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CREATURE ARTIFICIALI Anna Antoniazzi. Gli automi.

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Presentazione sul tema: "CREATURE ARTIFICIALI Anna Antoniazzi. Gli automi."— Transcript della presentazione:

1 CREATURE ARTIFICIALI Anna Antoniazzi

2 Gli automi

3 Qual è stata la prima creatura artificiale nella storia dell’umanità?

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5 «Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata - perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo; allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.» (Genesi, cap.2, 7)

6 Molto spesso dimentichiamo che noi stessi, stando alle Sacre Scritture e a mitologie di fondazione provenienti dai più disparati contesti culturali, siamo “creature artificiali”, automi – plasmati dalla commistione di acqua e fango – e forse è per questo che siamo tanto affascinati, ma altrettanto sospettosi, di fronte ad esseri che sono, più o meno palesemente, omuncoli ai quali è stato concesso – per magia o attraverso l’utilizzo di diverse tecnologie – l’afflato vitale.

7 Una caratteristica, più di ogni altra, accomuna fin dall’origine tutti gli automi: la ribellione nei confronti del proprio “creatore”. Se è vero che Isaac Asimov, indicando le leggi della robotica, in qualche modo argina questa possibilità, dall’altro conferma la portata stessa della trasgressione. Ma non basta.

8 Leggendo l’artificialità degli automi – esseri “nuovi” creati da altri esseri adulti – dal punto di vista metaforico, viene facile attribuire non solo all’umanità in generale, ma soprattutto alle generazioni più giovani (e in particolare agli adolescenti) un destino di ribellione rispetto allo status quo.

9 IL GOLEM La tradizione leggendaria ebraica tramanda un androide famoso: il Golem. Questo essere, plasmato dal rabbino con i quattro elementi (acqua aria terra e fuoco), rimaneva inerme fino a quando non fosse inserito nel cuore un foglietto di carta con scritto il "nome segreto di Dio“. Il vero problema, ma il rabbino lo avrebbe scoperto troppo tardi, sarebbe stato riuscire disattivare il golem.

10 La leggenda più nota è quella ambientata nel ghetto di Praga che attribuisce la creazione del Golem al Rabbi Jehuda Löw ben Bezalel, ai tempi dell'Imperatore Rodolfo II, cioè alla fine del '500 - inizi del '600. Il Golem - Come venne al mondo (Paul Wegener,1920) https://www.youtube.com/watch?v=bLUaPTCe8hQ (in particolare da 30’,29”)

11 Discendente diretta del Golem è la spaventosa creatura realizzata e vivificata dal dottor Frankenstein nell’omonimo romanzo di Mary Shelley (1818).

12 Nel romanzo di Mary Shelley la scienza sostituisce la magia, ma l’uomo continua a temere di non poter padroneggiare neppure il frutto della ricerca scientifica basata sul rigore razionale e logico. Così, quando il dottor Frankenstein – dopo aver assemblato con parti di cadavere la propria creatura e averle dato vita (se si può chiamare vita) tramite l’elettricità – si trova di fronte all’omuncolo che ha realizzato, si pente amaramente del proprio esperimento.

13 PINTO SMALTO Anche le fiabe conoscono da sempre esseri dall’aspetto umano, ma dai trascorsi in altre forme e sostanze. Penso in particolare a una delle fiabe di Basile: Pinto Smalto (Lo Cunto de li Cunti overo Lo trattenemiento de'peccerille, 1636)

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21 https://www.youtube.com/watch?v=AmQ0xvLUXzE

22 Pinto Smalto, in qualche modo, inaugura la tradizione narrativa che vuole la creatura artificiale immersa in un percorso iniziatico pericoloso – e a tratti incosciente e sconsiderato – prima di assumere caratteristiche totalmente umane. Qui il parallelismo con il percorso adolescenziale è ancora più manifesto, ma diviene completamente esplicito in...

23 PINOCCHIO C'era una volta... - Un re! - diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno. Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d'inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze. Non so come andasse, ma il fatto gli è che un bel giorno questo pezzo di legno capitò nella bottega di un vecchio falegname, il quale aveva nome mastr'Antonio, se non che tutti lo chiamavano maestro Ciliegia, per via della punta del suo naso, che era sempre lustra e paonazza, come una ciliegia matura.

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33 Nell’illustrazione posta a conclusione di Le avventure di Pinocchio di Collodi, Roberto Innocenti lascia spazio ad una interpretazione diversa rispetto alla tradizionale trasformazione del burattino in bambino (o, fuor di metafora, del ragazzino in adulto) avvenuta attraverso il percorso iniziatico. Pinocchio in carne ed ossa conserva in sé il proprio passato e lo manifesta esplicitamente attraverso l’ombra.

34 I cyborg Contaminazioni tra organico e inorganico, tra umano e artificiale Preferisco essere cyborg che dea Donna Haraway

35 Il colonnello Steve Austin, a causa di un incidente durante una missione, perde le gambe, il braccio destro e l'occhio sinistro. Grazie ad organi bionici sostitutivi, Steve Austin acquisisce delle capacità eccezionali: le gambe gli consentono di correre a velocità altissime, il braccio è dotato di una forza fuori dal comune, e l'occhio permette una visione ravvicinata di oggetti molto lontani. Steve Austin, dopo l'intervento, lavorerà per l'OSI (Office of Scientific Intelligence), che ha richiesto e finanziato il progetto. ( USA 1973-1978 – Italia dal 1980 )

36 Come il colonnello Steve Austin, anche Jaime Sommers decide di mettere al servizio dell'OSI, ufficio di sicurezza degli Stati Uniti d'America diretto da Oscar Goldman, le proprie facoltà bioniche, utilizzando i suoi “poteri” senza mai eccedere in prevaricazioni o violenza, ma usando astuzia, sensibilità e cervello per uscire dalle situazioni pericolose. (USA 1976-1978 – Italia dal 1982) https://www.youtube.com/watch?v=hZLm8B2LIs4

37 Ghost in the shell (anime diretto da Mamoru Oshii, Giappone, 1995) https://www.youtube.com/watch?v=wjXYeefBxVw

38 Gli androidi Automi dall’aspetto umano

39 https://www.youtube.com/watch?v=30DqMjx1jEY

40 Trailer https://www.youtube.com/watch?v=SeblNkK-sG4 La spinta propulsiva dell'esistenza https://www.youtube.com/watch?v=EWB-2gUFdZw

41 https://www.youtube.com/watch?v=fHicwMXR-Zw

42 Incontro con il “creatore” https://www.youtube.com/watch?v=e8qXakY6fjI Monologo finale https://www.youtube.com/watch?v=nAJMPt-PRn8

43 Trailer https://www.youtube.com/watch?v=mCM4176d_0o In particolare si veda (se possibile) il quarto episodio della prima serie – Heavy Metal – nel quale si fa esplicito riferimento al Golem. Interessante, ai fini del discorso sulle creature artificiali e del loro rapporto con gli adolescenti, la riflessione di Sarah Connor a proposito del figlio John:

44 “L’orgoglio di noi esseri umani, di noi genitori, ci porta a pensare che possiamo controllare tutto ciò che creiamo. È nella natura umana creare mostri, che siano di argilla o di metallo. I figli che generiamo sono fatti di una lega derivata dalla nostra carne imperfetta: li animiamo con una magia... … e non sappiamo mai davvero cosa faranno …”

45 Intelligenze artificiali: il malcelato timore di essere sostituiti

46 https://www.youtube.com/watch?v=Hpita9fmZRshttps://www.youtube.com/watch?v=Hpita9fmZRs (trailer) https://www.youtube.com/watch?v=lrrKWoU_oschttps://www.youtube.com/watch?v=lrrKWoU_osc (Hal viene spento)

47 https://www.youtube.com/watch?v=Ez22kzkTJNQhttps://www.youtube.com/watch?v=Ez22kzkTJNQ (trailer) https://www.youtube.com/watch?v=x5L73Wcsfgwhttps://www.youtube.com/watch?v=x5L73Wcsfgw (protocollo di imprinting) https://www.youtube.com/watch?v=gISbaf1Fz9khttps://www.youtube.com/watch?v=gISbaf1Fz9k (il desiderio di essere amato)

48 https://www.youtube.com/watch?v=zg23CSUm1qkhttps://www.youtube.com/watch?v=zg23CSUm1qk (trailer)

49 Superamento del confine tra umano e non-umano

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51 Cosa accadrebbe se un giorno scoprissi di non essere umano? Casa faresti se ti accorgessi di vivere in un modo finto, virtuale? Gabriele Salvatores esplora questa terrificante dimensione esistenziale nel film Nirvana (1997) nel quale Solo scopre di essere il protagonista di un videogioco. Segue il dialogo tra Solo e Jimi, il programmatore:

52 Computer: Ho dato un'occhiata ai circuiti della tua console di lavoro. C'è un virus, Jimi, mi dispiace. Solo: Un virus? Che virus? C'è in giro un virus? Jimi: Che cosa avrebbe fatto questo virus? Computer: Ha infettato il protagonista del tuo gioco, gli ha fornito una specie di coscienza, così adesso gioca da solo e non risponde più ai comandi, come se avesse acquistato una vita autonoma. Solo: Autonoma un cazzo... Sai cosa vuol dire essere il personaggio di un videogioco di merda? Jimi? Ti chiami Jimi, vero? Io e te dobbiamo parlare. Ti devo parlare. Solo: Capisci? È un incubo! Io qui non ci voglio stare. Jimi: Consegno i miei giochi, uno ogni anno. E loro mi danno molti soldi in cambio. È la mia vita. È l'unica cosa che so fare. Solo: È la vita che ti sei scelto, ma chi ti dice che sia vera? Guardati intorno. Avrai sicuramente un sacco di belle cose, una bella casa, ma se tutto quello che vedi non esistesse, eh? Se fosse come qui da me, se tu fossi come me? Sai qual è l'unica cosa che io non posso fare qui dentro? È smettere di giocare. Tu invece puoi farlo. Allora smetti di giocare, Jimi. Se riesci a farlo vuol dire che sei libero. Cancellami, Jimi.

53 https://www.youtube.com/watch?v=gD_MdV8YASo E se gli umani, senza saperlo, discendessero dai Cyloni?

54 Dalla quarta di copertina: Anax vuole essere ammessa all'Accademia, il luogo del potere, l'istituzione più prestigiosa della Repubblica. Per farlo ha studiato a lungo col suo maestro, Pericles, e ha preparato una ricerca su Adam Forde, scomparso nel 2077, eroe nazionale che osò opporsi al regime e per punizione fu rinchiuso per mesi in una stanza con Artfink, l'androide più evoluto che la tecnologia avesse mai concepito. Anax dovrà esporre le sue tesi per cinque ore davanti a uno commissione. Ed è assistendo a questo esame che il lettore scopre - insieme ad Anax - che le cose non sono andate proprio come sono state raccontate. Dal dialogo tra l'uomo e il robot emergono interrogativi fondamentali: che cosa ci rende umani, e dunque diversi dalle macchine? Se l'intelligenza artificiale supera ogni aspettativa, può forse sopravanzare l'umanità? Se lo è chiesto Adam Forde e ora se lo chiede Anax, impegnata in un confronto con la storia e con se stessa che la porterà a scoprire un'amara, sorprendente verità.

55 Nelle narrazioni contemporanee, in particolare in quelle dedicate agli adolescenti e a i giovani adulti, il limite che divide umano e non-umano si spinge verso la fondazione di un’umanità 2.0. Un’umanità che vede metaforicamente nella mutazione, nell’evoluzione in qualcosa di diverso, l’unica via di salvezza. Interpreti privilegiati di questa nuova tappa dell’evoluzione umana sono i protagonisti della serie TV – e delle sue derive crossmediali – Heroes.

56 L’incipit della prima serie è quanto mai chiaro: “In tempi recenti, alcuni individui apparentemente non collegati tra loro hanno sviluppato dei poteri speciali. Sebbene ancora inconsapevoli, queste persone saranno chiamate non solo a salvare il mondo, ma a cambiarlo per sempre. Ogni storia ha il suo principio. Il primo volume della loro epopea inizia qui…”. Nonostante siano dotati di facoltà eccezionali, nonostante abbiano la possibilità di esplorare e di assaporare in modo diverso e completamente nuovo la realtà, gli heroes continuano a essere attanagliati dal dubbio, dal libero arbitrio come possibilità esistenziale, da prospettive filosofiche ed etiche contrastanti.

57 https://www.youtube.com/watch?v=yM9rr45yjyE

58 https://www.youtube.com/watch? v=K_6nIYlosDI

59 I narratori contemporanei che si trovano a raccontare la mutazione come prospettiva di riscatto lo fanno, sempre più spesso, utilizzando l’adolescenza come chiave di lettura e come protagonista del cambiamento. Si tratta, certo, di un espediente narrativo noto e molto utilizzato, ma il contesto nel quale si inseriscono le nuove trame è completamente altro rispetto alla tradizione.

60 Se è norma che gli adolescenti si ribellino ai genitori, quello che cambia è lo scenario di riferimento che riflette sugli esiti esasperati di alcune tendenze e ideali tipici delle società industriali postbelliche: ricchezza, apparenza, giovinezza, perfezione, omologazione.

61 Ci troviamo indubbiamente di fronte a una profonda trasformazione del concetto di fantastico: i mondi “altri” narrati dalle nuove saghe fantasy e fantascientifiche non rimandano più – o almeno non solo – al desiderio di rinunciare alla propria realtà per abbracciare possibilità alternative, ma diventano metafore vive e palpitanti della volontà di cambiare l’orizzonte della propria esperienza esistenziale, di riordinarla, di attribuirle valore e significato.

62 I “vecchi”, nuovi robot

63 Accanto all’evoluzione umana e androide in forme sempre più sofisticate e imprevedibili persiste, nell’immaginario contemporaneo, la figura del robot “tradizionale”, metallico, al quale viene affidato il compito di ripristinare il mondo distrutto dall’uomo.

64 https://www.youtube.com/watch?v=Z0D5UQr08Co

65 https://www.youtube.com/watch?v=1nBYttZbyO8


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