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1. 2 IL LAVORO – LA PRINCIPALE ANSIA PER I MILANESI Il tasso di disoccupazione è raddoppiato tra 2008 ed il 2014.

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2 2 IL LAVORO – LA PRINCIPALE ANSIA PER I MILANESI Il tasso di disoccupazione è raddoppiato tra 2008 ed il 2014

3 3 Berlino Copenhagen Lione Milano Monaco Vienna IL LAVORO – LA PRINCIPALE ANSIA PER I MILANESI Milano cresce meno delle altre città europee

4 4 IL NUOVO RUOLO DEL COMUNE Il Sindaco può e deve prendere precisi impegni per fare tornare Milano ad essere un città capace di creare lavoro. Creare posti di lavoro è una precisa responsabilità del Sindaco: non è tollerabile l’attitudine delle Amministrazioni che scaricano la responsabilità solo sugli altri. Ci sono grandi opportunità di creazione di lavoro sia nei mestieri tradizionali (p.e. edilizia, artigianato, commercio e turismo) sia nel mondo dell’innovazione (univeristà e ricerca, bio-scienze, agro-alimentare), sia nell’imprenditoria sociale Nel programmare il piano di sviluppo di Milano, bisogna avere coraggio di confrontarsi con le migliori esperienze internazionali: basta la pratica di compiacersi con il confronto con chi riesce a fare peggio di noi!

5 5 FACILITARE LA VITA ALLE IMPRESE Il Sindaco può e deve fare molto per facilitare la vita agli imprenditori che sono i principale fattori di creazione di lavoro in tutte le società avanzate Cambiare profondamente la filosofia della burocrazia: dall’enfasi su controlli, multe e rinvii ad una chiara responsabilizzazione su come attirare imprese e creare posti di lavoro. Da freno a facilitatore dell’economia! Semplificare sul serio la burocrazia: da autorizzazione ex ante a controlli ex post, sportello unico per le diverse categorie di operatori economici (imprese, terzo settore, agricolotori...), registro unico dei controllo e procedure digitali trasparenti con durata prefissata e con responsabilità a carico della PA in caso di non rispetto delle tempistiche Incentivi alle imprese di ogni settore e dimensione che investono e assumono tagliando tasse locali, oneri di urbanizzazione, incentivi volumetrici, spazi a disposizione ecc... Tappeti rossi a chi porta lavoro ed investimenti a Milano!

6 6 RILANCIARE L’EDILIZIA Il Sindaco può e deve fare molto per rilanciare l’intera filiera delle costruzioni e dell’edilizia Incentivi: per ristrutturazione del patrimonio immobiliare privato (efficientamento energetico, rifacimento facciate, recupero spazi dismessi o sfitti) tramite la riduzione delle tasse locali e degli oneri di urbanizzazione e aumenti delle volumetrie. Semplificazione dei regolamenti edilizi per accellerare autorizzazioni,facilitare i cambi di destinazione e garantire maggiore offerta residenziale sul mercato. Riqualificazione del patrimonio pubblico : uffici comunali, scuole, case popolari, impianti sportivi, infrastrutture sociali e culturali... Sbloccare i grandi progetti urbanistici: rinascita delle periferie, case popolari e housing sociale, piano del verde pubblico, scali ferroviari, caserme dismesse, dopo Expo, Ortomercato, edilizia sportiva, Grande Brera... Esempio: Housing New York Plan: 200.000 nuove abitazioni e 200.000 nuovi posti di lavoro

7 7 MILANO CITTA’ UNIVERSITARIA GLOBALE E CENTRO DI FORMAZIONE PER LE NUOVE PROFESSIONI Milano ha università di qualità internazionale per l'insegnamento e la ricerca, ma non sono competitive con le più forti europee e mondiali per la totale mancanza di campus: è necessario accelerare quello della Bocconi e programmarne almeno altri due e attirare i migliori talenti internazionali. È necessario portare a Milano progetti di ricerca di grande portata (non basta certo accontentarsi di qualche fondo trasferito attraverso IIT di Genova) capitalizzando sulle competenze accumulate dalla nostra città nei campi della salute, dell'agroalimentare, della nuova manifattura e della comunicazione. Creare a Milano un vero Istituto del Trasferimento Tecnologico per facilitare collegamento tra Università e Imprese sull'esempio del Fraunhofer tedesco (che crea in Germania oltre 20.000 posti di lavoro) Milano è ancora sede di competenze rare e preziose in settori tradizionali di grande qualità legati alla moda, al design, alla creatività, all’artigianato, al design, alla musica, ecc. Puntare sulla formazione in tutti questi campi può rafforzare un chiaro vantaggio competitivo e portare lavoro e ricchezza diffusa. Il Sindaco può e deve fare molto per fare di Milano una delle capitali in Europa per la formazione secondaria e quella universitaria Esempio: University City di Philadelphia: 60.000 nuovi posti di lavoro

8 8 MILANO CAPITALE DELLE START-UP Milano ha molte delle componenti che sono necessarie per farne un centro di attrazione di Startup innovative: università, ricerca, cultura ed imprenditorialità Milano è però assente nelle classifiche internazionali dei migliori eco-sistemi per le imprese innovative Milano deve impegnarsi a dare ai nuovi imprenditori tutto ciò che danno le migliori città del mondo: Sportello unico dedicato per ridurre la fatica burocratica e per facilitare l’immigrazione tecnologica Immobili pubblici per facilitare iniziative di incubatori, accelleratori, co-working e incentivare housing sociale dedicato Bandi dedicati alle start-up per forniture pubbliche e sperimentazioni innovative per efficientare burocrazia e servizi pubblici. Esempio: Industrial Action Plan di New York: 13.000 nuovi posti di lavoro Il Sindaco può e deve fare molto per trasformare Milano nella capitale delle start-up che sono il maggiore motore di creazione di lavoro nelle economie avanzate

9 9 TURISMO E SETTORE FIERISTICO Palinsesto 365 per aumentare il numero di iniziative che mettano Milano «al centro del mondo» come Salone del Mobile e Settimane della Moda (es: gastronomia, shopping, cultura, arte contemporanea, musica...) e coordinare l’intera offerta di intrattenimento. Usare parte dell’imposta di soggiorno per diventare capitale dei congressi in Europa Aumentare la permanenza media dei visitatori che vengono a Milano per fiere e congressi (e stimolarne il ritorno come semplici turisti) anche attraverso un tessera che metta a loro disposizione facilmente e a bassissimo costo il patrimonio culturale di Milano e tutti i servizi di trasporto locale. Estendere l’orario di apertura di musei e mostre in occasione delle fiere e congressi piú importanti Esaltare il brand Milano attraverso promozione intelligente dell’enorme offerta culturale e turistica milanese Esempio: Berlino: 29 milioni di pernottamenti nel 2014 (quasi il triplo di Milano) Il Sindaco può e deve fare molto per valorizzare l’offerta turistica di Milano e trasformare la città in una delle principali mete in Europa

10 10 L’IMPRESA SOCIALE Milano vede crescere velocemente il disagio sociale a tutti i livelli Il Terzo Settore in tutte le sue forme è la risposta più adatta in una corretta e moderna visione di sussidiarietà Il rapporto tra Amministrazione Comunale e Terzo Settore e Volontariato deve evolvere in un rapporto più strutturale e maturo: Abbandonare la pratica degli affidamenti diretti per procedure più trasparenti e aperte a tutti e contratti di lungo termine per consentire pianificazione finanziaria, accompagnata da un rigoroso sistema di monitoraggio della qualità dei servizi erogati. Incentivazione di nuovi strumenti di finanziamento, incubatori sociali, European Social Entrepreneurship Funds, Social Impact Bond. Immobili del Comune a disposizione delle associazioni e stimoli per i privati a fare lo stesso tramite attivazione della leva fiscale, volumetrica e autorizzativa. Sportello unico dell’impresa sociale. Il Sindaco può e deve fare molto per creare lavoro e servizi indispensabili nel grande mondo dell’Impresa Sociale. Esempio: Social Business Initiative della Commissione Europea

11 11 DOVE REPERIRE I FONDI? Le risorse finanziarie per questi progetti possono essere trovate sia nel pubblico, sia nel privato: il Comune deve mettere sul piatto almeno due miliardi per attivarne il doppio o di più: Cessione delle partecipazioni finanziarie: A2A e Sea. Valorizzazione del patrimonio immobiliare: patrimonio immobiliare disponibile del Comune e liberazione di parte di quello indisponibile tramite variazioni di destinazione. Fondi europei Partnership pubblico-privato Finanza di progetto

12 12 MILANO CITTÀ STATO Il potere e l’autonomia per facilitare e accelerare un programma di sviluppo di questa portata verrà dalla trasformazione in Regione della nostra città metropolitana Oggi Milano è schiacciata da troppi strati di burocrazia che diventano paralizzanti Come molte metropoli europee dinamiche Milano deve acquisire lo status di regione come la Costituzione le permette di avere ( art.132 ) Avere l'autonomia e i poteri di una regione significherebbe cambiare molto concretamente in meglio la vita dei cittadini e delle imprese della Grande Milano: Gestione integrata della mobilità, delle politiche ambientali e dei rifiuti. Gestione unitaria delle sull’edilizia residenziale pubblica, con integrazione del patrimonio ALER con quello MM. Riportare sotto il controllo del sindaco le leve gestionali relative alla sanità, alla formazione professionale e trattenere imposte, addizionali e quote di compartecipazione di tributi

13 13 CONTINUA… MILANO CITTÀ DEL COMMERCIO E DELL’ARTIGIANATO: supporto alle imprese della tradizione tramite semplificazioni amministrative, agevolazioni fiscali e spazi dedicati. MILANO CITTÀ DELLA SALUTE: creare un sistema integrato che metta in rete la ricerca universitaria, le strutture ospedaliere, le start up nel settore delle bioscienze e gli investitori istituzionali, facendo di Milano la capitale europea del settore. MILANO CITTÀ DELL’AGROALIMENTARE: mettere a sistema il comparto produttivo (128 aziende a Milano, 3.000 in provincia), la ricerca universitaria, l’Ortomercato, Milano ristorazione, il Milan Center for Food Law and Policy, creare un cluster per start up del settore che contribuisca ad attirare i dipartimenti di ricerca e sviluppo delle grandi multinazionali dell’agroalimentare. MILANO CITTÀ DEI PROFESSIONISTI: valorizzare e semplificare la vita delle partite IVA con un’operazione di snellimento della burocrazia e di ristrutturazione della macchina comunale. Creare un meccanismo di consultazione permanente fra i rappresentanti delle professioni e l’amministrazione e mettere a disposizione un immobile dismesso del comune per creare la Casa delle Professioni. I nostri progetti per il lavoro non finiscono qui, nelle prossime settimane presenteremo le nostre proposte su:


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