi o ostacolando gli avversari, fino al traguardo. Gli atleti non possono in alcun modo toccarsi od ostacolarsi uno con l'altro. Se un atleta invade una corsia che non è la sua, viene squalificato. Ad ogni atleta che parte dai blocchi di partenza prima dello sparo o entro un decimo di secondo da esso viene assegnata una partenza falsa. Con il nuovo regolamento in vigore dal 2010 ogni atleta che effettua una partenza falsa viene squalificato. Nelle corse di 200 e 400 metri, poiché si svolgono anche in curva, viene assegnato alle corsie più esterne il così detto "decalage" cioè la partenza più avanzata di alcuni metri rispetto le corsie più interne in modo che ogni atleta possa percorrere una distanza uguale indipendentemente alla corsia in cui si trova.

18 Basket La pallacanestro fu creata da un solo uomo: il dottor James Naismith, professore di educazione fisica canadese. Nel 1891 Naismith lavorava presso la YMCA International Training School di Springfield, nel Massachusetts. Gli venne chiesto di trovare uno sport che potesse tenere in allenamento durante la stagione invernale. Ispirato al gioco canadese duck-on-a-rock, il basketball vide la luce il 15 dicembre 1891, regolato da tredici norme, con un cesto di vimini per le pesche appeso alle estremità della palestra del centro sportivo e due squadre di nove giocatori. Il nome del gioco fu coniato da uno degli allievi di James Naismith, Frank Mahan, dopo che l'inventore aveva rifiutato di chiamarlo Naismithball. Il 15 gennaio 1892 Naismith pubblicò le regole del gioco: è la data di nascita ufficiale della pallacanestro. La prima partita della storia terminò 1 a 0. Lo sport divenne popolare negli Stati Uniti in brevissimo tempo, cominciando subito dopo a diffondersi in tutto il mondo, attraverso la rete degli ostelli YMCA; gli allievi di Naismith divennero missionari e mentre viaggiavano nel mondo per portare il messaggio cristiano, riuscivano a coinvolgere i giovani nel nuovo gioco. Nel 1946 nacque negli USA la National Basketball Association (NBA), con lo scopo di organizzare le squadre professionistiche e rendere lo sport più popolare. Nel resto del mondo, la diffusione si incrementò con la nascita della Federazione Internazionale Pallacanestro nel In Europa, il basket ebbe una particolare risonanza e soprattutto l'Unione Sovietica fu lo stato che riuscì a competere a livello internazionale alla potenza degli Stati Uniti.

19 Alcune Regole del Basket
3 secondi: infrazione che si commette se si riceve palla in area dopo che si era lì da almeno 3 secondi. Aiuto: si ha quando un difensore viene battuto in 1 contro 1 e un altro difensore va a marcare l'attaccante. Ala grande: posizione intermedia tra ala piccola e centro; gioca nei pressi del canestro ma può starne anche lontano; negli schemi è il numero 4. Ala piccola: ruolo di un giocatore che sa fare un po' di tutto (tiro, entrate, rimbalzi), posizione intermedia tra ala grande e guardia; negli schemi è il numero 3. Allenatore: ce ne deve essere uno per squadra perché solo lui può chiamare i time out ed effettuare i cambi.

20 Storia del cricket Le origini del cricket sono sconosciute anche se sembra accertato che giochi simili all'attuale cricket fossero praticati nell'Inghilterra del sud-est già a partire dal 1300, importati in quella regione da pastori fiamminghi. La prima citazione sul cricket in Inghilterra è datata 1597, in un processo il medico legale John Derrick testimoniò che praticava il gioco «creckett» durante i propri studi alla Royal Grammar School di Guildford, nel Surrey verso il 1550. Vi sono molte teorie sull'origine del nome ''cricket''. Potrebbe derivare dalla parola fiamminga ''krick'' bastone, a testimonianza degli scambi culturali ed economici tra il sud est dell'Inghilterra e le Fiandre. Durante il 1600 numerose fonti testimoniano la crescita della pratica di questo gioco nell'sud est dell'Inghilterra e al termine del secolo già vengono registrate le prime partite con squadre organizzate. Nel 1700 il gioco si sviluppò fino a diventare lo sport nazionale inglese e come tale si diffuse in tutto l'impero coloniale britannico. Anche negli Stati Uniti d'America il Cricket rappresentò lo sport dominante fino alla Guerra di secessione americana. Nel 1900 il cricket fece parte dei Giochi olimpici.

21 Dopo la seconda guerra mondiale]] il cricket ha avuto una sorta di globalizzazione; con la concessione dell'indipendenza ai ''Dominions'' britannici e l'istituzione del Commonwealth. Attualmente figurano come ''Full Members'' dell'International Cricket Council undici paesi: L'Asia è rappresentata da quattro paesi del subcontinente (Bangladesh, India, Pakistan e Sri Lanka); l'Africa da due,(Sudafrica e Zimbabwe); l'Oceania da altri due (Australia e Nuova Zelanda); l'Europa da Inghilterra e Irlanda ed infine l'America del Nord America Indie Occidentali Britanniche Indie Occidentali ) da uno. Solo in queste 10 nazioni si gioca il ‘’Test cricket'', ovvero il gioco nella sua forma originale con partite che possono durare anche cinque giorni. Tuttavia è negli ultimi vent'anni, con l'avvento della televisione nello sport e l'interessamento di due magnati televisivi australiani, dapprima Kerry Packer proprietario di Nine Network e successivamente Rupert Murdoch padrone del colosso televisione satellitare BSKYB, che il cricket ha trovato la sua dimensione internazionale.

22 Calcio Il gioco del calcio sembra avere origini antichissime. Tracce di giochi simili sono rintracciabili in diversi luoghi ed epoche. Un antico gioco con la palla era praticato già in Giappone verso l‘XI secolo a.C.. Nello stesso periodo in Cina era molto diffuso il Tsu-chu (letteralmente: palla di cuoio sospinta dal piede), che impiegava un pallone ripieno di piume e capelli femminili, bisognava infilare il pallone in un buco sostenuto da due canne di bambù, utilizzando unicamente i piedi. Sempre in Giappone risulta si giocasse il Kemari più giovane di circa anni rispetto a quello cinese e tuttora praticato. In uno spazio relativamente piccolo, i giocatori dovevano passarsi, senza che questo toccasse terra, un involucro di cuoio al cui interno era inserita una vescica di animale gonfiata. Altre testimonianze arrivano dalla Grecia antica dove, intorno al IV secolo a.C., si affermò l'Episkyros mai però inserito tra le discipline olimpiche del tempo. A Roma questo gioco si trasformò nell'Harpastum che deriva il suo nome dal termine greco arpazo, con il significato di strappare con forza, afferrare. Si utilizzava una piccola palla e due squadre si affrontavano in un campo rettangolare delimitato da linee di contorno e da una linea centrale. Lo scopo era quello di riuscire a poggiare la palla sulla linea di fondo del campo avversario. Erano permessi i passaggi sia con le mani che con i piedi ed ogni giocatore ricopriva un ruolo ben preciso.  Nel Medioevo i giochi con il pallone furono soprattutto espressione dell'antagonismo tra villaggi o tra fazioni dello stesso villaggio: perse le regole dell'antichità, obbedivano da luogo a luogo a norme diverse. Verso la fine del 1200 arrivano notizie della presenza di un gioco con la palla, il Large-football dalle Isole Britanniche. In Francia, nello stesso periodo, si giocava esclusivamente con i piedi e in modo assai violento la Savate. Una lettera di grazia (1374), parla della Soule come di contesa col pallone da lungo tempo praticata tra villaggi. Ma la città dove il gioco del calcio ebbe il massimo fulgore fu la Firenze medicea. Il calcio fiorentino, assai diffuso a quei tempi, dava luogo a incontri ufficiali nelle grandi ricorrenze tra i partiti dei verdi e dei bianchi, rispettivamente della riva sinistra e destra dell’Arno. Il campo di gioco era Piazza Santa Croce. Attualmente quell'antico gioco è ricordato a Firenze, ogni anno, con una fedele ricostruzione in costume. Nel XVII secolo un gioco simile al calcio fiorentino si praticava anche a Venezia e Bologna, dove però era stato proibito nel 1580.

23 Regole del Calcio Le Regole principali del calcio sono 17, e sono le seguenti: 1.Il terreno di gioco; 2.Il pallone; 3.Il numero dei calciatori; 4.L'equipaggiamento dei calciatori; 5.L'arbitro; 6.Gli assistenti dell'arbitro; La durata della gara; 8.L'inizio e la ripresa del gioco; 9.Pallone in gioco e non in gioco; 10.La segnatura di una rete; 11.Il fuorigioco; 12.Falli e scorrettezze; 13.Il calcio di punizione; 14.Il calcio di rigore; 15.La rimessa dalla linea laterale; 16.Il calcio di rinvio; 17.Il calcio d'angolo. Non è una regola, ma una modalità di comportamento (spesso chiamata impropriamente "La 18° Regola"): Il fair play o buon senso (nel caso dell'arbitro)

24 Danza La storia della danza è una disciplina vastissima, non solo perché esistono molte forme di danza, ma anche perché, come arte del corpo in movimento, essa è l’unica arte che si svolge contemporaneamente nel tempo e nello spazio. Per quanto riguarda la storia della danza come forma d’arte dello spettacolo, da sempre la danza ha costituito uno dei livelli espressivi del teatro. Nella tragedia e nella commedia dell’antica Grecia il "coro" si esprimeva principalmente danzando nello spazio antistante l’edificio scenico. Il termine italiano "danza", invece, così come il francese danse, l’inglese dance e il tedesco tanz derivano dalla radice tan (sanscrito), che è associata al concetto di “gioia”. Nelle civiltà antiche indiane, cinesi ed egiziane, la danza voleva raffigurare il corso armonioso degli astri. I greci posero la danza sotto la protezione della musa Terpsichore, facendone così un simbolo della propria cultura. Per i romani, invece, assunse la forma di pantomima, continuando a trasformarsi fino alla depravazione. In seguito all'avvento del Cristianesimo, anche se inizialmente fu accolta nei riti all'interno delle chiese, in seguito fu condannata dalla Chiesa e nel corso del Medioevo scomparve dalla liturgia, mentre sopravvisse nella forma di danza popolare. Nel seguente sviluppo della musica strumentale, la danza si espanse soprattutto nelle corti italiane e durante il XVII secolo soprattutto in Francia, dove veniva praticata in particolare nei palazzi reali come arte raffinata. La danza divenne così una vera e propria Arte e nel corso dei secoli nacquero numerose coreografie, che nell'Ottocento venivano rappresentate in teatri prestigiosi come l'Opèra di Parigi e la Scala di Milano. La danza ti regala armonia, ascoltala.

25 Regole della Danza Le "regole" della danza
Si deve sempre mantenere la rotazione delle anche (en dehor), a meno che non venga richiesto. Non si parla a lezione. Quando si fanno degli esercizi alla sbarra non bisogna aggrapparsi a quest'ultima, ma usarla solo come piccolissimo appoggio. Mai provare dei pezzi senza prima riscaldarsi (scaldare i muscoli, per rendere più fluido il movimento e evitare strappi). A lezione ci si presenta pettinati e con la divisa indossata, insomma, si deve essere in ordine. Non si devono consumare pasti pesanti prima di una lezione di danza, perché potrebbero bloccare la digestione.

26 Nuoto Le prime testimonianze di una disciplina antenata del nuoto risalgono al periodo preistorico. Nella Caverna dei nuotatori, sull'altopiano del Gilf Kebir, sono state rinvenute delle pitture rupestri rappresentanti uomini eseguire movimenti simili a quelli degli attuali stili del nuoto. Tra le ipotesi prese in considerazione, però, c'è anche quella che gli uomini rappresentati eseguano movimenti di un rituale estraneo alla attività natatoria. Il nuoto inoltre può essere di acqua leggere o di acqua pesante:il nuoto leggero è quello dove le persone fanno i salti e quello pesante dove le persone fanno i tuffi molto più in alto. Un sigillo di argilla egiziano datato tra il 4000 a.C. e 9000 a.C. mostra quattro nuotatori durante quella che si ritiene sia una variante del crawl. Le notizie scritte risalgono fino al II millennio a.C., e comprendono il Gilgamesh, l'Iliade, l'Odissea, la Bibbia (Ezechiele 47:5, Atti 27:42, Isaia 25:11), Beowulf, e altre saghe. Nel 1538 Nicolas Wynman, un professore di lingue tedesco, scrisse il primo libro sul nuoto: "Colymbetes". Il nuoto competitivo in Europa iniziò attorno al 1800, principalmente con il dorso. Il crawl venne introdotto nel 1873 da John Arthur Trudgen, che lo copiò dallo stile degli amerindi. Il nuoto era già nel programma delle prime olimpiadi moderne, quelle di Atene Nel 1902 il crawl venne migliorato da Richard Cavill. Nel 1908, venne fondata la Fédération Internationale de Natation Amateur (FINA).

27 Alcune Regole del Nuoto
Dorso è l'unico stile del nuoto che si esegue con il capo rivolto verso l'alto, non potendo quindi vedere dove si procede. Una corretta esecuzione ne prevede la torsione del busto (su lati alterni) ad ogni bracciata (rollio). Oltre all'abilità natatoria sono importanti senso dell'orientamento, del tempismo e percezione del proprio corpo in movimento. Virata nel nuoto indica il cambio di direzione che l'atleta si vede costretto ad effettuare una volta terminata la vasca. Essa prevede in ogni caso, con differenti modalità a seconda dello stile nuotato, che l'atleta tocchi il muro, pena la squalifica, cosa che avviene anche se, durante le fasi della virata, l'atleta si appoggia e si sostiene a frangiflutti o direttamente al bordo della vasca. Stile libero è un tipo di competizione del nuoto, in cui il regolamento non pone restrizioni all'azione che possono intraprendere i nuotatori, tranne poche eccezioni: L'atleta non deve mai toccare il fondo (pavimento) della piscina, con nessuna parte del corpo; Per eseguire la virata, è sufficiente che l'atleta tocchi il bordo (parete) con qualsiasi parte del corpo prima di iniziare una nuova vasca; Nelle gare miste ( metri individuali e 4x50-4x100 metri a staffetta) l'atleta, nella frazione a stile libero, non può eseguire una nuotata in uno stile già svolto.

28 Pattinaggio Il pattinaggio venne utilizzato per la prima volta a scopo di trasporto in Olanda. La storia ci tramanda che nel 1572 un drappello di olandesi fu bloccato dagli spagnoli sui ghiacci davanti al porto di Amsterdam. I soldati spagnoli armati pesantemente circondarono gli olandesi asserragliati intorno alle loro navi bloccate nel ghiaccio. Con grande sorpresa gli spagnoli videro sbucare gli olandesi che, sfrecciando fulminei su pattini, colpivano i nemici e si dileguavano imprendibili. Il pattinaggio divenne poi un passatempo per molti europei a cominciare dal XVIII(18) secolo; il primo nome nella storia del pattinaggio è quello di Joseph Merlin, un belga che creò i primi pattini in legno, sostituendo le lame da ghiaccio con delle ruote. In Italia, questa disciplina trova terreno fertile nelle città di Torino, Milano e la zona dei laghi prealpini di Ganna, Endine e Ghirla. Gli anni ’50 e ’70 sono i migliori anni per la scuola italiana, che vince due titoli europei consecutivi con Carlo Fassi. Si devono attendere ancora venti anni per trovare un azzurro (anzi due azzurre) sul podio. Si tratta di Rita Trapese e Susanna Driano. Il pattinaggio artistico è una disciplina di elevatissimo contenuto atletico e tecnico. Richiede anni ed anni di preparazione ed un innato senso artistico espressivo. differenza della danza, ove è richiesta grande agilità e coordinazione neuromuscolare, nel pattinaggio è richiesta anche molta forza di gambe.

29 Regole del Pattinaggio
Per cambiarsi ci si mettono 10 minuti (body calze e polsini compresi) Durante l'allenamento non ci si può fermare in pista, ma mettersi sul bordo. Se si eseguono acrobazie non si supera chi è vicino e non si parla Finito l'allenamento si va subito in spogliatoio Dopo essersi cambiate comunicarlo al istruttrice

30 Tennis La storia del tennis affonda le sue origini all'antico gioco greco dello sphairistike, ed è menzionato nella letteratura fin dal Medioevo. Gawain Gwalltafwyn, uno dei cavalieri della Tavola Rotonda, gioca a tennis con un gruppo di giganti nel racconto The Turke and Gowin. La forma medievale del tennis è chiamata real tennis (dall'inglese "tennis vero"). Il real tennis si evolse per tre secoli da jeu de paume: un antico gioco francese e italiano del XII secolo chiamato pallacorda in italiano. Aveva dei richiami alla palla basca e alla pallamano americana. Prima la palla era colpita con la mano nuda, poi con la stessa coperta da un guanto. Una teoria suggerisce che il gioco fosse inizialmente giocato dai monaci di clausura, viste le dimensioni e la forma dei primi campi. Intorno al ntato una piccola racchetta. Un ritratto del re Carlo IX di Francia del 1552 ritrae il neonato sovrano con una racchetta in mano. Il real tennis aumentò la sua popolarità di volta in volta tra i nobili francesi e raggiunse il massimo picco nel XVI secolo. Francesco I di Francia, che era appassionato del real tennis, costruì campi e divulgò il gioco sia tra i membri della corte sia tra il popolo. Il suo successore Enrico II era anch'egli un ottimo giocatore e continuò la tradizione; il prete italiano Antonio Scaino da Salo, descrisse tale gioco nel libro intitolato Trattato del Giuoco della Palla e scritto nel Ben due re francesi morirono in incidenti legati al gioco: Luigi X per ripetuti attacchi dopo una partita e Carlo VIII dopo essere stato colpito dalla palla. Re Carlo IX stabilì la prima corporazione dei professionisti di pallacorda nel 1571, organnizando inoltre il primo torneo con racchette, diviso in tre categorie: apprendisti, amatori, professionisti. Il primo codice che stabiliva il regolamento ufficiali fu pubblicato nel 1599 da un professionista di nome Forbet. Con Enrico V d'Inghilterra il pallacorda|real tennis era divenuto popolare anche fra i reali inglesi, ma fu Enrico VIII a rendere lo sport famoso nel suo paese, giocando a Hampton Court Palace, in un campo che aveva fatto costruire nel 1530 e in altri dispersi nel palazzo reale. Si ritiene che Anna Bolena stesse assistendo a un incontro di real tennis quando venne fatta arrestare e che Enrico stava giocando quando gli giunse la notizia della sua esecuzione. Durante il regno di Giacomo I d'Inghilterra c'erano 14 campi nella sola Londra. William Shakespeare menziona le palle da real tennis (chiamandole tennis balles) nella sua opera Enrico V. Nel XVII secolo il gioco si diffuse completamente tra la nobiltà della Francia, della Spagna, dell'Italia e dell'Impero Austro-Ungarico. Durante il XVIII e all'inizio del XIX secolo il real tennis diminuì molto il suo sèguito di praticanti e spettatori, sostituito da altri tre sport con palla e racchetta: il racquets, lo squash e il lawn-tennis, ovvero lo sport che oggi tutti conoscono semplicemente come tennis.

31 Alcune Regole del Tennis
Back: colpo carico di effetto in modo da mettere in difficoltà l'avversario Topspin: colpo carico di rotazione in modo da far compiere alla palla una traiettoria molto alta Rete: rete fatta di stoffa alta sesantadue centimetri in modo da obbligare i giocatori a farla andare o passare al disopra

32 Tiro con l’arco

33 Il tiro con l'arco è uno sport di antiche origini
Il tiro con l'arco è uno sport di antiche origini. Diverse, nelle gare nazionali e internazionali, sono le prove che contraddistinguono questa disciplina. L'arco - come strumento di offesa (inteso come arma) ma anche come strumento di caccia, svago e di sport - è uno dei primi congegni primitivi evoluti e certamente una tra le invenzioni più originali dell'umanità, che lo ha sviluppato, nelle varie aree del pianeta, in tempi diversi e indipendenti. Si ritiene che la prima raffigurazione di un arco si possa indicare in un graffito di circa trentamila anni fa. Sicuramente sin dal Paleolitico l'umanità si serviva di questo strumento come sistema di caccia per colpire le prede mantenendosi a distanza di sicurezza. Il tiro con l'arco comparve per la prima volta ai Giochi olimpici del 1900 a Parigi. Escluso dopo il 1920 è stato riammesso a partire dalle Olimpiadi di Monaco di Baviera del 1972; da allora è una delle specialità olimpiche che ha portato diverse medaglie agli Azzurri. In Italia il tiro con l'arco fu a lungo considerato poco più di un passatempo per ragazzi; iniziò a essere praticato come sport negli Anni Trenta, sotto il regime fascista: questa era infatti la disciplina riservata alle "Giovani Italiane". Fu organizzato anche un campionato femminile promosso dall'Accademia di Educazione Fisica di Orvieto. Nel 1956 a Treviso prese forma la prima società ("Compagnia") italiana e iniziarono a essere organizzate le prime competizioni, aperte a entrambi i sessi. 

34 Alcune Regole del Tiro con l’Arco
I TIRI  Ogni arciere tira 3 frecce in un tempo massimo di 2 minuti sul proprio bersaglio, bersaglio che viene assegnato all’atto dell’iscrizione dalla società organizzatrice. I supporti sui quali vengono posti i bersagli, detti anche paglioni battifreccia, portano 4 bersagli, perciò su ogni paglione tirano complessivamente 4 arcieri (2 per volta). Si tirano complessivamente 20 volée di tre frecce per un totale di 60 frecce. I tempi di tiro e organizzazione delle fasi della gara sono regolati da semafori e da segnali acustici, comandati da un direttore dei tiri abilitato dalla federazione. I PUNTI  I punteggi che i bravi tiratori riescono ad ottenere sono intorno ai 585/598 punti su 600. Per l’assegnazione dei punti, qualora la freccia tocchi anche con la tangente la striscia che delimita 2 punteggi, viene assegnato il punto più alto. Un arbitro sovrintende a tutta l’organizzazione e viene chiamato in causa direttamente dagli arcieri stessi qualora esista un dubbio, circa il punteggio da assegnare ad una freccia.

35 Gli sport dei compagni Ambra
Andrea B, Carmine, Iman e Giacomo

36 Andrea C, Francesco, Elia e Vittoria Erica
Camilla, Luca, Martina e Nicolò DC Andrea C, Francesco, Elia e Vittoria Erica

37 Francesca e Lucrezia Gurkan Jobayer Shauni

38 Arte nello Sport Bambina con volano, di Jean Simeon
Giocatori di palla ovale, Di Henry Rousseau Lezione di danza Di Edgar Degas

39 Vaso greco Topolino (Walt Disney)

40 Ballerine (Edgar Degas) Arciere

41

42 Fine


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