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Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Percorsi sostanzialmente differenti tra donne e uomini si riflettono in termini economici sulle.

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Presentazione sul tema: "Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Percorsi sostanzialmente differenti tra donne e uomini si riflettono in termini economici sulle."— Transcript della presentazione:

1 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Percorsi sostanzialmente differenti tra donne e uomini si riflettono in termini economici sulle pensioni di oggi e di domani condizionandone la parità economica e sociale tra i due sessi Luciano Caon Segretario nazionale Spi-Cgil LEuropa – lItalia

2 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Il primo rapporto europeo sulle pensioni adottato dal Consiglio e dalla Commissione nel 2003 OLTRE A PORSI lobiettivo della modernizzazione di sistemi pensionistici per: garantire un adeguato livello di vita ai pensionati dare sostenibilità finanziaria per poter garantire prestazioni adeguate in futuro lobiettivo di affermare un principio di parità tra uomini e donne SI PONEVA

3 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Il rapporto tiene conto che i sistemi previdenziali nazionali per la maggior parte sono stati concepiti in epoche dove si guardava essenzialmente a: Esigenze lavoratori uomini Occupati a tempo pieno Senza interruzioni di carriera

4 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza E per le donne e il loro sostentamento ci si affidava: Reddito dei mariti Assegni familiari Pensione di reversibilità

5 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza LItalia ha conquistato il livello più alto di numero di anziani nel mondo 1960 1970 1980 1990 200020202040 201020302050 0 -14 anni 15 - 64 anni 65 – 79 anni 80 + anni

6 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza …….Segue l Italia ha conquistato il livello più alto di numero di anziani nel mondo Nascite e decessi in Italia 1990-2050

7 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza …….Segue l Italia ha conquistato il livello più alto di numero di anziani nel mondo Struttura per età della popolazione Anno% 0-14%15-64%65 +%85 + 199016,868,514,71,2 200514,266,419,52,0 201014,065,520,52,8 202013,263,723,23,9 203012,260,827,04,7 204012,455,632,05,8 205012,753,733,67,8 Indicatori di struttura della popolazione italiana 1990-2050

8 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Un dato positivo quello che si vive più a lungo che ha però risvolti per le finanze dei singoli Paesi, specie per quelli dove la durata della vita supera gli 80 anni lItalia è allavanguardia per questo i paesi con debiti pubblici alti come lItalia è bene intervengano per risolverlo, prima del boom dellinvecchiamento infatti si prevede un aumento della spesa per cure di lungo periodo che per lItalia dovrebbe passare dal 1,5% del PIL per il 2004 al 2,5% nel 2050 questo comporterà un mix di interventi pubblico-privato individuale o famigliare dove però serviranno migliaia di posti di lavoro qualificati in più con al centro il ruolo che avrà loccupazione femminile …….Segue l Italia ha conquistato il livello più alto di numero di anziani nel mondo

9 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Oggi le donne in Europa costituiscono la maggioranza della popolazione anziana 60% tra la popolazione ultrasessantacinquenne 66% tra la popolazione ultrasettantacinquenne

10 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza I fattori di disparità Le donne vivono più a lungo

11 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Meno intensa Più breve Meno retribuita rispetto agli uomini Ma la loro vita professionale attiva é Con conseguenze dirette per quanto riguarda la maturazione dei propri diritti pensionistici futuri Tutto questo nonostante il fatto che le donne dispongano in media di titoli di studio più elevati degli uomini

12 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Il tasso di occupazione nellEuropa E il rapporto percentuale tra la popolazione effettivamente occupata con un lavoro retribuito e il totale della popolazione di età lavorativa (15-64 anni) Uomini – 71,2 Donne – 56,3

13 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza La differenza è minore nellEuropa del Nord più evidente nei paesi mediterranei Questa diversità geopolitica è legata a: 1.Fattori socio-culturali con riferimento al ruolo delle donne nella società 2.Ruolo delle istituzioni nel fornire servizi pubblici alle famiglie, quali asili nido ecc… Va evidenziato ruolo e peso nel determinare i tassi di occupazione del lavoro part-time

14 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza La situazione ITALIANA e a proposito di asili nido I dati dimostrano che in Italia sono pochi, costano molto e ci sono solo in alcune regioni LItalia è allundicesimo posto nellEuropa a 15 come sussidi agli asili nido pubblici Il numero di posti in asili nido sia pubblici che privati è tra i più bassi dEuropa – meno del 10% contro il 50% in Danimarca e il 35-40% in Svezia e Francia Il Sud dItalia è quasi inesistente con l1-2% con il 15% del Nord Alcuni studi dimostrano che per arrivare a un livello di partecipazione femminile al mercato del lavoro del 60% come fissato da Lisbona ci dovrebbe essere una offerta del 40% - insieme ad una riorganizzazione degli orari

15 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza …… segue la situazione ITALIANA Il tasso di occupazione generale, pari al 58.4 per cento, è in linea con lobiettivo fissato in sede europea, con notevoli scostamenti tra aree geografiche e di genere. E evidente che per raggiungere il 70% entro il 2010 occorre aumentare loccupazione al sud e quella femminile, che rimane molto al di sotto del necessario, pur crescendo più di quella maschile.

16 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Come abbiamo visto le condizioni più difficili sono 1. SUD2. DONNE Ma anche occupazione giovanile e soprattutto la fascia di età tra i 55 e 64 anni

17 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Dalla tabella emerge: La partecipazione attiva delle donne ha meno opportunità degli uomini nel cumulare periodi di carriera utili ai fini previdenziali in quanto: il forte aumento dei paesi europei più direttamente confrontabili con lItalia in Italia loccupazione maschile tra i 55 e 64 anni è calata dell11% si conferma una tendenza positiva delloccupazione femminile (+31% ) anche se in termini assoluti la partecipazione femminile risulta essere la più bassa tra i paesi considerati

18 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Meno possibilità di avere unoccupazione di lunga durata – stabile a tempo pieno – in regola con la legislazione del lavoro Lonere del lavoro domestico, della cura dei figli o dei famigliari non autosufficienti le obbliga a optare per lavoro flessibili, a tempo parziale, discontinui - precari o a interruzioni di carriera Incontrano maggiori ostacoli nellaccesso a posti di responsabilità e meglio retribuiti Per fare un esempio ben rappresentato nella tabella 2 il 33% delle donne europee occupate hanno un lavoro a tempo parziale contro il 7% degli uomini Anche per conseguenza di tutto ciò il salario medio delle donne è inferiore del 15% rispetto agli uomini In quanto ha :

19 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza QUESTE SOSTANZIALI DIFFERENZE DI PERCORSO SI RIFLETTONO SULLE PENSIONI DI OGGI E DI DOMANI DELLE DONNE Se come abbiamo visto le disparità salariali sono di circa il 15% a svantaggio delle donne le differenze pensionistiche sono molto superiori e oscillano tra il 16% del Regno Unito e il 45% dellAustria In Italia nel 2004 il 64% delle pensioni erogate alle donne si è collocato entro 700 euro mensili contro il 26,8 per gli uomini Determinando anche per questo un rischio di povertà del 12% degli uomini contro il 19% delle donne anziane, soprattutto nelle situazioni di assenza di prestazioni derivate (pensioni di reversibilità)

20 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza La pensione come risultato di un insieme di fattori che accompagnano la vita delle persone I sistemi di finanziamento devono essere sempre correlati alle prestazioni garantite dal regime previdenziali Italia Spagna Francia Germania G.Bretagna Confronto tra regimi Previdenziali di alcuni paesi europei

21 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Proprio lanticipo delletà legale della pensione per le donne rispetto agli uomini insieme alla durata della vita media porta ad una maggiore durata dei loro benefici pensionistici fino a 10 anni Misure che tengono conto della particolare condizione delle donne sono state introdotte nel tempo nei diversi sistemi previdenziali quali: Crediti di pensione per leducazione dei figli Anticipazione della pensione rispetto agli uomini come avviene in 14 paesi europei

22 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Proprio lanticipo delletà legale della pensione per le donne rispetto agli uomini insieme alla durata della vita media porta ad una maggiore durata dei loro benefici pensionistici fino a 10 anni

23 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza la tabella dimostra che in tutta la comunità europea quale sia il regime legale dapplicazione, letà effettiva di uscita dal mercato del lavoro è già pressochè identica per i due sessi; anzi, in alcuni paesi – Italia compresa – le donne escono in media adirittura qualche mese dopo gli uomini; stime demografiche e sociologiche sostengono che la vita media degli uomini nel medio – lungo periodo si allineerà a quelle delle donne frutto dellavvicinamento degli stili di vita; se si vuole pertanto tener conto e superare la particolare condizione delle donne, il nodo da sciogliere non è tanto quello delletà pensionabile in funzione dellappartenenza di genere ma puntare su: ELEVARE IL TASSO DI OCCUPAZIONE DELLE DONNE La tabella …..

24 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Favorire, per entrambi i sessi la conciliazione tra vita privata e vita lavorativa attraverso un maggior sviluppo dei servizi sociali, a partire da quelli per linfanzia e per le persone non autosufficienti (settori, questi, dove tra laltro è maggiormente possibile favorire la crescita delloccupazione femminile) e sviluppare per conseguenza nuove forme di welfare locale; Tenere conto del valore sociale ed anche economico della presenza degli anziani nella società, non soltanto come utenti passivi beneficiari delle prestazioni e consumatori dei servizi, ma anche come soggetti attivi e attivabili, attraverso forme di impiego alternativo delle loro capacità, ad esempio nellambito stesso delle politiche di welfare locale; Conciliare le esigenze di sostenibilità finanziaria e di flessibilità del lavoro con quelle della continuità e delle garanzie di tutela, soprattutto per le lavoratrici e i lavoratori più deboli; in altri termini, possibilità di essere flessibili intesa diritto alla scelta anche nella vita lavorativa (flexicurity), offrendo tra laltro ai più anziani percorsi di uscita progressiva e flessibile dal mercato del lavoro; ATTRAVERSO BUONA OCCUPAZIONE Con politiche sociali del lavoro atte ad avviare i seguenti obiettivi

25 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Valorizzare maggiormente i titoli di studio e le qualifiche ottenute attraverso lesperienza favorendo in particolare laccesso delle donne alla formazione continua ( anche con misure di discriminazione positiva) e alle carriere professionali, con uguale trattamento economico a parità di funzioni; Garantire un adeguato sostegno al reddito durante la interruzioni di carriera per la cura e leducazione dei figli e il mantenimento dei diritti pensionistici individuali nei periodi di cure sanitarie di formazione professionale e di disoccupazione involontaria Segue buona occupazione Con politiche sociali del lavoro atte ad avviare i seguenti obiettivi

26 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza la Finanziaria 2007 CUNEO FISCALE Sostegno ai settore privati Alle imprese che stabilizzano loccupazione Alle imprese del Sud Incentivi alloccupazione femminile E alla impresa del Sud che assume una donna anziché un uomo risparmierà quanto unazienda del Nord per tre dipendenti

27 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Garantite più entrate al sistema Previdenziale pubblico ATTRAVERSO Aumento contributi Lavoro autonomo Lavoro dipendente Lavoro parasubordinato Apprendisti

28 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Con la finanziaria 2007 è stato avviato un percorso; ma molti sono i problemi a cui dare risposte immediate e da avviare a soluzione La legge finanziaria per il 2007 prevede: –sgravio fiscale per i redditi fino a 40.000 euro annui –detassazione per pensioni fino a 7.500 euro annui –ulteriore detrazione dimposta pensionati ultra75enni –particolari condizioni per carichi di famiglia con aumento delle detrazioni con aumento dellassegno al nucleo familiare detraibilità badanti in alcuni casi laumento del reddito disponibile raggiunge 500 euro annui Prime risposte ai redditi da pensione

29 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Badanti si rafforza la detraibilità delle spese sostenute per gli addetti allassistenza delle persone non autosufficienti si detrae il 19% delle spese per un importo non superiore a 2.100 euro su un reddito complessivo non superiore ai 40.000 euro Si prevede la definizione nellambito della Conferenza Stato- Regioni e con la responsabilità del Ministro delle politiche famigliari di: requisiti professionali delle assistenti famigliari

30 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Il Memorandum tra CGIL-CISL-UIL e Governo Al punto 6 prevede: garantire a tutti gli anziani pensioni di importo adeguato Al punto 9d prevede: ricerca di soluzioni volte ad assicurare ai pensionati trattamenti di importo adeguato (rivalutazione dei trattamenti in essere, revisione del requisito minimo di pensione a calcolo, potenziamento delle forme di solidarietà nel sistema previdenziale) Al punto 9h prevede: superamento dei privilegi ancora esistenti all interno del sistema pensionistico avvio di un processo di riordino e razionalizzazione degli Enti previdenziali Al punto 9i prevede:

31 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Al punto 8b prevede: agevolare i lavoratori anziani, dando loro la possibilità di forme di lavoro volontarie e flessibili Il Memorandum tra CGIL-CISL-UIL e Governo I cinquantenni non possono essere un problema, ma devono diventare una risorsa per le aziende e nel mercato del lavoro Bisogna alzare il tasso di occupazione. In Italia gli attivi sono 22 milioni e mezzo pari al 57,5% della popolazione, contro il 71,7% della Gran Bretagna e il 63,1 della Francia Per i lavoratori anziani - quelli fra i 55-64 anni - la forbice è più ampia, solo il 31,4% è al lavoro in Italia contro il 42,5% della media europea, con la Svezia al 69,4%. Questi dati soprattutto in Italia fanno i conti con il lavoro nero. Al punto 9c prevede: rimozione delle restrizioni allattività lavorativa degli anziani superando il divieto di cumulo.

32 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Le questioni aperte recupero del potere dacquisto dei redditi da pensione con scelte e strumenti che riguardino tutte le pensioni, riconoscano un differenziale per quelle che hanno perso più valore, valorizzino di più quelle a più alto contenuto di contribuzione previdenziale; eliminazione del fenomeno dellincapienza; eliminazione del fenomeno del drenaggio fiscale riforma della normativa che regola i trattamenti economici assistenziali e qui trattamenti previdenziali che sono legati al reddito unificando le diverse maggiorazioni esistenti in ununica prestazione con correttivi che facciano emergere la parte a calcolo ottenuta a fronte di contribuzione previdenziale

33 Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza Segue Le questioni aperte previsione di una forma di adeguamento delle pensioni ai superstiti e degli assegni dinvalidità liquidati esclusivamente con il sistema contributivo, oggi erogati in importi irrisori e non integrabili al minimo revisione dellaliquota di reversibilità per le pensioni liquidate a superstiti senza altri redditi propri, in considerazione del fatto che le spese fisse sopportate dal superstite di una coppia monoreddito non si riducono al 60% per il venire meno di uno dei soggetti


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