Come si e’ evoluto il comportamentismo: LA BEHAVIOUR MODIFICATION

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Sviluppo di competenze e didattica laboratoriale Perché una didattica laboratoriale.
Advertisements

EDUCAZIONE TERAPEUTICA IL PAZIENTE COMPETENTE Annamaria Bagnasco PhD MaED RN Ricercatore Dipartimento di Scienze della Salute.
DIDATTICA INCLUSIVA OBIETTIVO: far raggiungere a TUTTI gli alunni il massimo grado possibile di APPRENDIMENTO e PARTECIPAZIONE SOCIALE, valorizzando le.
L’avvio della valutazione del sistema educativo di istruzione, secondo il procedimento previsto dall’art. 6 del D.P.R. n. 80/2013, costituisce un passo.
Medicina sociale … Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale – Università degli Studi di Macerata.
Come e cosa fare? A cura di LUCIA ZANELLATO ICS Selvazzano Dentro 2
Le difficoltà nell’apprendimento della matematica
Quarta A.
Costruire un sistema delle competenze
Comunicazione esterna
DIRIGERE L’INNOVAZIONE LA LEADERSCHIP
Pianificazione disegno sperimentale
STRATEGIE PER LA DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA
Prof. ssa Maura Striano Straordinario di Pedagogia
GLI STRUMENTI AUSILIARI
ISTITUTO PONTI in collaborazione con CENTRO CONTROMOSSA
Questo corso Che cosa Come Quali contenuti
Valutazione dei materiali
ATTEGGIAMENTI CONOSCENZA FAMILIARITA’ ATTRIBUTI CREDENZE ATTEGGIAMENTO
Dipartimento di Rete La valutazione nella didattica CLIL I. C
Incontro introduttivo
Organizzazione Aziendale
Promuovere una didattica per competenze
Conoscenze, abilità, competenze
Apprendimento.
ALCUNI PRESUPPOSTI DI BASE metamappa delle caratteristiche
Tempi e funzioni della valutazione
Tempi e funzioni della valutazione
INTERVENTO EDUCATIVO SUL COMPORTAMENTO PROBLEMA - 1
Istituto di Medicina legale – Università degli Studi di Macerata
Processi decisionali individuali e di gruppo
NORMATIVA PARADIGMI DIDATTICI IL DOCENTE INCLUSIVO
DIDATTICA INCLUSIVA E ALUNNI MIGRANTI: BUONE PRASSI PER DIVENTARE VISIBILI IN CLASSE A cura di: Dott.ssa Lisa Mattioli Dott.ssa Giulia Zoboli.
FORMAZIONE PROFESSIONALE
Valutazione e certificazione
Organizzazione Aziendale
Apprendere dall’esperienza
IL Progetto “Comunic/Azione” Ragioni e prospettive
Area delle competenze trasversali
per un Apprendimento di qualità
7 Percezioni e attribuzioni sociali Capitolo 7
LA RELAZIONE EDUCATIVA E LA PROMOZIONE DEGLI APPRENDIMENTI __________________ Immacolata Messuri FARE DALLA SLIDE 16
Area delle competenze trasversali
Dr.ssa Marilena Paggiato
Metodologie e riferimenti teorici
Dr.ssa Anna D’Andretta U.O. Prevenzione DDP San Severo
PEDAGOGIA SPERIMENTALE
Rapporti con studenti e famiglie Cecco Rita 08/02/2007
CTS Pisa Corso SOS Sostegno
Conoscenze, abilità, competenze
Campus Metodo di Studio e Life Skills
FINALITA’ Saper utilizzare i mezzi tecnologici a supporto dell’apprendimento OBIETTIVI Acquisire un metodo di studio efficace Organizzare i propri materiali.
per un Apprendimento di qualità
La normativa Miur per l’inclusione dei BES
USR CAMPANIA POLO REGIONALE IIsS A.TORRENTE
Quadro Europeo delle qualifiche ​European Qualifications Framework
Tempi e funzioni della valutazione
Questo corso Che cosa Come Quali contenuti
PEDAGOGIA SPERIMENTALE
Questo corso Che cosa Come Quali contenuti
PROPOSTA DI PROGETTO PER L’ANNO SCOLASTICO A SCUOLA DI BENESSERE Io e l’AMBIENTE Il paesaggio come specchio della salute.
Imparare a imparare come soft skill: promuoverla e verificarla
Docenti di ogni ordine e grado
Imparare a imparare come soft skill: promuoverla e verificarla
BES e DSA definizione, normativa e strumenti di intervento
ORIENTARSI Sapersi orientare significa essere in possesso di strumenti cognitivi, emotivi e relazionali idonei per fronteggiare il disorientamento derivato.
L’APPRENDIMENTO Per apprendimento si intende un processo psicologico che comporta una modificazione del comportamento per effetto dell’esperienza.
APPRENDIMENTO Processo psicologico che comporta una modificazione più o meno durevole del comportamento per effetto dell’esperienza.
Classi prime Il primo anno di scuola primaria ha come scopo prioritario di rilevare eventuali ostacoli legati al linguaggio o all’apprendimento che possono,
PRESUPPOSTI TEORICI DELLA COMMUNITY OF LEARNERS BROWN E CAMPIONE (1990)
Transcript della presentazione:

Come si e’ evoluto il comportamentismo: LA BEHAVIOUR MODIFICATION La tecnica educativa comportamentale non ha avuto facile diffusione e questo non è riferito solo a paesi di tradizione filosofica e pedagogica lontana da quella americana , ma anche per altri paesi di lingua anglosassone. In Italia questo filone si è sviluppato in stretta relazione con l’educazione speciale, poiché fornisce ottimi strumenti, una vera e propria TECNOLOGIA EDUCATIVA.

ALCUNI LUOGHI COMUNI… DA SUPERARE 1. La prima generalizzazione da evitare consiste nell’identificare tutto l’insieme delle pratiche didattiche che va sotto il nome di “ tecniche per la modificazione del comportamento” come una estensione dei modelli di condizionamento studiati dal comportamentismo americano.Questo assunto darebbe una connotazione negativa alla behaviour modification, come tecnica che non risolve da sola il complesso rapporto educativo tra chi apprende e chi organizza l’apprendimento.

2. Un altro ordine di ostacoli riguarda un certo pregiudizio che gli studiosi definiscono “ di natura linguistica”: sembra che in nessun ambito professionale sia ben vista la definizione “MODIFICAZIONE DEL COMPORTAMENTO”. 3. I metodi comportamentali sono accusati di negare l’esistenza di differenze individuali; Skinner stesso aveva a suo tempo considerato la dotazione genetica individuale una variabile fondamentale per gli apprendimenti e criticava invece la posizione di chi usava l’innatismo come alibi per un disimpegno educativo.

TENDENZE ATTUALI Acquisire la modificazione del comportamento come una METODOLOGIA efficace per valutare il cambiamento e l’innovazione. Allargare il campo di indagine della B.M. a variabili del processo di apprendimento finora tralasciate, come l’interpretazione del soggetto sui processi che mette in atto, i sentimenti, le motivazioni, il ruolo della comprensione e dell’ambiente di apprendimento. Identificare dunque quelle variabili dipendenti dall’ambiente che possono promuovere l’apprendimento indipendente: le VARIABILI ECOLOGICHE.

MODIFICAZIONE DEL COMPORTAMENTO ED EDUCAZIONE: CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTO COMPORTAMENTALE Analisi e valutazione delle situazioni di handicap alla ricerca delle cause e delle interazioni tra cause. Classificazione dei comportamenti attraverso tassonomie Modificare il comportamento per ricomporre le disarmonie tra le richieste e le aspettative dell’ambiente ed il comportamento attuato dall’individuo.

Operare a tutto campo: gli interventi riguardano l’area cognitiva, emotiva e sociale. Definire chiaramente gli obiettivi, siano essi cognitivi o comportamentali. Lavorare con la TASK – ANALYSIS: individuare i compiti che scandiscono le diverse fasi dell’apprendimento e la loro divisione in abilità disposte in maniera graduale e gerarchica. Utilizzare le tecniche per modellare il comportamento. Operare verifiche costanti e formative.

THE GENTLE TEACHING Verso la metà degli anni ’80 si è diffusa in America una metodologia di intervento educativo rivolta ai comportamenti problematici gravi detta “insegnamento gentile”, metodo non punitivo basato sullo sviluppo di un reciproco rapporto di attaccamento. Il comportamento grave in questa ottica è un grido di dolore al quale rispondere con una VALORIZZAZIONE INCONDIZIONATA del soggetto.

LE TECNICHE Interrompere il comportamento – problema Riorientare – gratificare Controllo ambientale Controllo dello stimolo Modellaggio e fadig Insegnamento dolce Aiuti prompting Rinforzamento positivo