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Presentazione al Tavolo Anteverto di Correggio 29 ottobre 2007 Nuovo modello formativo di distretto Progetto Equal Space Economy.

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1 Presentazione al Tavolo Anteverto di Correggio 29 ottobre 2007 Nuovo modello formativo di distretto Progetto Equal Space Economy

2 Pag. 2 Obiettivi ufficiali del progetto Il Nuovo Modello formativo che il progetto propone, intende offrire ai partecipanti un’occasione di aggiornamento professionale in grado di coniugare le mansioni tradizionali con le nuove esigenze poste dai fenomeni di innovazione e globalizzazione Intervenendo sulle competenze professionali dei lavoratori a rischio di esclusione dal mercato del lavoro a causa del mutato contesto in cui si trovano ad operare Riservando un’ attenzione particolare ai lavoratori `Over 45`. Costruendo e proponendo, per i destinatari, attività in grado di armonizzarsi con l'occupazione corrente.

3 Pag. 3 Risultati della Macrofase 1 Le indagini effettuate nelle fasi precedenti di questo progetto hanno riscontrato, nel contesto di BO, MO e RE, una buona offerta di formazione tecnico-specialistica per le competenze professionali tipiche del territorio. Più limitata risulta, invece, l'offerta che riguarda la formazione: Continua, che aggiorni il sapere dei lavoratori durante il sempre più prolungato periodo di vita lavorativa. Multidisciplinare, che aumenta la possibilità di “riciclo” in posizioni diverse e diminuisce il rischio di obsolescenza degli over 45. Connessa alle strategie aziendali, in modo da formare il personale in maniera coerente all’evoluzione del contesto lavorativo e delle mutate esigenze aziendali.

4 Pag. 4 Risultati della Macrofase 2 Le interviste effettuate nella Macrofase 2 hanno inoltre raccolto le seguenti "intenzioni" formative delle aziende per il prossimo futuro.

5 Pag. 5 Alcune considerazioni Le “intenzioni” formative raccolte mostrano un atteggiamento nei confronti della formazione ancora piuttosto mirato a riempire i gap dei ruoli tradizionali Mentre è ancora molto debole la propensione ad utilizzare la formazione come strumento per dare agli operatori la Capacità di intervenire per modificare i processi di business Migliorare la competitività delle aziende dei distretti

6 Pag. 6 Conferma da precedenti ricerche Anche precedenti ricerche svolte sullo stesso territorio avevano rilevato un risultato analogo Da quelle indagini risultava che per sostenere il processo innovativo occorreva:  una formazione estesa dagli ambiti tecnico-specialistici a quelli organizzativo-relazionali e informatici, importanti per lo sviluppo dell’innovazione;  una formazione specifica all’utilizzo efficace dei sistemi ICT per la gestione e integrazione delle attività aziendali (MRP, ERP).  una formazione legata non solo all’apprendimento e all’utilizzo delle innovazioni tecnologiche introdotte nel processo, ma anche alle innovazioni organizzative.  un contributo al superamento dei problemi che hanno le PMI nel processo innovativo e in particolare nello Sviluppo nuovi prodotti.

7 Pag. 7 Possibili vincoli alle attività formative Nella progettazione del nuovo modello formativo è opportuno tenere conto che, nelle PMI del territorio, esistono ostacoli e vincoli che possono frenare lo sviluppo degli interventi formativi I vincoli maggiori provengono da: Imprenditori e manager che:  non assegnano alla formazione un ruolo fondamentale nella realizzazione delle strategie aziendali  chiedono una formazione molto concreta (training e non education), con risultati riscontrabili sul breve termine (entro 3 mesi). Organico aziendale molto ridotto: condizione perseguita dalle aziende e considerata un elemento di successo, ma che pone seri problemi per mandare dipendenti in formazione.

8 Pag. 8 Il nuovo modello formativo Il nuovo modello formativo viene concepito con lo scopo di soddisfare le esigenze formative indotte da innovazione e globalizzazione, tenendo conto dei vincoli esistenti. Si basa su una serie di moduli didattici che coprono la maggior parte delle esigenze formative connesse alla modifica dei processi, quelle tradizionalmente meno soddisfatte dall'attuale offerta formativa È rivolto principalmente ai capi intermedi, che spesso sono Over 45 non sufficientemente preparati a svolgere il proprio ruolo e le cui conoscenze tendono a soffrire di una rapida obsolescenza Ma non trascura interventi formativi, soprattutto di sensibilizzazione (ma non solo), rivolti a imprenditori e top manager, in considerazione del loro ruolo fondamentale di decisori sull'acquisto o meno dei pacchetti formativi proposti

9 Pag. 9 3. Introduzione alla Supply Chain 4. Gestione scorte 5. * Pianificazione produzione 6. MRP 7. Programmaz. operativa 12. Modello Lean 8.* Rapporti evoluti di fornitura 9. Comunicazione e Leadership 2. Governo dei Processi aziend. 10. Introduzione Lean e Six Sigma 11. Six Sigma 17. Introduzione Allo SNP 18. Concurrent Engineering 19. Project Management 20. Strumenti di progetto 21.* Strategia di sviluppo 14. La dimensione economica 13. Balanced Scorecard 15.* Inglese tematico 16. IT (Office) I moduli del modello formativo 1. I Distretti industriali Il modello si basa su una serie di moduli formativi che forniscono agli operatori la capacità di modificare i processi di business I moduli contrassegnati con un * richiedono una trattazione differenziata per ogni Distretto

10 Pag. 10 Metodologie didattiche La metodologia didattica prevede un mix bilanciato fra didattica di tipo tradizionale e didattica innovativa. Tutti i moduli prevedono: Un pre-work con materiale didattico da utilizzare in autoformazione (su carta o in formato elettronico) Lezioni in aula per l’illustrazione dei temi da trasferire ai partecipanti Esercitazioni in aula utilizzando casi aziendali, giochi didattici o strumenti software secondo opportunità Un test finale di verifica dell’apprendimento

11 Pag. 11 Metodologie didattiche (segue) Relativamente alla durata, è previsto che ogni modulo possa essere frequentato secondo due differenti modalità Per la sola sensibilizzazione : taglio rivolto principalmente ad Imprenditori e Manager, che vogliono capirne i contenuti in poco tempo, per poi decidere se e chi far partecipare dei propri dipendenti. Per approfondimento : taglio rivolto soprattutto ai Capi intermedi e a chi successivamente dovrà applicare concretamente i concetti e le metodologie apprese.

12 Pag. 12 Le modalità di fruizione dei moduli All'interno di tale offerta, chiunque può ritagliare il proprio percorso formativo personalizzato. Tuttavia, il nostro modello propone due modalità di utilizzo preferenziali: L'individuazione di percorsi professionalizzanti: rivolti a formare (o irrobustire) le competenze in alcuni ruoli "chiave" che tradizionalmente risultano poco presidiati nelle aziende dei Distretti E che risultano particolarmente adatti agli Over 45, perché consentono di sfruttare al meglio la loro rete di conoscenze maturata negli anni La formazione rivolta alla soluzione di problemi aziendali, di filiera o di distretto

13 Pag. 13 3. Introduzione alla Supply Chain 4. Gestione scorte 5. * Pianificazione produzione 6. MRP 7. Programmaz. operativa 12. Modello Lean 8.* Rapporti evoluti di fornitura 9. Comunicazione e Leadership 2. Governo dei Processi aziend. 10. Introduzione Lean e Six Sigma 11. Six Sigma 17. Introduzione Allo SNP 18. Concurrent Engineering 19. Project Management 20. Strumenti di progetto 21.* Strategia di sviluppo 14. La dimensione economica 13. Balanced Scorecard 15.* Inglese tematico 16. IT (Office) Esempi di percorso professionalizzante (1/3) 1. I Distretti industriali Gestore della supply chain di filiera e distretto, con particolare riferimento ai problemi indotti dall’utilizzo di nuovi fornitori ubicati lontano (Cina, India, EU orientale) I moduli contrassegnati con un * richiedono una trattazione differenziata per ogni Distretto

14 Pag. 14 3. Introduzione alla Supply Chain 4. Gestione scorte 5. * Pianificazione produzione 6. MRP 7. Programmaz. operativa 12. Modello Lean 8.* Rapporti evoluti di fornitura 9. Comunicazione e Leadership 2. Governo dei Processi aziend. 10. Introduzione Lean e Six Sigma 11. Six Sigma 17. Introduzione Allo SNP 18. Concurrent Engineering 19. Project Management 20. Strumenti di progetto 21.* Strategia di sviluppo 14. La dimensione economica 13. Balanced Scorecard 15.* Inglese tematico 16. IT (Office) Esempi di percorso professionalizzante (2/3) 1. I Distretti industriali Agenti del miglioramento continuo, che potranno operare anche a livello interaziendale di filiera e distretto produttivo (es: Black Belt interaziendali di professione) I moduli contrassegnati con un * richiedono una trattazione differenziata per ogni Distretto

15 Pag. 15 3. Introduzione alla Supply Chain 4. Gestione scorte 5. * Pianificazione produzione 6. MRP 7. Programmaz. operativa 12. Modello Lean 8.* Rapporti evoluti di fornitura 9. Comunicazione e Leadership 2. Governo dei Processi aziend. 10. Introduzione Lean e Six Sigma 11. Six Sigma 17. Introduzione Allo SNP 18. Concurrent Engineering 19. Project Management 20. Strumenti di progetto 21.* Strategia di sviluppo 14. La dimensione economica 13. Balanced Scorecard 15.* Inglese tematico 16. IT (Office) Esempi di percorso professionalizzante (3/3) 1. I Distretti industriali Coordinatori del processo di Sviluppo nuovi prodotti di filiera e distretto, con particolare riferimento ai problemi indotti dall’utilizzo di nuovi fornitori ubicati lontano (Cina, India, EU orientale) I moduli contrassegnati con un * richiedono una trattazione differenziata per ogni Distretto

16 Pag. 16 Formazione finalizzata alla soluzione problemi Vincoli: Il Top Management chiede risultati concreti in tempi brevi I dipendenti non hanno tempo da dedicare alla formazione Soluzione: Insegniamo al Top Management ad identificare problemi che possano essere risolti con un progetto di miglioramento che duri solo pochi mesi (3-6 mesi), con un ritorno economico immediato stimabile in 50-100.000 €/anno che possa essere realizzato da un team di 3-4 persone che dedicano non più del 10-20% del loro tempo lavorativo al progetto  Svolgiamo quindi un'attività di formazione e coaching al team sulle aree in cui denunciano un gap di competenze Questa seconda modalità di fruizione è pensata per superare i vincoli alle attività formative evidenziati in precedenza

17 Pag. 17 Formazione finalizzata alla soluzione problemi (segue) I modelli formativi tradizionali: Analizzano le competenze dei singoli Evidenziano il gap nei confronti della loro posizione attuale o futura Questo approccio: Ha come punto di partenza un problema reale, avvertito come importante dal Top Management Insieme al Top Management porta ad identificare un Team cui assegnare il progetto di miglioramento Individua i gap di competenze a livello di Team, non a livello individuale  Svolge un intervento formativo mirato al Team sullo specifico problema da affrontare L'innovazione consiste nella centralità che assume il "problema/opportunità" e quindi il progetto di miglioramento

18 Pag. 18 3. Introduzione alla Supply Chain 4. Gestione scorte 5. * Pianificazione produzione 6. MRP 7. Programmaz. operativa 12. Modello Lean 8.* Rapporti evoluti di fornitura 9. Comunicazione e Leadership 2. Governo dei Processi aziend. 10. Introduzione Lean e Six Sigma 11. Six Sigma 17. Introduzione Allo SNP 18. Concurrent Engineering 19. Project Management 20. Strumenti di progetto 21.* Strategia di sviluppo 14. La dimensione economica 13. Balanced Scorecard 15.* Inglese tematico 16. IT (Office) Workshop con il Top Management 1. I Distretti industriali Fra i moduli didattici proposti, alcuni sono progettati proprio per mostrare al Top Management delle aziende dei distretti come individuare e quantificare le opportunità di miglioramento I moduli contrassegnati con un * richiedono una trattazione differenziata per ogni Distretto

19 Pag. 19 Riduzione degli Sprechi Eliminazione delle attività prive di valore aggiunto per i clienti Riduzione dei tempi di setup Bilanciamento di un processo operativo Aumento della resa dei materiali Riduzione del Lead Time Introduzione di Sistemi Pull / Kanban Riduzione dei tempi di risposta alle richieste di offerta Riduzione del time-to-market dei nuovi prodotti Miglioramento delle condizioni di lavoro Ordine in Reparto (5S) Igiene, Ambiente e Sicurezza Miglioramento qualitativo delle lavorazioni Individuazione e implementazione delle POS corrette Verifica della correttezza di specifiche e attrezzature Implementazione di Sistemi a Prova d’errore Esempi di opportunità di miglioramento

20 Pag. 20 3. Introduzione alla Supply Chain 4. Gestione scorte 5. * Pianificazione produzione 6. MRP 7. Programmaz. operativa 12. Modello Lean 8.* Rapporti evoluti di fornitura 9. Comunicazione e Leadership 2. Governo dei Processi aziend. 10. Introduzione Lean e Six Sigma 11. Six Sigma 17. Introduzione Allo SNP 18. Concurrent Engineering 19. Project Management 20. Strumenti di progetto 21.* Strategia di sviluppo 14. La dimensione economica 13. Balanced Scorecard 15.* Inglese tematico 16. IT (Office) Formazione e coaching al Team 1. I Distretti industriali La formazione al Team viene progettata con un'opportuna sequenza di moduli, alcuni dei quali dovranno certamente essere erogati in modalità approfondita. Segue un'attività di coaching sul progetto. I moduli contrassegnati con un * richiedono una trattazione differenziata per ogni Distretto

21 Pag. 21 Proposta di sperimentazione (fase 4) 1.Individuazione di alcune aziende capofiliera, e insieme a loro coinvolgimento di alcuni loro fornitori principali 2.Identificazione delle opportunità di miglioramento 1 Workshop con 4-5 fra imprenditori e top manager per ogni provincia, che si conclude con la proposta di massimo 4-8 progetti Scelta dei 3-6 progetti di miglioramento da lanciare nelle 3 province 3.Identificazione dei partecipanti ai team (da 4 a 15 per progetto) 4.Formazione e coaching ai team (2-5 giornate di aula + 3-4 di coaching sul progetto) Proponiamo di sperimentare il nuovo modello formativo nella sua modalità di fruizione più innovativa, quella per la soluzione di problemi


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