Corso Aggiornamento Docenti Didattica modulare 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Esistono altre didattiche Didattiche espositive (lezione frontale e dialogica). Didattiche laboratoriali (learning by doing). Didattiche dell’apprendistato. Didattiche seminariali (o del piccolo gruppo). Didattiche tutoriali. 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Vantaggi dei moduli Autonomia di elaborazione (sia pur relativa). Esplosione delle interazioni possibili. Memoria del percorso didattico. Ampliamento dello scaffolding (materiali di lavoro). Flessibilità. Impiego dell’expertise dei partecipanti. Esponibilità dei prodotti (pubblicazione sul sito della scuola, archivio didattico, altro ). 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Ancora vantaggi Si favorisce l’apprendimento cooperativo. Si motiva maggiormente. Si può attivare il “peer tutoring”. Si stimola l’attività e la produzione personale di ogni partecipante. Ci chiediamo ancora perché dovremmo adottare una didattica modulare? 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Rogers risponde Gran parte dell’attività tradizionale dell’”insegnare” è “ILLUSORIA”:tra ciò che il docente trasmette e ciò che l’allievo acquisisce c’è un gap notevole. Si deve permettere ad ogni allievo di diventare un membro di un gruppo qualificato di esperti. (Rogers,Libertà nell’apprendimento, Firenze, Giunti e Barbera,1973). 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
I princìpi di Peters Principio egualitario:garantire uguaglianza di opportunità di apprendimento. Principio del curriculum aperto:diversificare,individualizzare, modularizzare. Principio dell’apprendimento autonomo. Principio dell’apprendimento attraverso interazione. Principio del riferimento alla vita di ogni giorno. 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Psicopedagogia di riferimento Costruttivismo vygotskiano : si va oltre il costruttivismo classico di Piaget per la rilevanza data al contesto sociale dell’apprendimento. Bruner parla di “rivoluzione contestuale” ed altri autori definiscono l’intelligenza come “situata”, ancorata al contesto concreto (Perkins,Collins,ecc.). 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Modelli didattici Comunità, ambienti di apprendimento (Brown e Campione, 1994). Apprendistato cognitivo (Collins,Brown e Newman, 1995). Ambienti di apprendimento intenzionale sostenuto dal computer (Scardamalia e Bereiter, 1993-1994). 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Programmare per moduli Background: perché in questa classe c’è bisogno ora di questo modulo? Resource listing: analizzare le risorse necessarie e quelle disponibili (persone, strumenti,finanziamenti e tempi). User profile: definire esattamente le caratteristiche dei destinatari. Messa a punto dei learning objectives. Stabilire che modello didattico usare (riflessione sull’instructional approach). 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Il modello 4 P Ravitz ha elaborato nel 1995 il Modello 4 P: People, la comunità che apprende. Process, il controllo sul percorso formativo. Product, il risultato dell’interazione. Partecipazione,attiva e consapevole, dei componenti la comunità di apprendimento. Individuiamo tre aspetti fondamentali di interazione nel Modello 4P: studente-studente,studente-formatore,studente-risorse. 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Un confronto Sempre più: Docenti facilitatori. Sempre meno: Docenti erogatori di conoscenze. Studenti limitati nelle capacità di apprendimento. Contenuti pre-organizzati ed imposti a tutti. Contesto sottovalutato. Sempre più: Docenti facilitatori. Studenti agevolati nello sviluppo delle potenzialità. Contenuti costruiti insieme. Contesto valorizzato. 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Cosa inserire nei moduli? Informazioni cruciali ( materiali che devono essere letti). Informazioni importanti (materiali che dovrebbero essere letti). Informazioni godibili (materiali che possono essere letti). Criteri fondamentali di scelta: accuratezza, autorevolezza, obiettività, ampiezza (anche costruita per livelli). 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Knowledge building Parliamo di una costruzione collaborativa delle conoscenze, con la possibilità di manipolare, ridefinire, riutilizzare i contenuti in modo diverso, modificando e ripensando il percorso modulare con ampia flessibilità. (McLean, 1999). 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Tutorship del docente Individuazione delle potenzialità di ognuno. Scaffolding (=impalcatura di sostegno), anche affettivo e motivazionale. Orientamento: mostare come si fa, rendere espliciti gli obiettivi, motivare sempre il percorso. Comunicazione e monitoraggio. 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Il “mentoring” Mentre il docente tradizionale fa lezione per erogare contenuti (“lecturing”), il mentore accompagna e guida il discente nella progressiva “scoperta” dei contenuti e quindi lo stimola alla costruzione della conoscenza. (Zorfass,1998). 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Competenze del docente Comprensione del contesto (conoscenze teorico-disciplinari, metodologiche,pedagogiche,didattiche). Competenze tecniche (gestione del tempo,capacità di pianificazione, capacità di preparare i materiali). Capacità di giudizio ed obiettività. Abilità nella gestione delle relazioni interpersonali. Capacità di gestire e controllare il processo. 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Qualcosa su Feuerstein Teoria della modificabilità cognitiva strutturale ( MCS ). La teoria della modificazione attiva (MA) si contrappone a quella dell’accettazione passiva (AP): la modificabilità umana non si realizza da sola! Il messaggio dell’insegnante con approccio AP è del tipo:”Nuota o affoga”. L’insegnante MA individualizza i percorsi. 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Mediazione didattica Ogni apprendimento si risolve in un’esperienza di apprendimento mediato ( EAM ). Lo schema è il seguente: S-H-O-H-R. Vuol dire: lo stimolo educativo organizzato dal docente (Homo) raggiunge l’organismo che,ancora attraverso la mediazione, elabora la risposta dell’apprendimento. 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Fasi didattiche Valutazione del potenziale di apprendimento di ogni singolo alunno: da notare che si tratta di una valutazione dinamica, cha va continuamente aggiornata. Elaborazione del PAS, programma di arricchimento strumentale che serve per “imparare ad imparare”. 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica
Altre fasi Modellamento degli ambienti modificanti. Organizzazione dell’esperienza di apprendimento mediata: mediazione del significato, mediazione del comportamento di partecipazione, mediazione dell’individualizzazione, mediazione del sentimento di appartenenza, mediazione della trascendenza (= l’istruzione “no” va sempre completata con la spiegazione dei motivi che stanno dietro al no ). 04/05/2019 Prof.ssa Gloria Sica