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La percezione del tempo è legata a una precisa proprietà cerebrale ?

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1 La percezione del tempo è legata a una precisa proprietà cerebrale ?
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2 La stima del tempo o senso della durata del tempo:
si riferisce alla capacità di valutare la durata di un lasso di tempo relativamente breve senza l'uso di strumenti; L'orientamento temporale (in senso stretto): indica la capacità di orientarsi nel tempo e di situare in esso gli eventi senza l'ausilio di strumenti particolari; La prospettiva temporale o orizzonte temporale: rappresenta l'arco di tempo psicologico in cui l'individuo vive; essa consiste dunque nel vissuto psicologico della persona che, vivendo nel presente, è in grado di avere rappresentazioni del passato e del futuro, le quali dirigono il suo comportamento nei senso che un'azione è determinata non solo dalla situazione presente, ma anche dalle aspettative per il futuro e dalle esperienze passate. ESPERIENZA DEL TEMPO

3 FATTORI CHE INTERVENGONO NELLA STIMA DEL TEMPO
Tendenze sistematiche a sovrastimare gli intervalli inferiori al secondo e a sottostimare quelli superiori al secondo. Il tempo "riempito" sembra più lungo Se due "cliks" marcano il principio e la fine di un intervallo di silenzio ("unfilled interval"), esso è percepito come più breve di un uguale intervallo temporale che sia framezzato da una serie di "cliks" ("filled interval"). Una espressione significativa sarà percepita di minore durata temporale che una sequenza di lettere senza senso della stessa lunghezza.

4 Al contrario di quanto avviene per la durata di molte ore nell'arco di una giornata, che è mediata dal sistema circadiano, nelle valutazioni di durata tra i secondi e i minuti, entra in gioco un diverso sistema chiamato “interval timing”.

5 È importante percepire intervalli di breve durata?
È sempre più evidente che l'interval timing è di cruciale importanza per molte forme di adattamento e di apprendimento. Un chiaro esempio deriva dagli studi delle difficoltà di apprendimento e di memoria nei pazienti con danni ai gangli della base, come i malati di Parkinson o della Còrea di Huntington. Una recente ricerca riporta i dati ottenuti con una procedura di bisezione temporale svolta con sei soggetti di controllo, tre pazienti con lesioni cerebellari, quattro affetti da Alzheimer e quattro da Parkinson, testati in un periodo in cui non erano in cura farmacologica. È interessante notare come i pazienti affetti dal Morbo di Parkinson avessero maggiori problemi nella stima della durata, a conferma del coinvolgimento dei gangli della base, particolarmente compromessi in questa patologia, nelle operazioni di timing e nella percezione del tempo. Per rendere più completi questi studi sono state sviluppate tecniche specializzate per lo studio dell'interval timing negli esseri umani che si avvalgono anche dell'utilizzo della risonanza magnetica funzionale e di altre tecniche di neuroimaging.

6 Orientamento temporale
Valutazione di intervalli temporali di più lunga durata (minuti, ore ed anche giorni) Es. giudicare la durata del tempo in relazione a specifici eventi L'accuratezza dei giudizi dipende da EVENTI DEL MONDO ESTERNO EVENTI RELATIVI AL MONDO INTERNO, PERSONALE. Esperimenti di isolamento Primo giorno: errore di 4 ore Qiuarto giorno: errore di 40 minuti L'abilità di qualche persona di svegliarsi in una ora specifica del mattino può essere fondata su precisi indizi ambientali, quali ad es. il rumore del traffico o i passi dei vicini di casa. Tuttavia, anche nella completa assenza di indizi esterni, vi è una considerevole accuratezza dell'orientamento temporale. Ovviamente operano indizi all'interno del nostro corpo come il livello di stanchezza, fame, pressione ecc.

7 FATTORI CHE REGOLANO L’ORIENTAMENTO TEMPORALE
PROSSIMITA’ La distanza fra eventi passati diversi può risultare più o meno ampliata a seconda del fatto che tali eventi siano relativamente recenti o più lontani nel tempo. (es. VARIABILI EMOTIVE E CONTESTUALI Tali valutazioni variano inoltre da situazione a situazione, dipendendo dalle condizioni fisiche e mentali del soggetto. (es. : negli stati depressivi e nelle situazioni frustranti il tempo scorre molto lentamente).

8 La prospettiva temporale rappresenta una delle nozioni fondamentali inerenti al tempo psicologico, che riassume tutte le dimensioni e le caratteristiche dell'esperienza temporale di un individuo. Nello studio dell'atteggiamento personale verso il tempo, il concetto di prospettiva temporale si è venuto affermando come un concetto chiave: e sempre maggiore attenzione è stata portata al problema dell'esperienza temporale intesa in senso generale, coinvolgente cioè tutta la personalità dell' individuo . Frank nel 1939 ha presentato una dettagliata definizione del concetto ed ha studiato il suo rapporto con la condotta umana; egli osserva che la dimensione temporale non solo interviene nel definire eventi culturalmente significativi, ma è anche alla base dei fenomeni della trasmissione di "costumi culturali", della trasmissione dei significati attribuiti al tempo dai costumi culturali nel processo di socializzazione. Frank descrive inoltre, nel contesto di un approccio teorico di campo, il rapporto dinamico fra i concetti acquisiti di passato e futuro, soprattutto in funzione della loro influenza nel determinare continui cambiamenti alla nozione di presente, che viene di volta in volta definito in base all'interazione del passato e del futuro. Altri Autori si sono interessati alla "prospettiva temporale", specie per quanto riguarda le ricerche sulla personalità e la motivazione. Lewin, ad esempio, introducendo il concetto di "prospettiva temporale" nella sua teoria di campo, lamenta che la psicologia abbia trascurato per lungo tempo di studiare i contenuti cognitivi del futuro, nonostante l'importanza dei processi anticipatori per il comportamento. Il comportamento di un individuo, secondo Lewin (1951), dipende dalla sua situazione attuale che è profondamente influenzata dalle speranze e dai desideri del soggetto stesso, nonché dai suoi punti di vista circa il proprio passato. Quindi, il "morale" e la sicurezza di un individuo sembrano dipendere più dalle sue aspettative circa il futuro, che dalla piacevolezza dell'esperienza attuale. Lewin afferma che la prospettiva temporale rappresenta la qualità temporale dello spazio di vita dell'individuo in un dato momento ed introduce la dimensione realtà-irrealtà, sostenendo che il livello di realtà del passato, presente e futuro psicologico, corrisponde alla situazione così come essa è effettivamente esistita, esiste ed esisterà per un individuo: le azioni, le emozioni, il morale di un individuo dipendono in ogni istante dalla sua prospettiva temporale.

9 Lewin ed i suoi collaboratori hanno inoltre messo in evidenza una molteplicità di rapporti fra prospettiva temporale e diversi fenomeni comportamentali; essi hanno, in particolare, messo in luce il fatto che l'ambiente sociale, nel quale un individuo vive, può influenzare la sua prospettiva temporale. Si possono citare a questo proposito due note ricerche: una sul rapporto fra livello di aspirazione, precedenti esperienze di successo e insuccesso e prospettiva temporale; l'altra sul rapporto fra stile di conduzione di un gruppo, "morale" del gruppo e prospettiva temporale (Lewin, 1951). Nella prima ricerca si rivelò che la conoscenza, da parte dei soggetti sperimentali (lavoratrici di industria meccanica), di mete intermedie e dell'obiettivo finale da raggiungere conduce ad una maggiore fiducia sulle possibilità di ottenere certi risultati e favorisce un miglioramento del rendimento di quanto non succeda se si fa conoscere soltanto l'obiettivo finale da raggiungere. Nella seconda ricerca si rilevò che, in un gruppo a conduzione democratica, il "morale di gruppo" mantiene livelli soddisfacenti di operatività anche in assenza del leader, in quanto l'accettazione delle mete e degli obiettivi del gruppo comporta, da parte di ciascun membro, la possibilità di definirli ulteriormente, di fare proprio il fine personale e contribuire perciò a determinare la politica del gruppo. Nel gruppo a conduzione autoritaria, invece, le mete dell'individuo e la sua azione sono indotte dal leader: è il potere di questi che mantiene l'individuo in azione, che determina il morale di gruppo e che fa del gruppo un'unità organizzata. La prospettiva temporale di ogni membro del gruppo democratico ha quindi caratteristiche peculiari: ogni soggetto contribuisce a stabilire piani a lungo termine e, essendo la situazione prospettata in modo chiaro, egli è consapevole di ogni tappa intermedia che porta all'obiettivo finale; inoltre, poiché conosce la sua posizione ed i suoi compiti all'interno dei piani del gruppo, egli può modificare le proprie azioni col mutare delle situazioni. Negli ultimi decenni sono state realizzate molte altre ricerche sull'orizzonte temporale, individuando di volta in volta eli elementi differenziali atti ad influenzarne la struttura: età, sesso, occupazione, scolarità, patologie organiche, ecc. (cfr. Ricci Bitti, 1970; Sarchielli-Ricci Bitti, 1973; Palmonari, Carugati, Ricci Bitti e Sarchielli, 1979; Speltini, Giovannini, Palmonari e Ricci Bitti, 1981). L'approfondimento delle ricerche ha suscitato l'esigenza di specificare meglio da un punto di vista teorico e metodologico il concetto di "prospettiva temporale", il quale si è sempre più venuto affermando come un concetto multidimensionale.

10 PROSPETTIVA TEMPORALE
Come altri studiosi possiamo distinguere i seguenti aspetti della prospettiva temporale: 1) l'atteggiamento verso il tempo e le fasi temporali della propria esperienza; 2) l'orientamento (o centraggio) differenziale (o preferenziale) sulle diverse dimensioni temporali (passato, presente, futuro); 3) la densità a quantità di contenuti cognitivi che si hanno in relazione alle fasi della prospettiva temporale (passato, presente o al futuro); 4) l'estensione (o profondità della prospettiva temporale che rappresenta l'ampiezza dell'arco temporale concettualizzato dal soggetto) e la distribuzione (o collocazione) nel tempo dei contenuti cognitivi connessi al passato e al futuro; 5) la coerenza o grado di organizzazione e di articolazione per gli avvenimenti accaduti e che accadranno. La coerenza è in stretta relazione con il grado di realtà e con il grado di possibile attualizzazione delle aspettative del soggetto. L'orizzonte temporale di una persona può inoltre essere studiato a livello dei contenuti fantastici; contenuti cognitivi personali (avvenimenti, eventi, ecc.); contenuti dinamici personali (desideri, aspirazioni, piani, fini, ecc.); contenuti non personali (eventi sociali, storici, cosmici, ecc.); contenuti astratti (nozioni astratte o astrazioni di esperienze); comportamento manifesto.

11 Sleep Deprivation Influences Diurnal Variation of Human Time Perception with Prefrontal Activity Change: A Functional Near-Infrared Spectroscopy Study Takahiro Soshi1,2, Kenichi Kuriyama1,2*, Sayaka Aritake1, Minori Enomoto1, Akiko Hida1, Miyuki Tamura1, Yoshiharu Kim2, Kazuo Mishima1 Human short-time perception shows diurnal variation. In general, short-time perception fluctuates in parallel with circadian clock parameters, while diurnal variation seems to be modulated by sleep deprivation per se. Functional imaging studies have reported that short-time perception recruits a neural network that includes subcortical structures, as well as cortical areas involving the prefrontal cortex (PFC). It has also been reported that the PFC is vulnerable to sleep deprivation, which has an influence on various cognitive functions. The present study is aimed at elucidating the influence of PFC vulnerability to sleep deprivation on short-time perception, using the optical imaging technique of functional near-infrared spectroscopy. Eighteen participants performed 10-s time production tasks before (at 21:00) and after (at 09:00) experimental nights both in sleep-controlled and sleep-deprived conditions in a 4-day laboratory-based crossover study. Compared to the sleep-controlled condition, one-night sleep deprivation induced a significant reduction in the produced time simultaneous with an increased hemodynamic response in the left PFC at 09:00. These results suggest that activation of the left PFC, which possibly reflects functional compensation under a sleep-deprived condition, is associated with alteration of short-time perception.

12 L’attesa del risveglio ad una certa ora induce un marcato aumento nei livelli ematici di ACTH circa un’ora prima del risveglio. La regolazione del rilascio di ACTH durante il sonno notturno non è dunque di tipo esclusivamente circadiano, ma riflette un processo di preparazione al risveglio. (Born et al., 1999)


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