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GESTIONE RIFIUTI: OBIETTIVO PRIMARIO

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Presentazione sul tema: "GESTIONE RIFIUTI: OBIETTIVO PRIMARIO"— Transcript della presentazione:

1 GESTIONE RIFIUTI: OBIETTIVO PRIMARIO
La diminuzione di produzione dei rifiuti e la diminuzione di pericolosità

2 Prevenzione dei rifiuti:
DIRETTIVA 2008/98/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive Articolo 9 Prevenzione dei rifiuti: a) entro la fine del 2011, … la definizione di una politica di progettazione ecologica dei prodotti che riduca al contempo la produzione di rifiuti e la presenza di sostanze nocive in essi, favorendo tecnologie incentrate su prodotti sostenibili, riutilizzabili e riciclabili;

3 DISPONIBILITA’ DELLE RISORSE SULLA TERRA E’ DATO FINITO
POPOLAZIONE TERRESTRE • Nel 2010, 6.8 miliardi di persone di cui 1.2 denutriti (FAO) • Nel 2050 si stimano 9.2 miliardi

4 DISPONIBILITA’ DELLE RISORSE SULLA TERRA E’ DATO FINITO
IMPRONTA ECOLOGICA Il peso che ognuno di noi ha sulla terra. L'impronta ecologica misura quanto territorio biologicamente produttivo viene utilizzato da un individuo. In Italia, 4,2 ettari pro capite, disponibili 1,0 Disponibilità mondiale è di 2,2 ettari (Living Planet Report - WWF)

5 DISPONIBILITA’ DELLE RISORSE SULLA TERRA E’ DATO FINITO
IMPRONTA ECOLOGICA Se tutti gli abitanti del mondo avessero uno stile di vita come quello degli Europei sarebbero necessari almeno 2 Pianeti. Per gli USA con un’impronta ecologica di circa 12 unità, di Pianeti ce ne vorrebbero almeno 5. (Living Planet Report - WWF)

6 DISPONIBILITA’ DELLE RISORSE SULLA TERRA E’ DATO FINITO
IMPRONTA ECOLOGICA Nella provincia di Parma: • impronta ecologica pari a 9,11 ettari •biocapacità pari a 2.66 ettari (dati forniti dal Servizio Ambiente della Provincia. 2009)

7 DISPONIBILITA’ DELLE RISORSE SULLA TERRA E’ DATO FINITO
IMPRONTA ECOLOGICA • Continuo prelievo di risorse naturali • Disconoscimento della materia in rifiuto • Intaccata la capacità di autoriproduzione delle risorse naturali

8 LINEE GUIDA DEL WWF: LE 5 R
• RIDUCI • RIPARA • RIUSA • RICICLA • RICERCA

9 b) preparazione per il riutilizzo; c) riciclaggio;
DIRETTIVA 2008/98/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive Articolo 4 Gerarchia dei rifiuti 1. La seguente gerarchia dei rifiuti si applica quale ordine di priorità della normativa e della politica in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti: a) prevenzione; b) preparazione per il riutilizzo; c) riciclaggio; d) recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia; e e) smaltimento.

10 POLITICHE CHE FAVORISCANO NUOVI MODELLI DI CONSUMO
• Abbandono del sistema usa e getta • Riuso: progettare prodotti che sappiano durare nel tempo, che possano essere riparati e riutilizzati nuovamente

11 POLITICA SUI MATERIALI
Atta a favorire il RICICLO TOTALE attraverso la produzione di zero rifiuti (il miglior rifiuto è quello che non si produce) (il rifiuto è un errore di progettazione)

12 SISTEMI ECONOMICI A CONFRONTO
Sistema lineare (chiuso): genera rifiuti che diventano alla fine costi sociali, spreco di risorse in quanto materie disconosciute ed estromesse dal circuito produttivo nella fase post-consumo Sistema circolare (aperto): gli output di un processo produttivo diventano input di un altro, il sistema dei regni naturali

13 SISTEMI ECONOMICI A CONFRONTO
Sistema lineare (chiuso): genera rifiuti che diventano alla fine costi sociali, spreco di risorse in quanto materie disconosciute ed estromesse dal circuito produttivo nella fase post-consumo

14 SISTEMI ECONOMICI A CONFRONTO
Sistema circolare (aperto): gli output di un processo produttivo diventano input di un altro, il sistema dei regni naturali

15 SISTEMI ECONOMICI A CONFRONTO
In NN SpA Europe, gli output di lavorazione, (fanghi oleosi) delle sfere dei cuscinetti volventi hanno attivato ripensamenti progettuali che, mettendo al centro l’intervento sulla tensione superficiale dell’acqua, l’hanno resa restiutibile, depurata naturalmente, all’ambiente.

16 RACCOLTA DIFFERENZIATA
DIRETTIVA 2008/98/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive (28) La presente direttiva dovrebbe aiutare l’Unione europea ad avvicinarsi a una società del riciclaggio, cercando di evitare la produzione di rifiuti e di utilizzare i rifiuti come risorse. In particolare, il Sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente sollecita misure volte a garantire la separazione alla fonte, la raccolta e il riciclaggio dei flussi di rifiuti prioritari. .

17 RACCOLTA DIFFERENZIATA
DIRETTIVA 2008/98/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive (29) Gli Stati membri dovrebbero sostenere l’uso di materiali riciclati (come la carta riciclata) in linea con la gerarchia dei rifiuti e con l’obiettivo di realizzare una società del riciclaggio e non dovrebbero promuovere, laddove possibile, lo smaltimento in discarica o l’incenerimento di detti materiali riciclati .

18 RACCOLTA DIFFERENZIATA
Deve essere introdotta una tariffa che incentivi le operazioni di recupero e riduzione della produzione dei rifiuti DIRETTIVA 2008/98/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive (26) Il principio “chi inquina paga” è un principio guida a livello europeo e internazionale.

19 RACCOLTA DIFFERENZIATA
.

20 RACCOLTA DIFFERENZIATA
La riduzione dei rifiuti potrà essere ottenuta solo a condizione che non venga creato un sistema di smaltimento e un mercato del recupero e del riciclo dei rifiuti vincolanti. Se, infatti, verrà realizzata un’infrastrutturazione impiantistica sovradimensionata o rigida, questa costituirà inevitabilmente uno stimolo alla produzione dei rifiuti. Si dovrà, dunque, assicurare un sistema e un mercato con una sufficiente elasticità e capacità di adattamento, in tempi relativamente brevi, alla diminuzione dei rifiuti e/o all’aumento del riciclo e del recupero di materia. .

21 RACCOLTA DIFFERENZIATA E INCENERIMENTO DEI RIFIUTI
SISTEMI ANTITETICI RACCOLTA DIFFERENZIATA E INCENERIMENTO DEI RIFIUTI

22 SISTEMI ANTITETICI • CARTA E PLASTICA 90% POTERE CALORIFICO • INCENTIVI INCENERITORI • INCENERITORI SISTEMI RIGIDI • FRENANO L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA •ALTI COSTI (realizzazione, mantenimento, dismissione, bonifica) • ADDIZIONANO INQUINAMENTO •NON EVITANO LE DISCARICHE

23 Il WWF Italia riconosce il raggiungimento dell’obiettivo riciclo totale quale fattore di sostenibilità ambientale. Aprire agli inceneritori, oltre che impianti molto complessi, rigidi, costosi e di grandi dimensioni, significherebbe rinviare sine die la corretta e definitiva soluzione al problema


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