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Gestione della classe e delle problematiche relazionali

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Presentazione sul tema: "Gestione della classe e delle problematiche relazionali"— Transcript della presentazione:

1 Gestione della classe e delle problematiche relazionali
Istituto Datini Prato - Scuola Polo-Formazione Ambito Territoriale di PRATO e PISTOIA Gestione della classe e delle problematiche relazionali Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

2 Teorie relazionali con riferimento alla gestione della classe:
Istituto Datini Prato - Scuola Polo-Formazione Ambito Territoriale di PRATO e PISTOIA Teorie relazionali con riferimento alla gestione della classe: le relazioni a scuola relazione insegnante/alunno relazione alunno/alunno relazione insegnante/famiglia relazioni insegnante/insegnante complessità relazionale nuovi modelli relazionali Confronto tra pratiche didattiche Vademecum di buone prassi Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

3 tra insegnanti e genitori tra insegnanti e altri insegnanti
Istituto Datini Prato - Scuola Polo-Formazione Ambito Territoriale di PRATO e PISTOIA La scuola non è solo un luogo di studio ma anche un ambiente dove si vivono relazioni tra compagni tra docenti e discenti tra insegnanti e genitori tra insegnanti e altri insegnanti Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

4 CONTESTO FORMATIVO COMPLESSO
Istituto Datini Prato - Scuola Polo-Formazione Ambito Territoriale di PRATO e PISTOIA CONTESTO FORMATIVO COMPLESSO La scuola è il contesto formativo in cui la relazione educativa si presenta in tutta la sua complessità. In ambito scolastico si perseguono finalità di formazione e di istruzione, che rendono indispensabili relazioni (dirigente, insegnanti-alunni-famiglia, personale ATA, psicopedagogista, Enti Locali, esperti esterni) che devono convergere e armonizzarsi. Nella scuola-comunità si presta attenzione non solo ai risultati ottenuti, all’efficacia e all’efficienza, ma principalmente alla qualità delle relazioni e pertanto si praticano collaborazione, corresponsabilità, dialogo e rispetto reciproco. Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

5 RELAZIONE TRA DISCENTI
Istituto Datini Prato - Scuola Polo-Formazione Ambito Territoriale di PRATO e PISTOIA RELAZIONE TRA DISCENTI La relazione con i compagni di scuola è una relazione alla pari perché si caratterizza per essere simmetrica (parità di età) e per essere reciproca (parità di ruoli, di diritti, di doveri). Questo tipo di relazione spazia dall’essere inseriti solo nella stessa classe o scuola all’instaurare veri e propri legami amicali. L’appartenenza ad un gruppo scolastico rappresenta una fondamentale opportunità di comunicazione ed un decisivo fattore di protezione nel percorso di crescita. Essere compagni di scuola consente ai bambini e ai ragazzi di creare alleanze, di costruirsi una propria identità, di riconoscersi con i propri simili, di condividere e affrontare insieme incertezze e paure. Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

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Ogni classe ha una propria fisionomia, non statica, ma continuamente in divenire. A determinarla concorrono molti elementi interdipendenti che influiscono sulla qualità del clima relazionale. La coesione del gruppo, la positività delle relazioni all'interno della classe non sono un punto di partenza, ma un obiettivo al quale continuamente tendere. La coesione del gruppo-classe, la positiva relazionalità che s'instaura al suo interno non è perciò frutto del 'caso', certamente incidono alcune variabili costitutive (rapporto maschi/femmine, scolarizzazione pregressa, maturità dei singoli...), ma il contributo determinante lo danno gli insegnanti con il loro modo d'intendere e di vivere l'esperienza scolastica. Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

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La Scuola ha lo scopo di promuovere oltre al sapere anche la dimensione affettiva, emotiva e socio-relazionale degli allievi. L’educazione socio-affettiva trae i suoi presupposti teorici dalla psicologia umanistica di Rogers e Maslow e dalle metodologie di Gordon. Il sentirsi un individuo unico, facente parte di un gruppo che insieme a lui si evolve, permette di soddisfare i bisogni di sicurezza, di appartenenza e di fiducia che sono fondamentali per soddisfare il bisogno di conoscenza. L’educazione socio-affettiva trasmette agli alunni alcune competenze e capacità psicologiche in modo da affrontare meglio i problemi legati alla vita scolastica e familiare, andando più a fondo nella conoscenza e comprensione di se stessi e delle proprie interazioni con gli altri. Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

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Una buona relazione tra insegnante e allievo si deve fondare sulla fiducia e sull’ascolto in modo da influenzare positivamente il rendimento scolastico e gratificare entrambi; al contrario la mancanza di questi presupposti può indurre l’alunno ad un calo motivazionale, che si può proiettare sul rendimento, e indurre frustrazione e demotivazione anche da parte del docente Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

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La relazione educativa si compie come relazione di aiuto, cioè come un rapporto in cui una persona si attiva per facilitare la crescita e la maturità dell’altro che non si configura come soggetto da manipolare, ma come persona capace di autocompimento e di autorealizzazione. La relazione di aiuto poggia su tre condizioni fondamentali: la congruenza, l’accettazione positiva incondizionata e l’empatia. Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

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La congruenza consiste nella consapevolezza del facilitatore dei propri sentimenti e vissuti, come emergono nella relazione con il soggetto, senza negarli o distorcerli. L’accettazione positiva incondizionata poggia sul rispetto per la persona riconosciuta come unica e originale, nella sua totalità, con difetti e qualità, senza critiche o valutazioni. L’empatia è la dimensione che più specificatamente deve connotare un’autentica relazione di aiuto, indica la capacità di mettersi nei panni dell’altro, di coglierne con sincerità e rispetto mondo interiore e contenuti emozionali e cognitivi, per avviare una comprensione autentica. L’empatia è la via maestra perché l’educando giunga alla coscienza delle sue emozioni e degli aspetti di sé sconosciuti o rimossi per avviare un processo di autovalutazione e di cambiamento. Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

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I due caratteri costitutivi della relazione educativa sono: l’intenzionalità e l’asimmetria (età, maggiori esperienze, conoscenze e maturità personali dell’educatore rispetto all’educando). Un rapporto educativo non può essere affidato all’improvvisazione, ma deve scaturire da scelte, strategie e valori. L’intenzionalità dell’educatore si traduce nell’avviare un processo di comprensione di desideri, bisogni e attese dell’educando. Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

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RELAZIONE TRA DOCENTI La prima parola chiave per conciliare i conflitti è tolleranza, cioè capacità di accettare e rispettare le diversità. Ognuno ha le proprie idee e i propri modelli di comportamento. Ilsegreto per instaurare buone relazioni e superare i conflitti sta nella capacità di concepirli in termini di relatività. Comprendere le regole e i modelli degli altri permette di comprenderli e evitare inutili sprechi di tempo e di energia. Relazionarsi solo secondo i propri modelli, senza conoscere e rispettare quelli degli altri, rende inevitabile il conflitto. Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

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La seconda parola chiave è creare un'atmosfera di confronto e di dialogo, di reciproca fiducia e condivisione. Quando l'atmosfera è serena e le finalità chiare, ognuno è più aperto e disposto a dare il meglio di sé. E' vero che alle volte basta la presenza di uno o due colleghi disfattisti o polemici per guastare l'esito di una riunione. Tuttavia è anche vero che sono sufficienti uno o due colleghi positivi e decisi per neutralizzarne l'impatto e riportare l'armonia. Spesso i disfattisti e i polemici non sono realmente negativi, ma sono prigionieri di abitudini e paure che si esprimono in modo più forte e deciso delle istanze positive di altri membri del gruppo. Se si comprende che il loro attacco è un grido di dolore personale e una implicita richiesta di attenzione, si può o trasformarlo in uno stimolo positivo per la discussione oppure emarginarlo senza che inquini il clima del gruppo. Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

14 RELAZIONE CON LE FAMIGLIE
Istituto Datini Prato - Scuola Polo-Formazione Ambito Territoriale di PRATO e PISTOIA RELAZIONE CON LE FAMIGLIE La riforma della scuola, entrata in vigore in Italia nel 2003 ha portato in primo piano il ruolo delle famiglie nell’iter scolastico dei propri figli, prevedendo all’art.1 una cooperazione tra scuola e famiglia e un coinvolgimento nella definizione del portfolio e dei piani personalizzati. Il tipo di integrazione delineata dalla riforma fra l’ambiente scolastico e quello familiare non si rivela poi sempre serena poiché i soggetti coinvolti sono molteplici. Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

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La scuola e gli insegnanti hanno un ruolo essenziale nella formazione delle future generazioni: si creano pertanto inevitabili aspettative della famiglia nei confronti della scuola e viceversa degli insegnanti nei confronti di alunni e famiglie. Molto spesso le due ottiche sono molto differenti e genitori e insegnanti non riescono a trovare forme di “alleanza educativa”. Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

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Nell’incontro tra i due sistemi educativi, rispettivamente rappresentati dalla scuola e dalla famiglia, diventa possibile delineare le reciproche aspettative. L’ insegnante può conoscere meglio gli alunni soprattutto se ha la possibilità di confrontarsi con i loro genitori. Gli alunni non possono essere educati a settori ma in modo globale, così da poter crescere come  persone capaci di compiere delle scelte in un mondo che si apre ai loro occhi con una vastissima gamma di proposte e di possibilità. Quindi tra insegnanti e genitori deve potersi sviluppare un vero patto che consenta ad entrambi di conoscere i percorsi a scuola e a casa dei ragazzi, tanto da poter costruire insieme il loro futuro. Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

17 Istituto Datini Prato - Scuola Polo-Formazione Ambito Territoriale di PRATO e PISTOIA
Quando i due sistemi non riescono a collaborare subentrano dei problemi che portano ad alcune forme di stress anche il personale docente. Anche la categoria degli insegnanti può essere soggetta a situazioni di stress che rendono pesante e difficile la continuazione serena dell’esperienza lavorativa, in quei contesti dove sono difficili i rapporti con l’utenza. Nei contesti in cui, per qualche motivo viene a mancare la collaborazione dei genitori, gli insegnanti trovano maggiore difficoltà a superare i possibili disagi (gestione della classe, difficoltà di apprendimento,ecc..). Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

18 Istituto Datini Prato - Scuola Polo-Formazione Ambito Territoriale di PRATO e PISTOIA
Eventuali disaccordi tra i due microsistemi (team docente – famiglia) determinano piccole questioni irrisolte. Le incomprensioni sul piano educativo, quando ci sono, possono essere legate alla pretesa di entrambe le parti di essere nel giusto a tutti i costi, pena il dover ammettere di aver commesso qualche errore. In sostanza, ognuno dei due sistemi sembra voler lottare per non modificarsi. Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

19 Istituto Datini Prato - Scuola Polo-Formazione Ambito Territoriale di PRATO e PISTOIA
Nel sistema complesso di persone che interagiscono all’interno della scuola l’elaborazione del proprio sé riguarda tutti i componenti che a loro volta si misurano con un contesto sfaccettato, dinamico e fluido, che può incidere in maniera significativa sulla loro persona e non solo in riferimento all’attività professionale. Essere consapevoli di tutti questi aspetti della relazione in classe aiuta il docente a costruire un ambiente emotivo favorevole all’apprendimento e alla conoscenza e ad affrontare con maggiore consapevolezza le difficoltà relazionali e motivazionali che caratterizzano spesso il lavoro scolastico. Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

20 LE “FLIPPED CLASSROOM”
Istituto Datini Prato - Scuola Polo-Formazione Ambito Territoriale di PRATO e PISTOIA LE “FLIPPED CLASSROOM” “capovolgere” la classe ovvero invertire il tradizionale schema di insegnamento e apprendimento, facendo dell’aula non più il luogo di trasmissione delle nozioni ma lo spazio di lavoro e discussione dove si impara ad utilizzarle nel confronto con i pari e con l’insegnante” Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

21 Istituto Datini Prato - Scuola Polo-Formazione Ambito Territoriale di PRATO e PISTOIA
Nel contesto della “flipped classroom”, l’insegnante fornisce ai ragazzi tutti i materiali utili all’esplorazione autonoma dell’argomento di studio. Questi possono includere: libri, presentazioni, siti web, video tutorial e simili. I video tutorial, in particolare, rappresentano un mezzo privilegiato per l’apprendimento individuale: dinamici e immediati, sono la chiave del successo di Khan Academy e analoghe piattaforme e-learning. Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

22 Istituto Datini Prato - Scuola Polo-Formazione Ambito Territoriale di PRATO e PISTOIA
È fuori dalle mura scolastiche, quindi, che gli studenti – da soli o in gruppo, e ognuno nel rispetto dei propri tempi – hanno modo di realizzare delle prime esperienze di apprendimento attivo, che verranno poi continuate con compagni e docente in classe. La classe, qui, è intesa come arena di confronto e dibattito, e vede l’insegnante nelle vesti di moderatore e motivatore della discussione. È proprio la motivazione umana ad essere la chiave di volta e la garanzia di successo di questo approccio didattico: quando lo studente sa perché sta studiando, ed è libero di affrontare lo studio coi propri tempi e modi, si sentirà spinto ad esprimere le proprie idee, nella consapevolezza di stare facendo un lavoro utile per sé e per gli altri. Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

23 EDUCARE/EDUCARSI ALLA “RESILIENZA”
Istituto Datini Prato - Scuola Polo-Formazione Ambito Territoriale di PRATO e PISTOIA EDUCARE/EDUCARSI ALLA “RESILIENZA” Resilienza è un termine che deriva dal latino resalio, iterativo di salio, che significa saltare, rimbalzare. In fisica indica la capacità di un materiale di resistere ad urti improvvisi, a pressioni o sollecitazioni fortissime, senza spezzarsi, né modificare la propria struttura. Il suo contrario è la fragilità. In ecologia e in biologia la resilienza è la capacità di autoripararsi dopo un danno. In informatica è la qualità che permette ad un sistema di continuare a funzionare a dispetto di anomalie legate ai difetti di uno o più dei suoi elementi costruttivi. Nell’ambito delle scienze sociali “la resilienza corrisponde alla capacità umana di affrontare le avversità dell'esistenza, superarle e uscirne rinforzato o, addirittura, trasformato” Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico

24 Sitografia di riferimento http://www.relazioniinarmonia.it/index.php
Istituto Datini Prato - Scuola Polo-Formazione Ambito Territoriale di PRATO e PISTOIA Sitografia di riferimento Laboratorio 2- “Gestione della classe” – Formatore Antonella Grilli Anno Scolastico


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