Maura Striano Università degli Studi di Napoli Federico II

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
RICAPITOLANDO LE FILA…… A cura di: Prof.ssa Striano Maura Dott.ssa Romano Alessandra Napoli, 12 Maggio 2014.
Advertisements

Costruire comunità di pratiche riflessive nei contesti formativi e professionali Maura Striano Università degli Studi di Napoli Federico II.
Sviluppo di competenze e didattica laboratoriale Perché una didattica laboratoriale.
Laboratorio Valutazione in Promozione della Salute Torino, 18 maggio 2006 Pillola Formativa Costruzione di alleanze per la salute 51° INCONTRO PROGETTO.
+ La comunicazione. + Non si può non comunicare "L’uomo che guarda fisso davanti a sé mentre fa colazione in una tavola calda affollata, o il passeggero.
Pasquale Calaminici ACCOGLIENZA COME PROCESSO FORMATIVO Ovvero, un percorso che sviluppi negli allievi consapevolezza e capacità in relazione a due ordini.
Buttignon Anna Maggio RILEVAZIONE DATI come valutare? rilevazione dati.pptx ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO quale valutazione ? DEFINIZIONE CRITERI in.
Progetto Qualità ed efficacia della formazione pubblica Linea 2 Valutazione Sperimentazione di un metodo per la valutazione di impatto della formazione.
GEMELLAGGIO CREAT(T)IVO
LE ONTOLOGIE PEDAGOGICHE
Titel.
Lavorare in Italia: istruzioni per’uso (lingua italiana, diritti e cultura generale per stranieri) Programma – 04, 05/ 03/2010 Febbraio 2010.
l’apprendimento significativo ? prof. Paolo Sorzio
Livia Cadei, Rosita deluigi, Jean-pierre pourtois
Per creare un linguaggio comune …
La ricerca sociale: metodi e tecniche
Diadattica generale 3-4 ottobre 2016.
Poli Tecnico Professionali
4. Approccio concertativo
LABORATORIO DI APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO
UNA DEFINIZIONE DI COMPETENZA
Psicologia della formazione anno accademico 2014/2015
Come promuovere le competenze. Esperienze e prospettive di sviluppo.
Didattica generale 2-3 ottobre 2017.
Organizzazione Aziendale
PEDAGOGIA SPERIMENTALE
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TERAMO Facoltà Scienze Politiche
Conoscenze, abilità, competenze
La penna dell’insegnante
IIS “ G.G.Trissino “ di Valdagno
Debate Modulo 1– Didattica Innovativa: Debate. Sant’Angelo dei Lombardi, maggio 2017.
Ricerca on line degli articoli
ALTERNANZA SCUOLA - LAVORO
Valutazione e certificazione
Organizzazione Aziendale
Il ruolo del tutor di scuola per i docenti neo-assunti
Strategie innovative per insegnare Modelli attuali di insegnamento Prof. F. Santoianni Università di Napoli Federico II.
Dinamiche relazionali e processi di innovazione organizzativa
PROGRAMMA DI FORMAZIONE COMPORTAMENTALE CAPO SQUADRA PORTALETTERE
Insegnanti e didattiche disciplinari
Area delle competenze trasversali
per un Apprendimento di qualità
Area delle competenze trasversali
Il problem solving La normativa Le Caratteristiche I processi
LA COMPETENZA LA FORMALIZZAZIONE DELLE COMPETENZE OMOGENEITA’ SINTATTICA Cecco Rita 08/02/2007.
2° lezione Rapporto docente-studente-sapere (triangolo didattico)
Corso di Sociologia Generale
Rapporti con studenti e famiglie Cecco Rita 08/02/2007
Le Comunità di apprendimento
Conoscenze, abilità, competenze
ATTIVITA’ FORMATIVE PRATICHE, A. A
per un Apprendimento di qualità
PROGETTARE PER COMPETENZE
Piano dell’Offerta Formativa
[ [ LaborLab Academy Scuola di Alta Formazione per gli operatori delle politiche del lavoro Milano, 27 novembre 2008.
APPRENDIMENTO DALL’ESPERIENZA E PRATICA RIFLESSIVA
FORM-AZIONE IMPARARE DALL’ESPERIENZA
Come curare le Comunità di Pratica e favorire l’apprendimento
Practical Methodology for Teachers working with CLIL
#DESTINAZIONE COSTA le officine di identità NELL’AMBITO DELL’AMBITO
Corso di laurea interclasse SPE-SEAFC
NARRAZIONE/STORYTELLING
3 aree di apprendimento: capacità di 3 ambiti Obiettivi: conoscenza di
PERSONALIZZAZIONE E’…
LA COMPETENZA LA FORMALIZZAZIONE DELLE COMPETENZE OMOGENEITA’ SINTATTICA Cecco Rita 30/03/2007.
BES e DSA definizione, normativa e strumenti di intervento
La (P4C) Philosophy For Children rappresenta una delle più significative esperienze pedagogiche contemporanee, creata negli anni ‘70 dal filosofo Matthew.
Pedagogia e ricerca educativa come fonti delle pratiche professionali
La ricerca azione in educazione
PRESUPPOSTI TEORICI DELLA COMMUNITY OF LEARNERS BROWN E CAMPIONE (1990)
Transcript della presentazione:

Maura Striano Università degli Studi di Napoli Federico II Costruire comunità di pratiche riflessive nei contesti formativi e professionali Maura Striano Università degli Studi di Napoli Federico II

Dobbiamo diventare capaci non solo di trasformare le nostre istituzioni in risposta a mutevoli situazioni e richieste, dobbiamo inventare e sviluppare istituzioni che siano “sistemi di apprendimento” cioè sistemi capaci di realizzare la loro continua trasformazione D.A. Schön

Comunità mutua implicazione (i soggetti stabiliscono relazioni reciproche e sono implicati in pratiche di cui negoziano costantemente i significati); impresa comune (risultato di un processo collettivo di negoziazione definita dai partecipanti mentre lo perseguono; non si tratta di un obiettivo astratto ma concreto, che crea relazioni di mutua affidabilità); repertorio condiviso (attività, relazioni, oggetti che riflettono la storia di mutua implicazione e negoziazioni ed implicano nuove e diverse negoziazioni di significati).

Pratica “Fare situato in contesti storici e sociali che danno struttura e significato a ciò che facciamo” (Wenger, 1998: 47) Elementi espliciti (linguaggi, strumenti, documenti, immagini, simboli, ruoli stabiliti, criteri specificati, procedure codificate, regolamenti e contratti). Elementi impliciti (relazioni implicite, convenzioni tacite, indizi sottesi, regole non dette, intuizioni, percezioni, sensazioni, comprensioni, assunzioni sottese, visioni del mondo condivise). .

Dove è situata e come evolve la pratica? E’ situata in/nelle : comunità di persone relazioni di mutua implicazione sulla base delle quali i soggetti fanno ciò che fanno. Evolve in termini di: “storie di apprendimento condivise”

Comunità di pratiche Sottosistema sociale che implica: condivisione e socializzazione di pratiche sostenute da linguaggi, copioni, script, orientamenti e “filosofie”, teorie più o meno implicite, valori. co-costruzione di processi di apprendimento (Brown. Campione, 1990)e di “storie di apprendimento condivise” (Wenger, 1998).

Comunità di apprendimento “Tessuto sociale dell’apprendimento dell’organizzazione” (Wenger, 1998) Funzione delle comunità di apprendimento : costruzione e sviluppo di conoscenze e competenze condivise e negoziate.

Apprendimento come: esperienza situata (Lave, Wenger, 1991) e distribuita (Solomon, 1993); esperienza culturalmente mediata; esperienza socialmente condivisa; negoziazione di nuovi significati; creazione di strutture di conoscenza emergenti; trasformazione di identità (Wenger, 1998) e di “strutture di significato” (Mezirow, 1991); costruzione di “traiettorie” di partecipazione (Wenger, 1998, cit.).

Apprendere in una “comunità di pratiche” costruire forme di mutua implicazione; comprendere e sintonizzare il lavoro apprenditivo inteso come “impresa” comune; sviluppare e costruire nuove teorie, nuove forme di discorso, nuovi stili apprenditivi e cognitivi, nuovi repertori operativi.

Riflessione come processo euristico (Schon, 2006) Percorso di indagine che emerge dalle situazioni uniche ed irripetibili in cui la pratica è situata. Si esercita: nel corso dell’azione ed è situata nel cuore stesso della pratica, che viene in questo modo organizzata e direzionata.

Percorsi ed oggetti della riflessione come processo euristico “conversazione con la situazione” ed identificazione dei problemi emergenti; messa a fuoco, formulazione, negoziazione, validazione di ipotesi interpretative; analisi del repertorio (di situazioni analoghe, di saperi, di procedure operative, di strategie, di strumenti da utilizzare…); messa a fuoco, formulazione, negoziazione di ipotesi di intervento; pianificazione e realizzazione delle “mosse”; osservazione e monitoraggio delle “mosse”; Revisione e/o validazione dell’ipotesi di intervento. Riconfigurazione del repertorio con un nuovo elemento di conoscenza trasferibile ad altri contesti e situazioni.

Finalità accompagnare e sostenere la pratica nella “palude” delle situazioni indeterminate, uniche, problematiche in cui è costantemente situata; arricchire i repertori di pratica di saperi (pratici) e di esperienze che ne consentono una migliore conoscenza ed un miglior controllo; generare e sviluppare nuove conoscenze, abilità, comprensioni che si traducono in competenze personali e professionali.

Piste di lavoro formativo per attivare e sviluppare processi di riflessione nel corso dell’azione: Presentare e discutere situazioni di pratica complesse chiedendo di: mettere a fuoco il problema (o i problemi); formulare ipotesi interpretative; identificare nel proprio repertorio saperi funzionali ad interpretare e comprendere il problema, protocolli operativi, situazioni analoghe; formulare ipotesi di intervento identificando le possibili conseguenze in caso di successo o insuccesso.

Metodologie e strumenti Focus group Comunità di ricerca Case study Strumenti: materiali video diari di pratica professionale “storie di guerra”

Riflessione come processo critico (Mezirow, 2003) identificazione ed analisi delle credenze, delle ideologie, dei modelli, delle teorie, dei presupposti culturali, ideologici, istituzionali, sociali sottesi alle pratiche professionali; identificazione, analisi e trasformazione degli schemi e delle prospettive di significato che orientano gli apprendimenti in un contesto di pratica. Si esercita: sull’azione nella misura in cui essa diventa oggetto di revisione critica sulla base delle condizioni contestuali, culturali e sociali che la vincolano. E’ situata a monte ed a valle della pratica.

Finalità esplicitare e condividere credenze, idee, modelli, premesse, teorie… impliciti nelle pratiche in atto; riflettere sulle credenze, sulle idee, sui modelli, sulle premesse sulle teorie di cui i professionisti sono portatori (sulla loro coerenza, sulla loro praticabilità, sul loro impatto sulle pratiche agite…); negoziare e co-costruire nuovi modelli e nuove teorie condivisibili nell’ambito di una comunità di pratiche; revisionare e trasformare gli schemi e le prospettive di significato attraverso cui i professionisti e le comunità di pratiche organizzano i loro apprendimenti.

Piste di lavoro formativo per attivare processi di riflessione critica: far descrivere o narrare una pratica riferita ad una situazione percepita come critica; analizzare le narrazioni identificando le credenze, i copioni, i modelli, le rappresentazioni, gli script, le teorie sottesi alla pratica (anche attraverso una analisi categoriale e socio-linguistica); discutere le credenze, i copioni, i modelli, le rappresentazioni, gli script, le teorie identificate mettendo a fuoco le incoerenze, le fallacie, le rigidità ma anche gli elementi di efficacia, di praticabilità, di validità emergenti.

Metodologie e strumenti Dialogo critico a coppie Dialogo critico in piccoli gruppi Role playing Drammatizzazione Strumenti Incidenti critici Narrazioni Canovacci per drammatizzazioni