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Contatti e relazioni il coraggio educativo nell’era della complessità

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Presentazione sul tema: "Contatti e relazioni il coraggio educativo nell’era della complessità"— Transcript della presentazione:

1 Contatti e relazioni il coraggio educativo nell’era della complessità
Corso ISSR proff. Sandroni - Ciambrignoni Contatti e relazioni il coraggio educativo nell’era della complessità A cura della prof. Nadia Ciambrignoni Presidente C.G.S. Dorico – Ancona “…Anche la Generazione Y ha bisogno di Socrate” Agnese Lanari, Liceo Classico “Rinaldini”, a.s. 2009/10

2 TERRITORI E VOCI VIRTUALI
“Esiste una complessità sociale e all’interno di essa si deve essere capaci di continuare a fare proposte educative positive e adeguate, caratterizzate dalla dinamicità che i tempi e le persone in crescita impongono.” Tratto da: Nuovi Educatori, Quaderno operativo dell’iniziativa Educare al tempo della complessità, a cura di F. R. Busnelli e G. Cursi, SCS/CNOS, 2010

3 REPERIBILITA’ e CONTATTI
Contattare chiunque ed ovunque in tempo reale (cellulari, messanger, skype, twitter, chatroulette…) Avere rapidamente informazioni a tutto campo (Wikipedia) Creare con un gruppo di amici dislocati ovunque una comunità che si ritrova, scambia materiali multimediali, foto, testi, “gioca” e “dialoga” (Facebook…) La dislocazione continua della comunicazione dal qui e ora all’altrove La comunicazione e la solitudine: con chi comunico? Con un “tu reale” o con un “tu idealizzato”? E’ tutto speed-date ?

4 CONVERGENZA DELLE TECNOLOGIE
Le attuali tecnologie T I C (Tecnologie di Informazione e Comunicazione) mettono a disposizione qualsiasi contenuto in spazi molto piccoli (BlackBerry, i-pod, ipad, lettori mp5, playstations, netbooks…) da usare da soli. I nuovi codici comunicativi Contaminano e trasformano i preesistenti linguaggi e ne configurano di nuovi modificano abitudini, cultura, forma mentis dei Nativi Digitali Il Multitasking Lo stato confusionale

5 SCHEMI DI GENERAZIONI SOCIO-ANTROPOLOGICHE
BABY BOOMERS: (1950 – 1965 ca.) figli del Boom economico (anni ’50 – metà ’60) clima di ottimismo, voglia di fare, fiducia ad ogni costo, mito del “self made men” Vivono nel periodo della Guerra Fredda e del Muro tra Capitalismo e Comunismo, in una dialettica forte tra ideologie e pensieri “forti”. Sviluppano atteggiamenti di attivismo, protagonismo, impegno e testimonianza anche controcorrente. E’ compresa qui la generazione “sessantottina”.

6 GENERAZIONE X : (1965 – 1982 ca). Più realistici e disincantati, senza troppe illusioni sul futuro. Più individualisti e meno sognatori. Vivono l’inizio del declino delle ideologie “forti” e della partecipazione. I più “anziani”sono stati spettatori ancora inconsapevoli degli anni della contestazione, degli “anni di piombo” e del terrorismo politico.

7 GENERAZIONE Y : ( 1982 – 2001 ca) Detti anche MILLENIALS “ragazzi del Millennio”, in quanto varcano il Millennio. Assistono alla Caduta del Muro di Berlino, alla fine della Guerra Fredda e del Comunismo. Vivono l’inizio del “Melting Pot” e della “Globalizzazione dei mercati”. Detti anche NATIVI DIGITALI perché nascono con le prime Tecnologie già funzionanti e crescono di pari passo con il loro sviluppo (cellulari, Internet, Web, Social Network…). Da loro in poi, i Baby Boomers e i Generazione X saranno chiamati MIGRANTI DIGITALI, entrati nell’era tecnologica da “migranti”. Per i Millenials sono stati coniati termini come “multitasking”, “convergenza tecnologica”

8 GENERAZIONE Z : ( ca). Detti anche GENERAZIONE 11/9, GENERAZIONE INTERNET, NET GENERATION. Crescono completamente “dentro” la Rete; la Rete è mezzo scontato di comunicazione con i coetanei. Studiano ormai sul libro di Storia la Caduta del Muro; vivono la “Guerra al Terrorismo” Mediorientale dopo l’attentato alle Torri Gemelle. GENERAZIONE ALPHA : ( ? da definire) “Alfa” perché la prima ad essere nata interamente a pieno titolo nel XXI secolo avviato.

9 COME CAMBIANO I NOSTRI MILLENIALS
Corso ISSR proff. Sandroni - Ciambrignoni COME CAMBIANO I NOSTRI MILLENIALS Metodo Playstation: imparare senza “istruzione” tradizionale… Non c’è tempo per l’analisi, la sintesi, la sedimentazione dei saperi... Connessione 24 h: produco e consumo tutto e in tempo reale Internet vince su TV perché Interattivo vince su Unidirezionale Per essere Amici non è indispensabile vedersi e “toccarsi” “Vicino” e “Lontano” ,“Prima” e “Dopo”…che importa? Sentiamoci su Skype… L’incerto confine tra Virtuale e Reale… Vigilanza o controllo? (il limite dei 13) Agnese Lanari, cit.

10 Pensieri raccolti a scuola…
In chi ci specchiamo? VOCI REALI… Pensieri raccolti a scuola…

11 “Ci sentiamo così: troppo potenti e quasi immortali, capaci di fare tutto senza farci male. Ma non è così.” “Abbiamo solo bisogno di essere ascoltati. Siamo noi la nuova generazione: invece di lamentarvi del nostro modo di essere, perché non ci insegnate ad essere migliori?” “Avere 40 anni non significa essere responsabili” “Non ci stiamo degradando, ci stiamo solo adeguando ai cambiamenti degli adulti che, al contrario di noi, pensano solo a se stessi” “Le trasgressioni dei giovani sono proporzionali ai problemi e ai modelli della nostra società”

12 “Il nostro mondo progredisce tecnologicamente ma manca di punti di riferimento utili ai ragazzi.”
“I ragazzi si sentono abbandonati e i loro gesti estremi sono richieste di aiuto.” “Gli adulti sembrano sopraffatti dal desiderio di essere qualcuno, di affermare la propria persona all’interno della società e in questo investono tutto il loro tempo e le loro energie.” “Siamo ormai abituati a crescerci da soli.”

13 UN RESET PER GLI EDUCATORI dal Sage on the stage al Guide on the side
Cercasi disperatamente ADULTI SIGNIFICATIVI migranti dell’era digitale che sappiano parlare ai nativi ed ascoltarli che non siano intrappolati dal mito del vincente, sempre giovane e quindi mai guida che non siano chiusi in difesa : …non ascoltano…non ci seguono… “A chi vive nel deserto della significatività, senza aver scelto di abitarci, non può essere accollata la colpa della siccità valoriale.” (da Nuovi Educatori, cit.)

14 E ALLORA? Attualità di Socrate
Cercasi coraggio di Offrire non parole di condanna ma spazi di crescita, visioni concrete di un mondo migliore ancora possibile Dire NO all’efficientismo educativo del Taglia-Incolla- Spendi poco-crea l’Utente Dire NO all’Istruzione meccanica e passiva senza Educazione: i giovani come soggetti chiamati a scoprire la BELLEZZA della CONOSCENZA come antivirus del TRASH dell’IGNORANZA Mettersi accanto, accompagnare

15 Conclusioni provvisorie
TRE URGENZE Accettare i tempi lunghi e la formazione continua a livelli alti in Linguaggi e Comunicazione contemporanea Convincersi della necessità della Rete Educativa come scelta Politica che investe tutti. Nessuna agenzia educativa può più assolvere da sola il proprio compito. Raccogliere la sfida dei Linguaggi perché il linguaggio è messaggio (CEI: Direttorio Comunicazione e Missione p.20 – Aetatis Novae cap.4, 1992)

16 Obiettivi del Corso Sviluppare l’esigenza di uno sguardo analitico e critico sui fenomeni mediali dell’oggi in ambito ecclesiale di base Integrare la media education nei percorsi formativi degli adulti e dei giovani Iniziare un percorso di “accesso alla nuova cultura creata dalla comunicazione moderna” (GPII – Redemptoris missio, 37) Diffondere l’esigenza della figura dell’Animatore della Cultura e della Comunicazione, definita dal Direttorio CEI

17 Programma: Comunicazione sociale: una dimensione trasversale della pastorale La lettura dei “segni” della contemporaneità: una sfida per educatori e catechisti Il linguaggio audiovisivo Il Cinema e l’educazione al bello La televisione: I generi si contaminano. Spot, fiction, infotainment, reality… Nuovi media, nuovi linguaggi; comunicazione cross mediale (face book, youtube, megavideo…) La scelta della proposta educativa, la Sala della Comunità, il Cineforum, l’animatore della cultura e della comunicazione (direttorio cap.6), le associazioni e la formazione degli utenti (Direttorio p 91) Alcuni argomenti indicati saranno sviluppati trasversalmente durante tutto il corso


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