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LA BENZINA DELLA MACCHINA INFORMAZIONE
…& pubblicità 1
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Di che parliamo? Di tanti soldi…
1. Cos’è la pubblicità : è una forma di comunicazione impersonale a pagamento riguardante un’organizzazione e i suoi prodotti trasmessa a un’ audience-obiettivo attraverso i mass media Quindi è prima di tutto un grande business 2
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Già i romani la conoscevano…
Scoperte insegne sulle case a Roma e Pompei Nel medioevo i banditori; fino agli anni 40 con tamburi e trombetta (il pazzariello); uomo sandwich Con la stampa simboli e insegne fuori dei negozi dal 1500 (barbiere, banco dei pegni) Nel 600 primi avvisi su la Gazzetta di Parigi Negli Usa dall’800 invio di cataloghi Metà 800 inserzioni sui giornali; nascono agenzie (Parigi 1845;Manzoni1863) e salto industriale Nel 1880 produttori di sapone cominciarono a vendere pezzi confezionati e non più sfusi Con elettricità insegne luminose; radio, tv eccetera 3
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Anche le idee sono un prodotto
Pubblicità vende prodotti di consumo Ma la sua capacità di persuasione, viene sfruttata anche per i “prodotti ideali” Dalla prima guerra mondiale: campagne pubblicitarie per la raccolta denaro, arruolamenti. Pubblicità contro l’evasione fiscale, la guida in stato di ebbrezza ecc Mussolini è stato un grandissimo pubblicitario: “credere, obbedire, combattere”, “vincere e vinceremo”, “me ne frego”, “ le inique sanzioni”, “e’ l’aratro che traccia il solco, la spada che lo difende” ecc Berlusconi ha organizzato “Forza Italia” con uomini, strutture e logiche pubblicitarie
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Yes, we can La politica in tutto il mondo ha adottato in pieno il linguaggio della pubblicità La proposta politica viene sminuzzata, semplificata, ridotta a uno slogan: La nuova frontiera di Kennedy, ultimo Obama. Si cercano gesti simbolici, personaggi che fungono da testimonial, frasi a effetto, frasi a effetto che vengano riprese da giornali e telegiornali. Anche i problemi più difficili e complessi sono masticati e riproposti in pillole 5
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Tamburi e tamburini 6
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Guerra…e pace 7
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Carosello e i suoi eredi
In Italia il trionfo della pubblicità in tv si chiama Carosello, dal 57 al 77, tutti i giorni alle 20,50, 10 minuti di grande spettacolo. Fenomeno di costume: “a letto dopo Carosello” Ha creato personaggi, modi di dire. Per Carosello hanno lavorato registi e attori grandi nomi:Age e Scarpelli, Luigi Magni,Gillo Pontecorvo, Ermanno Olmi, Sergio Leone, Totò, Macario, Gassman, Dario Fo, Eduardo de Filippo (vedere)
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Dalla parità al sorpasso
In Europa raggiunta la parità tra internet e tv come media preferenziale nelle strategie pubblicitarie e si tende al sorpasso: Inghilterra 1,75mld sterline web contro 1,64 tv Nel mondo previsioni: convivenza, nel 2013 internet 19% mercato globale, 87mn dollari; terzo dopo tv (168mn, 36%) e giornali(92mn, 20%) Nel 2015 possibile 20% totale su web 9
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Oltre Banner e pop-up I banner sono gli strumenti pubblicitari classici, considerati in parte superati perché rivolti ad un pubblico indistinto. Più efficace l’ -marketing, rivolto a clienti classificati per età, sesso, professione, con messaggi che cadono addosso a chi si registri in qualche modo Nuova frontiera pubblicità su motori di ricerca, ove si lotta (e si paga) per entrare nei primi dieci siti indicati che compaiono in risposta a una ricerca su parole chiave Infine pubblicità automatica con affinità di contenuti coerenti con la pagina web che viene consultata 10
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I rischi: attenzione agli sconfinamenti
L’informazione è cosa diversa dalla pubblicità Convivere, ma difendendo i confini . Settori ove molto più difficile: specializzati e periodici. L’audience e la diffusione determinano le tariffe pubblicitarie, quindi dettano legge 11
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Come funziona la filiera pubblicità
Dal produttore al consumatore finale: la mediazione delle agenzie Le agenzie, nate già nell’800, doppio ruolo: -fra produttore e mezzi di comunicazione (reperimento degli spazi) -fra produttore e consumatore in quanto momento creativo del messaggio Richieste competenze economiche, sociologiche, marketing soprattutto
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Agenzie, quattro funzioni
1- intermediazione: produttore - media-consumatore. Funzione di vendita degli spazi per conto dei media. Quasi tutti i grandi gruppi hanno la loro concessionaria 2- ricerca sul campo: bisogni, gradevolezza, concorrenza 3- creatività: testi, immagini 4- penetrazione: capacità di conquistare, affascinare, stimolare, legare il consumatore
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Di che parliamo? Soldi ma anche…
2. La pubblicità è’ la punta emergente di un iceberg che rappresenta il modello di vita della società contemporanea e ne riflette tutta la complessità. E per di più racchiude tutti gli elementi e le emozioni della società d’oggi in messaggi brevi, concisi, icastici. 14
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Mulino bianco cercasi La pubblicità non solo dunque rappresenta la società, ma contribuisce a determinarne i valori proponendo modelli astratti spesso in aperto contrasto con la realtà: -famiglie belle e unite -anziani felici, integrati, in salute -corpi atletici, rilucenti e seducenti -oggetti del desiderio alla portata di tutti 15
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Pubblicità choc 16
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Divertente,efficace,interessante…
Parole comuni che vengono dalla pubblicità: Aspirina,borotalco, varecchina,claxon, penna biro,linoleum, gommapiuma… Pubblicità: ammirarla o odiarla? No:Capirla o subirla Critici severi l’hanno definita linguaggio manipolatorio,”fantalinguaggio”, “lingua subalterna” tale comunque da esercitare influenza negativa, da diffondere il cattivo gusto 21
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Linguaggio patchwork Certo molti sconfinamenti di cattivo gusto sono frequenti: sesso usa e getta, donna aggetto, violenza un rischio reale. Però un linguaggio da capire perché molto diffuso che ha colonizzato il linguaggio delle parole e delle immagini di tutti i media E’ un linguaggio nel quale confluiscono forme di origine diversa, un puzzle nel quale confluiscono neologismi,abbreviazioni, modi di dire, tecnicismi,esotismi 22
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Marinetti 23
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Ai confini dell’arte La pubblicità funziona perché spesso i suoi messaggi sono vere opere d’arte: poesia, pittura, grafica, cinema. A partire dall’800 grandi artisti hanno lavorato per la pubblicità, da Touluse Lautrec ai futuristi (Depero), Pascoli, Marinetti, D’Annunzio. Per gli spot anche dopo carosello, firme come Federico Fellini, Salvatores, Muccino, Luchetti, Ozpetek, Wim Wenders, Woody Allen e tantissimi altri. E molto spesso gli spot sono più belli degli spettacoli che interrompono. 24
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Depero 30
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Se ne può fare a meno? Le cifre ci dicono di no
La pubblicità è ormai parte della nostra vita e del costume Campagna contro interruzioni nei film (Veltroni) “ non si interrompe una emozione” fallita Solo alcuni spettacoli “spotfree” L’esperienza francese tv pubblica senza spot: - all’inizio aumento telespettatori; plauso di parte degli intellettuali - 4 mesi dopo meno pubblico - non trasferimento pubblicità su altri media Preoccupazione per maggiore influenza del potere politico che eroga risorse alternative Quindi: no alle posizioni dominanti; tetti alla raccolta; regole etiche; bilanciamento con informazione 36
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Informazione e pubblicità
Accordo sulla pubblicità del 1988 e carta doveri economia 2007 stabiliscono linee comportamento: 1. chiarire sempre emittenti e committenti del messaggio 2. trasparenza e correttezza nei rapporti fra giornalismo, pubblicità e pubbliche relazioni (uffici stampa) 3. i giornalisti non devono ricevere soldi se non dal proprio datore di lavoro; non devono accettare nemmeno regali o viaggi 4. i messaggi pubblicitari devono essere riconoscibili 5. i giornalisti devono verificare la correttezza delle informazioni 6. i giornalisti non devono partecipare a campagne o promozioni pubblicitarie 37
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Rispetto per gli altri La grande forza persuasiva impone un uso responsabile di messaggi che possono ferire sensibilità : rispetto della persona; uso commerciale del corpo; rispetto dei minori, dei disabili,sensibilità religiose; valori di gruppi, etnie 38
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