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I Piani di Studio Personalizzati

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Presentazione sul tema: "I Piani di Studio Personalizzati"— Transcript della presentazione:

1 I Piani di Studio Personalizzati
18 aprile 2011 G.Bellini

2 Glossario CAPACITA’ = potenzialità innata che deve essere portata a compimento COMPETENZA = “Le competenze sono delle strutture mentali capaci di trasferire la loro valenza in diversi campi, generando dinamicamente anche una spirale di altre competenze e conoscenze.” (dalla Riforma Berlinguer- De Mauro) ABILITA’ = le competenze hanno bisogno di abilità. Le abilità non sono solo il saper fare fine a se stesso, ma anche sapere quando e perché si deve fare. CONOSCENZE = sono l’insieme di informazioni su contenuti disciplinari (interdisciplinari e trasversali) appresi e posseduti da un soggetto. CONTENUTI = sono aggregazioni di informazioni di minore o maggiore ampiezza e complessità.

3 Indicazioni nazionali scuola primaria
Valorizzare l’esperienza del fanciullo La corporeità come valore Esplicitare le idee e i valori presenti nell’esperienza Dal mondo delle categorie empiriche al mondo delle categorie formali (gli allievi ‘accomodano’ sempre i nuovi apprendimenti e comportamenti con quelli già interiorizzati e condivisi, e il ricco patrimonio di precomprensioni, di conoscenze ed abilità tacite e sommerse già posseduto da ciascuno influisce moltissimo sui nuovi apprendimenti formali e comportamentali.) Dalle idee alla vita: il confronto interpersonale La diversità delle persone e delle culture come ricchezza. Praticare l’impegno personale e la solidarietà sociale

4 Tre consapevolezze l’ordine epistemologico di presentazione delle conoscenze e delle abilità che costituiscono gli obiettivi specifici di apprendimento non va confuso con il loro ordine di svolgimento psicologico e didattico con gli allievi. gli obiettivi specifici di apprendimento indicati per le diverse discipline e per l’educazione alla Convivenza civile, se pure sono presentati in maniera analitica, obbediscono, in realtà, ciascuno, al principio della sintesi e dell’ologramma. le tabelle degli obiettivi specifici di apprendimento hanno lo scopo di indicare con la maggior chiarezza e precisione possibile i livelli essenziali di prestazione (intesi qui nel senso di standard di prestazione del servizio) che le scuole pubbliche della Repubblica sono tenute in generale ad assicurare ai cittadini per mantenere l’unità del sistema educativo nazionale di istruzione e di formazione, per impedire la frammentazione e la polarizzazione del sistema e, soprattutto, per consentire ai fanciulli la possibilità di maturare in tutte le dimensioni tracciate nel Profilo educativo, culturale e professionale.

5 Indicazioni nazionali scuola secondaria di I°grado
Scuola dell’educazione integrale della persona Scuola che colloca nel mondo Scuola orientativa Scuola dell’identità Scuola della motivazione e del significato. Scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi Scuola della relazione educativa

6 Iceberg delle competenze C. Petracca Progettare per competenze, 2003

7 Unità di apprendimento: UDA
E’ centrata sull’apprendimento e non sull’insegnamento Adatta l’azione didattica alle esigenze e agli stili di apprendimento degli alunni. E’ il legame fra Ob. Personalizzati e Ob. di Apprendimento Personalizza gli interventi, non gli obiettivi L’esperienza dell’apprendimento trasforma le capacità in competenze. Propone un intero di apprendimento articolabile al suo interno. Usa le discipline in chiave formativa. Non può essere monodisciplinare.

8 UDA È formata da : 1.OBIETTIVI FORMATIVI tra loro integrati, definiti anche in relazione alle conoscenze e abilità coinvolte. 2. ATTIVITA‘, METODI , SOLUZIONI ORGANIZZATIVE 3. MODALITA’ DI VERIFICA: livelli di conoscenze e abilità acquisite, trasformazione di queste in competenze personali. ( compiti di realtà)

9 I diversi compiti Collegio docenti, consiglio di classe aperto,interclasse,gruppi di docenti per aree disciplinari: Individuazione nuclei fondanti ( generativi) UDA POF Centro Giufà: contributo rispetto a: Processo e tappe dell’apprendimento di una L2 (Linguistica acquisizionale : stadi e sequenze, Interlingua, Analisi e trattamento dell’errore, metodi e attività)

10 Quadro comune europeo di riferimento per le lingue
Quadro comune europeo di riferimento per le lingue. © Council of Europe, 2001 © RCS Scuola, Milano - La Nuova Italia – Oxford, 2002 Fornisce “ non solo una scala per misurare la competenza generale in una data lingua, ma fa anche un’analisi dell’uso della lingua e delle competenze linguistiche scomponendole in modo da permettere…di definire obiettivi di qualsiasi tipo e descrivere i risultati raggiunti”

11 Tav. 1. Livelli comuni di riferimento: scala globale Livello avanzato
È in grado di comprendere senza sforzo praticamente tutto ciò che ascolta o legge. Sa riassumere informazioni tratte da diverse fonti, orali e scritte, ristrutturando in un testo coerente le argomentazioni e le parti informative. Si esprime spontaneamente, in modo molto scorrevole e preciso e rende distintamente sottili sfumature di significato anche in situazioni piuttosto complesse. C1 È in grado di comprendere un’ampia gamma di testi complessi e piuttosto lunghi e ne sa ricavare anche il significato implicito. Si esprime in modo scorrevole e spontaneo, senza un eccessivo sforzo per cercare le parole. Usa la lingua in modo flessibile ed efficace per scopi sociali, accademici e professionali. Sa produrre testi chiari, ben strutturati e articolati su argomenti complessi, mostrando di saper controllare le strutture discorsive, i connettivi e i meccanismi di coesione.

12 Tav. 1. Livelli comuni di riferimento: scala globale Livello intermedio
È in grado di comprendere le idee fondamentali di testi complessi su argomenti sia concreti sia astratti, comprese le discussioni tecniche nel proprio settore di specializzazione. È in grado di interagire con relativa scioltezza e spontaneità, tanto che l’interazione con un parlante nativo si sviluppa senza eccessiva fatica e tensione. Sa produrre testi chiari e articolati su un’ampia gamma di argomenti e esprimere un’opinione su un argomento d’attualità, esponendo i pro e i contro delle diverse opzioni. B1 È in grado di comprendere i punti essenziali di messaggi chiari in lingua standard su argomenti familiari che affronta normalmente al lavoro, a scuola, nel tempo libero, ecc. Se la cava in molte situazioni che si possono presentare viaggiando in una regione dove si parla la lingua in questione. Sa produrre testi semplici e coerenti su argomenti che gli siano familiari o siano di suo interesse. È in grado di descrivere esperienze e avvenimenti, sogni, speranze, ambizioni, di esporre brevemente ragioni e dare spiegazioni su opinioni e progetti

13 Tav. 1. Livelli comuni di riferimento: scala globale Livello elementare
Riesce a comprendere frasi isolate ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza (ad es. informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro). Riesce a comunicare in attività semplici e di routine che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. Riesce a descrivere in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati. A1 Riesce a comprendere e utilizzare espressioni familiari di uso quotidiano e formule molto comuni per soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e altri ed è in grado di porre domande su dati personali e rispondere a domande analoghe (il luogo dove abita, le persone che conosce, le cose che possiede). È in grado di interagire in modo semplice purché l’interlocutore parli lentamente e chiaramente e sia disposto a collaborare.

14 In rapporto con l’apprendimento:
Pedagogia dell’inizio (R. Mantegazza) Filtro affettivo “ Area di sviluppo potenziale” ( Vygotzky) Diverse intelligenze e stili cognitivi Diverse enciclopedie di riferimento

15 Entrare in una nuova scuola
Nessun servizio educativo, nessun progetto formativo inizia realmente da capo, con una tabula rasa sulla quale operare, ma lavora con soggetti già profondamente segnati da nascite, morti e rinascite e deve relazionare il suo operato anche a queste tracce. …ma come tutte le culture hanno compreso si tratta di un trauma sociale: non è possibile intendere questo compito come tentativo meramente individuale e solitario. ….il contesto sociale in cui il neo-nato si trova a vivere gli forniscono , o meno, le chiavi cognitive, affettive e relazionali, per gestire questo passaggio. R.Mantegazza. Manuale di pedagogia interculturale. F.Angeli 2006


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