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SCUOLA DELL’INFANZIA DI ASSO A.S. 2010/2011

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Presentazione sul tema: "SCUOLA DELL’INFANZIA DI ASSO A.S. 2010/2011"— Transcript della presentazione:

1 SCUOLA DELL’INFANZIA DI ASSO A.S. 2010/2011
PROGETTO INTERCULTURA INCONTRI COLORATI REFERENTE DEL PROGETTO: INS. ARENA CARMELA

2 DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Lavorare in ambito interculturale significa impegnarsi a promuovere e a sostenere relazioni significative e positive tra le persone. La cura dell’autostima, la valorizzazione, la collaborazione sono i punti di partenza dell’educazione alle relazioni interculturali, alla capacità di comprendere e valorizzare la diversità a contrapporsi alla paura dell’altro e del non usuale. Esercitare tali competenze aiuta a sviluppare il senso di appartenenza e solidarietà. Le situazioni nelle quali si evidenzia un buon clima interculturale sono quelle dove i bambini stranieri trovano il loro spazio vitale, condividono le esperienze con gli altri bambini in condizioni paritarie, ove i loro punti di vista e le loro competenze sono considerate e valorizzate. In tali contesti risulta spontaneo e gratificante offrire ai bambini stranieri la loro “diversità” come elemento di ricchezza e confronto per tutti. La società multietnica permette di confrontarsi con nuove culture e tradizioni. Uno dei compiti della scuola, oggi, è proprio quello di educare alla convivenza attraverso la valorizzazione delle diverse identità. Il bambino nella scuola dell’infanzia sviluppa la propria identità personale e il senso di appartenenza alla propria comunità. Allo stesso tempo ha la possibilità di riflettere, confrontarsi con i coetanei che provengono da altre culture imparando a conoscerle e a rispettarle. MOTIVAZIONE Scopo del progetto è di promuovere in ognuno la conoscenza dei valori, usi, costumi, luoghi, tradizioni di altri popoli, rafforzando il bisogno di appartenenza, l’autostima e l’autorealizzazione, accompagnando i bambini in un percorso di esperienze, di scoperta e di gioco all’interno della multiculturalità. Il progetto nasce dalla presenza nelle sezioni di numerosi bambini di etnie diverse e dalla necessità di favorire sentimenti di aiuto e di cooperazione, in una prospettiva di reciproco arricchimento e valorizzazione della diversità/unicità di ciascuna persona. In tale prospettiva la diversità rappresenta una fonte di ricchezza, di creatività e di sviluppo che consente un’interazione costruttiva, la capacità di scoprirsi, confrontarsi, regolando conoscenze ed esperienze di crescita uniche e a volte irripetibili. Il progetto, pertanto, attraverso una serie di proposte operative consentirà la scoperta, l’ascolto, la realizzazione di scenari di vita per favorire nei bambini competenze rispetto a: conoscere, socializzare, collaborare, condividere. Questo percorso interculturale è rivolto sia ai bambini del luogo, affinchè attraverso la conoscenza di altre culture possano imparare a conoscere l’altro e se stessi, sia agli stranieri, così che la loro differenza diventi consapevolezza della propria identità che va rispettata e valorizzata.

3 OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
FINALITA’ Acquisire fiducia nelle proprie capacità comunicative. Scoprire altre culture per accoglierle e rispettarle. OBIETTIVO FORMATIVO Valorizzare l’identità culturale dei bambini stranieri, far conoscere agli altri bambini altre realtà culturali. OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Rafforzare la motivazione all’apprendimento accrescere la propria autostima e la sicurezza in se stessi. Essere consapevoli di appartenere ad un gruppo. Ascoltare, accogliere, comprendere gli altri. Avere interesse per la diversità degli altri e per la loro cultura. Conoscere usi e costumi degli altri Paesi. Utilizzare fiabe, storie di tutto il mondo, conte … che fanno da “ponte” tra le varie culture. Scoprire il gioco come strumento unificante e scambio tra culture.

4 RISORSE UMANE IMPIEGATE
METODOLOGIA Per affrontare l’educazione all’intercultura, argomento apparentemente complesso per l’età dei bambini, è importante sempre la mediazione ludica propria della scuola dell’infanzia. Le proposte saranno quindi presentate sotto forma di gioco e introdotte da canzoni, storie e filastrocche. Attraverso racconti, fiabe, musiche di altri paesi si porterà il bambino ad assumere consapevolezza delle diversità; l’intervento didattico sarà quindi finalizzato al riconoscimento del valore della dignità di ogni soggetto umano che costituisce il criterio di orientamento per la convivenza e per la costruzione dei valori interpersonali. In questo progetto si coinvolgeranno i genitori dei bambini stranieri, al fine di conoscere alcune caratteristiche delle loro culture ed insegnare ai bambini qualche filastrocca, conta, danza, canzone nella loro lingua d’origine. RISORSE UMANE IMPIEGATE L’insegnante Arena Carmela effettuerà 20 ore in orario extrascolastico per svolgere il presente progetto. TEMPI PER LA REALIZZAZIONE Il progetto si svilupperà da gennaio a maggio, un’ ora a settimana.

5 RUOLO DELL’INSEGNANTE
ATTIVITA’ Fiabe e storie di tutto il mondo. Giochi di gruppo. Conoscenza dei Paesi di provenienza dei bambini stranieri. Ricerca di materiali ( foto, cartoline, riviste, cataloghi di agenzie turistiche ) per conoscere le caratteristiche fisiche dei vari luoghi del mondo. Realizzazione di lavori individuali e di gruppo. Filastrocche, poesie e canzoni dei Paesi che trattiamo. RUOLO DELL’INSEGNANTE Assume compiti di regia educativa. Predispone la situazione di partenza, cura l’organizzazione del contesto, guida e stimola. Arricchisce le proposte ricercando materiali visivi, musicali, artistici. Coinvolge le famiglie, specialmente quelle dei bambini provenienti da altre culture. VERIFICA E VALUTAZIONE L’insegnante osserva, durante gli incontri, l’interesse e la partecipazione del bambino nelle attività proposte. Al termine del progetto verrà valutato il raggiungimento degli obiettivi specifici previsti. Alcune attività inerenti al progetto saranno documentate con foto.


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