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Patto Territoriale Interregionale per l’Occupazione

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Presentazione sul tema: "Patto Territoriale Interregionale per l’Occupazione"— Transcript della presentazione:

1 Patto Territoriale Interregionale per l’Occupazione
P.T.O. Appennino Centrale Patto Territoriale Interregionale per l’Occupazione “Appennino Centrale ” UBICAZIONE Province: Arezzo, Forlì – Cesena, Perugia, Pesaro – Urbino Regioni: Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Marche Paese: Italia

2 10. Il P.T.O. Appennino Centrale
Situazione economica e sociale I comuni ricadenti nell’area vasta del Patto Territoriale dell’Appennino Centrale sono 89, distribuiti su 11 Comunità Montane, 4 Province e 4 Regioni (Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche). L’area presenta una notevole omogeneità da un punto di vista storico, economico, culturale in quanto comprende, senza soluzione di continuità, tutta la fascia appenninica che va dalle Province di Arezzo e Forlì-Cesena a Nord a quelle di Pesaro-Urbino e Perugia a Sud. In particolare, il 53,6% della superficie è montana, mentre la parte restante è prevalentemente collinare e costituisce la principale caratterizzazione del paesaggio agricolo dell’Appennino Centrale. Nell’area vasta del Patto Territoriale sono presenti notevoli risorse paesaggistiche, naturalistiche, storico-culturali, tradizioni autentiche e produzioni tipiche, eno-gastronomiche, valori vitali, centri storici significativi, patrimoni monumentali che vanno adeguatamente tutelati e valorizzati al fine di consentire uno sviluppo sociale ed economico. La popolazione residente è di circa abitanti. La densità media è di 53,2 abitanti/kmq e si colloca molto al di sotto della media nazionale (190,7). Le attività del settore secondario sviluppano occupazione attestata attorno al 44%, superiore quindi alla media nazionale mentre si registra una situazione rovesciata per il settore terziario che presenta valori pari al 45%, il settore agricolo assorbe quasi l’11% degli occupati totali, valore che è superiore al dato nazionale. Il numero di imprese presenti nell’area del Patto è di circa La dimensione media delle imprese è inferiore a quella nazionale, ed è espressione di attitudini imprenditoriali e di una cultura dello sviluppo proprie dei soggetti locali. I principali poli produttivi a cui è interessato il territorio del Patto sono: i distretti del mobile del Pesarese, del Cesenate e dell’Alta Valtiberina Umbra e Toscana; i distretti del tessile-abbigliamento di Sant’Angelo in Vado e di Urbania e dell’Alta Valtiberina Umbra e Toscana; il distretto della grafica e della cartotecnica di Città di Castello e San Giustino; il distretto metalmeccanico di Città di Castello; i distretti della ceramica di Gualdo Tadino, Gubbio, Urbania e Urbino; i distretti del cemento di Bibbiena-Soci-Capolona nel Casentino e di Gubbio nell’Alto Chiascio;

3 Il P.T.O. Appennino Centrale
Articolazione del Programma Operativo

4 P.T.O. Appennino Centrale
Caso di studio n. 1 NOME Insediamento scientifico professionale nel settore della traduzione specializzata e dei servizi informatici Comune: Portico e San Benedetto Provincia: Forlì - Cesena Regione: Emilia Romagna Paese: Italia UBICAZIONE Il progetto nato da un’idea elaborata in collaborazione fra l’Amministrazione Comunale di Portico e San Benedetto e la Scuola Superiore di lingue Moderne per Interpreti e Traduttori (Università di Bologna – Facoltà di Lingue – Sede di Forlì), si inserisce nell’obiettivo di promozione sociale e di sviluppo economico ed occupazionale attraverso la riqualificazione della città ed in particolare del suo centro storico. Il progetto individua un percorso innovativo e suscettibile di grandi sviluppi per uscire da una situazione di marginalità e di declino delle attività tradizionali, valorizzando le risorse culturali e intervenendo sulla mobilità virtuale e sulla multimedialità, attraverso la creazione di un insediamento pilota in cui si concentrino strumenti di produzione, documentazione e consulenza scientifico - professionale per i giovani laureati in interpretariato nella fase di addestramento al telelavoro autonomo. L’obiettivo principale del progetto è quello di aiutare una serie di piccole iniziative imprenditoriali nel settore dei servizi di traduzione e comunicazione interculturale. L’intervento ha riguardato il restauro e il risanamento di Palazzo Guidi, localizzato all’interno del nucleo urbano più antico di Portico di Romagna per l’insediamento di un gruppo di neolaureati che, a rotazione od in modo stabile, configurino una sede in cui sia concentrata una serie di servizi nel settore della traduzione e comunicazione interlinguistica ed interculturale, e sia nello stesso tempo sede di formazione e di addestramento dei neolaureati all’uso degli strumenti informatici. Questa iniziativa include servizi telematici di vario tipo, ed espandibili in futuro a nuovi campi di attività DESCRIONE COSTO All’investimento, realizzato per un costo complessivo pari a euro ,87, è stato destinato un contributo pubblico a valere sul Patto Territoriale per l’Occupazione “Appennino Centrale” pari a euro ,87. GESTORE Società di servizi linguistici Actionline. La realizzazione del progetto oltre ai benefici diretti prodotti in relazione al personale impegnato nella gestione del servizio (10 persone) comporta anche benefici indiretti in relazione alla positiva ricaduta che l’iniziativa sulle piccole e medie imprese del territorio. I servizi diramati da questa sede sono destinati tanto alle piccole e medie imprese, quanto agli enti locali ed altri enti pubblici come il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi EFFETTI TEMPI I lavori, iniziati nel maggio 2000, sono stati ultimati nel mese di settembre 2003

5 P.T.O. Appennino Centrale
Caso di studio n. 2 NOME Coltivazione, trasformazione e attività di ricerca nell’ambito del settore delle piante officinali ad uso erboristico e farmaceutico Comuni: Sansepolcro/Citerna Province: Arezzo/Perugia Regioni: Toscana/Umbria Paese: Italia UBICAZIONE La Società ABOCA S.p.A. opera con successo nel settore della coltivazione, trasformazione e vendita di erbe medicinali per il canale erboristico e farmaceutico; ha iniziato la sperimentazione nel 1978 ed è praticamente entrata sul mercato nel 19'81. L’azienda opera seguendo proprie politiche in materia ambientale che si prefiggono livelli minimi di impatto ambientale tecnicamente ed economicamente raggiungibili. Obiettivo aziendale è l'utilizzazione di piante officinali per la salute dell'uomo conservandone intatte le proprietà derivate dalla composizione fissata in natura. Da ciò deriva la scelta di processi aziendali biologici e quella di non introdurre nelle fasi di lavorazione e formulazione nessun prodotto di sintesi e/o di emisintesi. Attività parallela dell'azienda è quella di collaborare con Istituti Universitari sia in Italia che all'estero. Le aree di collaborazione sono molteplici ed indirizzate allo scambio di conoscenze tecniche e di esperienze pratiche nei vari settori di attività dell'azienda. La società ha istituito anche delle borse di studio per progetti di ricerca specifici con le Università di Perugia e di Firenze. L'integrazione tra i vari settori produttivi è assicurata da vari comitati che in staff assicurano la funzionalità interne della filiera produttiva e la raccordano con le funzioni di ricerca controllo, qualità e marketing. In questa ottica strategica la società opera un continuo processo di ammodernamento e adeguamento aziendale alle mutazioni del mercato. L’investimento realizzato e finanziato nell’ambito del Patto Territoriale per l’Occupazione Appennino Centrale riguarda la ristrutturazione/ammodernamento e ampliamento delle due unità produttive ubicate nei comuni limitrofi di Sansepolcro e Citerna nonché la realizzazione di un campo dimostrativo e di ricerca attraverso la costruzione di una serra di riproduzione varietale di piante erbacee ed arbustizie con la finalità di riprodurre le piante più produttive all'interno della stessa specie e quello di acclimatare piante provenienti da altre parti del mondo. L'azienda in questo modo intende creare erbe medicinali sempre più ricche in principi attivi e sperimentare nuove specie da introdurre in coltivazione con conseguente elaborazione di formulazioni per nuovi prodotti. DESCRIONE COSTO Gli investimenti in programma hanno determinato sia incrementi di capacità produttiva che di produttività per addetto oltre ad un incremento occupazionale pari a circa 100 nuove unità lavorative. EFFETTI Gli investimento realizzati hanno comportato un costo complessivo pari a Euro ,84; a fronte di tale investimento il contributo a valere sul Patto Territoriale dell’Appennino Centrale è stato pari a Euro ,17. TEMPI Gli investimenti iniziati nel corso del 1999 sono stati ultimati a dicembre 2001

6 P.T.O. Appennino Centrale
Caso di studio n. 3 NOME Realizzazione Museo Storico Minerario di Perticara - ex Cantiere Solfureo Certino Comune: Novafeltria Provincia: Pesaro Urbano Regione: Marche Paese: Italia UBICAZIONE L’intervento si inserisce in un più ampio progetto di riqualificazione del nucleo abitativo di Perticara, attraverso l’apertura al turismo del sito minerario e del nucleo del Cantiere Certino, consentendone un utilizzo nuovamente legato ai nuovi processi economici. L’Italia, fino al 1912, fu uno dei maggiori produttori mondiale di zolfo; il giacimento solfifero di Perticara fu uno dei più importanti e la miniera omonima raggiunse proporzioni notevoli, paragonabili a quelle delle più grandi miniere siciliane, con un massimo, nel 1938 di ben tonnellate. Le prime e più attendibili fonti documentarie inerenti lo sfruttamento del bacino solfifero di Perticara risalgono al Fanno parte del complesso minerario numerosi pozzi, discenderie e cantieri, tra cui il Cantiere Certino, oggetto di intervento. La sua costruzione risale all’inizio del secolo ad opera della Soc. Montecatini e si articola in edifici e impianti nei quali la lavorazione è stata attiva fino al 1964, data di chiusura della miniera. L’intervento ha riguardato la realizzazione di un complesso Museale per la valorizzazione del patrimonio minerario dismesso nell’ambito del riuso dei siti industriali che hanno concluso il proprio ciclo produttivo e che testimoniano un passaggio epocale verso la società contemporanea, allo scopo di rivitalizzare il tessuto socio economico dell’area di riferimento, attraverso una rete più ampia di rapporti e di offerta all’utenza. Il progetto ha rappresentato l’atto conclusivo di recupero e allestimento del complesso museale attraverso il recupero e la riconversione museale degli edifici minerari del nucleo del Cantiere Certino, per dare idonea sede e consentire il loro pieno utilizzo. DESCRIONE COSTO All’investimento, realizzato per un costo complessivo pari a euro ,08, è stato destinato un contributo pubblico a valere sul Patto Territoriale per l’Occupazione Appennino Centrale pari a euro ,07 GESTORE Associazione Pro Loco Perticara I primi effetti prodotti riguardano un sensibile incremento di visitatori ed una positiva ricaduta economica sul tessuto produttivo e dei servizi turistici locali. Infatti, il complesso museale, concepito come impresa culturale, tende ad incrementare il valore aggiunto della zona in termini di servizi e di occupazione giovanile nei settori del turismo e della cultura nonchè in quelli della ricettività e del commercio. Il complesso museale realizzato, oltre a completare l’offerta culturale della Regione Marche, introduce il tema dell’archeologia industriale all’interno del vasto patrimonio storico artistico e naturale dell’area. L’investimento ha prodotto degli effetti occupazionali pari a 9 nuove unità lavorative. EFFETTI TEMPI I lavori, iniziati nel maggio 1999, sono stati ultimati nel mese di settembre 2003

7 P.T.O. Appennino Centrale
Caso di studio n. 4 NOME Sistema integrato di Trasporto merci Comune: Bibbiena; Chiusi della Verna; Castel Focognano Provincia: Arezzo Regione: Toscana Paese: Italia UBICAZIONE Il Progetto ha come obiettivo primario quello di incentivare l’utilizzo del trasporto ferroviario da parte del sistema produttivo nel territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi dove attualmente la principale via di comunicazione utilizzabile dalle imprese è una strada statale. L’intervento è stato promosso da tre Comuni dell’area interessata e dalla Comunità Montana del Casentino. Il rilevante traffico di merci e persone sulla strada in questione, incrementato negli ultimi anni, sta causando disagi alla popolazione residente e aggravi per le imprese localizzate nella vallata. Il fine quindi di questo investimento è duplice: - creare una opportunità per le imprese per ottimizzare i costi dei trasporti che si può tradurre in vantaggio competitivo rispetto alle imprese concorrenti del settore; -alleggerire il traffico sulla strada statale di collegamento a tutto vantaggio della vivibilità della valle e delle popolazioni locali e a beneficio di un’altra attività vitale per l’economia e l’occupazione dell’area qual è il turismo. - In particolare, l’intervento prevede l’ottimizzazione dell’uso della ferrovia per il trasporto merci tramite il completamento delle infrastrutture necessarie per l’organizzazione del servizio, compreso il trasferimento gomma/rotaia e viceversa. L’intervento è così articolato: ampliamento e adeguamento del centro di interscambio merci; creazione di raccordi ferroviari con i tre poli industriali dell’area. DESCRIONE COSTO All’investimento, realizzato per un costo complessivo pari a euro ,00, è stato destinato un contributo pubblico a valere sul Patto Territoriale per l’Occupazione Appennino Centrale pari a euro ,00 GESTORE Società mista pubblico – privata. Dal punto di vista occupazionale l’investimento impiegherà circa 20 addetti nella fase di realizzazione e 10 nuovi addetti per la fase di gestione. Si stima inoltre un incremento di circa 60 nuovi posti di lavoro indotti dall’investimento nelle aziende dell’area. EFFETTI TEMPI I lavori, iniziati nel corso del 2003, verranno ultimati nel dicembre 2005.


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