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Disoccupazione e inflazione

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Presentazione sul tema: "Disoccupazione e inflazione"— Transcript della presentazione:

1 33 – Il rapporto di scambio di breve periodo tra inflazione e disoccupazione

2 Disoccupazione e inflazione
Abbiamo visto che nel lungo periodo: Il tasso naturale di disoccupazione dipende dalle caratteristiche del mercato del lavoro, come la legge sui salari minimi, il potere di mercato dei sindacati, l’effetto dei salari efficienti, l’efficacia della ricerca di lavoro (cap. 18) L’inflazione dipende dalla quantità di moneta controllata dalla banca centrale (cap. 28)

3 Il trade-off disoccupazione-inflazione
Nel breve periodo la società deve scegliere fra: controllo della disoccupazione … espandendo la domanda aggregata, ma a costo di maggiore inflazione controllo dell’inflazione … contraendo la domanda aggregata, ma a costo di maggiore disoccupazione

4 La curva di Phillips (da un articolo del 1958 di Arthur Phillips, poi confermato da risultati di Paul Samuelson e Robert Solow nel 1960) La ‘curva di Phillips’ sintetizza l’alternativa tra inflazione e disoccupazione, ricordando che nel breve periodo uno spostamento della curva di domanda aggregata, confrontato con la curva di offerta di breve periodo, genera pressione (o alternativamente allentamento) su prezzi e su salari

5 Curva di Phillips Inflazione (tasso annuo) 6% B A 2% curva di Phillips
4% 7% Tasso di disoccupazione (percentuale)

6 Curva di Phillips La politica monetaria e quella fiscale possono spostare la curva di domanda aggregata, movendo l’economia lungo la curva di Phillips La curva è il luogo delle combinazioni corrispondenti agli spostamenti di breve periodo della curva di domanda aggregata lungo la curva di offerta aggregata di breve periodo

7 Curva di domanda aggregata e curva di Phillips
(a) Il modello AS-AD Disoccupazione (b) La curva di Phillips 4 (PIL 8,000) 7 (PIL7,500) B A 6 2 Phillips PIL 8,000 7,500 106 102 AS P AD1 AD2 (disoccupazione al 7%) (disoccupazione al 4%) (Nell’anno 2000, p=100. Nell’anno 2001, l’economia può essere in A o B)

8 Cosa succede nel lungo periodo?
Nel 1968, Milton Friedman e Edmund Phelps, indipendentemente, pubblicarono lavori in cui si nega la validità della curva di Phillips nel lungo periodo Vale la relazione moneta  inflazione, ma non quella moneta  crescita (e quindi occupazione)

9 Di conseguenza la curva di Phillips di lungo periodo è verticale
Qual è il meccanismo? La crescita dell’offerta di moneta determina il tasso d’inflazione ma, indipendentemente da questo, il tasso di disoccupazione tende a collocarsi al proprio livello naturale Di conseguenza la curva di Phillips di lungo periodo è verticale

10 Curva di Phillips nel lungo periodo Curva di Phillips di lungo periodo
Curva di Phillips di lungo periodo B ’ 2. … ma l’occupazione rimane al livello di lungo periodo. A NAIRU Tasso di disoccupazione 1. Quando la BCE aumenta il tasso di crescita della moneta, il tasso di inflazione aumenta…

11 Curva di Phillips nel lungo periodo
La politica monetaria espansiva muove l’economia da  (bassa inflazione) a ’ (alta inflazione) senza modificare il tasso di disoccupazione Significato di ‘naturale’ per tasso di disoccupazione: fuori dalla possibilità di controllo da parte della politica monetaria L’evidenza storica conferma questa ipotesi

12 Domanda aggregata e curva di Phillips (nel lungo periodo)
Il modello AS-AD di lungo Offerta aggregata di lungo Curva di Phillips di lungo periodo P 2. il livello dei prezzi sale… 3. l’inflazione aumenta… 1. Un aumento dell’offerta di moneta aumenta AD… P2 B P1 A AD2 Domanda aggregata, AD1 Tasso naturale di produzione Tasso naturale di disoccupazione 4. ma occupazione e produzione rimangono constanti.

13 Chi ha ragione? Friedman e Phelps: in teoria, non c’è correlazione tra inflazione e disoccupazione nel lungo periodo Phillips, Samuelson e Solow: i dati parlano e indicano che c’è correlazione tra inflazione e disoccupazione, Friedman e Phelps tentano una sintesi: riconciliazione tra macroeconomia classica (neutralità della moneta, con effetti solo sull’inflazione) ed evidenza empirica

14 Il ruolo delle aspettative d’inflazione (inflazione attesa)
L’inflazione attesa è la variabile che determina la posizione dell’offerta aggregata di breve periodo. (più alta l’inflazione attesa, più alti prezzi e salari) Nel breve periodo, l’inflazione attesa è un dato. Quindi, variazioni della quantità di moneta spostano la domanda aggregata lungo la curva di offerta aggregata di breve periodo. La banca centrale può creare inflazione inattesa solo nel breve periodo, non nel lungo

15 Spostamenti della curva di Phillips
Curva di Phillips di lungo periodo C B Curva di Phillips di breve con alta inflazione A Curva di Phillips di breve con bassa inflazione Tasso di disoccupazione Tasso naturale di disoccupazione

16 In formule Il parametro a dipende dall’inclinazione della curva di offerta aggregata di breve periodo La differenza nella parentesi è nulla nel lungo periodo

17 L’evidenza empirica La realtà dell’economia degli anni ’70 e i conseguenti atti di politica economica hanno permesso di verificare la validità dell’obiezione di Friedman e Phelps alla curva di Phillips (che, dai dati degli anni ’60, sembrava molto attendibile)

18 Curva di Phillips negli anni ’60 negli USA
Tasso di inflazione 10 Curva di Phillips negli anni ’60 negli USA 8 6 1968 4 1966 1967 1965 1962 1964 1961 2 1963 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Tasso di disoccupazione

19 Tasso di inflazione La rottura della relazione si ha verso l’inizio degli anni ’70, con politica fiscale – spesa pubblica per la guerra Vietnam – e con la crescita di M2 per tenere bassi i tassi di interesse 10 8 6 1973 1971 1969 1970 4 1968 1972 1967 1966 2 1965 1962 1964 1961 1963 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Tasso di disoccupazione

20 Nel 1974 inizia ad operare l’OPEC, cartello dei paesi produttori di petrolio
La curva di offerta di breve periodo, in presenza di uno shock dei prezzi degli input, si sposta a sinistra (minore produzione a parità di prezzo o maggiori prezzi a parità di produzione) Ciò determina disoccupazione e inflazione, spostando la curva di Phillips di breve periodo

21 Uno shock all’offerta aggregata: il caso del petrolio
(a) Il modello AS-AD (b) La curva di Phillips P AS2 AS1 4. …il trade-off peggiora. B 1. Uno shock negativo sulla offerta aggregata… P2 B A A P1 PC2 AD Phillips curve, PC1 Y2 Y1 PIL Tasso di disoccupazione 2. …riduce la produzione… 3. …aumenta i prezzi…

22 Gli effetti, sino all’inizio degli anni ’80, dati USA
Inflazione 10 1981 1980 1975 1974 1979 8 1978 6 1977 1976 1973 4 1972 2 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Tasso di disoccupazione

23 Il costo della riduzione dell’inflazione
All’inizio degli anni ’80 l’obiettivo principale in gran parte delle economie diventa la riduzione dell’inflazione Per ridurre l’inflazione, le banche centrali devono contrarre l’offerta di moneta; di conseguenza: la domanda aggregata si contrae la produzione di merci e servizi diminuisce la disoccupazione cresce

24 Spostamenti della curva di Phillips
Disoccupazione Tasso naturale di disoccupazione Inflazione A B Curva di Phillips di lungo periodo C curva di Phillips di breve con alta inflazione attesa curva di phillips di breve con bassa inflazione attesa

25 Muovendosi sulla curva di Phillips, nel breve periodo la disinflazione provoca forte disoccupazione
Stime “à la Phillips” del periodo in questione indicavano in 5 punti di PIL il sacrificio necessario per ridurre l’inflazione di un punto Dal 10% al 4% (obiettivo di inflazione) avrebbe voluto dire, 30% di riduzione del PIL . . . Oppure in 5 anni, 6% anno al di sotto della tendenza naturale; in 10 anni 3 % . . . Comunque effetti difficili da sopportare La teoria in soccorso della pratica: le aspettative razionali

26 Aspettative razionali
La teoria delle aspettative razionali postula che gli individui utilizzino in modo ottimale, per le loro decisioni, tutte le informazioni di cui dispongono, incluse quelle sulle politiche perseguite dal governo. La teoria suggerisce che il sacrificio possa essere più piccolo di quello stimato (La teoria è dovuta a Robert Lucas, Thomas Sargent, Robert Barro, ... e altri)

27 Per i teorici delle aspettative razionali, è l’inflazione attesa a determinare il funzionamento della curva di Phillips e il ritorno all’equilibrio di lungo periodo dipende dalla velocità con cui gli attori dell’economia percepiscono l’inflazione effettiva Per la teoria delle aspettative razionali, nota la politica perseguita dal governo, l’adattamento alle aspettative è istantaneo. Quindi le stime sulla misura del “sacrificio” sono inaffidabili. Importanza di politiche di annuncio credibili

28 La disinflazione di Paul Volcker
10 1980 1981 A 8 1979 1982 6 1984 B 4 1987 1983 1985 C 1986 2 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Tasso di disocc.

29 (Si noti che la disinflazione fu tutta di origine monetaria, in quanto in quegli anni la politica fiscale reaganiana espandeva la domanda aggregata) L’effetto disoccupazione c’è stato, ma minore del previsto, con un parziale successo delle aspettative razionali

30 L’era Greenspan (dati USA)
L’era Greenspan (dati USA) 10 8 6 anni 1990 1991 1989 4 1984 1988 1985 1987 1992 1995 2 1994 1993 1986 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Tasso di disocc.

31 In Italia? Una relazione molto complessa
Anni Cinquanta: la curva di Phillips è pressoché piatta. Anni Sessanta: la curva di Phillips ha una pendenza negativa, sia nella fase di aumento dell’inflazione ( ) sia nella fase di diminuzione ( ) Anni Settanta: la curva di Phillips è verticale o addirittura inclinata positivamente: sono gli anni delle contrattazioni sindacali più accese, da un lato, e di maggiore inflazione,dall’altro Anni Ottanta: la curva di Phillips è di nuovo inclinata negativamente, in corrispondenza della graduale disinflazione dell’economia Anni Novanta: la curva di Phillips è nuovamente piatta; la disinflazione è stata raggiunta ma il tasso di disoccupazione ha continuato ad aumentare in Italia

32 Caso Pratico: Considerate la seguente curva di Phillips: u - u* = - 2( - e), dove  è il tasso di inflazione, e il tasso di inflazione atteso, u il tasso di disoccupazione, u* il tasso naturale di disoccupazione. a) disegnate la curva di Phillips di breve periodo e di lungo periodo ipotizzando che u*=5% e e= 4. e= 10. e= 4.

33 b) Se il tasso atteso di inflazione sale al 10%, come si sposta la cirva? Disegnatela.
Vedi figura c) Se il tasso atteso di inflazione sale al 10% e il tasso effettivo di inflazione sale al 12%, qual è il nuovo valore del tasso di disoccupazione? u = (12-10), u = 1. d) Partendo dal valore che avete trovato al punto c), quale tasso di inflazione dovrà accettare il governo se vuole raggiungere un valore del tasso di disoccupazione pari a quello naturale? Un tasso d’inflazione effettiva del 10%, uguale al tasso d’inflazione atteso, porterà ad un tasso di disoccupazione pari a quello naturale


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