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PRESTAZIONI UMANE E SICUREZZA VOLO

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Presentazione sul tema: "PRESTAZIONI UMANE E SICUREZZA VOLO"— Transcript della presentazione:

1 PRESTAZIONI UMANE E SICUREZZA VOLO
Davide Pierini Centro di Psicologia dello Sport – Università di Torino Keiron – Nuove frontiere per la salute

2 L’APPROCCIO Relazioni che intercorrono tra mente, cervello, corpo e ambiente Gli effetti che tali relazioni hanno sulla salute psicofisica e sulle prestazioni

3 ARGOMENTI Modello psicofisiologico dell’uomo e comportamento
Medicina aeronautica La catena delle operazioni di volo e le funzioni psicofisiche implicate Le cause psicologiche degli incidenti: diminuzione delle capacità di valutazione Lo stato di coerenza psicofisiologica e la preparazione alle prestazioni di eccellenza

4 LE CAUSE DEGLI INCIDENTI
10% MOTORI METEO … 5% ATC MANUTENZIONE 85% PILOTI 50% MOTORI METEO … 25% ATC 25% PILOTI ANNI 70-80 90% UOMO 10% IMPREVEDIB. INCIDENT = ACCIDENT =

5 LE CAUSE DEGLI INCIDENTI
La causa di un incidente non è mai una sola così come la responsabilità Sono eventi, fattori o atti che, singolarmente o in combinazione, hanno dato origine ad un effetto dannoso e che se corretti o eliminati avrebbero potuto ridurre o evitare tale effetto dannoso Cause dovute a condizioni non sicure Cause dovute a comportamenti non sicuri

6 COS’E’ LA SICUREZZA VOLO?
Tutto ciò che concorre a: Evitare Riconoscere Correggere adeguatamente quei processi che possono portare all’incidente… …fa sì che il volo sia maggiormente “sicuro”

7 SICUREZZA VOLO Eccellente Elevato n° di fattori agisce
Le nostre azioni in volo possono essere viste come come prestazioni, e come tali possono essere valutate. Eccellente Scarsa Elevato n° di fattori agisce in modo complesso sulla qualità della prestazione Dobbiamo essere in grado di rilevare l’errore il più precocemente possibile e rimediare con una risposta appropriata

8 SICUREZZA VOLO La ricerca del come e del perché si è giunti ad un incidente permette una visione molto più approfondita e comprensiva dei fattori coinvolti in un determinato sistema. CARENZE ATTIVE Imputabili a errori, omissioni o violazioni collegate al pilota e che causano un danno immediato (atterraggio senza estrarre il carrello) CARENZE LATENTI Imputabili ad un’azione avvenuta molto tempo prima del verificarsi dell’evento, le cui conseguenze possono rimanere nascoste per molto tempo. La loro origine nasce da carenza del sistema a livello organizzativo e decisionale.

9 GESTIONE DEL RISCHIO INCOSCIENZA
Non conosciamo i rischi, siamo tranquilli, abbiamo delle idee parziali o errate rispetto alle situazioni (formazione, informazione, addestramento…) ERRORE “NONOSTANTE TUTTO” Errori dovuti alle limitazioni del nostro sistema psicofisico e dallo scarso esercizio delle funzioni richieste nei diversi compiti di volo (deficit percettivi, di valutazione, motori, stress…) IMPRUDENZA Sappiamo che il livello di rischio sta aumentando, tuttavia qualcosa ci spinge ad agire comunque. Proviamo tensione oppure eccitazione (fare una virata ritenuta pericolosa, …)

10 GESTIONE DEL RISCHIO LA CATENA DEGLI EVENTI
Il volo può essere letto come una serie di eventi promossi dall’uomo (progettista, manutenzione, pilota). All’inizio di ogni volo questi anelli vengono messi sotto sforzo per reggere una parte della responsabilità della buona riuscita del volo stesso. È una serie di concause che, se si fossero verificate singolarmente, non avrebbero portato all’incidente. Le analisi degli incidenti mostrano che non ci sono mai cause primarie e fondamentali, ma che tutti gli anelli sono ugualmente importanti per l’incidente o la sicurezza.

11 GESTIONE DEL RISCHIO ENTITA’ DEL DANNO PROBABILITA’ GRAVISSIMO GRAVE
MINORE IRRILEVANTE ELEVATA INACCETTABILE RIVEDIBILE ALTA MIGLIORABILE POSSIBILE ACCETTABILE REMOTA PROBABILITA’

12 GESTIONE DEL RISCHIO MISSION MAN MEDIUM MACHINE IL MODELLO 5M
Finalità del volo conscia o inconscia Turismo Divertimento Lavoro Soccorso Istruzione NB: motivazione e incidente sono in stretta relazione Management Organizzazione Aeroclub Compagnia Concorre alla sicurezza (o all’insicurezza) in modo latente Definisce tutto ciò che gravita attorno alla missione Macchina Tipo Manutenzione Prestazioni NB: adeguata per affrontare tutte le situazioni prevedibili Pilota Stato di salute Stato emotivo Livello di stress Carattere Esperienza Allenamento Capacità analisi/decisione Abilità manuale MISSION Medium Tutto ciò che è esterno alla macchina e al pilota Atmosfera Suolo sorvolato Infrastrutture a terra Assistenze di volo MAN MEDIUM MACHINE MANAGEMENT

13 GESTIONE DEL RISCHIO MACHINE MEDIUM MISSION MAN
CACCIA AGLI ANELLI DEBOLI - L’INTERAZIONE TRA LE 5M MANAGEMENT MACHINE MEDIUM MISSION MAN Ho promesso agli amici di portarli a volare Non ho molta voglia perché sono stanco Sono allenato, ma sulla macchina disponibile ho poche ore di volo Non ho controllato il libretto di manutenzione Il vento a terra è calmo, ma probabilmente verrà vento da 27 Obblighi sociali

14 Normali condizioni di volo
GESTIONE DEL RISCHIO Incidente Normali condizioni di volo Tra le normali condizioni di volo e l’incidente vi è una distanza e molti punti intermedi, che generalmente si risolvono bene. Tuttavia in volo, in certe condizioni, questa distanza può esaurirsi in tempi estremamente brevi!

15 In volo abbiamo minori risorse rispetto a quando siamo a terra
GESTIONE DEL RISCHIO FINALITA’ DEL VOLO LIVELLO DI RISCHIO = ACCETTABILE?! Iniziare un volo con degli anelli deboli, significa aumentare la probabilità che si inneschi quella catena di eventi che conduce fino all’incidente. In volo abbiamo minori risorse rispetto a quando siamo a terra

16 LA CATENA DELLE OPERAZIONI
Le operazioni di volo si svolgono in un processo mentale che va dal mondo esterno alla mente e successivamente dalla mente al mondo esterno. In ognuno di questi passaggi possono verificarsi degli errori. PERCEZIONE RICONOSCIMENTO VALUTAZIONE AMBIENTE AZIONE RAPPRESENTAZIONE DECISIONE

17 MODELLO PSICOFISIOLOGICO DELL’UOMO

18 LA QUESTIONE MENTE CORPO
Come si spiega che fenomeni quantitativi e oggettivi… (quali quelli elettrochimici che avvengono nel cervello) …siano anche degli stati qualitativi e soggettivi (come pensieri, sensazioni emozioni)? Esperienza soggettiva Stati del cervello

19 LA QUESTIONE MENTE CORPO
Il cervello e il corpo sono reciprocamente collegati a livello: Neuronale Chimico Elettromagnetico (?) Tant’è che potremmo considerarli più che due entità distinte come l’uno lo specchio dell’altro Stati del cervello Stati del corpo

20 LA COSTRUZIONE DELLA REALTA’
CONSAPEVOLEZZA PADRONANZA MONDO INTERNO MOVIMENTO CONFINE SOMATO-SENSORIALITA’ MONDO ESTERNO SX ANALISI SEQUENZIALITA’ TEMPO DX SINTESI GLOBALITA’ IMMAGINI -SIMBOLI

21 LA COSTRUZIONE DELLA REALTA’

22 COGNIZIONE ED EMOZIONE
Sistema cognitivo: percezione, attenzione, valutazione, memoria, pensiero, problem solving Sistema elettrico, veloce Sistema emotivo: emozioni, umore, sentimenti, sensazioni… Sistema chimico, lento L’emozione (e-movere) è la forza che ci fa agire

23 COGNIZIONE ED EMOZIONE
Il cervello costruisce realtà… …e continuamente cerca di spiegarsi il susseguirsi degli eventi che percepisce… …interpretandoli sulla base dell’esperienza passata (conoscenza)… INTENZIONI PERCEZIONI MEMORIA ESPERIENZA SOGGETTIVA E AZIONI o RE-AZIONI MEMORIA EMOTIVA

24 COGNIZIONE ED EMOZIONE
I PROCESSI COSCIENTI SONO IL PRODOTTO DI INNUMEREVOLI PROCESSI INCONSCI CHE OPERANO IN PARALLELO La maggior parte delle informazioni presenti nel sistema nervoso rimangono quindi inconsce, ma attive, ovvero sono in grado di influenzare i processi coscienti e volontari

25 COMPETENZA E PRESTAZIONE
Abbiamo una sorta di pilota automatico che gestisce l’insieme degli schemi (o frame) che costituiscono la nostra conoscenza. Tali schemi possono essere motori, sensoriali, emotivi oppure episodici Gli schemi possono essere attivati intenzionalmente, oppure attraverso reazioni automatiche, oppure da stimoli ambientali… …e possono generare stati fisiologici, emozioni, pensieri, azioni.

26 COMPETENZA E PRESTAZIONE
Le emozioni e l’abitudine sono potenti attivatori di schemi. Stili di reazione individuali automatici in condizioni di stress acuto Innesco di schemi “molto utilizzati” quando si abbassa il controllo cosciente (SAS) CONTENTION SCHEDULING Closed loop: controllo attentivo delle azioni, vi è feedback sensoriale Open loop: prestazione controllata da schemi predefiniti

27 ALLENARE LA GESTIONE DELLE RISORSE
Sistema Attentivo Supervisore Io cosciente MONDO INTERNO CONFINE ESTERNO SOMATO-SENSORIALITA’ MOVIMENTO

28 COMPETENZA E PRESTAZIONE
Non sempre la competenza coincide con la prestazione. L’addestramento che tende a far coincidere prestazione con competenza (potenziale) incrementa la prestazione e aumenta la sicurezza. 0 % 100 % PRESTAZIONE COMPETENZA

29 PERCEZIONE ATTIVA È un processo di costruzione attiva
Filtra le informazioni sotto l’azione delle altre strutture cerebrali Processi top-down: la percezione è organizzata dalla conoscenza presente nel sistema

30 PERCEZIONE ATTIVA

31 PERCEZIONE ATTIVA

32 COMPETENZA E PRESTAZIONE

33 RICONOSCIMENTO E VALUTAZIONE
Per riconoscere una situazione bisogna averla vista almeno una volta La capacità di riconoscere dai primi indizi una data situazione si affina con l’esperienza Attenzione agli errori top-down! La domanda (conscia o inconscia) è: “La situazione è accettabile per me?”

34 RAPPRESENTAZIONI E DECISIONE
Se la situazione non è accettabile (consciamente o inconsciamente) metteremo in atto dei processi: di ricerca di una o più soluzioni (fra le frame disponibili) di scelta di quale frame mettere in atto Questo processo è chiamato problem solving ! NB: Quando una frame è avviata non è automatico interromperla!

35 AZIONE Dopo la presa di decisione mettiamo in atto le azioni e le sequenze di azioni così come le abbiamo apprese. Nelle sequenze complesse è possibile saltare dei passaggi passando da un punto all’altro della sequenza. In situazioni critiche o impegnative possono entrare in funzione comportamenti automatici (istintivi e non razionali)

36 AZIONE Autonomous Mode Behaviour (AMB)
I comportamenti automatici sono reazioni non intenzionali di natura emotiva, cognitiva e/o comportamentale, proprie di uno stato mentale indotto dalle situazioni di stress acuto, in cui reagiamo piuttosto che agire. È una causa consistente degli errori umani e degli incidenti. ! NB: durante l’apprendimento l’azione tende ad assorbire l’intera attenzione dell’allievo

37 ATTENZIONE Limitazioni Quantità di info processate per volta
Con l’attenzione rendiamo consapevoli informazioni presenti nel sistema nervoso, ma non presenti alla consapevolezza fino a quel momento. L’orientamento è una prima grossolana selezione degli stimoli. Dapprima si orientano il corpo, gli organi di senso e infine l’attenzione verso la porzione di realtà (esterna o interna) scelta come rilevante per le azioni in corso. Limitazioni Quantità di info processate per volta Tempo di processamento per situazioni poco riconoscibili

38 DETERIORAMENTO DELLA PRESTAZIONE
Ognuno di questi processi psicologici è soggetto a deterioramento in caso di: Stress cronico Stress acuto Emozioni negative Problemi di salute Preoccupazioni (parte dell’attenzione è altrove) Forte orientamento all’obiettivo

39 STRESS TRA SALUTE E PRESTAZIONE
(HeartMath Institute)

40 INCREMENTO DELLA PRESTAZIONE
Incrementare la presenza Allenare la flessibilità tra gli stati mentali Sapersi occupare del proprio benessere psicofisico Mentalità aeronautica = Mentalità comune

41 La risposta è da cercarsi nella motivazione
PERSONALITA’ Inchiesta FAA Perché i piloti si ostinano a perseguire obiettivi ormai palesemente irraggiungibili? Perché si espongono a rischi decisamente sproporzionati rispetto ai vantaggi attesi? La risposta è da cercarsi nella motivazione Le valutazioni errate si verificano sempre quando c’è un fortissimo orientamento al risultato

42 PERSONALITA’ BISOGNI UMANI AUTO REALIZZAZIONE EGOISTICI SOCIALI
FISICI SICUREZZA SOCIALI EGOISTICI AUTO REALIZZAZIONE BISOGNI UMANI

43 PERSONALITA’ “Organizzazione dinamica dei sistemi psicofisici, i quali determinano la specificità del comportamento, delle reazioni emotive e del pensiero di un individuo”. La personalità ci distingue dagli altri (anche fisicamente). Le caratteristiche di personalità ci spingono a pensare, a comportarci, a reagire in un modo unico e personale e ci spinge a porci certi obiettivi per le conseguenze che crediamo avranno.

44 MOTIVAZIONE Dietro ad ogni obiettivo (mission) c’è una motivazione che ci spinge a raggiungerlo. Senza questa forza (di natura emotiva) l’uomo non si ”muoverebbe” verso nessuna attività. Quando facciamo qualcosa per qualcosa che verrà in conseguenza, siamo mossi da una motivazione estrinseca. Quando facciamo qualcosa per il gusto di farlo, anziché per qualche ragione esterna, siamo mossi da una motivazione intrinseca.

45 ORIENTAMENTO ALL’OBIETTIVO
Che cosa ci spinge a impiegare tante risorse personali ed economiche nel volo? È dai nostri bisogni (compensativi o di esperienza che siano) che può generarsi la situazione in cui siamo eccessivamente orientati all’obiettivo All’origine dell’incidente c’è sempre un esagerato orientamento all’obiettivo, che porta: Riconoscimento difettoso della situazione Una sua errata valutazione (decisione)

46 Restringimento del campo di coscienza
POOR JUDGEMENT In queste condizioni ciò che sfugge non sono le anomalie bensì la valutazione globale del pericolo nella presente situazione e nelle azioni che si stanno compiendo Infatti analizzando gli incidenti osserviamo che i piloti dispongono di tutti gli elementi oggettivi per individuare e risolvere in tempo il problema, ma non li utilizzano. Perché? Restringimento del campo di coscienza

47 POOR JUDGEMENT 5 atteggiamenti pericolosi:
ANTI-AUTORITA’: non ho bisogno che mi si dica nulla! IMPULSIVITA’: fare qualcosa subito! INVULNERABILITA’: tanto a me non capita! MACHO: non c’è problema per me! RASSEGNATO: tanto è uguale!

48 ERROR CHAIN MARKERS OBIETTIVI NON REALIZZATI
USO DI PROCEDURE NON DOCUMENTATE DEVIAZIONE DALLE PROCEDURE OPERATIVE STANDARD VIOLAZIONI DI MINIMI O LIMITAZIONI NESSUNO SI OCUPA DELLA CONDOTTA NESSUNO GUARDA FUORI ANOMALIE NELLE COMUNICAZIONI AMBIGUITA’ INCONGRUENZE NON RISOLTE FISSAZIONE O PREOCCUPAZIONE SENSO DI VUOTO O CONFUSIONE

49 LAVORARE SUL FATTORE UMANO
PRESENZA (integrazione psico-corporea) CAPACITA’ DI AUTOREGOLAZIONE (flessibilità) BENESSERE PSICOFISICO (stress, gestione delle emozioni) PENSARE VS SENTIRE

50 COERENZA FISIOLOGICA Ecco come gli stati emotivi possono indurre uno stato di coerenza o incorerenza fisiologica. (HeartMath Institute)

51 COERENZA FISIOLOGICA alta coerenza del ritmo cardiaco (picco a 0.1 Hz)
aumento dell’attività parasimpatica aumento dell’entrainment ovvero della sincronizzazione tra diversi sistemi fisiologici (es. cuore, respiro, cervello) funzionamento efficiente e armonioso dei sistemi cardiovascolare, nervoso, ormonale e immunitario

52 COERENZA FISIOLOGICA (HeartMath Institute)

53 COERENZA PSICOFISIOLOGICA TRA SALUTE E PRESTAZIONE
(HeartMath Institute)

54 COERENZA PSICOFISIOLOGICA TRA SALUTE E PRESTAZIONE
(HeartMath Institute)

55 COERENZA PSICOFISIOLOGICA TRA SALUTE E PRESTAZIONE
La coerenza è uno stato naturale che si genera quando ci sentiamo bene e proviamo realmente gioia per quello che facciamo. (HeartMath Institute)

56 COERENZA PSICOFISIOLOGICA TRA SALUTE E PRESTAZIONE
Le conseguenze di emozioni che portano disordine nel nostro sistema, come ansia, preoccupazione, rabbia, frustrazione, possono essere: minore abilità a pensare in modo chiaro minore efficacia nel prendere decisioni minore abilità a comunicare chiaramente ridotta coordinazione motoria alto rischio di malattie cardiovascolari (HeartMath Institute)

57 COERENZA PSICOFISIOLOGICA TRA SALUTE E PRESTAZIONE
Le conseguenze di emozioni che portano ordine nel nostro sistema, come il saper apprezzare, la gratitudine, il prendersi cura, la compassione, possono essere: miglioramento delle prestazioni e dei risultati maggiore creatività e nuove capacità di problem solving migliore capacità di prendere decisioni incremento della memoria incremento delle difese immunitarie contro le malattie migliore equilibrio ormonale vita più lunga (HeartMath Institute)

58 COERENZA PSICOFISIOLOGICA TRA SALUTE E PRESTAZIONE

59 COERENZA E PRESTAZIONE
Sembra che nello stato di coerenza psicofisiologica le prestazioni psicomotorie siano migliori (facilitazione corticale). (HeartMath Institute)

60 COERENZA E PRESTAZIONE
(HeartMath Institute)

61 BIOFEEDBACK È un gruppo di procedure terapeutiche che
utilizza strumenti elettronici o elettromeccanici al fine di misurare, processare accuratamente e fornire (feed back) ai pazienti e ai loro terapisti informazioni con proprietà educative e di rinforzo riguardo alla loro attività neuromuscolare e autonoma, normale e anormale, sottoforma di segnali, continui o binari, uditivi e/o visivi. Gli obiettivi sono di aiutare le persone a sviluppare tanto un incremento quanto una maggiore consapevolezza e fiducia nel controllo volontario dei propri processi fisiologici, che altrimenti rimarrebbero al di fuori di esso e/o al di fuori della consapevolezza controllando dapprima i segnali esterni e, successivamente, utilizzando funzioni cognitive, sensazioni o altri segnali per prevenire, far cessare o ridurre dei sintomi

62 BIOFEEDBACK Sistema Nervoso Autonomo Temperatura Periferica
Vasodilatazione periferica Conduttanza della Pelle Frequenza Cardiaca e sua Variabilità (HRV) Respirazione (toracica/addominale, ampiezza e frequenza) Sistema Muscolare Attività di muscoli singoli o gruppi di muscoli (relax o rafforzamento) Onde cerebrali Ogni frequenza è associata ad un particolare stato mentale

63 Sistema Nervoso Autonomo
BIOFEEDBACK Sistema Nervoso Autonomo EDR + iper attivazione - ipo attivazione Livello di arousal Spesso nell’ADD Labile e alta nell’ansia Piatta nello stress cronico + per stato di allerta - se c’è tensione Stabilizzare se labile TEMP + vasodilatazione - vasocostrizione Bassa nell’ansia o paura + per rilassare (soprattutto durante i compiti) BVP Volume sanguigno periferico Alto nell’ansia - frequenza cardiaca + variazione in sincrono con respirazione Respirazione diaframmatica Veloce, irregolare e corta nell’ansia frequenza (6 resp/min) +regolare aumentando la profondità RSA – HRV Bilanciamento simpatico/parasimpatico Non in sincronia con il respiro nell’ansia Per rilassamento + la sincronia e l’ampiezza dell’ HRV con l’inspirazione e l’espirazione

64 BIOFEEDBACK Onde cerebrali (Neurofeedback) Teta 3-5 4-8
“completamente fuori” Controllare la variabilità Teta 7-8 Visualizzazione Low Alpha 9-10 Orientamento interiore meditazione Rilassamento rapporto alfa/beta High Alpha 11-13 Creatività consapevolezza espansa, P.P. Osservazione della manipolazione interna delle idee SMR 13-15 Calma, self-control Controllo del movimento Rapporto teta/SMR Low Beta 15-18 Concentrazione focalizzata Decision making Problem solving Rapporto teta/beta Attenzione a stimoli esterni Mid Beta 19-23 Ansia, emozioni intense High Beta 24-34 Ruminazione mentale Tutto acceleratore in 1a

65 BIOFEEDBACK 1 - Stati di prontezza fisiologica Rilassato
Pronto (eustress) 2 - Stati di prontezza mentale Calma Consapevolezza Capacità di riflessione Atteggiamento ottimistico 3 - Stati di lavoro mentale attivo Focalizzato Concentrato e creativo Orientamento strategico agli obiettivi, coinvolgimento e gestione del tempo * Flessibilità * * Strategie metacognitive


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