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Costruire un piano di comunicazione in dieci passi. E’ importante che tu abbia bene in mente cosa vuoi fare e come vuoi farlo sapere.

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Presentazione sul tema: "Costruire un piano di comunicazione in dieci passi. E’ importante che tu abbia bene in mente cosa vuoi fare e come vuoi farlo sapere."— Transcript della presentazione:

1 Costruire un piano di comunicazione in dieci passi. E’ importante che tu abbia bene in mente cosa vuoi fare e come vuoi farlo sapere.

2 Si tratta di comunicare: un buon messaggio alla persona giusta nel momento giusto al posto giusto con il mezzo adatto

3 1 - In quale contesto, interno ed esterno, devo comunicare? Come in tutte le cose che riguardano il marketing, meglio cominciare con una solida analisi SWOT, uno strumento di pianificazione strategica basato su una matrice che valuta i punti di forza i punti di debolezza le opportunità le minacce

4 L’ambiente esterno è composto da il tuo mercato, i canali di distribuzione, le aspettative dei tuoi clienti, i mezzi di comunicazione. Vale la pena anche studiare le strategie dei concorrenti, valutare i punti di forza e di debolezza della tua azienda ed avere una visione distaccata della comunicazione esistente.

5 2 - Quali obiettivi devo perseguire: farmi conoscere, farmi apprezzare, far agire ? La comunicazione non fa necessariamente vendere per sé. Gli obiettivi da definire sono: La notorietà – farsi conoscere L’immagine – farsi amare I comportamenti – far agire Bisogna decidere con chiarezza gli obiettivi da raggiungere.

6 3 – Chi devo contattare ? Chi sono ? Quanti sono ? La comunicazione è sempre rivolta ad un target, che bisogna identificare se si vuole raggiungere. Sono da evitare i messaggi rivolti all’universo mondo. A forza di voler convincere tutti, si ottiene il nulla. Infine bisogna sapere che puoi rivolgerti a 5 persone o ad un gruppo esteso, ma non puoi usare sempre lo stesso discorso con la stessa strategia.

7 4 – Qual’è il mio posizionamento ? Siamo tutti bombardati da informazioni in eccesso. Qual’è il posizionamento che mi permette di aver un minimo di interesse ? Volersi differenziare non significa fare gli originali ad ogni costo, gridare più forte degli altri. Prima di tutto è ascoltare e rispondere attentamente ai bisogni dei clienti.

8 5 – In concreto, che cosa devo dire ? Come penso di portare le persone all’acquisto di un bene o di un servizio ? Qual’è la promessa di valore della tua marca? Puoi provare che sai mantenere la promessa? Con che tipo di comunicazione? Con quale tono? Con quale formato? Se devo definire qual’è l’azione che vorrei ottenere dal cliente (comperare un prodotto, scaricare un documento, chiedere un servizio…), devo anche sapere attraverso quali fasi passa gradualmente questa azione. Comunicare è far avanzare il cliente attraverso le varie fasi.

9 6 – Con quali mezzi visualizzare il giusto messaggio alla persona giusta nel momento giusto ? Dopo aver stabilito ciò che bisogna dire, come si vuole inviare il messaggio? Attraverso quali media e con quali supporti? Scegliere il momento giusto è un fattore di successo per una buona azione di comunicazione, e questo significa definire un calendario preciso di comunicazioni perché comunicare bene non è una cosa che si improvvisa.

10 7 – Quali sono i mezzi finanziari e le competenze che devo utilizzare ? Nessuna strategia regge senza una corretta esecuzione. E qualsiasi azione ha bisogno del propellente fondamentale: il danaro. Acquisto di spazi, creazione dei messaggi, le competenze tecniche, sono tutte cose che hanno un costo. E’ un costo reale che si affronta, oppure un costo figurato se credi di riassumere in te stesso le competenze necessarie. Ma senza risorse è molto difficile che i tuoi piani si trasformino in realtà.

11 8 – Come faccio a testare se il mio piano è un buon piano ? Tutte le azioni di marketing devono essere testate. La comunicazione, come qualsiasi altra attività, va testata per minimizzare i rischi ed evitare sbagli molto costosi. Questo vuol dire fare dei test, provare, e raccogliere dei feedback. Testare la comunicazione di marketing con una parte dei clienti per valutare il ritorno.

12 9 – Ho fatto una previsione dei risultati che mi attendo? Qual’è la probabilità che si verifichino i miei obiettivi? Una volta conclusa la fase di test, prima di lanciarsi su grande scala, sarà necessario stabilire cosa ci si aspetta realisticamente. A quale livello si situa il successo della tua iniziativa? E qual è la probabilità che questo si verifichi?

13 10 - Le più efficaci strategie di marketing per le piccole imprese. Secondo un recente rapporto di Infusionsoft.rapportoInfusionsoft. Quasi il 62% delle piccole imprese intervistate indica il passa parola come la strategia più efficace, seguita da dall’email marketing per il 34%, il networking per il 25%, i social media al 23%, le attività SEM per il 14% ed il content marketing per il 13%.

14 Tutti gli strumenti di marketing online hanno risultati differenti in base all’esistenza o meno di un sito istituzionale

15 Social Media Plan: pianificare le pubblicazioni sui Social Media

16 Conoscere gli orari della giornata dove risultano maggiori attività sui social media e definire quali sono le proprie buyer personas, gli utenti con un potenziale interesse verso quel prodotto o servizio, può aiutare a crescere la visibilità dei propri post sui social networks.

17 Il tempo è tanto un’arte quanto una scienza, non esiste una regola per la pianificazione delle pubblicazioni sui social media. Si può cominciare guardando ciò che tende a funzionare bene per la maggior parte delle grandi aziende per poi lavorare su una propria sperimentazione. Testare e monitorare gli eventi con i risultati migliori può portare rapidamente a capire qual è l’approccio giusto per ciascun caso specifico.

18 tipologia di utente per social media

19 Malgrado non esiste uno standard sul numero esatto di messaggi da pubblicare al giorno ecco alcune regole pratiche da considerare per decidere la frequenza dei post per ogni network:

20 Qualità dei contenuti La qualità dei contenuti che si desidera condividere è fondamentale per attirare l’attenzione e proseguire verso un potenziale coinvolgimento degli utenti. Le pubblicazioni non vanno imbottite di messaggi promozionali, l’obiettivo sui social media deve essere quello di far crescere le relazioni e creare un pubblico per il proprio business.

21 Qualità dei contenuti

22 Programmazione delle pubblicazioni Si può partire da una selezione iniziale di social network per poi aggiungere gli altri successivamente. Il piano può essere scritto su un foglio elettronico di Excel, su una lavagna oppure semplicemente su un pezzo di carta. Qualsiasi metodo venga scelto è importante valutare l’efficacia del Social Media Plan attraverso il monitoraggio delle giuste metriche, quali like, retweet, repin, commenti, condivisioni e altro

23 Programmazione delle pubblicazioni

24 orari e i giorni migliori per pubblicare divisi per ogni social media Orario per pubblicare su Facebook: Migliore – Giorni della settimana nella fascia 6-8AM e 2-5PM Peggiore – 10PM-4AM Orario per pubblicare su Twitter: Migliore – 1-3PM, specialmente durante i weekends Peggiore – 8PM-8AM Orario per pubblicare su LinkedIn: Migliore – 7-8:30AM, 5-6PM Peggiore – Lunedì e Venerdì, 9AM-5PM Orario per pubblicare su Pinterest: Migliore – Sabato mattina, 2-4PM e 8-11PM Peggiore – 5-7PM e 1-7AM Orario per pubblicare su Google+: Migliore – 9-11AM Peggiore – 6PM-7AM Orario per pubblicare su Blogs: Migliore – Lunedì, Venerdì, Sabato alle 11AM Peggiore – 11PM-8AM

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