La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Un’introduzione all’economia

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Un’introduzione all’economia"— Transcript della presentazione:

1 Un’introduzione all’economia

2 Che cos’è l’economia? Il termine “economia” deriva da “oikou” e “nomos”, due parole greche che indicano l’attenzione del capofamiglia verso il modo migliore di gestire le risorse familiari Anche oggi, come nella sua accezione originale, l’economia ha a che fare con l’allocazione ottimale delle risorse disponibili in un determinato contesto

3 Alcune definizioni utili
L’attività economica è il complesso delle operazioni poste in essere al fine di soddisfare i bisogni umani Le risorse sono i beni ed i servizi usati per produrre ciò che serve a realizzare le attività economiche Un fattore produttivo è una risorsa economica che viene usata per produrre un determinato bene La tecnologia è l’insieme delle conoscenze su cui può contare l’attività economica L’attività economica è il complesso delle operazioni poste in essere al fine di soddisfare i bisogni umani. Le risorse economiche sono scarse, mentre le risorse libere, come l’aria, sono così abbondanti da poter essere acquisite senza alcun costo. Per verificare se una risorsa è libera o economica, bisogna esaminarne il prezzo: le risorse economiche, a differenza di quelle libere, implicano un prezzo non nullo. In un mondo in cui tutte le risorse fossero libere, non ci sarebbe alcun problema economico, dal momento che sarebbe possibile soddisfare tutti i bisogni a costo zero. Una risorsa economica che viene usata per produrre un determinato bene viene chiamata fattore produttivo. Le risorse economiche possono avere vari usi alternativi, poiché spesso concorrono a produrre molti tipi di beni. Naturalmente, nella misura in cui le risorse diventano specializzate, gli impieghi alternativi diminuiscono, anche se non spariscono del tutto. La tecnologia è l’insieme delle conoscenze su cui può contare l’attività economica.

4 Alcune definizioni utili
L’attività economica è il complesso delle operazioni poste in essere al fine di soddisfare i bisogni umani. Le risorse economiche sono scarse, mentre le risorse libere, come l’aria, sono così abbondanti da poter essere acquisite senza alcun costo. Per verificare se una risorsa è libera o economica, bisogna esaminarne il prezzo: le risorse economiche, a differenza di quelle libere, implicano un prezzo non nullo. In un mondo in cui tutte le risorse fossero libere, non ci sarebbe alcun problema economico, dal momento che sarebbe possibile soddisfare tutti i bisogni a costo zero. Una risorsa economica che viene usata per produrre un determinato bene viene chiamata fattore produttivo. Le risorse economiche possono avere vari usi alternativi, poiché spesso concorrono a produrre molti tipi di beni. Naturalmente, nella misura in cui le risorse diventano specializzate, gli impieghi alternativi diminuiscono, anche se non spariscono del tutto. La tecnologia è l’insieme delle conoscenze su cui può contare l’attività economica.

5 Una definizione di economia
L’economia è la disciplina che si occupa del modo in cui le risorse vengono distribuite tra usi alternativi per soddisfare i bisogni dell’uomo L’economia si può studiare a vari livelli Microconomia Macroeconomia Esistono varie branche dell’economia che si occupano di aspetti specifici L’economia analizza il modo in cui una società utilizza le sue scarse risorse di manodopera, materie prime e capitale per soddisfare i bisogni materiali dei suoi membri, nonché il modo in cui i risultati di questa attività vengono distribuiti tra i membri stessi. L’economia più che cercare di comprendere come la società distribuisce le sue risorse tra usi differenti, cerca di formulare criteri che permettano di raggiungere la migliore distribuzione possibile di quelle risorse. In base agli elementi che vengono osservati, si possono individuare fondamentalmente due ambiti di analisi: quella microeconomica e quella macroeconomica. La prima studia il comportamento delle unità individuali quali i consumatori, le imprese e i proprietari di risorse; la seconda studia invece l’andamento degli aggregati economici, quali il prodotto interno lordo ed il livello di occupazione. Esistono molti indirizzi di studio diversi all’interno delle discipline economiche, ciascuno dei quali si occupa di aspetti specifici del contesto economico (economia monetaria e creditizia, economia internazionale, ecc.).

6 Una definizione di economia
L’economia analizza il modo in cui una società utilizza le sue scarse risorse di manodopera, materie prime e capitale per soddisfare i bisogni materiali dei suoi membri, nonché il modo in cui i risultati di questa attività vengono distribuiti tra i membri stessi. L’economia più che cercare di comprendere come la società distribuisce le sue risorse tra usi differenti, cerca di formulare criteri che permettano di raggiungere la migliore distribuzione possibile di quelle risorse. In base agli elementi che vengono osservati, si possono individuare fondamentalmente due ambiti di analisi: quella microeconomica e quella macroeconomica. La prima studia il comportamento delle unità individuali quali i consumatori, le imprese e i proprietari di risorse; la seconda studia invece l’andamento degli aggregati economici, quali il prodotto interno lordo ed il livello di occupazione. Esistono molti indirizzi di studio diversi all’interno delle discipline economiche, ciascuno dei quali si occupa di aspetti specifici del contesto economico (economia monetaria e creditizia, economia internazionale, ecc.).

7 I fattori della produzione
La classificazione tradizionale è: Terra Lavoro Capitale La classificazione tradizionale dei fattori produttivi, Terra, Lavoro e Capitale, fu coniata dagli economisti del diciannovesimo secolo e permetteva di descrivere in modo adeguato il contesto agricolo e pre-industriale dell’epoca. Tale classificazione si può adottare ancora oggi ma occorre interpretarne adeguatamente i vari elementi: la terra, ad esempio, si può considerare un’espressione sintetica di tutte le risorse naturali, il lavoro rappresenta lo sforzo umano, sia fisico che intellettuale, e il capitale include attrezzature durevoli, costruzioni, scorte, materie prime ed altre risorse non riferite alle risorse umane, che contribuiscono alla produzione, al commercio ed alla distribuzione di beni e servizi. Oggi è necessario operare ulteriori suddivisioni per determinare correttamente le risorse al servizio del sistema produttivo

8 Il sistema economico Il sistema economico è l’insieme delle regole che una società adotta per la ripartizione delle risorse, per la loro combinazione e per la loro elaborazione, con lo scopo di determinare il livello ottimale della produzione di beni e servizi, la sua distribuzione ed un tasso di crescita accettabile del reddito pro capite Se osservata nel suo complesso, e tenendo conto delle interazioni tra i vari fattori che la caratterizzano, l’economia si può considerare un vero e proprio sistema. Compito principale del sistema economico è quello di ripartire le sue risorse tra usi alternativi, combinare ed elaborare queste risorse per realizzare il livello e la composizione desiderata della produzione. In secondo luogo un sistema economico deve determinare il livello e la composizione del prodotto complessivo. In terzo luogo, il sistema economico deve determinare in che modo i beni e i servizi prodotti debbano essere distribuiti tra i membri della società. Quanta parte di beni e servizi spetta a ciascun individuo? Questo è un argomento complesso che ha generato e che continua a generare vivaci controversie. Alcuni sono fautori di una società relativamente egualitaria dove il reddito di ognuno dei suoi membri differisca di poco da quello degli altri. Alcuni, invece, sono a favore di una società meno egualitaria, in cui il reddito che una persona o famiglia riceve può variare grandemente rispetto a quello di altre. Pochi, infine, sostengono una società interamente egualitaria, se non altro perché alcune sperequazioni nel reddito sono necessarie per stimolare a svolgere certi tipi di lavoro. Un altro compito importante di un sistema economico è quello di mantenere ed assicurare un tasso di crescita adeguato del reddito pro-capite. L’obiettivo della crescita economica è relativamente nuovo, poiché in passato molte società hanno sperimentato economie che non crescevano (problema oggi rilevante nei paesi meno sviluppati, in Africa, in Asia ed in Sud America). Nei paesi industrializzati, invece, negli anni recenti si è assistito ad un importante dibattito sull’obiettivo della crescita economica rapida. Fonti di preoccupazione sono soprattutto i costi sociali e l’inquinamento ambientale che essa implica (come accade, ad esempio, in Cina e nei paesi dell’estremo oriente che oggi stanno crescendo a ritmi molto elevati).

9 Il sistema economico Se osservata nel suo complesso, e tenendo conto delle interazioni tra i vari fattori che la caratterizzano, l’economia si può considerare un vero e proprio sistema. Compito principale del sistema economico è quello di ripartire le sue risorse tra usi alternativi, combinare ed elaborare queste risorse per realizzare il livello e la composizione desiderata della produzione. In secondo luogo un sistema economico deve determinare il livello e la composizione del prodotto complessivo. In terzo luogo, il sistema economico deve determinare in che modo i beni e i servizi prodotti debbano essere distribuiti tra i membri della società. Quanta parte di beni e servizi spetta a ciascun individuo? Questo è un argomento complesso che ha generato e che continua a generare vivaci controversie. Alcuni sono fautori di una società relativamente egualitaria dove il reddito di ognuno dei suoi membri differisca di poco da quello degli altri. Alcuni, invece, sono a favore di una società meno egualitaria, in cui il reddito che una persona o famiglia riceve può variare grandemente rispetto a quello di altre. Pochi, infine, sostengono una società interamente egualitaria, se non altro perché alcune sperequazioni nel reddito sono necessarie per stimolare a svolgere certi tipi di lavoro. Un altro compito importante di un sistema economico è quello di mantenere ed assicurare un tasso di crescita adeguato del reddito pro-capite. L’obiettivo della crescita economica è relativamente nuovo, poiché in passato molte società hanno sperimentato economie che non crescevano (problema oggi rilevante nei paesi meno sviluppati, in Africa, in Asia ed in Sud America). Nei paesi industrializzati, invece, negli anni recenti si è assistito ad un importante dibattito sull’obiettivo della crescita economica rapida. Fonti di preoccupazione sono soprattutto i costi sociali e l’inquinamento ambientale che essa implica (come accade, ad esempio, in Cina e nei paesi dell’estremo oriente che oggi stanno crescendo a ritmi molto elevati).

10 Economia e sistema economico
Le risorse disponibili sono aumentate nel corso del tempo, in quantità e qualità La crescita delle risorse determina lo sviluppo economico di un sistema Lo sviluppo non è costante Produzione potenziale Produzione reale I sistemi economici sono oggi caratterizzati da forti interdipendenze La capacità produttiva delle economie moderne, ben lungi dal rimanere stabile, è cresciuta enormemente nel corso del tempo: sono aumentate la popolazione e la forza lavoro, sono state scoperte nuove materie prime, è stato reso disponibile un volume sempre crescente di macchinari ed attrezzature per l’agricoltura, per l’industria estrattiva e per quella manifatturiera. Non è però solo aumentata la quantità delle risorse produttive a disposizione ma anche la qualità. L’istruzione e lo sviluppo di nuove specializzazioni hanno moltiplicato la produttività della forza lavoro; sono apparse fonti di energia nuove, come il petrolio e l’energia atomica, e l’efficienza dei macchinari e delle attrezzature è costantemente cresciuta. Lo sviluppo economico è una caratteristica delle moderne economie industriali e post industriali e l’approfondimento delle cause dello sviluppo costituisce una parte importante della scienza economica. D’altra parte l’aumento della produzione e del reddito generati dallo sviluppo non è stato omogeneo, bensì frequentemente interrotto da periodi in cui non solo la produzione non è aumentata, ma è diminuita bruscamente. In tali periodi, uomini e fabbriche non lavorano per mancanza di mercati in grado di assorbire la produzione, mentre pressanti bisogni umani rimangono insoddisfatti. Non è perciò sufficiente un potenziale produttivo in espansione; per evitare le crisi economiche occorre che tale potenziale sia completamente impiegato nella produzione di beni e servizi. La scienza economica, quindi, non si occupa solo di come una nazione distribuisce, tra vari usi, quantità e qualità costanti di risorse produttive, per quanto ciò sia assai importante, ma tratta anche del processo con cui aumenta la capacità produttiva di tali risorse, nonchè dei fattori che in passato hanno portato a severe fluttuazioni nel loro livello di utilizzazione. Si deve allora distinguere tra ciò che una nazione può produrre quando utilizza a pieno le sue risorse produttive e ciò che effettivamente produce. La prima viene definita produzione potenziale e produzione reale la seconda. In generale l’analisi dello sviluppo economico si concentra sui fattori che fanno aumentare la produzione potenziale di una nazione (capacità produttiva) mentre l’instabilità nasce dal fatto che la produzione reale cade spesso al di sotto di quella potenziale, perchè gli acquisti delle aziende e dei consumatori sono troppo bassi per portare un mercato alla produzione potenziale. Una nazione può anche tentare di comprare beni e servizi oltre la propria capacità produttiva (spingere la produzione reale al di là di quella potenziale). In questo caso l’instabilità economica prende la forma dell’inflazione, in quanto la domanda eccede l’offerta e i prezzi salgono. La distinzione tra produzione reale e potenziale è di importanza cruciale. Quando produzione scarsa e standard di vita bassi derivano dal fatto che la produzione reale è al di sotto di quella potenziale vi è un problema d’insufficienza di mercato: uomini e fabbriche sono inattivi perchè la domanda dei loro prodotti non è abbastanza alta da tenerli impiegati. Il miglioramento degli standard di vita ed il ritorno alla prosperità può ottenersi solo se si riesce ad espandere i mercati attraverso un aumento degli acquisti di beni e servizi. In tale situazione vi sono fabbriche inattive e persone disoccupate disponibili per accrescere il volume della produzione. In un’economia in cui il livello della produzione reale è già eguale a quella potenziale ed in cui operai e fabbriche sono del tutto impiegati, si possono avere ulteriori guadagni nella produzione e, di conseguenza, negli standard di vita solo espandendo la produzione potenziale. Ogni sistema economico moderno consiste, inoltre, di una vasta rete di interdipendenze: i beni acquistati da ognuno, la salvaguardia dei risparmi accumulati, tutto dipende da ed influisce sull’attività di milioni di persone. Nella vita economica moderna “nessuno è un’isola”.

11 Economia e sistema economico
La capacità produttiva delle economie moderne, ben lungi dal rimanere stabile, è cresciuta enormemente nel corso del tempo: sono aumentate la popolazione e la forza lavoro, sono state scoperte nuove materie prime, è stato reso disponibile un volume sempre crescente di macchinari ed attrezzature per l’agricoltura, per l’industria estrattiva e per quella manifatturiera. Non è però solo aumentata la quantità delle risorse produttive a disposizione ma anche la qualità. L’istruzione e lo sviluppo di nuove specializzazioni hanno moltiplicato la produttività della forza lavoro; sono apparse fonti di energia nuove, come il petrolio e l’energia atomica, e l’efficienza dei macchinari e delle attrezzature è costantemente cresciuta. Lo sviluppo economico è una caratteristica delle moderne economie industriali e post industriali e l’approfondimento delle cause dello sviluppo costituisce una parte importante della scienza economica. D’altra parte l’aumento della produzione e del reddito generati dallo sviluppo non è stato omogeneo, bensì frequentemente interrotto da periodi in cui non solo la produzione non è aumentata, ma è diminuita bruscamente.

12 Economia e sistema economico
In tali periodi, uomini e fabbriche non lavorano per mancanza di mercati in grado di assorbire la produzione, mentre pressanti bisogni umani rimangono insoddisfatti. Non è perciò sufficiente un potenziale produttivo in espansione; per evitare le crisi economiche occorre che tale potenziale sia completamente impiegato nella produzione di beni e servizi. La scienza economica, quindi, non si occupa solo di come una nazione distribuisce, tra vari usi, quantità e qualità costanti di risorse produttive, per quanto ciò sia assai importante, ma tratta anche del processo con cui aumenta la capacità produttiva di tali risorse, nonchè dei fattori che in passato hanno portato a severe fluttuazioni nel loro livello di utilizzazione. Si deve allora distinguere tra ciò che una nazione può produrre quando utilizza a pieno le sue risorse produttive e ciò che effettivamente produce. La prima viene definita produzione potenziale e produzione reale la seconda. In generale l’analisi dello sviluppo economico si concentra sui fattori che fanno aumentare la produzione potenziale di una nazione (capacità produttiva) mentre l’instabilità nasce dal fatto che la produzione reale cade spesso al di sotto di quella potenziale, perchè gli acquisti delle aziende e dei consumatori sono troppo bassi per portare un mercato alla produzione potenziale. Una nazione può anche tentare di comprare beni e servizi oltre la propria capacità produttiva (spingere la produzione reale al di là di quella potenziale). In questo caso l’instabilità economica prende la forma dell’inflazione, in quanto la domanda eccede l’offerta e i prezzi salgono.

13 Economia e sistema economico
La distinzione tra produzione reale e potenziale è di importanza cruciale. Quando produzione scarsa e standard di vita bassi derivano dal fatto che la produzione reale è al di sotto di quella potenziale vi è un problema d’insufficienza di mercato: uomini e fabbriche sono inattivi perchè la domanda dei loro prodotti non è abbastanza alta da tenerli impiegati. Il miglioramento degli standard di vita ed il ritorno alla prosperità può ottenersi solo se si riesce ad espandere i mercati attraverso un aumento degli acquisti di beni e servizi. In tale situazione vi sono fabbriche inattive e persone disoccupate disponibili per accrescere il volume della produzione. In un’economia in cui il livello della produzione reale è già eguale a quella potenziale ed in cui operai e fabbriche sono del tutto impiegati, si possono avere ulteriori guadagni nella produzione e, di conseguenza, negli standard di vita solo espandendo la produzione potenziale. Ogni sistema economico moderno consiste, inoltre, di una vasta rete di interdipendenze: i beni acquistati da ognuno, la salvaguardia dei risparmi accumulati, tutto dipende da ed influisce sull’attività di milioni di persone. Nella vita economica moderna “nessuno è un’isola”.

14 Operatori economici All’interno dell’economia agiscono gli operatori economici Gli operatori sono coloro che con il proprio comportamento determinano l’andamento dell’economia Produttori Intermediari Consumatori Governo Nella società attuale i consumatori individuali svolgono un ruolo fondamentale nel determinare la composizione dei prodotti; i prezzi che essi sono disposti a pagare per un bene indicano il valore ad esso attribuito. Il sistema dei prezzi costituisce anche un fattore determinante nell’impiego delle risorse e nella distribuzione del prodotto. Tuttavia, poiché quella moderna è un’economia mista, anche il governo svolge un ruolo importante in questi campi. Talvolta, infatti, la composizione del prodotto nazionale e la ripartizione delle risorse vengono determinate in base a decisioni politiche. Il governo modifica la distribuzione del reddito e gioca un ruolo molto importante nello stimolare e mantenere la crescita economica.

15 Operatori economici Nella società attuale i consumatori individuali svolgono un ruolo fondamentale nel determinare la composizione dei prodotti; i prezzi che essi sono disposti a pagare per un bene indicano il valore ad esso attribuito. Il sistema dei prezzi costituisce anche un fattore determinante nell’impiego delle risorse e nella distribuzione del prodotto. Tuttavia, poiché quella moderna è un’economia mista, anche il governo svolge un ruolo importante in questi campi. Talvolta, infatti, la composizione del prodotto nazionale e la ripartizione delle risorse vengono determinate in base a decisioni politiche. Il governo modifica la distribuzione del reddito e gioca un ruolo molto importante nello stimolare e mantenere la crescita economica.

16 I metodi di analisi dell’economia
La realtà viene rappresentata attraverso dei modelli di tipo matematico Un modello è un complesso di ipotesi e di regole mediante le quali è possibile giungere a delle conclusioni o fare delle previsioni applicabili al mondo reale Per essere utile, un modello non deve necessariamente essere perfetto o troppo complesso: deve essere realistico Un modello consiste in un complesso di ipotesi e di regole da cui si possono trarre delle conclusioni o previsioni applicabili al mondo reale. Per essere utile un modello deve, in generale, costituire un’astrazione semplificatrice dalla realtà. Benché le ipotesi formulate debbano ovviamente essere legate alla situazione cui si riferisce il modello, è molto importante capire che esse non devono essere una copia fedele della realtà. Sia nelle scienze fisiche che in quelle sociali, i modelli basati su situazioni semplificate ed idealizzate hanno trovato molteplici applicazioni. Inoltre, possono essere utili anche delle ipotesi che riguardano entità non direttamente misurabili (come, ad esempio, l’“utilità” di un determinato bene). Il loro valore dipende dal loro maggiore o minore contributo a modelli più efficaci ed accurati. Ci sono molte ragioni importanti che inducono gli economisti, come altri studiosi, a servirsi di modelli. Una di esse consiste nel fatto che il mondo reale è tanto complesso da rendere la semplificazione e l’astrazione dalla realtà indispensabile al progresso. Un’altra consiste nel fatto che un modello semplificato può essere il modo più economico per ottenere le informazioni necessarie. Naturalmente, benché l’uso dei modelli sia diffuso nei vari rami del mondo scientifico, questo non significa che tutti siano validi. Un modello può essere tanto generico e sballato da rivelarsi completamente inutile. Il segreto consiste nel costruire un modello capace di trascurare gli elementi e le variabili irrilevanti per includere solo quelle di rilievo, cioè quelle che hanno un effetto importante sui fenomeni che essi sono destinati a rappresentare. Come esempio di utilizzo dei modelli in economia, nel seguito sono presentati quello della domanda e quello dell’offerta, che costituiscono i due pilastri di ogni mercato, con la spiegazione del loro funzionamento.

17 I metodi di analisi dell’economia
Un modello consiste in un complesso di ipotesi e di regole da cui si possono trarre delle conclusioni o previsioni applicabili al mondo reale. Per essere utile un modello deve, in generale, costituire un’astrazione semplificatrice dalla realtà. Benché le ipotesi formulate debbano ovviamente essere legate alla situazione cui si riferisce il modello, è molto importante capire che esse non devono essere una copia fedele della realtà. Sia nelle scienze fisiche che in quelle sociali, i modelli basati su situazioni semplificate ed idealizzate hanno trovato molteplici applicazioni. Inoltre, possono essere utili anche delle ipotesi che riguardano entità non direttamente misurabili (come, ad esempio, l’“utilità” di un determinato bene). Il loro valore dipende dal loro maggiore o minore contributo a modelli più efficaci ed accurati. Ci sono molte ragioni importanti che inducono gli economisti, come altri studiosi, a servirsi di modelli. Una di esse consiste nel fatto che il mondo reale è tanto complesso da rendere la semplificazione e l’astrazione dalla realtà indispensabile al progresso. Un’altra consiste nel fatto che un modello semplificato può essere il modo più economico per ottenere le informazioni necessarie. Naturalmente, benché l’uso dei modelli sia diffuso nei vari rami del mondo scientifico, questo non significa che tutti siano validi. Un modello può essere tanto generico e sballato da rivelarsi completamente inutile. Il segreto consiste nel costruire un modello capace di trascurare gli elementi e le variabili irrilevanti per includere solo quelle di rilievo, cioè quelle che hanno un effetto importante sui fenomeni che essi sono destinati a rappresentare. Come esempio di utilizzo dei modelli in economia, nel seguito sono presentati quello della domanda e quello dell’offerta, che costituiscono i due pilastri di ogni mercato, con la spiegazione del loro funzionamento .

18 Un esempio: la domanda I comportamenti di acquisto dei consumatori sono una funzione del prezzo Maggiore il prezzo, minore la propensione all’acquisto L’elasticità dipende dal valore relativo e dai sostituti P Q Una definizione operativa di “mercato” lo identifica come un gruppo di imprese e di individui in contatto tra di loro allo scopo di comperare o vendere un dato bene in un certo periodo di tempo. Gli acquirenti sono coloro che, in base alle proprie preferenze, effettuano gli acquisti dei beni offerti sul mercato. La curva di domanda del mercato relativa ad un determinato bene rappresenta la quantità del bene che viene acquistata (per unità di tempo) dai consumatori presenti sul mercato ad ogni possibile prezzo. La curva di domanda del mercato è costituita dalla somma delle curve di domanda di ciascun consumatore per quel bene specifico. Ogni bene ha una curva di domanda relativa. La sensibilità della quantità domandata relativamente al prezzo viene definita con il concetto di “elasticità” e può essere anch’essa misurata empiricamente. L’elasticità della domanda è definita come la variazione percentuale nella quantità domandata conseguente ad una variazione percentuale unitaria nel prezzo. Risulta ovvio che, nel modello, tale misura corrisponde alla pendenza della curva della domanda. L’elasticità della domanda di un bene dipende anche dal numero e dalla scarsità dei sostituti disponibili: tanto più numerosi sono i sostituti disponibili tanto maggiore sarà l’elasticità della domanda. L’elasticità della domanda è condizionata anche dall’incidenza del bene sul bilancio del consumatore, quindi dalla tipologia del bene (beni di lusso, beni di prima necessità ...)

19 Un esempio: la domanda Una definizione operativa di “mercato” lo identifica come un gruppo di imprese e di individui in contatto tra di loro allo scopo di comperare o vendere un dato bene in un certo periodo di tempo. Gli acquirenti sono coloro che, in base alle proprie preferenze, effettuano gli acquisti dei beni offerti sul mercato. La curva di domanda del mercato relativa ad un determinato bene rappresenta la quantità del bene che viene acquistata (per unità di tempo) dai consumatori presenti sul mercato ad ogni possibile prezzo. La curva di domanda del mercato è costituita dalla somma delle curve di domanda di ciascun consumatore per quel bene specifico. Ogni bene ha una curva di domanda relativa. La sensibilità della quantità domandata relativamente al prezzo viene definita con il concetto di “elasticità” e può essere anch’essa misurata empiricamente. L’elasticità della domanda è definita come la variazione percentuale nella quantità domandata conseguente ad una variazione percentuale unitaria nel prezzo. Risulta ovvio che, nel modello, tale misura corrisponde alla pendenza della curva della domanda. L’elasticità della domanda di un bene dipende anche dal numero e dalla scarsità dei sostituti disponibili: tanto più numerosi sono i sostituti disponibili tanto maggiore sarà l’elasticità della domanda. L’elasticità della domanda è condizionata anche dall’incidenza del bene sul bilancio del consumatore, quindi dalla tipologia del bene (beni di lusso, beni di prima necessità ...)

20 Un esempio: l’offerta Anche i produttori sono interessati al prezzo, quindi anche l’offerta è una funzione del prezzo Maggiore il prezzo, maggiore sarà la propensione alla vendita P Q L’offerta, in senso generico, si può definire come la quantità di un bene prodotta da un’azienda ad ogni livello di prezzo in un determinato periodo. Un’azienda, che assume come dato il prezzo del prodotto (determinato da quanto i consumatori sono disposti a pagare per acquistare quel bene), sceglie il livello di produzione il cui prezzo uguaglia il costo marginale, cioè il costo al quale è possibile produrre un unità in più del bene individuato. Come per la domanda, anche la curva di offerta del mercato è data dalla somma delle curve di offerta delle aziende presenti nel mercato e dipende dal numero di imprese che operano nel settore, dalla dimensione delle aziende e dalla sensibilità dei prezzi dei fattori produttivi alle variazioni della produzione. Per produrre i beni l’azienda sostiene dei costi che sono individuabili in due categorie: costi fissi e costi variabili. I primi sono indipendenti dalla quantità di produzione (anche a produzione 0 l’azienda sostiene tali costi), i secondi variano in modo proporzionale relativamente alla quantità di beni prodotta. I costi totali sono la somma dei costi fissi e dei costi variabili. Viene definito medio il costo relativo ad una singola unità di bene prodotto. Il costo marginale è l’incremento del costo totale conseguente ad un incremento unitario nella quantità prodotta.

21 Un esempio: l’offerta L’offerta, in senso generico, si può definire come la quantità di un bene prodotta da un’azienda ad ogni livello di prezzo in un determinato periodo. Un’azienda, che assume come dato il prezzo del prodotto (determinato da quanto i consumatori sono disposti a pagare per acquistare quel bene), sceglie il livello di produzione il cui prezzo uguaglia il costo marginale, cioè il costo al quale è possibile produrre un unità in più del bene individuato. Come per la domanda, anche la curva di offerta del mercato è data dalla somma delle curve di offerta delle aziende presenti nel mercato e dipende dal numero di imprese che operano nel settore, dalla dimensione delle aziende e dalla sensibilità dei prezzi dei fattori produttivi alle variazioni della produzione. Per produrre i beni l’azienda sostiene dei costi che sono individuabili in due categorie: costi fissi e costi variabili. I primi sono indipendenti dalla quantità di produzione (anche a produzione 0 l’azienda sostiene tali costi), i secondi variano in modo proporzionale relativamente alla quantità di beni prodotta. I costi totali sono la somma dei costi fissi e dei costi variabili. Viene definito medio il costo relativo ad una singola unità di bene prodotto. Il costo marginale è l’incremento del costo totale conseguente ad un incremento unitario nella quantità prodotta.

22 L’equilibrio tra domanda e offerta
L’incontro della domanda e dell’offerta in un determinato mercato, determina il punto di equilibrio a cui i consumatori sono disposti ad acquistare ed i produttori a vendere P Q

23 L’equilibrio tra domanda e offerta
Nel modello di funzionamento del mercato, le curve della domanda e dell’offerta vengono studiate insieme. Il prezzo di equilibrio, in questo modello, è il prezzo che eguaglia la quantità offerta alla quantità domandata per un determinato bene in un certo periodo. Le imprese mettono in atto le opportune variazioni nella quantità impiegata di fattori variabili affinché il prezzo tenda a questo livello di equilibrio. Se il prezzo supera il livello di equilibrio la quantità offerta tende ad essere superiore alla quantità domandata e di conseguenza il prezzo tende a diminuire (offerta maggiore della domanda), se il prezzo è inferiore al livello di equilibrio, la quantità domandata è superiore alla quantità offerta ed il prezzo tende ad aumentare (domanda maggiore dell’offerta).


Scaricare ppt "Un’introduzione all’economia"

Presentazioni simili


Annunci Google