IL PDP NELLA PRATICA SCOLASTICA Società cooperativa sociale ECO onlus Ente accreditato al MIUR per la formazione del personale della scuola IL PDP NELLA PRATICA SCOLASTICA
Dati generali
dott.ssa Anna Maria Silvestri
Descrizioni del funzionamento delle abilità di lettura, scrittura e calcolo
Didattica personalizzata
Strategie metodologiche e didattiche Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari Promuovere l’apprendimento collaborativo
Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi alternativi, utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce Utilizzare schemi e mappe concettuali Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini) Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
Misure dispensative L’alunno con DSA può essere dispensato da alcune prestazioni non essenziali ai fini dell’apprendimento come: la lettura ad alta voce la scrittura sotto dettatura prendere appunti copiare dalla lavagna il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti la quantità eccessiva dei compiti a casa l’effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati lo studio mnemonico di formule, tabelle,definizioni sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconografico
Strategie e strumenti utilizzati dall’alunno strategie utilizzate (sottolinea, identifica parole–chiave, costruisce schemi, tabelle o diagrammi) modalità di affrontare il testo scritto (computer, schemi, correttore ortografico) modalità di svolgimento del compito assegnato (è autonomo, necessita di azioni di supporto) riscrittura di testi con modalità grafica diversa usa strategie per ricordare (uso immagini, colori, riquadrature)
dott.ssa Anna Maria Silvestri Valutazione dott.ssa Anna Maria Silvestri
dott.ssa Anna Maria Silvestri
dott.ssa Anna Maria Silvestri
dott.ssa Anna Maria Silvestri Valutazione Valutare il percorso compiuto dall’alunno, evidenziando soprattutto i progressi acquisiti, l’impegno, le conoscenze apprese, le strategie utilizzate e il grado di autonomia conseguita. Considerare le ripercussioni sull’autostima Fare attenzione alla comunicazione della valutazione degli elaborati Valutare il contenuto e non la forma degli elaborati. dott.ssa Anna Maria Silvestri
dott.ssa Anna Maria Silvestri Indicazioni generali Preparare verifiche scritte in modo chiaro, usando un carattere leggibile Ove possibile, predisporre esercizi a complessità crescente Evitare di chiedere definizioni o dati mnemonici Preferire esercizi di applicazione dei concetti e di esecuzione corretta piuttosto che di definizioni o formule Nelle verifiche di comprensione favorire le risposte a crocette o vero/falso ma formulate in modo chiaro dott.ssa Anna Maria Silvestri
dott.ssa Anna Maria Silvestri Lavorare in classe e in collaborazione con la famiglia su come si usano tabelle e mappe per organizzare il metodo di studio Dare la possibilità di eseguire verifiche al computer Preparare verifiche il cui contenuto sia coerente con gli esercizi svolti in classe Fare simulazioni Ove possibile predisporre verifiche monotematiche Suddividere gli esercizi in step Consentire tempi più lunghi o suddividere la verifica in più parti dott.ssa Anna Maria Silvestri
dott.ssa Anna Maria Silvestri Se possibile, leggere le consegne ad alta voce Programmare le interrogazioni orali Motivare e sollecitare l’ascolto delle interrogazioni dei compagni Non far ricopiare il testo di una verifica dalla lavagna Suggerire e consentire l’uso di strumenti compensativi (mappe, tabelle, schemi, etc) Nel caso di verifiche su argomenti spiegati oralmente di cui si prevede lo studio tramite appunti, assicurarsi che siano stati presi correttamente e che siano completi. dott.ssa Anna Maria Silvestri
dott.ssa Anna Maria Silvestri
BES: dalla teoria alla pratica… dott.ssa Anna Maria Silvestri
dott.ssa Anna Maria Silvestri Che cosa fare? Presentare le attività in modo attraente e gratificante e non minaccioso o troppo complesso Scongiurare i pericoli derivanti da un uso punitivo del voto o da attività di gruppo competitive Presentare i compiti in modo da suscitare nell’alunno aspettative positive sui risultati del suo impegno Privilegiare metodi cooperativi e collaborativi piuttosto che competitivi, sottolineando i successi ACRS: attenzione, rilevanza, fiducia, soddisfazione dott.ssa Anna Maria Silvestri
dott.ssa Anna Maria Silvestri Lavorare sulla motivazione provando a rispondere a queste domande: Sono davvero convinto dell’importanza dell’attività prescelta? Come intendo presentare in classe l’attività? Posso alternare la presentazione orale con una visiva? Posso utilizzare strumenti multimediali? Posso fare dei collegamenti con la vita concreta? Il mio timbro di voce cattura l’attenzione? Quale posizione devo avere? Meglio dietro la cattedra o in piedi tra i ragazzi? dott.ssa Anna Maria Silvestri
Il clima di classe NEGATIVO POSITIVO Sensazioni emotive spiacevoli Atmosfera invitante Deresponsabilizzazione Atmosfera serena Ostilità Atmosfera comprensiva Scarsa partecipazione Atmosfera coesa Inadeguatezza Atmosfera di sostegno dott.ssa Anna Maria Silvestri
dott.ssa Anna Maria Silvestri Come fare? Avere per gli alunni attenzioni personali (come stai? Tutto bene?) Il rispetto per l’allievo Offrire a tutti le stesse attenzioni Riflettere sulle proprie aspettative dott.ssa Anna Maria Silvestri
dott.ssa Anna Maria Silvestri 1) inconsapevolmente si interagisce di più con gli alunni dai quali ci si aspetta di più trascurando quelli su cui si pensa sia meno efficace investire 2) nei compiti difficili si coinvolgono meno gli alunni da cui ci si aspettano minori risultati 3) Si risponde frettolosamente alle loro difficoltà, si tende a biasimarli e a riprenderli davanti a tutti sempre e comunque, evitando di incrociare il loro sguardo e di rivolgere loro un sorriso sereno, si comunica il “fastidio” di fronte a richieste di spiegazioni aggiuntive, non si valorizzano i buoni risultati e si rivolgono loro solo domande banali dott.ssa Anna Maria Silvestri
dott.ssa Anna Maria Silvestri Le relazioni La relazione insegnante-alunno La relazione tra alunni La relazione con i colleghi La relazione con la famiglia dott.ssa Anna Maria Silvestri
dott.ssa Anna Maria Silvestri Con l’alunno… Dominanza: sicurezza, autorevolezza, determinazione senza prevaricazione né eccesso di controllo Comunicare aspettative, concordando regole e procedure (lead-management) Favorire la relazione interpersonale mostrando attenzione agli interessi degli alunni, ai loro momenti ricreativi, agli episodi familiari o condividendo con loro eventi sociali e avvenimenti culturali. dott.ssa Anna Maria Silvestri
dott.ssa Anna Maria Silvestri Tra gli alunni… Lavorare in gruppo: peer tutoring e cooperative learning Didattica non competitiva Prevenire i conflitti dott.ssa Anna Maria Silvestri
dott.ssa Anna Maria Silvestri Alcuni suggerimenti… Presenza efficace Dominanza e cooperazione Comunicazione Slancio e scorrevolezza Regole e procedure dott.ssa Anna Maria Silvestri
Io o tu… TU IO Finiscila! (comandare) Non posso lavorare se prima devo rimettere in ordine Faresti meglio a calmarti (avvisare) Sono infastidito da tutto questo rumore Fai come ti ho detto! (dare soluzioni) Sono proprio stanco di alzare la voce per mantenere l’ordine in questa classe Di solito sei molto (più) bravo Non ti comporti in modo maturo (criticare) dott.ssa Anna Maria Silvestri