INSEGNARE… DI COSA PARLIAMO???.

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Transcript della presentazione:

INSEGNARE… DI COSA PARLIAMO???

VALUTAZIONI ? LEZIONI ? INSEGNARE ? EMOZIONI ? EDUCARE? MATERIE / AMBITI? LAVORO? BAMBINI ? RELAZIONI ?

Al centro… L’EDUCARE! E quindi… LE RELAZIONI

LAVORARCI, NON ANDARE A CASO Quindi…DOTARSI DI STRUMENTI !!! Nelle relazioni… Non esiste la neutralità Stile e scelte determinano la qualità della relazione STARCI,NON FUGGIRLE GESTIRLE, NON SUBIRLE LAVORARCI, NON ANDARE A CASO Quindi…DOTARSI DI STRUMENTI !!!

CHI NON L’HA MAI… DETTO O FATTO?

Non guardatelo. Facciamo finta che non ci sia Fa pure quello che vuoi. Per me non esisti Non si capisce mai quello che dici Sei proprio stupido! Non litigate!!! Sapevo che ti saresti comportato così… Senti, qui decido io! Come al solito, non hai fatto… Avresti potuto farmi contento per una volta … sei il solito egoista… Con te è inutile parlare sta’ zitto. Dici sempre le stesse cose Non hai capito niente! Non mi interessa chi ha ragione. Adesso state zitti I bambini dell’altra classe sono più bravi Fai sempre gli stessi errori Come fai a non capire? Te l’ho detto 1000 volte E urlando… “NON URLAREEEEEE!!!!!!!!!”

LA FORZA… DEL POTERE E DELL’ESEMPIO

Se voglio educare e insegnare devo liberare i bambini da ANSIA, stile non giudicante PAURA, stile liberante COMPETIZIONE, stile cooperativo

Psicologo USA, “L’intelligenza emotiva” - 1998) "la chiave per ottenere un elevato rendimento di gruppo è l'armonia sociale all'interno di esso. E' questa capacità di funzionare armonicamente che, a parità di tutte le altre, renderà un gruppo particolarmente dotato, produttivo e coronato di successo" (Daniel Goleman Psicologo USA, “L’intelligenza emotiva” - 1998)

Antropologo, Francia, “La forza della verità” - 1998 “Esiste per un maestro un compito esclusivo e che resterà immutabile: sviluppare una relazione d’insegnamento che sia anche una relazione di educazione o di formazione” (Marcel Henaff ) Antropologo, Francia, “La forza della verità” - 1998 “Il lavoro degli insegnanti è un lavoro di incontro, di cura e di passione”

“Ciò che i bambini sapranno fare insieme oggi, domani sapranno farlo da soli” (Vigotskij) Teorico dello sviluppo sociocognitivo e della distanza prossimale

dell’apprendimento cooperativo è l’interdipendenza positiva” “Il cuore dell’apprendimento cooperativo è l’interdipendenza positiva” (Mario Polito)

L’INTERDIPENDENZA SIGNIFICA CAPIRE CHE LE RELAZIONI SONO CIRCOLARI. L’interdipendenza positiva consiste nello stabilire tra gli studenti dei rapporti tali per cui nessuno possa riuscire individualmente se non con il successo dell’intero gruppo.”   “L’interdipendenza è il principale fattore di coesione e sta alla base dell’impegno reciproco necessario per il benessere individuale e il successo dell’intero gruppo. “ L’INTERDIPENDENZA SIGNIFICA CAPIRE CHE LE RELAZIONI SONO CIRCOLARI. Ma in una classe molto di ciò che succede dipende da noi. Noi siamo responsabili di ciò che avviene nelle relazioni nelle nostre classi.

Cosa significa in concreto? Sentirsi uniti agli altri e sentire con empatia Prendersi carico insieme delle difficoltà di ciascuno: tutti per uno Aiutarsi e sostenersi nel percorso: nessuno deve rimanere indietro Riconoscere che la collaborazione può portare più facilmente al successo di tutti: l’unione fa la forza Fare di tutto perché il proprio compagno si senta bene Sentire che il proprio impegno è di aiuto a tutti: aiutare è bello  

la relazionalità e l’emotività L’anima dell’interdipendenza è il confronto aperto, sincero, costruttivo. Il confronto e la discussione hanno sempre 2 sbocchi: 1) La crescita cognitiva e relazionale 2) Il conflitto socioemotivo   Per stimolare l’interdipendenza positiva è necessario quindi curare 2 aspetti: la relazionalità e l’emotività

"Con l’interdipendenza si impara ad esprimersi, pensieri e sentimenti, ci si ascolta meglio, ci si capisce meglio, ci si rispetta di più. Ma io non posso fare apprendimento cooperativo e promuovere le abilità sociali se non faccio vivere a loro i valori che sottostanno : ASCOLTO, RISPETTO, COMPRENSIONE CAPACITA’ DI INTERVENIRE, DI NEGOZIARE, DI FARE PROPOSTE, ASSERTIVITA’, COSTRUZIONE E RISPETTO DELLE REGOLE, DEMOCRATICITA’, GIUSTIZIA, RIFIUTO DI PRATICHE PREVARICANTI E OMERTOSE   Quindi parallelamente alle attività didattiche occorre abilitare alle abilità sociali. Bisogna creare il senso del NOI, e per fare questo occorre dotarsi di strumenti.

Conoscere il gruppo e le relazioni Come insegnare le abilità sociali ? Conoscere il gruppo e le relazioni Offrire esperienze di confronto comune Offrire esperienze di riflessione comune Offrire esperienze cooperative di lavoro

Conoscere il gruppo e le relazioni TEST SOCIOMETRICO E MAPPA DELLA CLASSE

CONSIGLIO DI COOPERAZIONE Offrire esperienze di confronto comune CIRCLE TIME = CONSIGLIO DI COOPERAZIONE Permettere ai bambini di esprimere sia le emozioni che i pensieri, praticando l’ascolto attivo. Favorire l’emersione di sentimenti, di agi e disagi. monitorare il clima della classe e il benessere dei singoli. Decidere le regole.

CARTA A “ T ” Offrire esperienze di riflessione comune Decidere con gli allievi su quali abilità sociali lavorare, per poi analizzarle e verificarle. Provare situazioni reali con un gruppo e gli altri che osservano per poi verificarle insieme. chiedendo loro: “quando vi sentite rispettati? Valorizzati? Quando vi siete sentiti accolti? Quando non vi siete sentiti accolti? “